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Capillari: Significato, fenestrati, fragili, rotti, Cura e Rimedi Naturali

I capillari sono i vasi sanguigni più piccoli dell’organismo e sono deputati allo scambio di ossigeno, metaboliti e prodotti di scarto con le cellule che formano gli organi. Le pareti estremamente sottili dei capillari permettono un continuo traffico di gas e molecole, da e per il sangue alle cellule; perché tali scambi possano avvenire, è importante che il sangue vi scorra lentamente e con una pressione non troppo elevata. Per questo motivo i capillari sono i vasi sanguigni più importanti nel sistema circolatorio.

Come tutte le strutture dell’organismo, anche i capillari sono soggetti ad alcune malattie o disturbi, di natura sia funzionale che estetica. Le loro pareti estremamente sottili infatti li rendono soggetti a rotture traumatiche. In alcune zone del corpo, come il viso e gli arti inferiori, i capillari possono diventare molto fragili e rompersi; la rottura di questi piccoli vasi determina un problema estetico che, nel lungo termine, può causare anche problemi alla circolazione sanguigna. Approfondiamo il significato di capillari, di capillari fragili, dei problemi estetici che riguardano questi piccoli vasi e delle possibili soluzioni.

Capillari: significato

Il sistema circolatorio è composto da numerosi vasi, venosi ed arteriosi, le cui diramazioni più piccole consistono nei capillari. Le dimensioni possono variare a seconda dell’organo in cui si trovano: si va dai 5-8 micrometri (millesimi di millimetro) del capillare polmonare, ai 25 micrometri dei capillari midollari e ghiandolari. Nel corpo umano si stima che ce ne siano 2 miliardi, lunghi in totale 80 mila km e che coprono una superficie pari a quella di due campi da calcio. Il diametro ridotto è una caratteristica fondamentale di questi piccoli vasi, perché vi passa un globulo rosso alla volta, abbastanza lentamente da consentire gli scambi con le cellule.

capillari

Gli scambi che avvengono tra i capillari e le cellule permettono ai tessuti di ricavare nutrimento, ossigeno e di eliminare le scorie che verranno trasportate al fegato ed ai reni per l’eliminazione. La velocità del flusso ematico deve quindi essere ridotta (1 mm/secondo), così come la sottigliezza delle pareti e pressione idrostatica (35-40 mmHg nella parte arteriosa e 15-20 mmHg nella parte venosa). Dal punto di vista del microcircolo, i capillari attraversano un organo come una rete (letto capillare) e hanno una porzione arteriosa e una porzione venosa: il sangue arterioso ricco di ossigeno rifornisce le cellule e, durante il percorso nel capillare, si arricchisce di CO2 di scarto e diventa quindi sangue venoso. La parete dei capillari non deve solo essere sottile, ma anche porosa: è costituita da un unico strato di cellule endoteliali piatte, che facilitano lo scambio di sostanze con i tessuti attraversati. La mancanza di una tonaca elastica, muscolare e fibrosa tuttavia rende i capillari fragili.

Capillari fenestrati

I capillari fenestrati sono una particolare tipologia di vasi sanguigni, presente nelle ghiandole endocrine, nel pancreas, nel glomerulo renale e nell’intestino. Il loro nome deriva dalla presenza di “finestre”, ovvero piccoli pori del diametro di 80-100 nm ricoperti da una sottile membrana (diaframma). Tale diaframma permette un rapido scambio di sostanze con i tessuti; alcune tipologie non possiedono però questa membrana, ma veri e propri pori aperti.

Capillari fragili

La fragilità capillare si manifesta con capillari evidenti ed è chiamata teleangectasia. Spesso a carico degli arti inferiori a causa della forza di gravità che favorisce la stasi venosa, i capillari fragili e rotti sono più comuni nelle donne (a causa dell’effetto degli ormoni) e negli anziani (le cui strutture di sostegno sono fragili). I capillari possono essere fragili a causa di:

  • Ereditarietà
  • Deficit nutrizionali e carenza vitaminica (vitamina C)
  • Alterazioni ormonali temporanee (gravidanza, fase premestruale, uso di pillola anticoncezionale)
  • Stile di vita scorretto (sedentarietà, sovrappeso, obesità)
  • Malattie metaboliche (sindrome di Cushing)
  • Malattie genetiche (sindrome di Ehlers-Danlos, sindrome di Marfan)
  • Assunzione di farmaci (corticosteroidi)
  • Stress
  • Eccessiva esposizione al sole

La fragilità capillare si manifesta con i tipici “ragni” visibili sulla cute dove i capillari si sono rotti. I capillari che si rompono facilmente non vanno sottovalutati: non sono solo antiestetici, possono essere spia di una insufficienza venosa cronica che va trattata adeguatamente. A seconda dell’età in cui si manifesta la fragilità, i capillari possono essere definiti congeniti (presenti sin dalla nascita), primitivi (si manifestano in età giovanile) o secondari (si presentano a qualsiasi età). I vasi rotti possono essere di diverso colore, che indica anche la causa della fragilità:

  • Blu: piccoli vasi evidenti di colore blu, che si possono trovare anche in rilievo sulla cute, indicano un flusso venoso stagnante che, con il passare del tempo, si traduce in insufficienza venosa con gonfiore degli arti inferiori e stasi dei liquidi. Questa situazione è la più pericolosa.
  • Rossi: appaiono sottili ed il flusso sanguigno interno è piuttosto veloce
  • Viola: i capillari di questo colore possono essere definiti la via di mezzo sia per quanto riguarda la velocità di flusso, per la profondità e la grandezza

Prevenire capillari rotti

La fragilità capillare si può prevenire? La risposta è sì. Anche chi ne soffre per motivi ormonali o genetici, ha buone probabilità di migliorare la situazione del proprio microcircolo prendendo alcuni accorgimenti, specialmente nel proprio stile di vita:

  • Controllare il peso corporeo
  • Avere una dieta sana e completa, ricca di fibre e vitamine (specialmente vitamina C)
  • Eliminare i cibi salati: il sodio aumenta la pressione all’interno dei vasi
  • Fare movimento e attività fisica, non trascorrere troppo tempo in piedi
  • Non fumare: le sostanze inalate sono fortemente ossidanti e danneggiano la parete dei vasi sanguigni
  • Non consumare troppi alcolici, che hanno azione vasodilatatoria sui vasi sanguigni
  • Non indossare indumenti stretti
  • Evitare la permanenza in acqua molto calda (dilata i capillari e ne facilita la rottura)
  • Eseguire la ginnastica vascolare dei vasi sanguigni, specialmente sugli arti inferiori (frizioni fredde-calde, passeggiate in acqua)

Vedi anche: pressoterapia, ottima per ridurre il problema della cellulite e dei vasi capillari rotti senza chirurgia

Capillari rotti viso e gambe

Normalmente, i capillari sono invisibili: quando si nota la loro presenza, è perché hanno subito un danno. La fragilità capillare si può manifestare in qualsiasi parte del corpo, ma è più evidente sul viso e sulle gambe. Sul viso perché la pelle è più sottile e delicata e quindi ogni imperfezione si nota di più, sia allo specchio che quando guardiamo un’altra persona. Sulle gambe perché la forza di gravità causa un ristagno venoso ed un aumento della pressione del sangue, che può rompere i capillari. I capillari rotti tecnicamente si chiamano teleangectasie e si manifestano come macchie emorragiche, di forma puntiforme (solitamente sul viso) o filiforme (sulle gambe). Si possono anche formare petecchie, ematomi ed ecchimosi.

La comparsa di capillari rotti sul viso e sulle gambe può dipendere da cause fisiologiche o da abitudini di vita scorrette: queste ultime sono la causa più frequente di inestetismi venosi. In alcuni soggetti esiste anche una predisposizione genetica alla fragilità capillare, che si manifesta già in giovane età. Questa predisposizione causa una tendenza alla dilatazione dei piccoli vasi, che perdono elasticità e si dilatano, manifestandosi sotto la cute; i fattori scatenanti la rottura spesso sono gli sbalzi di temperatura e gli squilibri ormonali, anche se causati da eventi fisiologici come la gravidanza.

capillari

Quando la fragilità capillare colpisce il viso, viene chiamata couperose, termine che indica una dilatazione anomala di capillari microscopici che creano chiazze rossastre e violacee. Questo inestetismo si manifesta su guance, zigomi e naso e viene trattato come un disturbo estetico, non patologico. Chi soffre di capillari fragili ed ha una predisposizione alla rottura dovrebbe evitare i trattamenti aggressivi per la pulizia del viso o per l’esfoliazione.

La pulizia del viso, anche quella giornaliera, richiede la massima delicatezza: mai sfregare la cute o usare acqua bollente/fredda, così come detergenti aggressivi. Troppo caldo o troppo freddo possono rompere le pareti dei piccoli vasi: evitare saune e docce bollenti e d’inverno coprire il viso ed utilizzare una buona crema protettiva. A livello delle gambe ed in particolare delle cosce e delle caviglie, i capillari rotti si presentano come sottili reticoli violacei, appena sotto la superficie della cute; non sono percepibili al tatto, ma possono diventarlo se si presenta insufficienza venosa (vene varicose).

Capillari: cura

La prevenzione è l’arma migliore contro la fragilità capillare. Una volta che i capillari si rompono e diventano visibili, esistono alcune terapie che è possibile attuare, ma nessuna è totalmente risolutiva e soprattutto priva di conseguenze (come cicatrici). Oggi l’avanzamento delle tecnologie in medicina estetica ha reso possibile migliorare notevolmente l’inestetismo dei capillari fragili. I trattamenti per la fragilità capillare richiedono una consulenza con un esperto di medicina estetica, anche per escludere altre problematiche a carico del sistema circolatorio. Per risolvere i problemi legati alle teleangectasie ed alla fragilità capillare bisogna rivolgersi ad uno centro di medicina estetica. Ecco una carrellata delle più efficaci cure contro i capillari rotti:

Laser

Il laser consiste in fascio di luce molto concentrata che restringe i piccoli vasi sanguigni, chiudendone l’uscita e bloccando il passaggio di sangue, causando la coagulazione o la distruzione delle pareti capillari e delle vene superficiali. Il flusso sanguigno non viene perduto, ma viene reindirizzato alle vene che si trovano più in profondità nella pelle. E’ possibile trattare qualsiasi area, anche le zone più delicate del viso, ma con i capillari più grossi e tortuosi il laser può non dare un buon risultato.

Prima del trattamento la zona viene raffreddata, per evitare il surriscaldamento della cute. L’anestesia non è necessaria perché il dolore è lievissimo ed il trattamento si esegue in ambulatorio. Effetti collaterali del laser sono piccoli lividi, arrossamento e gonfiore locale, prurito; in questi casi è possibile applicare una crema lenitiva. Subito dopo, il paziente può tornare alle normali attività; i risultati si vedono dopo qualche giorno dall’esecuzione del trattamento.

Scleroterapia 

La scleroterapia consiste nell’iniettare una soluzione liquida nei capillari rotti, attraverso microscopici aghi. Il liquido iniettato distrugge le telenagectasie ed anche i vasi malformati o varicosi, bloccando i vasi e provocando il loro riassorbimento, per cui essi non sono più visibili attraverso la pelle. La scleroterapia richiede una visita medica accurata per le zone da trattare, è efficace sui capillari fragili e rotti e, al contrario del laser, è indicata anche per chiudere vene di calibro più grande. La scleroterapia è una procedura abbastanza sicura, anche se in rari casi possono apparire complicazioni di natura diversa e di gravità variabile (lividi, aree arrossate, piccole irritazioni cutanee). Non è necessaria anestesia e la procedura può essere eseguita in ambulatorio, in più sedute (solitamente una al mese).

Ozonoterapia 

L’ozonoterapia è considerata una delle cure più efficaci per i capillari fragili. Molto moderna, l’ozonoterapia funziona iniettando ossigeno-ozono all’interno dei capillari tramite un sottilissimo ago; l’effetto dell’ozono è immediato e causa lo sblocco del capillare, liberando il lume ed ossigenando il microcircolo. Il capillare subisce quindi una rivascolarizzazione e viene riportato ad una situazione di flusso ottimale. Al contrario della scleroterapia e della laser terapia, che occludono i capillari rotti o fragili, l’ozonoterapia non distrugge il capillare ma lo risana; si può applicare a vasi di qualsiasi dimensione, è sicura ed innovativa ed è perfettamente tollerabile. E’ consigliata ai pazienti affetti da insufficienza microvascolare periferica e fornisce risultati veloci e duraturi.

Terapia farmacologica 

La terapia farmacologica per fragilità capillare viene prescritta in situazioni nelle quali la medicina estetica non può apportare un beneficio immediato, ad esempio in caso di insufficienza venosa ed emorroidi. Alcuni farmaci (in crema o da assumere per via orale) utilizzati per contrastare la fragilità capillare sono:

  • Oxerutina e Venoruton: flavonoidi, protettori dei capillari
  • Antistax, crema a base di flavonoidi
  • Pomate a base di vitamina K, vitamina C e vitamina E
  • Creme a base di escina, un protettore dei capillari estratto dall’ippocastano, con attività antinfiammatoria, vasoprotettrice e vasocostrittrice

È possibile tenere le creme in frigorifero, così da applicarle fredde.

Capillari: rimedi naturali

Non solo farmaci e iniezioni: esistono anche validi rimedi naturali e fitoterapici per prevenire e trattare la fragilità capillare. I sintomi più fastidiosi a carico del microcircolo si manifestano soprattutto in estate a causa delle alte temperature: gonfiore, pesantezza, dolore agli arti inferiori. In natura, numerose sostanze hanno un effetto protettivo sull’apparato cardiovascolare e sui capillari: un esempio sono gli integratori a base di betulla, ippocastano, Rusco, vite rossa, Gingko, Centella e frutti di bosco, che alleviano i sintomi legati alla fragilità capillare.

  • Ippocastano. Ricco di escina, l’ippocastano ha attività antiossidante, antinfiammatoria e vasoprotettrice: ostacola l’attività dei radicali liberi che attaccano i vasi sanguigni e che li indeboliscono, migliora la struttura dei capillari e favorisce la microcircolazione, ha proprietà decongestionanti (riduce la permeabilità dei capillari e la stasi linfatica che favorisce gonfiore, ritenzione idrica e cellulite). Ha anche interessanti proprietà antiemorragiche e riparatrici.
  • Mirtillo nero. Frutti di bosco noto per le sue proprietà antinfiammatorie, vasodilatatrici e antiossidanti sul sistema circolatorio. È ricco di vitamine A, B e C e di antociani, che conferiscono il colore ed agiscono sulle vene, rinforzandone le pareti e riducendo la loro fragilità e permeabilità. Il mirtillo è una pianta capillaro-protettrice anche degli occhi, migliorandone il tono venoso. Le proprietà antiossidanti ostacolano l’azione dannosa dei radicali liberi e offrono protezione alla circolazione sanguigna.
  • Vite rossa. L’estratto di vite rossa è considerato un vasoprotettore: è utile sia per prevenire la rottura dei capillari, sia per alleviare quelli già evidenti, apportando benefici anche ad eventuali edemi e gonfiori. La vite rossa contiene flavonoidi, antocianine e vitamina PP, utili per migliorare la funzionalità venosa e linfatica. L’estratto è consigliato nei casi di vene varicose, couperose, flebiti e ritenzione idrica con stasi venosa e linfatica.

Altri rimedi naturali per la fragilità capillare sono i flavonoidi, importantissimi protettori dei vasi sanguigni grazie alle loro proprietà antiossidanti e ricostituenti. La vitamina C contenuta negli integratori a base di flavonoidi protegge ed aumenta l’elasticità delle pareti dei capillari, contribuendo ad eliminare l’edema e la sensazione di gambe senza riposo. Sono quindi indicati gli integratori ricchi di vitamina C a base di frutti di bosco, melograno, agrumi. Nel caso la fragilità capillare arrivi a causare una insufficienza venosa vera e propria, è consigliabile l’utilizzo di calze a compressione graduata, che esercitano pressione sui vasi venosi degli arti inferiori: l’azione di pompa spinge il sangue verso l’alto e ne favorisce la risalita.

Capillari e alimentazione

L’alimentazione è alla base di molte malattie e disturbi estetici, tra i quali troviamo anche la fragilità capillare. Le persone che soffrono di capillari fragili e che si rompono facilmente dovrebbero prestare molta attenzione ad alcuni cibi, specialmente quelli che causano una dilatazione anche temporanea dei vasi sanguigni: mentre normalmente gli alcolici causano una temporanea vasodilatazione, nelle persone con capillari fragili tali dilatazioni possono diventare permanenti. I cibi a cui prestare attenzione se si soffre di capillari fragili sono:

  • alcolici
  • spezie piccanti (pepe, peperoncino, rafano)

Attenzione a cibi molto freddi e molto caldi, possono dilatare i vasi sanguigni del viso e far risaltare eventuali capillari fragili. Spezie come zenzero, zafferano e curcuma sono invece protettive perché contengono antiossidanti che rinforzano le pareti dei vasi sanguigni. L’alimentazione rappresenta un aiuto, ma non risolve la presenza di capillari già rotti. Per avere una azione preventiva sulla rottura dei capillari, bisogna arricchire la propria dieta di:

  • Agrumi (vitamina C, flavonoidi)
  • Uva (antocianine)
  • Olio di oliva (acido linolenico, vitamina E)
  • Verdura verde (broccoli, zucca, carote)
  • Pesce fresco di mare (acidi grassi omega-3)
  • Alghe e soia (ricchi di magnesio che assicura la struttura del collagene)

Scritto da Sara Roversi

Specializzata in Microbiologia e Virologia. Esperienza in laboratorio di diagnostica microbiologica (batteriologia, virologia, micologia, parassitologia, micobatteriologia, sierologia), conoscenza delle tecniche diagnostiche di biologia molecolare, anche per ricerca SARS-CoV-2.