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Albumina: A cosa serve? Bassa, Alta e Cosa Mangiare

Albumina Bassa, Alta nelle urine e nel sangue con i valori normali e cosa mangiare in caso di alterazione dei valori: è un parametro importante da considerare? Vediamo cosa significa l’albumina e quali sono le sue funzioni.

L’albumina è la proteina maggiormente presente nel sangue umano, ha un peso molecolare molto alto (circa 65.000 dalton) e svolge numerose funzioni. Tra tutte, la regolazione della pressione osmotica del sangue è quella principale. Ecco perché viene prescritta dal medico nelle analisi del sangue ma è possibile determinarla anche attraverso le analisi delle urine. Per capire meglio quali informazioni possiamo trarre dal valore nelle nostre analisi facciamo prima il punto su quello che è il suo ruolo nel sangue. Ricordiamo che le informazioni contenute in questo articolo hanno il solo scopo informativo e che l’interpretazione delle analisi spetta al medico competente.

Albumina Bassa e Alta: cause e sintomi

Albumina: a cosa serve?

L’albumina è una sieroproteina, una proteina contenuta nella porzione di sangue denominata plasma. Il plasma è la componente liquida del sangue che si ottiene in laboratorio dopo aver centrifugato il sangue non coagulato. Questa proteina è presente in grandi quantità nel sangue ed è sintetizzata dal fegato. Pertanto, quando il fegato subisce particolari danni la concentrazione di albumina tende a diminuire. Infatti, la determinazione del valore di questa proteina tramite le analisi può fornire chiare indicazioni di eventuali patologie epatiche in corso. L’albumina, il cui nome deriva dal fatto che è stata isolata per la prima volta dall’albume dell’uovo, ha diverse funzioni nel corpo dell’uomo. Tra le principali se ne elencano tre:

  1. quella di trasportare i metaboliti come gli acidi grassi nella forma libera, alcuni ormoni come quelli tiroidei e la bilirubina che è prodotta dal fegato (questi metaboliti in genere non sono solubili in acqua)
  2. quella di mantenere la pressione osmotica che fa riferimento alla circolazione e distribuzione dei liquidi corporei nei tessuti e anche nei vasi sanguigni più piccoli denominati capillari. La pressione osmotica ha un ruolo importante perché regola lo scambio idrico tra i capillari e gli spazi che contengono il liquido interstiziale. Come? Grazie alle cariche negative possedute che si legano agli ioni positivi presenti nel sistema vascolare. Questo legame consente di mantenere costante il volume di liquidi all’interno dei vasi sanguigni. Quando il livello dell’albumina diminuisce, i liquidi tendono a diffondere attraverso i tessuti corporei e questo meccanismo si manifesta visivamente con il gonfiore dell’area interessata.
  3. quella di essere usata come una vera e propria riserva di aminoacidi (i componenti delle proteine). Questa proteina, infatti, viene frequentemente utilizzata nella sintesi di altre componenti proteiche necessarie al metabolismo a partire dalla sua degradazione. Novità: vedi Plasma iperimmune per combattere il Coronavirus

In aggiunta a queste tre funzioni principali, l’albumina ha il compito di:

  • regolare l’equilibrio acido-base
  • riconoscere e proteggere il corpo da eventuali sostanze dannose
  • esercitare un’attività anticoagulante e previene la formazione di trombi

Albumina bassa: cause e sintomi

L’albumina bassa può essere dovuta a diversi fattori tra cui:

  • l’abuso di alcolici
  • una scarsa nutrizione
  • un digiuno prolungato
  • un’eccessiva idratazione
  • una dieta povera di proteine

Tra le patologie che possono essere associate alla riduzione di questa proteina si includono: la cirrosi epatica, ipertiroidismo, un’insufficienza renale cronica, forme leucemiche e neoplasie, pancreatite e alcuni deficit di carattere ereditario. I soggetti che presentano questo valore basso manifestano numerosi sintomi anche se possono non presentarsi contemporaneamente. Stanchezza, inappetenza, scarsa concentrazione, dolori articolari e mal di testa sono tra i più ricorrenti. Nelle analisi del sangue, questo parametro è basso se i valori sono al di sotto dei 3 g/dl. Invece, nelle urine è basso quando si presenta con valori al di sotto dei limiti di riferimento considerati normali.

Albumina Bassa: Cosa mangiare

L’albumina bassa può essere dovuta a carenze nutrizionali pertanto è sufficiente integrare la dieta con quegli alimenti che possono riportare i livelli di albumina a valori normali. Tra gli alimenti con questa funzione si considera sicuramente l’uovo che ne contiene in quantità abbondanti e come anticipato è dall’uovo che l’albumina fu isolata per la prima volta. Anche il latte e la frutta (ananas, anguria e altra frutta molto ricca di acqua) e la verdura (asparagi, finocchi e spinaci) sono alimenti importanti nella carenza di questa proteina. In questi casi, però, è sempre raccomandabile affidarsi al medico competente che saprà dare le dovute indicazioni. Come per altre proteine, esistono integratori anche per l’albumina che possono essere prescritti in aggiunta ad un’alimentazione adeguata.

Albumina alta: cause e sintomi

L’albumina alta può essere dovuta a diverse condizioni patologiche come:

  • la disidratazione
  • la sarcoidosi (disturbo che porta alla formazione di ammassi cellulari detti granulomi in diverse aree del corpo)
  • tromboangioite (trombosi infiammatoria che interessa le piccole e medie arterie)
  • infezioni delle vie urinarie
  • obesità

Tra i sintomi si manifestano il vomito, la diarrea e un’eccessiva sudorazione nonché dolori addominali. Nelle analisi del sangue, l’albumina è alta se supera i 5g/dl. Nelle urine, invece, questa proteina alta viene descritta a diversi livelli:

  • albuminuria moderatamente alta: (ACR tra 30 e 300 mg/g creatinina; AER tra 30 e 300 mg/24 h; TAER tra 20 e 200 ?g/min; CAU tra 20 e 200 mg/L)
  • albuminuria severamente alta: (ACR >300 mg/g creatinina; AER >300 mg/24 ore; TAER >200 ?g/min; CAU >200 mg/L)

Albumina: Valori normali

Nel sangue, i valori normali dell’albumina sono compresi fra i 3.5 e i 5 g/dl. Invece, i valori normali dell’albumina nelle urine possono essere descritti nel seguente modo:

  • ACR < 30 mg/g creatinina
  • AER < 30 mg/24h
  • TAER <20 ?g/min
  • CAU fino a 20 mg/L

Albumina in gravidanza

L’albumina durante la gravidanza è soggetta a diverse oscillazioni che il più delle volte sono temporanee e si risolvono nel giro di pochi giorni. Alterazioni del valore dell’albumina non manifestano sintomi e non sono frequentemente associati a disturbi gravi. Tuttavia, è consigliabile monitorare il valore per scongiurare il rischio di complicanze. Se la futura mamma presenta disfunzioni renali, diabete, ipertensione non sorprende che l’albumina subisca alterazioni. Invece, se la donna presenta un quadro sano e l’albumina va incontro a oscillazioni è bene approfondire con ulteriori esami perché potrebbe essere il campanello di allarme di condizioni patologiche importanti. Ad esempio, la preeclampsia che viene conosciuta più con il termine di gestosi gravidica. Si tratta di una sindrome che compare durante la seconda parte della gravidanza e può avere effetti sia sulla mamma che sul nascituro.

Come fare le analisi del sangue e delle urine

L’albumina si determina analizzando un campione di sangue prelevato generalmente da una vena del braccio. Il prelievo si esegue al mattino, a digiuno da almeno 8-12 ore ma è il medico che fornisce le raccomandazioni del caso in base al tipo di disturbo manifestato dal paziente. Nel laboratorio di analisi, la determinazione del valore non richiede tempi di attesa molto lunghi. Infatti, le analisi sono pronte nel giro di uno o due giorni lavorativi.

In alternativa alle analisi del sangue, questa proteina può essere determinata anche attraverso le analisi delle urine. L’esame si esegue prendendo in considerazione un campione di urine prelevate al mattino avendo cura, da parte del paziente, di non contaminare il campione. Le modalità con cui si eseguono le analisi delle urine per la valutazione dell’albumina sono diverse. Tra le più diffuse, la velocità di escrezione dell’albumina che viene indicata con la sigla AER (dall’inglese “albumin excretion rate”) e fornisce la sua concentrazione in mg nelle 24 ore. Il tasso di escrezione temporizzato, indicato con la sigla TAER, effettuato sui campioni di urine raccolti in un arco di tempo che comprende 4 ore notturne e in questo caso viene espresso con l’unità di misura ?g/min.

Infine, la concentrazione in un campione preso occasionalmente (cioè senza aver fissato un intervallo di tempo ben preciso per la raccolta), indicato con la sigla CAU, e il rapporto tra l’albuminuria (perdita di albumina nelle urine) e la creatinuria (tracce di creatina nelle urine), indicato con le sigle ACR oppure RACU.

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Scritto da Sara Roversi

Specializzata in Microbiologia e Virologia. Esperienza in laboratorio di diagnostica microbiologica (batteriologia, virologia, micologia, parassitologia, micobatteriologia, sierologia), conoscenza delle tecniche diagnostiche di biologia molecolare, anche per ricerca SARS-CoV-2.