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Codice Tributo 109t: imposta di bollo sugli atti giudiziari

Il Codice Tributo 109t si utilizza per il pagamento di un'imposta che va applicata in casi specifici, come: registrazioni di atti giudiziari, denunce, imposte di registro per i contratti di locazione.

Anche nel caso si sia stipulato un tipo di contratto in “comodato d’uso”, se questo risulta essere in forma scritta, sarà obbligatorio l’uso del Codice Tributo 109t.

Codice Tributo 109t cos’è?

Il Codice Tributo 109t si utilizza per pagare specifiche tipologie di tributi, in particolare la cosiddetta Imposta di Registro, ma in casi precisi. Tale Codice va indicato nel momento in cui si compila un modello F23 o F24.
Stiamo parlando di un tributo dovuto da coloro che hanno l’obbligo di registrare un atto giuridico. A seconda della motivazione che obbliga al saldo dell’Imposta di Registro il suo ammontare può essere correlato al tipo di servizio offerto dallo Stato, oppure al valore economico dell’atto stesso cui si riferisce. Il Testo unico per l’Imposta di Registro regolamenta questo tributo in tutte le sue specificità.

Un tempo il tributo doveva essere versato all’Ufficio del Registro; negli ultimi anni abbiamo però assistito ad un accorpamento di vari enti e uffici pubblici. Oggi l’Imposta di Registro si paga all’Agenzia delle Entrate. Si tratta di uno dei pochi casi in cui è possibile che il regolamento indichi l’obbligo di saldare il tributo tramite un modello F23, altrimenti in disuso per la maggior parte degli altri pagamenti.

Con la registrazione degli atti in relazione ai quali si versa l’imposta di registro, si vanno ad ottenere:

  • L’attribuzione di una data che ne certifica la valenza
  • La conservazione negli Archivi Pubblici

Di fatto questo tipo di tributo serve direttamente a remunerare lo Stato per i servizi che rende al cittadino. Registrare un atto infatti consente di godere di tutti i diritti correlati all’atto stesso.

Quando si utilizza

Come avviene anche in altri casi, il Codice tributo 109t si utilizza per il pagamento dell’Imposta di Registro in specifici casi. Stiamo parlando di:

  • Registrazione di atti;
  • Iscrizione a Registro di ogni tipologia di contratto verbale; in questo caso non esiste un atto redatto secondo le vigenti leggi;
  • Registrazione di denunce.

Il Testo che regolamenta l’Imposta di Registro evidenzia anche quali tipologie di atto siano soggette a questo tributo. Inoltre è bene ricordare che l’imposta di Registro è dovuta per varie tipologie di documenti da registrare; a tali scopi sono disponibili altri codici tributo, tutti composti da 3 caratteri numerici cui segue la lettera T.

Gli atti giudiziari

Gli atti giudiziari per i quali è necessario versare un’Imposta di Registro utilizzando il codice tributo 109t sono molteplici. Si tratta di tutti gli atti che riguardano dispute civili, decreti ingiuntivi, sentenze che si sono verificate all’estero ma che necessitano di essere validate in Italia. Si ha l’obbligo di saldare tale tributo anche nei casi in cui un atto giudiziario porti alla necessità di un lodo arbitrale.

L’ammontare di tale tributo può essere fisso o variabile. Si pagano infatti 200 euro per la registrazioni di sentenze prive di carattere patrimoniale. In tutti i casi in cui, invece, la sentenza i cui atti vanno registrati riguardi beni mobili o immobili il tributo va dall’1% al 3% del valore dei beni considerati dalla sentenza stessa.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile reperire un interessante strumento, che permette di effettuare rapidamente il calcolo dell’Imposta di Registro, al fine di ottenere la cifra precisa da saldare tramite il modello F23.

I contratti di comodato d’uso gratuito

Il codice tributo 109t si utilizza anche per la registrazione dei contratti di comodato d’uso gratuito. Si tratta della situazione in cui un soggetto consente ad un altro di godere dell’utilizzo di un bene immobile senza che quest’ultimo paghi una somma come affitto periodico.

Questi contratti possono essere stipulati anche verbalmente, tale modalità non obbliga alla registrazione del contratto, visto che “di fatto” non esiste. Nel caso di contratto di comodato d’uso gratuito redatto per iscritto è invece obbligatoria la Registrazione.
La somma dovuta, da saldare con il classico modello F23, è pari a 200 euro, cifra fissata indipendentemente dal valore dell’immobile cui si riferisce il contratto di comodato.

Solitamente anche chi conclude un contratto di comodato d’uso gratuito verbalmente preferisce effettuare comunque la registrazione dello stesso.

Agevolazioni IMU/TASI

Chi concede un immobile a un soggetto terzo tramite un contratto di comodato d’uso gratuito può ottenere importanti agevolazioni per quanto riguarda l’IMU e la TASI. Infatti secondo l’articolo 1 della legge n° 208/2015, si può ridurre la base imponibile ai fini IMU/Tasi del 50%. Tali detrazioni si possono ottenere solo nel caso in cui il contratto di comodato d’uso gratuito sia stato stipulato tra un soggetto e i propri figli, o altri parenti di primo grado in linea retta.
Sono esclusi dall’agevolazione anche gli immobili di lusso, come dichiarato dalla categoria catastale A/1, A/8 o A/9.

Scritto da Luca Petrone

Sono un giornalista pubblicista dal 2021 ed ho conseguito un MA in Journalism alla Birkbeck University di Londra. I miei interessi sono troppo vasti per essere riassunti in una descrizione, ma ogni cosa che faccio inizia dalla scrittura. Attualmente sono web writer ed ho collaborato con svariati siti e testate online. Il mio profilo LinkedIn.