Il carbone vegetale è una sostanza spesso utilizzata come rimedio per una serie di disturbi intestinali. Si tratta di una polvere ottenuta dalla lavorazione del legno che non viene bruciato, ma riscaldato e trattato, e infine ridotto in polvere molto fine, inodore e insapore, commestibile. Le caratteristiche del carbone vegetale (chiamato anche carbone attivo) sono dovute alla sua enorme superficie adsorbente ed alla sua porosità. Proprio le sue notevolissime proprietà adsorbenti vengono sfruttate in medicina, per legare sostanze tossiche, trattare avvelenamenti ed adsorbire i gas intestinali; le sue proprietà sono efficaci anche per via aerea e liquida, infatti si utilizza nelle maschere antigas e nei filtri per l’acqua.
Il carbone vegetale è un rimedio sicuro per diversi disturbi gastrointestinali che possono essere trattati a casa propria. Viene venduto in capsule, pastiglie o come polvere da disciogliere; non presenta effetti collaterali, ma alcune categorie di persone dovrebbero prestare attenzione alla sua assunzione. Vediamo quindi che cos’è il carbone vegetale, per che cosa è indicata la sua assunzione e quando invece è controindicata.
Carbone Vegetale: cos’è?
Il carbone attivo è una nota sostanza antitossica. La sua proprietà di adsorbire e trattenere i veleni, formando un complesso che viene espulso senza essere assorbito, lo rende ideale nel trattamento degli avvelenamenti da diverse sostanze (funghi velenosi, tossine, dosi massicce di farmaci). La somministrazione di carbone attivo e di un purgante salino per eliminare i complessi formatosi è uno dei metodi utilizzati per le persone avvelenate. Non è invece efficace per gli avvelenamenti da sali di metalli tossici, cianuri, solventi organici, sostanze caustiche.
Il carbone attivo non è una sostanza assorbente, ma adsorbente. La differenza tra i due termini è che mentre una sostanza assorbente si impregna come una spugna, un mezzo adsorbente lega sulla propria superficie le molecole (come batteri, patogeni, tossine, virus, gas, liquidi presenti nel tratto gastrointestinale). La capacità adsorbente del carbone vegetale è dovuta all’elevata area superficiale che presenta un numero molto elevato di microscopici pori che imprigionano le molecole con cui viene a contatto.
Il carbone attivo viene estratto da diverse piante e viene sottoposto ad uno speciale trattamento (carbonizzazione + infusione con vapore acqueo) il quale crea sulla sua superficie milioni di minuscoli pori, a cui si devono le capacità di assorbimento. Si stima che il carbone attivo ottenuto dai gusci delle noci di cocco sia 25 volte più efficace rispetto a quello ottenuto da altre piante: 1 grammo di carbonio vegetale da noce di cocco presenta una superficie di assorbimento di 2000 metri quadrati, che corrispondono a 8 campi da tennis. Altri utilizzi del carbone vegetale sono:
- Preparazione dietetica ad esami clinici (ecografia addome superiore) per assorbire i gas che impedirebbero la visualizzazione
- Supplemento dietetico in caso di aerofagia, meteorismo, flatulenza
Oltre ad adsorbire i gas intestinali, il carbone attivo trattiene anche una quota di batteri (azione disinfettante), ma non ha la capacità di aumentare l’espulsione dei gas intestinali stessi. Tuttavia la capacità del carbone di adsorbire le molecole lo rende anche in grado di legare i farmaci ed impedirne l’assorbimento; per questo motivo eventuali farmaci non vanno presi 2 ore prima e dopo l’assunzione del carbone.
Carbone Vegetale: cancerogeno?
È facile imbattersi sul web in vari articoli e reportage che denunciano la cancerogenicità del carbone vegetale. Ma che cosa c’è di vero in queste affermazioni? Il carbone attivo è un prodotto sicuro? Innanzitutto, il carbone vegetale non viene venduto solo come integratore, ma anche come ingrediente di alcuni prodotti da forno come il pane e la pizza. Ad esempio, la farina di carbone vegetale contiene 15 grammi di carbone attivo per ogni kg, una quantità pari circa a 2-4 compresse di integratore.
Il carbone vegetale, dal punto di vista fisico, è il prodotto del riscaldamento del legno e tale combustione (seppure incompleta) provoca la produzione di benzoapirene, un idrocarburo aromatico classificato in categoria 1 tra le sostanze cancerogene per l’uomo. Grandi quantità di carbone attivo o di prodotti che lo contengono significa assumere una grande quantità di benzoapirene.
Cosa dicono le autorità
Secondo l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) il carbone vegetale come additivo (e non come ingrediente) è sicuro purché gli idrocarburi policiclici aromatici residuati siano inferiori a 1,0 ug/kg. E’ stato pubblicato un documento che nega il rapporto tra carbone attivo e cancro. Secondo tale documento l’assunzione di benzoapirene con questa sostanza è in quantità infinitesimali e non verrebbe nemmeno assorbito, quindi non apporta nessun rischio per la salute. L’americana Food and Drug Administration (FDA) invece non la pensa uguale e l’utilizzo del carbone vegetale a scopi alimentari (E153) non è mai stato approvato.
In ogni caso, il Ministero della Salute nel 2014 ha stabilito che il carbone vegetale può essere impiegato come additivo colorante esclusivamente nei prodotti da forno fini, ovvero prodotti sia dolci che salati, come fette biscottate e crackers; in caso sia impiegato negli alimenti, il consumatore deve essere informato sui suoi effettivi benefici (riduzione dell’eccessiva flatulenza post prandiale) che si ottiene solo con l’assunzione di 1 g di carbone attivo almeno 30 minuti prima del pranzo e 1 g subito dopo. Non è stato stabilito alcun limite di impiego, ma in ogni caso non superiore alla quantità necessaria per ottenere l’effetto desiderato. L’aggiunta dell’additivo carbone vegetale è espressamente vietata in burro, formaggio stagionato e non, pane e prodotti simili, pasta e gnocchi, zuccheri, succhi e nettari di frutta, sale, spezie, miele, malto, ecc.
Carbone Vegetale e stitichezza
Il carbone vegetale può essere un ottimo rimedio per la stitichezza quando è associata alla sindrome del colon irritabile, che causa alvo alterno (episodi di diarrea alternata ad episodi di stitichezza). In questa situazione, il carbone vegetale può aiutare a regolarizzare la funzione intestinale e ripristinare l’equilibrio della mucosa. Bisogna però ricordare che il carbone attivo ha l’effetto di compattare le feci ed assorbire i liquidi, quindi se si soffre di stitichezza cronica sarebbe meglio rivolgersi al medico e non assumere carbone attivo di propria iniziativa e per lunghi lassi di tempo.
Carbone Vegetale: quando prenderlo?
Una volta assunto, il carbone vegetale è ben tollerato dal tratto gastrointestinale, all’interno del quale adsorbirà tutto ciò che è indesiderato o dannoso, come additivi, pesticidi, fertilizzanti, batteri patogeni, gas intestinali, tossine; effettua quindi una vera e propria azione disintossicante, oltre a regolare la funzione intestinale. Il carbone attivo può essere utilizzato con successo in caso di:
- diarrea
- gastroenterite
- acidità di stomaco, gastrite
- aerofagia
- flatulenza
- stitichezza
- infezioni intestinali con costipazione
- colite
- alitosi
- colon irritabile
- digestione difficile
- dispepsie con fermentazione gastrica e intestinale
- intossicazioni alimentari, da alcaloidi, fosforo e arsenico
- eccessiva assunzione di alcolici
L’azione del carbone attivo a livello intestinale avviene con diversi meccanismi:
- Adsorbimento dei gas e di eventuali batteri responsabili di processi fermentativi (dieta povera, eccessivo consumo di dolci, cibi fritti o alcool possono essere combattuti con il carbone vegetale)
- Riduzione del dolore addominale, di crampi, bruciore di stomaco, gonfiore addominale
- Elimina l’alito cattivo dovuto ad una intensa fermentazione intestinale, riducendo i gas, alleviando tensione e dolore ed appiattendo la pancia per ritrovare la propria silhouette
Ma come assumere il carbone, e in quale dose? Le dosi normalmente consigliate sono 1-2 grammi al giorno, corrispondenti a circa 2-4 capsule, da prendere lontano dai pasti e da eventuali farmaci. In caso di meteorismo, aerofagia e flatulenza, può essere efficace l’associazione di carbone vegetale con estratti ad azione carminativa, come finocchio, cumino e coriandolo.
In caso sia utilizzato in ospedale come antidoto ad una intossicazione acuta, il carbone verrà somministrato dal personale medico per via orale insieme ad acqua, in una dose media di 50 grammi ogni 4 ore. La somministrazione può essere utile anche se sono passate alcune ore dall’ingestione dell’agente tossico, specialmente se la causa dell’intossicazione sono farmaci con attività antimuscarinica, barbiturini, salicilati, teofillina.
Carbone vegetale controindicazioni
Abbiamo visto quando può essere utile l’assunzione di carbone attivo. Ma quando, invece, potrebbe non essere la soluzione migliore? In generale il carbone attivo è molto ben tollerato dall’organismo e non presenta nessun grave effetto collaterale, ma ci sono alcune controindicazioni alla sua assunzione. L’azione del carbone vegetale infatti può competere con l’assorbimento intestinale di farmaci, principi attivi e nutrienti: per questo motivo va assunto lontano dai pasti e lontano dalla terapia farmacologica o integratori. Il carbone attivo preso insieme a farmaci/integratori può letteralmente vanificare la loro azione.
Non basta però assumerlo lontano dalla terapia, è sempre meglio consultare il medico per escludere che il carbone vegetale possa legare comunque il farmaco e vanificare la terapia. Anche l’uso prolungato va evitato, meglio assumerlo per brevi periodi, perché potrebbe causare stitichezza e feci scure (che non sono un pericolo per la salute). In gravidanza o allattamento, rivolgersi sempre al proprio medico.
Le controindicazioni assolute all’assunzione del carbone vegetale sono:
- blocco intestinale
- patologie occlusive gastriche o intestinali
- infezioni intestinali (appendicite ecc)
Carbone Vegetale: prezzo
Il carbone vegetale viene venduto in farmacia ed erboristeria sotto forma di compresse o polvere, il cui prezzo cambia a seconda del formato. Il costo si aggira intorno a:
- Polvere (100 g): 3-6 euro
- Compresse (dosi variabili): 5-10 euro
- Capsule (dosi variabili): 2,5-12 euro
Si tratta quindi di un prodotto economico ed efficace, anche se purtroppo poco conosciuto e non utilizzato come rimedio di prima scelta.
Carbone Vegetale per dimagrire?
Il carbone vegetale presenta diversi benefici: aiuta la digestione, contrasta il gonfiore addominale, elimina i gas in eccesso, riduce il meteorismo, assorbe tossine ed elementi chimici, ma non fa dimagrire nel vero senso della parola. Per dimagrire bisogna seguire una dieta bilanciata e fare attività fisica, in modo da perdere la massa grassa in eccesso e raggiungere il proprio peso forma.
Il carbone attivo non stimola la diuresi, non brucia i grassi e non accelera il metabolismo, ma dal punto di vista estetico ha una funzione molto utile: fa sgonfiare la pancia perché aiuta ad eliminare i gas intestinali, inoltre migliora la digestione. Non bisogna assumere grandi quantità di carbone vegetale allo scopo di dimagrire, prima di tutto perché non servirebbe, inoltre è pur sempre il prodotto di una combustione che in dosi elevate contiene idrocarburi aromatici cancerogeni.
La moda dei prodotti da forno al carbone è attenuare il gonfiore e migliorare la digestione, ma non bisogna abusare di questi cibi: a lungo termine, il carbone attivo può adsorbire anche nutrienti essenziali e determinare carenze nutrizionali. Inserire stabilmente il pane nero nella propria dieta non è salutare. Questo rimedio naturale, in pastiglie o in polvere, è comodo da assumere in qualsiasi luogo, ma non fa dimagrire. E’ perfetto per migliorare la digestione e per sentirsi più leggeri, ma non agisce sulla massa grassa.
Carbone Vegetale e tumore
Al momento, non esistono evidenze scientifiche che il carbone vegetale causi il cancro; anzi, alcuni studi hanno smentito l’affermazione che piccole quantità di carbone attivo siano cancerogene. Permane comunque l’indicazione a limitarne l’assunzione a pochi grammi al giorno ed a periodi brevi, per evitare che i prodotti tossici della combustione (come il pericoloso benzoapirene) possano nel tempo accumularsi nell’organismo.
Per quanto riguarda i pazienti oncologici, il carbone attivo è sconsigliato solo nei casi in cui stomaco ed intestino siano compromessi dal processo neoplastico. Tuttavia in alcuni casi di cancro al colon, il medico potrebbe prescrivere il carbone attivo per controllare la flatulenza ed il meteorismo, oppure per trattare la diarrea; ogni paziente dovrebbe chiedere consiglio al proprio medico ed evitare di assumere integratori come auto-terapia.