Cos’è l’Addominoplastica e come funziona? I costi di questo intervento, i rischi, le controindicazioni e tutto ciò che c’è da sapere su come affrontare questa misura chirurgica per ridurre grasso dall’addome. L’addominoplastica è uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti nel mondo occidentale. Si tratta di un’operazione che consente di restituire tonicità a un addome rilassato, intervenendo sia sulla pelle sia eventualmente sui muscoli.
A questa operazione può essere abbinato un intervento di liposuzione nel caso in cui la quantità di tessuto adiposo sia particolarmente importante. Si tratta comunque di un intervento più invasivo rispetto a una liposuzione, che lascia cicatrici più grandi e visibili e ha un recupero più lento. Bisogna, dunque, valutare con il proprio chirurgo il rapporto rischio-beneficio dell’intervento, in relazione anche alle proprie aspettative e al proprio stile di vita.
Addominoplastica: cos’è?
Al pari degli altri interventi di chirurgia estetica, l’addominoplastica non può sostituire la dieta e l’esercizio fisico. Si tratta infatti di un intervento che completa e armonizza i risultati di un percorso di dimagrimento, e che dunque dovrebbe essere programmato dopo aver raggiunto il proprio peso forma. Prima di sottoporsi ad un intervento di addominoplastica, è consigliabile tener conto di diverse necessità:
- È importante considerare che dopo l’intervento sarà necessario stare a riposo per almeno due settimane: si consiglia dunque di programmare l’intervento tenendo conto di questa necessità, oltre a quella del ricovero che sarà di 2-3 giorni
- A partire da una settimana prima dell’intervento, è necessario smettere di prendere farmaci che possano causare sanguinamento (ad es. l’aspirina) o che possano aumentare il rischio di trombosi (es. pillola anticoncezionale) a meno che non sia concordato con il medico
- È consigliato ai pazienti di smettere di fumare o almeno ridurre il numero di sigarette, in modo da non influire negativamente sulla guarigione e sulla cicatrizzazione. Molti chirurghi, specialmente nei casi in cui l’addominoplastica è a carico del SSN, rifiutano di effettuare operazioni sui fumatori, o su coloro che non si impegnano a ridurre drasticamente l’abitudine al fumo
- È importante prendere visione delle fotografie dei precedenti interventi effettuati dal chirurgo. Questa abitudine è utile per poter discutere sulle aspettative e i possibili risultati dell’intervento. Diffidate dei medici che non mostrano fotografie dei loro interventi precedenti, e controllate che si tratti di chirurghi effettivamente laureati, specializzati e iscritti all’albo competente. È importante incontrare l’intera equipe chirurgica, compreso l’anestesista, prima dell’intervento, in modo tale da poter creare un rapporto di fiducia che aiuterà anche ad affrontare l’intervento con più serenità.
Addominoplastica: costo convenzionata, mutuabile
In alcuni casi, l’intervento di addominoplastica può essere mutuabile, ovvero a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Ciò è possibile qualora vi sia una giustificata ragione medica, come ad esempio infezioni e problemi dermatologici dovuti alla pelle in eccesso, oppure in caso di dimagrimento in seguito a chirurgia bariatrica o regime dietetico seguito da un professionista. I casi in cui l’addominoplastica è mutuabile sono generalmente quelli con i pazienti più a rischio, in cui lo stato di salute generale può essere compromesso oppure in cui la quantità di cute da asportare è notevole. In questi casi si raccomanda dunque di scegliere un centro dove sia presente un reparto di terapia intensiva, in modo da poter affrontare eventuali complicanze.
Intervento all’estero
Alcune tra le mete più gettonate sono la Croazia, la Tunisia, ma anche le capitali europee. Chiaramente si raccomanda di consultare uno specialista. Il seguente sito, ad esempio, permette di confrontare le offerte praticate sia in Italia che in diverse nazioni del mondo: https://www.estheticon.it/prezzi/addominoplastica-chirurgia-plastica-dell-addome.
Addominoplastica: intervento
In passato l’addominoplastica veniva eseguita esclusivamente in regime di anestesia generale; oggi si preferisce invece un’anestesia epidurale abbinata a una sedazione profonda. Questo in modo da evitare la necessità di intubare il paziente e rendere il recupero più veloce. Si tratta, comunque, di una decisione da lasciare al chirurgo, che nei casi più a rischio potrebbe comunque decidere di effettuare un’anestesia generale. In Italia generalmente l’intervento di addominoplastica viene effettuato da solo, o al massimo abbinato a una liposuzione della zona addominale.
Vi sono altri paesi del mondo in cui invece l’addominoplastica è effettuata anche in abbinamento ad altri interventi, come il lifting delle natiche o altri interventi estetici della metà inferiore del corpo. Si tratta di una linea d’azione generalmente sconsigliata dai chirurghi italiani, in quanto così facendo aumenta il tempo dell’intervento e si ha spesso la necessità di eseguirlo in anestesia generale.
L’intervento di addominoplastica dura da 1 a 3 ore, in base:
- alla quantità di pelle da asportare,
- alla necessità di intervenire sui muscoli
- all’eventuale liposuzione da abbinare.
In base alla zona dell’addome in cui è presente il rilassamento, è possibile ricorrere all’addominoplastica completa o a quella parziale, detta anche mini addominoplastica. Quest’ultima è indicata nei casi in cui il rilassamento interessi soltanto la porzione sotto ombelicale dell’addome, e consente di ottenere risultati estetici apprezzabili con una sola cicatrice, invece delle tre che si hanno nell’addominoplastica completa. Nel caso in cui vi sia una diastasi dei muscoli retti, ovvero un allontanamento delle due fasce dei muscoli addominali, il chirurgo provvederà a riavvicinarle e a suturarle. Questa è un’eventualità più frequente nelle pazienti di sesso femminile, in cui la diastasi si ha spesso come effetto della gravidanza.
Addominoplastica: le fasi dell’operazione
Le fasi di questa operazione, sono:
- Prima dell’intervento il chirurgo disegna sull’addome del paziente il contorno della cute da eliminare, poi si procede all’anestesia e alla disinfezione dell’addome. Se necessario, la prima parte dell’intervento consiste nell’aspirazione dell’adipe in eccesso, che facilita anche il successivo scollamento della cute dalla parete addominale.
- Successivamente si prosegue con le incisioni, due nel caso dell’addominoplastica completa e una nel caso della mini addominoplastica. Nel primo caso, si ha un’incisione tra le due creste iliache a livello del pube e una intorno all’ombelico; nel caso della mini addominoplastica invece si effettua soltanto la prima incisione.
- Si procede poi allo scollamento della cute dalla parete addominale, che può arrivare anche fino all’altezza dello sterno. Se necessario, in questa fase viene effettuata una sutura tra le due fasce dei muscoli retti per riavvicinarle. Si rimuove poi la cute in eccesso, tirandola da entrambi i lati, e se necessario si riposiziona l’ombelico
- Dopo la rimozione della pelle in eccesso si ha la sutura, durante la quale vengono inseriti due drenaggi per raccogliere gli eventuali liquidi che fluiranno dalla parete addominale. L’addome viene infine avvolto in un bendaggio elastico che il paziente dovrà tenere per 10-14 giorni, indossando anche una pancera contenitiva.
Addominoplastica: Rischi e controindicazioni
Le controindicazioni e i rischi dell’addominoplastica sono gli stessi che per qualsiasi altro intervento di chirurgia estetica. Per quanto riguarda le pazienti di sesso femminile, invece, prima di programmare l’intervento è necessario considerare l’eventualità di una gravidanza. Dal momento che l’aumento di peso e il rilassamento cutaneo dovuto alla gravidanza potrebbero far diminuire i risultati dell’addominoplastica, infatti, è preferibile programmare la gravidanza prima dell’intervento, oppure a distanza sufficientemente ampia (2-3 anni) da consolidarne i risultati. I rischi sono quelli legati all’anestesia, che però vengono di molto minimizzati se si opta per un’epidurale con sedazione profonda, e all’intervento stesso. Sebbene l’addominoplastica sia un intervento molto sicuro, vi è comunque la possibilità di:
- un’infezione
- necrosi
- accumulo di sangue o siero
- trombosi agli arti inferiori (anche se rari)
Il modo migliore per ridurre i rischi legati all’intervento è comunque la compliance del paziente. È dunque molto importante seguire nel dettaglio le indicazioni del chirurgo per il periodo post-operatorio, sia per quanto riguarda l’assunzione di farmaci sia per quanto riguarda il periodo di riposo e l’uso di un indumento a compressione elastica. Ciò serve per minimizzare le cicatrici e migliorare la resa estetica dell’intervento.
Addominoplastica: Testimonianze
Vi consigliamo di dare un’occhiata anche le varie opinioni sui forum per verificare le esperienze di chi c’è già passato. Soprattutto per la mini-addominoplastica alcuni hanno anche provato tramite groupon ottenendo sconti anche interessanti. Elenchiamo, di seguito, le testimonianze più illuminanti in relazione all’Addominoplastica e all’intervento:
Sono già passati 3 mesi dall’operazione. La tensione all’addome si sente soprattutto quando faccio alcuni tipi di movimento, ma tutto sommato va bene e penso sia normale… la cicatrice sembra abbastanza piatta e senza cheloidi che era la cosa che mi spaventava di più.
Io ho fatto l’intervento un anno fa, sono contenta per come è andata tranne che mi è rimasto un accumulo adiposo nella parte sinistra dell’ombelico. Purtroppo, causa quarantena, non ho potuto far il controllo ma vorrei farmi ritoccare con la lipo-aspirazione.
I tempi di recupero variano a seconda del paziente, in linea di massima tra le 2 e le 4 settimane dopo l’intervento sarà possibile tornare al lavoro e svolgere tutte le attività quotidiane, per l’attività fisica è meglio aspettare tra le 4 e le 6 settimane.
Io mi sono operata quasi 1 anno fa e lo rifarei 1000 volte! Dopo tre gravidanze, tre cesarei e la rottura dei muscoli addominali nell’ultimo parto ero messa male. Il mio intervento è stato lungo e molto complicato: dopo 6 ore di sala, sono uscita con 4 drenaggi e una marea di punti interni. Ma ho avuto una convalescenza poco dolorosa e molto veloce. Unico neo per me è la cicatrice (che comunque si nasconde bene sotto li slip) perché è rimasta scura. Purtroppo ho una pelle che non fa belle cicatrici, ma per il resto adesso mi posso mettere tutto quello che voglio senza preoccuparmi di nascondere la mia pancia prominente.
Addominoplastica: Convalescenza e Risultati
Nei giorni immediatamente successivi all’intervento si potranno avere gonfiori ed ecchimosi: sono assolutamente normali e si risolvono spontaneamente con il passare del tempo. Già dopo 7-10 giorni sarà possibile osservare il nuovo profilo dell’addome, più sodo e compatto. Dopo qualche giorno dall’intervento verranno rimossi i drenaggi, e successivamente dopo circa una settimana verranno tolti anche i punti. Inizialmente le cicatrici appariranno rosse, ma con il passare del tempo diventeranno chiare e piatte, quasi invisibili e comunque per lo più coperte da un indumento intimo. Potrebbe tuttavia essere necessario applicare delle creme o dei cerotti appositi per favorire la cicatrizzazione, che comunque varia da persona a persona.
La stabilizzazione del risultato avviene dopo 3-6 mesi dall’intervento, anche se le cicatrici potranno ulteriormente sbiadire dopo questo tempo. Bisogna tenere in considerazione il fatto che le cicatrici dell’addominoplastica sono piuttosto lunghe e visibili. Sebbene nel tempo sbiadiscano, non si cancelleranno mai del tutto, pur rimanendo nascoste dai normali indumenti intimi.
[md_boxinfo title=”Curiosità”]Il risultato finale varia comunque da persona a persona, e viene in ogni caso discusso dal chirurgo con il paziente prima di sottoporsi all’operazione. Si tratterà comunque di un addome tonico, piatto e non più sporgente: un risultato in linea di principio permanente, a meno di accadimenti esterni come un forte aumento di peso o una gravidanza.[/md_boxinfo]
Quando ricorrere all’addominoplastica?
L’addominoplastica, un intervento che riguarda, come dice la stessa parola, la zona addominale e che serve a ridare la tensione muscolare ed epiteliale alla zona oggetto di intervento, è uno degli interventi maggiormente richiesti, oggi, in campo estetico. Si tratta, comunque, di un intervento più invasivo rispetto al laser, che lascia delle cicatrici, senz’altro, più visibili e che richiede un decorso post-operatorio più lento.
È opportuno, dunque, valutare bene con il proprio medico il rapporto rischi-benefici di un intervento del genere. Tenendo conto anche di quale sia l’inestetismo o la patologia da combattere e il proprio stile di vita. È opportuno, quindi, dire che un intervento chirurgico è possibile qualora vi sia una ragionata e giustificata motivazione. Come ad esempio infezioni della pelle in eccesso nei casi di dimagrimento repentino o quando la salute e la qualità della vita è eccessivamente compromesso.
Il rilassamento muscolare
Uno dei problemi principali del nostro tempo riguarda l’obesità. Molte persone, affette da tale malattia, riconosciuta finalmente come una grave forma patologica, di natura sia fisica che psicologica, sotto l’occhio clinico e la cura di un medico specializzato, decidono spesso di intraprendere una dieta, o meglio un corretto regime alimentare per ridurre il grasso in eccesso.
[md_boxinfo title=”Curiosità”]Un percorso sicuramente difficile che, rimane tale, anche quando si raggiunge il risultato sperato. In molti casi, infatti, la perdita eccessiva di peso, fa sì che i tessuti collassino o perdano quell’elasticità tipica che li caratterizzano. In tale senso, la chirurgia viene in aiuto di chi si trova in una situazione simile a quella poc’anzi descritta.[/md_boxinfo]
Un intervento chirurgico, in tal senso, diventa, spesso, l’unica soluzione efficace per rimuovere il grasso o il tessuto adiposo in eccesso, per poter tendere la parete addominale e sperare di ottenere quella famosa “pancia piatta” a cui tutte le donne aspirano. Se, infatti, normalmente, questo risultato si può ottenere con l’esercizio fisico, rinforzando i muscoli addominali, che tendono più degli altri al rilassamento, l’eccesso di peso, ma anche una gravidanza o, perché no, anche gli sbalzi di peso dovuti alle diverse fasi della vita della persona, possono causare un cedimento della parete addominale. Non sempre, pertanto, bastano gli esercizi in palestra o l’impegno e la costanza nell’effettuarli.
Sicuramente alimentazione controllata ed equilibrata ed esercizio fisico costituiscono il primo step per dare una risposta al nostro organismo. Se tutto ciò non dovesse funzionare, allora è opportuno valutare l’ipotesi di una soluzione più drastica. Per questi motivi e per combattere, velocemente, lo stile di vita sedentario e l’alimentazione sbagliata, molte persone si rivolgono, ormai, alla medicina estetica in modo da evitare quei sacrifici, duri da compiere e che richiederebbero, senz’altro, una dieta sana e un esercizio fisico costante e corretto.
Come combattere gli inestetismi: chirurgia si, chirurgia no
Ovviamente è indispensabile rapporto l’intervento al tipo di gravità dell’inestetismo che si vuole eliminare: negli ultimi 40 anni, nel settore della medicina estetica, sono stati fatti passi da gigante, utilizzando la tecnologia per i più svariati usi, in base alle esigenze dei pazienti. L’addominoplastica, infatti, non è l’unico rimedio per combattere ciò che proprio non vogliamo vedere, quando ci guardiamo allo specchio. I metodi che utilizzano il laser, infatti, hanno sostituito, di gran lunga, il bisturi.
[md_boxinfo title=”Curiosità”]Tramite l’emissione stimolata di radiazioni, è possibile amplificare l’effetto della luce radiante, riuscendo a dare una valida risposta a problemi di tipo dermatologico, vascolare e chirurgico. Per ogni patologia o inestetismo occorre, quindi, utilizzare il tipo di laser appropriato, che verrà assorbito dal tessuto che si vuole colpire e riflesso da quelli limitrofi.[/md_boxinfo]
Addominoplastica inversa: cos’è?
Quando la pancia piatta diventa una estetica priorità e il pensiero di modellare il giro vita invade la testa, sopprimendo ogni altro pensiero e mettendo da parte qualsiasi altro desiderio, ecco che si presenta la tanto amata addominoplastica. Un particolare intervento che ha subito non pochi miglioramenti nel corso degli ultimi anni, arrivando ad un grado di perfezione inimmaginabile fino a qualche anno fa.
Si chiama addominoplastica inversa la nuova frontiera degli interventi di chirurgia plastica per rimodellare la pancia, o meglio per eliminare del tutto quest’ultima e tornare a parlare di addome scolpito. La tradizionale procedura di intervento prevede una particolare operazione di tiraggio della pelle in eccesso verso il basso, partendo da un taglio nascosto effettuato sotto la linea dello slip. Ora la tecnica si è perfezionata: si procede con un’incisione sotto il solco mammario con conseguente tiraggio inverso della pelle: non più dall’alto verso il basso, ma dal basso verso l’alto.
Addominoplastica inversa, benefici
Perché questa piccola rivoluzione? Per evitare un inestetismo che spesso si manifesta a seguito di tale intervento, cioè l’errato posizionamento dell’ombelico. In entrambi i casi, dopo l’operazione la pelle risulterà molto più tonica, evitando l’odiosa lassità cutanea.
Un semplice cambio di rotta, che garantisce risultati ancor più perfetti, pronti a regalare un immenso sorriso ai pazienti. Un attimo: leggenda narra che sorridere aiuta a rendere elastica la pelle del viso, distendendo le rughe e donando tonicità alla stessa. Quindi, magari, sarà possibile evitare anche un intervento di chirurgia plastica del viso così facendo. Tali interventi, per quanto miracolosi e innocui possono sembrare, prevedono sempre un’artificiale modellamento del corpo umano. Sarebbe, quindi, opportuno sottoporsi agli stessi solo quando necessario e non solo per capricci legati all’apparire.
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