Germania e Paesi Bassi hanno proposto un pacchetto di 10 misure che l’Unione Europea potrebbe utilizzare per frenare i prezzi del gas ed evitare il razionamento del carburante, compresa la possibilità di fissare un nuovo prezzo di riferimento per il gas naturale liquefatto. Il piano, visto da Reuters e condiviso con altri paesi dell’UE prima che i ministri dell’energia del blocco si riuniscano mercoledì, chiede all’UE di avviare l’acquisto congiunto di gas, per evitare che un paese superi un altro e faccia salire i prezzi.
La situazione sembrerebbe precipitare con la guerra in Russia che entra nella sua fase più calda. Siamo quasi alla stretta finale, con i governi europei che cercano di mitigare la crisi energetica e il prezzo del carburante in continuo aumento. Germania e Paesi Bassi – il primo fortemente dipendente dal gas russo prima che Mosca invadesse l’Ucraina, e il secondo un importante hub commerciale del gas – hanno precedentemente avvertito che un tetto ai prezzi del gas potrebbe mettere in pericolo la sicurezza energetica dell’Europa, se lasciasse i paesi che lottano per attirare forniture dai mercati globali del gas competitivi in termini di prezzi.
Un tetto di prezzo sul gas russo potrebbe anche essere preso in considerazione, ma solo se praticabile per i paesi che influenzerebbe di più, afferma il documento. Bruxelles ha proposto un tetto al prezzo del gas russo il mese scorso, ma ha accantonato l’idea dopo la resistenza dei paesi centrali e orientali che temevano che Mosca avrebbe reagito tagliando le forniture limitate che ancora invia in Europa.
I due paesi hanno adottato un tono cauto sulle misure mirate al prezzo del gas nel settore dell’elettricità, dopo che alcuni stati hanno chiesto un lancio a livello dell’UE di uno schema spagnolo e portoghese che limiti il prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia. Le misure nel settore dell’elettricità che potrebbero aumentare la domanda di gas e mirare agli stessi affitti inframarginali dovrebbero essere considerate con molta attenzione e dovrebbero anche includere la condivisione degli oneri, hanno affermato Germania e Paesi Bassi.