La Cavitazione è uno dei metodi più conosciuti e diffusi per combattere l’accumulo di grasso. Ma a cosa corrisponde, nello specifico, in medicina estetica? Quali sono le differenze tra cavitazione medica e cavitazione estetica, costi e come funzionano. Cerchiamo di fare il punto in questo articolo. La presenza di cuscinetti di adipe e cellulite localizzati sulla pancia è sicuramente uno dei problemi estetici più comuni. Moltissime donne (ma anche uomini) lottano ogni giorno contro gli accumuli di grasso su vita e fianchi, ricorrendo alle più svariate tecniche estetiche e mediche con l’intento di sbarazzarsene.
Tra le tecniche migliori e più consolidate troviamo la cavitazione, uno dei metodi che si sta sempre più affermando nel nostro paese. Molti di noi non ne avranno ancora sentito parlare ma analizzeremo da vicino la tecnica. Vita, fianchi, cosce e glutei sono le zone più colpite dagli accumuli adiposi e dalla cellulite e il pensiero di ogni donna è come dimagrire quelle zone.
Cavitazione: Cos’è?
La cavitazione medica ha come scopo il miglioramento estetico della zona trattata. L’obiettivo è quello di ripristinare la silhouette ed armonizzare il profilo corporeo, riducendo gli accumuli e la consistenza dell’adipe. Elasticità e tono cutanei risentono positivamente della cavitazione, trattamento in grado di attenuare la cosiddetta “buccia d’arancia”. Lo scopo della cavitazione è anche quello di ripristinare la circolazione periferica attraverso una migliore ossigenazione dei tessuti. Il sistema linfatico, il cui compito è rimuovere i liquidi in eccesso, potenzierà la propria capacità di drenaggio dei fluidi di ristagno. Dunque è importante agire quando gli accumuli di adipe non sono eccessivamente spessi, in quanto i risultati migliori si ottengono con strati medio-sottili di tessuto adiposo.
Per facilitare il drenaggio dei lipidi fuoriusciti dalle cellule, può essere utile sottoporsi a massaggi e controllare la potenza del trattamento di cavitazione. I risultati migliori si ottengono sugli accumuli adiposi di nuova formazione. L’obiettivo della cavitazione è quello di agire in zone dove è difficoltoso eliminare il grasso con la dieta, e non sugli accumuli di vecchia data, che possono risultare maggiormente resistenti al trattamento. Gli accumuli particolarmente consistenti e spessi dovrebbero essere trattati con la cavitazione solo dopo una dieta per perdere il maggior peso possibile. Molto spesso, la cavitazione viene utilizzata come coadiuvante alla liposuzione.
Cavitazione: come funziona?
Per comprendere fino in fondo la cavitazione, bisogna avere alcune informazioni sugli ultrasuoni. Gli ultrasuoni sono onde sonore con frequenza superiore a 20 kHz (20 mila cicli al secondo), non udibili dall’orecchio umano. Hanno principalmente 3 effetti sui tessuti:
- meccanico (onda d’urto)
- termico (produzione di calore)
- cavitazionale (implosione di microbolle).
La cavitazione quindi consiste nella formazione di microbolle di gas all’interno di un liquido, quando questo viene sottoposto ad ultrasuoni ad alta frequenza (frequenze da 20 kHz a 10 MHz). La formazione delle microbolle avviene a causa di un locale abbassamento di pressione, fino a valori inferiori alla tensione di vapore del liquido. Per questo motivo, subisce un cambiamento di stato (da liquido a gas).
Ciò porta alla formazione di microscopiche bolle di gas cariche di energia, le quali aumentano rapidamente di volume. Nel momento in cui le bolle fuoriescono dalla zona di bassa pressione idrostatica, la pressione del vapore non è più sufficiente a contrastare la pressione idrodinamica del liquido circostante e di conseguenza le microbolle implodono.
Dove avviene il fenomeno di cavitazione
Il fenomeno di cavitazione avviene sia nel liquido interstiziale che circonda le cellule del tessuto adiposo, sia all’interno delle cellule. Funziona per effetto dell’intensa onda d’urto dovuta all’implosione delle bolle, oltre che alla liberazione di energia sotto forma di calore. Gli adipociti subiscono gravi danni e vanno in apoptosi (morte cellulare dovuta a un danno irreparabile), liberando in circolo i lipidi contenuti in essi. Sono i reni e il fegato ad avere il compito di smaltire i lipidi dall’organismo. Questo fenomeno in medicina prende il nome di lipocavitazione, in quanto avviene in modo circoscritto all’interno del tessuto adiposo. Ottima anche per combattere la cellulite.
Esistono due tipi di cavitazione, quella medica e quella estetica. Nella seconda le frequenze sono 10 volte meno elevate e, secondo molti pareri del tutto inefficace. Vedremo tra poco, più nel dettaglio, le differenze. Guarda anche il trattamento di mesoterapia, vera alternativa alla cavitazione.
Cavitazione Medica e Estetica
Molte persone pensano che la cavitazione medica e la cavitazione estetica siano sinonimi e che le differenze risiedano esclusivamente nel costo del trattamento, più elevato se eseguito dal medico. In realtà, la strumentazione utilizzata da medico ed estetista è profondamente diversa. Da questa diversità, naturalmente, dipendono i risultati. Per disgregare le cellule adipose, è necessario che l’apparecchio che genera gli ultrasuoni sia in grado di produrre frequenze tra i 30 kHz e i 40 kHz. Frequenze più elevate non sono adatte a distruggere gli adipociti. Solo il medico, come prescritto dalla legge, può utilizzare apparecchi con tali caratteristiche. Gli estetisti possono usare solamente macchinari ad ultrasuoni, che generano frequenze tra 0,8 MHz e 3,5 MHz (ultrasuoni ad alta frequenza). Si tratta però di macchine del tutto inadeguate allo scopo prefissato, ovvero eliminare il tessuto adiposo.
In conclusione, mentre il medico ha la facoltà di utilizzare ultrasuoni che penetrano in profondità nei tessuti e hanno un notevole effetto, l’estetista può utilizzare solo frequenze che agiscono superficialmente con risultati spesso deludenti. Il motivo per cui solo il medico può avere a disposizione la strumentazione più efficace, risiede nella pericolosità intrinseca degli ultrasuoni. Basti pensare che usare gli ultrasuoni in maniera impropria può letteralmente distruggere i tessuti e determinare danni gravissimi ed irreparabili all’organismo. Inoltre, solo il medico ha ricevuto una formazione che gli permette di valutare quando un paziente è adatto e quando no. Con questo non vogliamo affermare che i trattamenti di tipo estetico non funzionino o siano da scartare. Ma, in caso di grandi quantità di adipe, i risultati potrebbero non essere quelli sperati.
Vedi anche: pressoterapia, ottima per ridurre il problema della cellulite senza chirurgia
Cavitazione: Testimonianze
Attraverso le testimonianze di chi ha testato sulla propria pelle questo trattamento estetico, riusciremo a farci un’opinione veritiera sull’efficacia della Cavitazione. Abbiamo cercato sul web e sui vari forum dedicati all’argomento quelle che sembravano le recensioni più illuminanti in modo da poter chiarire eventuali dubbi in merito. Funziona davvero la Cavitazione per gli accumuli di grasso? Vediamo le testimonianze degli utenti:
Caspita se mi sono modificata, direi ho perso almeno tre taglie. Ma bisogna informarsi bene, telefonare e parlare con centri specializzati: non vi fate imbrogliare da finte apparecchiature e tecniche illusorie”.
Nella maggior parte dei centri estetici la cavitazione è effettuata da macchinari a 3kmz ed è molto blanda. Poi ci sono quelle a 150 Khz e infine quella tra i 30 i 70 che è la migliore perché arriva più in profondità.
Solo la cavitazione tra i 30 -70 khz da risultati più veloci […] tante estetiste spacciano per cavitazione efficace macchinari che costano su per giù 800 euro quando la vera cavitazione ne costa molto di più.
La 5 seduta è stata fatta cavitazione con tumescenza, cioè mi è stata iniettata della soluzione fisiologica proprio sulla zona da trattare, con adiposità localizzata. Subito dopo fatta la cavitazione”
Se la cavitazione è una vera cavitazione sull’adipe deve darti un risultato, più o meno evidente. Assolutamente la cavitazione non serve per tonificare il tessuto. Spesso la differenza tra farlo in un centro estetico e un centro medico è che quello nel centro medico fa un’infiltrazione di liquidi nel tessuto adiposo per aumentarne l’effetto. Il problema, come spesso accade, è che non tutte le cavitazioni in commercio sono realmente ultrasuoni cavitazionali ma solo ultrasuoni che non hanno nessun tipo di effetto sull’adipe.
Cavitazione Medica: Costi e durata
Le sedute di cavitazione medica sono precedute da un colloquio conoscitivo e mirato, allo scopo di identificare le aree da trattare e di mettere in luce eventuali problematiche del paziente. Naturalmente, bisogna recarsi in uno studio medico. Prima della cavitazione, il medico potrebbe richiedere delle analisi del sangue recenti per verificare la corretta funzionalità di fegato e reni. Questo perché spetterà a loro smaltire i residui eliminati di adipe. L’area da sottoporre alla procedura viene misurata con un metro, per poter accertare successivamente i progressi compiuti.
Una seduta di cavitazione dura tra i 30 ed i 60 minuti ed è normale avvertire formicolio dopo il passaggio del manipolo. In ogni caso è essenziale la comunicazione tra paziente e medico durante il trattamento, in modo da trattare in modo omogeneo tutta l’area ed evitare l’insorgenza di effetti collaterali. Nei 3 giorni precedenti al trattamento di cavitazione è importante che il paziente si idrati molto, per due motivi:
- il primo è aumentare il liquido interstiziale, che ha un ruolo essenziale nella trasmissione degli ultrasuoni
- il secondo è permettere lo smaltimento dei grassi fuoriusciti dalle cellule adipose degradate, insieme alle urine
Nei giorni successivi si possono svolgere le normali attività quotidiane avendo cura di bere molto. Di solito, per ottenere risultati soddisfacenti, sono necessarie da 5 a 10 sedute con intervalli di 4-5 giorni tra ogni trattamento, con grande variabilità a seconda dal paziente. Ogni seduta di cavitazione medica (non estetica) ha un costo da 100 a 150 euro, ma ci sono possibili variazioni.
Dovete informarvi sempre sugli effetti collaterali e sulle controindicazioni, soprattutto se si soffre di problemi del sistema linfatico, patologie del fegato, del cuore e altre alterazioni dello stato di salute generale. Il medico saprà darvi sufficienti informazioni. Alternativa: Criolipolisi.
Cavitazione Estetica: Quanto Costa
La cavitazione estetica è un trattamento che si può prenotare tramite centro benessere o estetista. Viene eseguita utilizzando un macchinario che, attraverso la trasmissione di ultrasuoni sotto pelle (tra gli 0,8 e i 3.5 MHz), provoca l’implosione delle cellule adipose e la loro eliminazione dall’organismo tramite il metabolismo. Si tratta di un’ottima alternativa a creme come Somatoline. Un ciclo completo prevede un minimo di 10 sedute. I primi risultati, normalmente, sono visibili dalla quarta seduta in poi. I costi si aggirano sui 100/150 euro a sessione, ma è possibile ottenere interessanti sconti. Sono numerosi i voucher disponibili in rete come, ad esempio, quelli messi a disposizione da siti di acquisto buoni.
Cavitazione prima e dopo
Durante il trattamento di cavitazione, gli ultrasuoni vengono applicati direttamente al tessuto interessato tramite un manipolo. Il suo scorrimento sulla cute è facilitato da un gel simile a quello che si utilizza per le ecografie. Il gel favorisce l’aderenza del manipolo ed anche la trasmissione delle onde sonore. L’operatore tratta la zona prescelta con piccoli movimenti circolari o perpendicolari gli uni agli altri. Esiste anche una particolare applicazione, detta a testa fissa, nella quale il manipolo viene fissato in un preciso punto il quale subisce un certo aumento di temperatura. Nella foto qui sotto, un esempio di cavitazione prima e dopo nella zona dei glutei. Vedi anche: onde d’urto contro la cellulite.
In fisiatria, è possibile trattare con gli ultrasuoni zone molto dolenti attraverso la metodica ad immersione. La zona da trattare viene immersa in un recipiente con acqua a 37°C. Il manipolo viene fatto scorrere in immersione ad una distanza di 2-3 cm dalla cute. Qui, naturalmente, l’obiettivo non è quello di ridurre solo tessuto adiposo. L’infiltrazione del tessuto adiposo con soluzione fisiologica o acqua distillata serve ad aumentare l’idratazione e di conseguenza l’efficacia della cavitazione.
Cavitazione: Effetti Collaterali e Controindicazioni
Controllare la potenza degli ultrasuoni è fondamentale, in quanto una somministrazione non adeguata può portare alla degenerazione del tessuto adiposo. I sintomi di tale degenerazione sono:
- dolore
- formazione di avvallamenti
- eritema cutaneo
- rossore
Sedute troppo ravvicinate o troppo numerose possono portare alla formazione di ulcere, quindi è necessario fare molta attenzione tenendo in considerazione le caratteristiche del paziente. Un moderato edema (gonfiore della zona trattata) si deve considerare normale dopo la seduta, come fisiologica reazione alla disgregazione delle cellule adipose. La cavitazione non va mai proposta ai pazienti che soffrono di disturbi metabolici (diabete) o del profilo lipidico (ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia), così come a donne in gravidanza.
Cosa succede alle cellule distrutte? Rischi?
Gli adipociti vengono “rotti” con la fuoriuscita di trigliceridi, ma successivamente. Questi sono raccolti dal sistema ematico e venoso ed entrano quindi nel sistema circolatorio. La maggior parte dei trigliceridi sono eliminati attraverso i reni. Un’altra parte raggiunge il fegato e viene trasformato in lipo-proteine. Dunque, di solito, è consigliabile effettuare massaggi drenanti a distanza di 15 giorni dal trattamento di cavitazione.
Cavitazione: Funziona?
Leggendo sui libri di medicina, la risposta alla domanda “cavitazione, funziona?” è positiva. Risulta infatti evidente che, lo scioglimento dei grassi avviene davvero, fino a formare un’emulsione oleosa.
Il problema vero sta nel capire quanto questa possa essere efficace per risolvere il vostro specifico problema.
Se siete però soggetti 10-20 kg in sovrappeso, secondo il parere di un chirurgo plastico:
[md_quote]Corrisponde a sparare contro il nemico con una cerbottana[/md_quote]
Dunque dipende molto dalla vostra situazione iniziale, per questo è meglio rivolgersi a un medico che possa indirizzarvi correttamente. Secondo alcuni siti web, altri problemi secondari possono essere legati alla necessità di lavorare sul riposizionamento della cute dopo l’intervento. In particolar modo, questo è il caso di riduzioni di peso notevoli. Questo problema difficilmente potrà verificarsi, a meno che la cavitazione non sia usata come coadiuvante per la liposuzione. Secondo alcuni dei libri sopracitati, la liposuzione tradizionale è superata. Anche la liposcultura è una ottima alternativa. Nel sito troverete vari articoli a riguardo. Insieme alla cavitazione è possibile effettuare l’elettroporazione.
Disclaimer: Paper di ricerca
I fenomeni in questione sono talmente complessi che alcuni passaggi sono spesso più vicini ad ipotesi, che effettivamente verificati. Mentre alcuni dati sono oggettivi e misurati, altre frasi sono supposizioni nel tentativo di spiegare un fenomeno. L’obiettivo è quello di affidarsi esclusivamente a paper medici, scritti da professionisti dopo anni di ricerca, per farsi davvero un’idea sulla funzionalità.
Cavitazione: altre informazioni utili
Un trattamento di Cavitazione a 20-40 khz si limita a pochi centimetri, ma nel trattamento dell’addome si procede pinzando la plica di cute per evitare il rischio di danneggiare troppo in profondità. Secondo un medico apparecchiature di questa potenza non possono essere usate in maniera perpendicolare all’addome e il dolore sarebbe insopportabile per il paziente. Secondo un altro in due anni di questa pratica non si è mai verificato alcun problema. Non lascia cicatrici. Provoca la rottura degli adipociti [fonte: intervista a un medico]. I clienti percepiscono solo un riscaldamento. La professionalità di alcuni medici non è sorprendente. A valle della rottura degli adipociti il corpo elimina i trigliceridi.
Cavitazione con cannula e incisione o senza?
Gli ultrasuoni a 30-40 kHz, spesso definiti a bassa frequenza, determinano una riduzione del tessuto adiposo immediata e nel tempo attraverso l’apoptosi degli adipociti (distruzione delle cellule di grasso) e la neocollagenogenesi (il collagene è ciò che rende elastica la pelle). Non ci sono danni per le strutture anotomiche aderenti al manipolo usato dal chirurgo e l’operazione non compromette le reti vascolari. Alla distruzione degli adipociti segue la liberazione di trigliceridi (per circa 18 ore) e colesterolo.
Per questa operazione sono state fatti esami istologici che hanno evidenziato una penetrazione utile di circa 3 cm. Si è rivelata utile l’infiltrazione di soluzione fisiologica prima del trattamento e l’uso del Microlipocavitation (dimensioni 12/18 cm x 2mm. Il trattamento è utile per le piccole adiposità: 100 grammi. La fisiologica iniettata è spesso la soluzione di Klein e viene praticata una microincisione di 1 mm. La durata dell’operazione è di 10 – 20 minuti. Il tessuto adiposo disgregato appare un fluido denso oleoso, aspirabile con una cannula. Edema ed echimosi sono di modesta entità. La neocollagenesi viene stimolata mediante un effetto termico.
Cavitazione bassa frequenza o alta frequenza
La cavitazione è sicuramente un coadiuvante se eseguita attraverso incisioni sul tessuto cutaneo e successiva aspirazione con microcannula. In questo caso non ci sono dubbi riguardo al fatto che funzioni. Per questo tipo di interventi si utilizzano gli ultrasuoni ad alta frequenza: da 1 a 3 MHz. Ovvero da 1 a 3 milioni di oscillazioni in un secondo. Questi ultrasuoni sono molto potenti, ma NON arrivano in profondità. Quindi potrebbero risultare efficaci per la cellulite, ma assolutamente NON sono efficaci nel trattamento delle adiposità localizzate (senza forare l’epidermide). Per un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale sono chiamati cavitazione estetica.
Per quanto riguarda gli ultrasuoni a bassa frequenza (30 – 40 kHz, migliaia di oscillazioni al secondo), praticati sempre SENZA incisioni della cute, molti medici ne mettono in dubbio l’efficacia.Alcuni suppongono che siano pericolosi (ma finora ho trovato solo ipotesi basate su congetture). Alcuni consigliano di usarli con iniezioni di fosfalidicoltina o Aqualix. Altri medici giurano che funzionino.
Cosa sono gli ultrasuoni?
Gli ultrasuoni sono onde sonore non udibili dall’orecchio umano a causa della loro frequenza elevata. La frequenza si misura in hertz (Hz) che indica il numero di oscillazioni in un secondo. I tessuti assorbono gli ultrasuoni trasformandoli in calore attraverso un fenomeno denominato attenuazione. Un ultrasuono a frequenza bassa (es. 40 kHz, ovvero 40000 Hz) subisce una minore attenuazione (e quindi penetra più in profondità) di un ultrasuono a 3 MHz (3 milioni di Hz). Anche quest’ultimo penetra fino a 2 – 3 cm. Gli ultrasuoni provocano movimento nei liquidi cellulari formando bolle che si espandono ed esplodono secondo un fenomeno fisico chiamato appunto cavitazione. Questo fenomeno distrugge le membrane cellulare in maniera graduale. Queste microbolle si formano solo nelle cellule grasse. La penetrazione non interessa altre parti del corpo più in profondità.
Solo gli ultrasuoni con frequenza compresa tra 20 KHz a 10 MHz hanno la possibilità di produrre cavitazione. Se l’energia è sufficiente si libera un’energia intensa (sembra possa arrivare a 1000 atmosfere). Vengono distrutte solo le cellule più delicate (endoteliali e adipose). La capacità di un liquido a produrre l’effetto di cavitazione dipende direttamente dalle pressioni applicate ed inversamente dalla sua densità e dalla sua velocità di movimento. Anche un tessuto può cavitare, ma servono energie 1000 volte superiori. La clasia (distruzione cellulare) a livello di tessuto adiposo è stata dimostrata mediante uno studio istologico.
Il grasso liberato richiede tempo per essere riassorbito ed eliminato. Di solito si usa quella a 3 Mhz e servono 30 minuti per 4 aree da trattare. La rottura degli adipociti determina la fuoriuscita di trigliceridi che finiscono nello spazio interstiziale e da lì a reni e fegato. Per circa 24/36 ore sono rilevabili dalle urine. La carinitina aiuta ad eliminarli. Tra gli effetti collaterali si rilevano leggeri edemi per 7 – 10 giorni. Recenti indagini mediche riportano effetti positivi nel 98% dei pazienti. Un altro sito, apparentemente meno serio, esalta i vantaggi degli ultrasuoni a da 30 a 70 kHz. La cosa certa è che se non avete echimosi non c’è stata cavitazione.
Wikipedia riporta:
“Per ottenere questo fenomeno è indispensabile che l’apparecchio generatore di ultrasuoni sia di una potenza notevole ed utilizzi delle onde ultrasoniche con frequenze intorno a 34 Khz ±4,75 KHz; altri tipi di frequenze non riescono ad ottenere l’effetto cavitazionario.” – Il dubbio principale rimane quindi tra 30 kHz e 3 Mhz. Purtroppo tra l’uno e l’altro la differenza è immensa.
Cavitazione medica: meglio quella a 30 kHz o a 3 MHz?
Le emissioni a bassa frequenza (30 – 660 Khz) penetrano in profondità e consentono di raggiungere le cellule adipose e fare cavitazione, mentre le frequenze alte (1 – 2 – 3 Mhz) rimangono superficiali. Le onde sonore emesse dall’apparecchio a bassa frequenza, se associate a farmaci “fosfolipidi” migliorano questo fenomeno. Questo perché hanno la capacità di mantenere emulsionati i grassi mentre vengono facilmente eliminati tramite il circolo sanguigno.
- 1 Mhz è una frequenza utilizzata ai fini terapeutici
- 3 Mhz a fini estetici per gli effetti di cavitazione
Il meccanismo cavitazionale si produce efficacemente solo con basse frequenze inferiori a 600 KHz. Perché solo queste riescono a penetrare in profondità per demolire il tessuto adiposo. Più bassa è la frequenza maggiore è la profondità e l’azione d’urto:
- 39 KHz per Cellulite e Pliche adipose particolarmente spesse e profonde e che necessitano di un’azione particolarmente energica (Top Professional)
- 150 KHz per Cellulite e adiposità un po’ meno spessa e profonda (Professional)
- 526 KHz per associare alla demolizione adiposa la produzione di Noradrenalina (NorAd- 526) che fa bruciare i grassi grazie all’aumento del metabolismo. Particolarmente utilizzata per l’adiposità . La densità energetica massima alla cute è di 3 W/Cmq e rientra nei limiti di sicurezza stabiliti dalle norme di sicurezza.addominale maschile
- 3 MHz per trattamenti di bellezza più superficiali e per la pelle
La novità attuale, frutto della ricerca scientifica degli ultimi anni, è quella di utilizzare sistemi di ultrasuoni a basse frequenze per aumentare l’effetto della Cavitazione. Il trattamento deve essere eseguito con molta cautela in corrispondenza degli organi vitali e degli organi più delicati. Una buona cavitazione ultrasonica lavora a 40 KHz e la profondità di azione è limitata a 1,5 o 2 cm. Fin’ora gli ultrasuoni normalmente utilizzati nel settore estetico e medicale avevano frequenze tipiche di 1MHz e 3MHz che sono frequenze ottime dal punto di vista degli effetti meccanici e termici sopra-descritti.
Hanno l’inconveniente di avere un lieve effetto cavitazionale e di conseguenza l’effetto complessivo del trattamenti è poco visibile e per essere apprezzabile richiede un numero elevato di cicli di trattamenti. L’intensità della cavitazione è inversamente proporzionale alla frequenza alla quale avviene, purché sia superiore a 25KHz per non provocare un indesiderato rumore. Quindi con gli ultrasuoni a bassa frequenza (30KHz – 40KHz) si avranno dei risultati visibili già dalle prime sedute.
L’idrolipolisi ad ultrasuoni (ILCUS)
L’acqua infiltrata nel grasso presenta un duplice effetto: la lisi degli adipociti per effetto osmotico (l’acqua ipotonica rispetto al sol intradipocitario penetra nella cellula adiposa rigonfiandola fino a rottura) e l’aumento del danno da cavitazione (la bassa tensione di vapore dell’acqua determina un alto numero di cavitazione della stessa con danno da esplosione delle bolle di vapore create). La tecnica, però, presenta delle problematiche di accettazione da parte delle pazienti con adiposità localizzata. Questo perché l’acqua distillata, con il suo pH acido, determinava stimolazione delle terminazioni nervose con comparsa di forte dolore.
Anche per l’idrolipoclasia ultrasonica il principio del tamponamento si rivelò risolutivo con scomparsa del dolore. Ma il tamponamento variava ovviamente l’osmolarità della soluzione e annullava il danno osmotico. Infiltrare il tessuto adiposo con soluzione fisiologica (con pH vicino a quello fisiologico) è stato l’approdo finale del protocollo applicativo della idrolipoclasia ultrasonica. Persa l’azione osmolare, si aggiunse anche un anestetico locale per eliminare il fastidio dovuto alla compressione delle terminazioni nervose.
Si è valutato che la pressione che trae origine dallo scoppio di una bollicina può raggiungere, in loco, le 1000 atmosfere (motivo della potente azione corrosiva). In quanto all’effetto di cavitazione che avviene su un liquido sottoposto all’azione degli ultrasuoni a frequenze superiori a 900 KHz e che determina la formazione di bollicine di vapore e di aria all’interno del liquido stesso. Si realizza una vera esplosione delle microbolle che può determinare danno alle strutture circostanti.
Frequenza ultrasuoni ILCUS
La frequenza usata nella ILCUS è di 3 MHz. Per il rapporto inverso esistente fra frequenza e penetranza degli ultrasuoni il fascio di azione di questi si fermerà agli strati più superficiali del corpo. Inoltre la cavitazione del liquido infiltrato assorbe una notevole quantità di energia per cui la potenza degli ultrasuoni che penetrano al di sotto può essere considerata trascurabile. Comunque particolare attenzione va posta nel trattare distretti anatomici vicini o soprastanti organi o parenchimi che possano essere danneggiati dall’azione degli ultrasuoni.
- si misura con un ecografo a sonda lineare da 7.5 MHz lo spessore del tessuto adiposo per scegliere la lunghezza degli aghi da usare (il liquido dovrebbe essere infiltrato nel terzo inferiore dello spessore compreso tra la linea iperecogena del derma profondo e la linea iperecogena della fascia muscolare);
- le aree da trattare vengono accuratamente disinfettate con citrosil o altro disinfettante.
- La preparazione della soluzione: si utilizza della soluzione fisiologica sterile, dell’anestetico locale all’1%, del
bicarbonato di sodio 10 mEq/10 ml; - si accende l’apparecchio ad emissione di ultrasuoni alla frequenza di 3 MHz.
L’emissione viene regolata in continuo e la potenza viene portata al massimo (gli apparecchi di ultima generazione ci consentono di superare i 5 Watt/cmq). La rottura degli adipociti conseguente al trattamento determina la fuoriuscita dei triglicerdi dai raccolti dal sistema linfatico e venoso di ritorno raggiungono la grande circolazione. In
massima parte vengono eliminati dall’emuntorio renale, una parte raggiunge il fegato dove vengono coniugati a formare lipoproteine.
Per permettere una completa eliminazione dell’edema reattivo si consiglia di distanziare le sedute di 15 giorni. Recenti studi hanno dimostrato che frequenze elevate tendono a disperdere l’energia in calore mentre le basse frequenze producono un maggior rendimento in energia meccanica e quindi nella cavitazione. Ma le basse frequenze portano ad una penetrazione maggiore degli ultrasuoni a livello dei tessuti profondi, con possibile danno agli organi interni. Per questo, anche se la potenza decade per l’effetto di cavitazione del liquido, l’emissione deve essere tangenziale al tessuto e non perpendicolare. Per questo la zona da trattare deve essere plicata.