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Codice Tributo 6869: quando utilizzarlo, compensazione e del credito d’imposta nel mezzogiorno

Codice tributo 6869: quando utilizzarlo, compensazione e guida alla compilazione con il codice del Mezzogiorno. Il Mezzogiorno è sempre stato un tasto dolente per l’Italia, dal punto di vista fiscale e amministrativo così come da quello imprenditoriale, essendo la zona dell’Italia meno legata all'impresa e allo sviluppo da questo punto di vista.

Tuttavia, le cose sono cambiate dal 2016, quando, inserito in tutta una serie di strumenti atti a rafforzare e spingere gli investimenti al sud, è stato istituito il “codice tributo 6869” ( Credito d’imposta per gli investimenti nel mezzogiorno – articolo 1, commi 98-108, legge n.208 del 28 settembre 2015) attraverso la risoluzione 51/E del 2016, che consente l’utilizzo in compensazione del credito di imposta per poter effettuare nuovi investimenti nelle aree del Mezzogiorno.

Oltre ad essere molto versatile e molto utile, permette di poter dare il via a numerose attività diverse. Pur non essendo un tipo di agevolazione cumulabile con altre che vengono effettuate sulle stesse tipologie di costi, è invece cumulabile con i super ammortamenti instituiti dalla Legge di Stabilità 2016 (e prorogati solo fino al 30 giugno 2019).

Codice Tributo 6869: Cos’è?

Il codice tributo 6869 è stato instituito dall’Agenzia delle Entrate con, come abbiamo detto, la risoluzione 51/E del 2016. Si tratta di un codice apposito per gli investimenti nel mezzogiorno attraverso il quale, con il modello F24, è possibile utilizzare il credito d’imposta, come riconosciuto dalla legge di Stabilità 2016, per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati ad aziende situate in specifiche aree geografiche.

Quando poter utilizzare il codice tributo 6869?

La legge di Stabilità del 2016 riconosce il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali destinate a zone produttive delle regioni del mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) che può essere utilizzato dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019.

Quindi è possibile utilizzarlo solamente per lo sviluppo delle zone del Sud Italia (e dell’Abruzzo) e, a meno che non venga deciso altrimenti, entro la fine del 2019. Tuttavia, vista le diverse tipologie di investimenti, ci sono specifiche date a cui fare riferimento:

  1. Nel caso acquistiate beni mobili, farà fede la data di consegna o di spedizione dei beni, ma se queste sono successive all’effettivo “passaggio di proprietà” dei beni si fa fede all’effettivo passaggio di proprietà o degli altri diritti collegati (per evitare di sforare ed andare oltre le tempistiche garantite).
  2. Nel caso delle prestazioni di servizi, la data che farà fede sarà quella in cui le prestazioni saranno terminate.
  3. Nel caso di investimenti tramite appalto, infine, la data considerata sarà quella in cui sarà ultimata la prestazione o alla data di accettazione dello stato di avanzamento dei lavori.

Per quanto riguarda le tipologie di investimenti che possono essere effettuate, sono: acquisto da terzi; leasing; contratto di appalto o realizzazione in economia.

Chi può utilizzare il codice tributo 6869?

L’agevolazione dell’utilizzo del codice tributo 6869 può essere utilizzata solamente dai titolari di un reddito d’impresa (quindi i professionisti e i lavoratori autonomi sono esclusi dal novero) e solo per l’acquisto di beni strumentali nuovi specificatamente destinati a strutture produttive (di qualsiasi tipo) situate in una delle regioni del Mezzogiorno.

Ci sono, tuttavia, dei limiti di tempo e di budget. In primo luogo, tutti gli acquisti devono essere fatti dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, periodi nel quale è attivo il codice tributo 6869 (A meno di decisioni diverse dei vari governi). In secondo luogo, invece, bisogna considerare anche che la disponibilità annua dei fondi destinati a questo tipo di agevolazioni sono di 617 milioni di euro l’anno.

Il bonus riconosciuto dal codice tributo 6869 viene assegnato anche in base ai diversi investimenti legati alla grandezza dell’azienda specifica. Viene riconosciuto per: importi massimi di 1,5 milioni di euro nel caso di imprese di piccola dimensione; importi massimi di 5 milioni di euro per le imprese di medie dimensioni e importi massimi di 15 milioni di euro per le imprese di grandi dimensioni.

Ma ci sono anche altre caratteristiche necessarie ad un’impresa (oltre alla collocazione geografica e alle tempistiche 2016-2019) per poter accedere a questo tipo di bonus.

Le imprese che possono utilizzare il codice tributo 6869

In generale, sono ammesse all’agevolazione del codice tributo 6869: tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato; tutte le organizzazioni stabili di imprese residenti nello Stato anche se le imprese a capo non sono residenti; gli enti non commerciali con necessità di specifica della presenza o meno di un’eventuale attività commerciale.

Le imprese escluse dal codice tributo 6869

Il codice tributo 6869 è utilizzabile quasi da ogni tipo di impresa, tranne ad alcuni soggetti imprenditoriali che operano in specifici settori. Per essere certi che il proprio settore rientri nel codice tributo 6869 bisogna fare riferimento al codice ATECO che viene indicato nel modello di comunicazione per fruire del credito d’imposta.

I settori esclusi dal codice tributo 6869 sono: industria siderurgica e carbonifera; industria per la costruzione navale; industrie di fibre sintetiche; industria dei trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia e infrastrutture energetiche; il settore creditizio, finanziario e assicurativo.

Infine, il credito d’imposta garantito dal codice tributo 6869 non può essere utilizzato neanche dalle imprese in difficoltà, dove questa denominazione specifica quelle imprese che, senza un intervento diretto o meno dello Stato, sono destinate al fallimento nel breve o medio periodo.

Come determinare l’agevolazione dovuta al codice tributo 6869?

In generale, il credito d’imposta riconosciuto per le diverse imprese varia in base alla loro grandezza: il 20% dell’investimento netto per le piccole imprese; il 15% dell’investimento netto per le medie imprese e il 10% dell’investimento netto per le grandi imprese.

Per quanto riguarda “l’investimento netto”, con questa denominazione si intende la quota del costo totale dei beni soggetti ad agevolazione che eccede eventuali altri ammortamenti durante lo stesso periodo di imposta per quanto riguarda agevolazioni sugli stessi beni.

Il totale di credito d’imposta riconosciuto, quindi, è dovuto da:

  1. L’agevolazione prodotta dal codice tributo 6869 può accedere un investimento lordo pari (per ogni periodo di agevolazioni e ogni struttura) al costo complessivo dei vari acquisti che possono essere soggetti ad agevolazioni.
  2. Dall’investimento lordo devono essere decurtati tutti gli ammortamenti fiscali estranei al codice tributo 6869, ma che possono comunque portare ad una decurtazione del costo totale dell’investimento effettuato.
  3. Ovviamente, non vanno esclusi dall’investimento lordo gli ammortamenti fiscali avuti grazie all’investimento agevolato tramite il codice tributo 6869.

Per quanto riguarda gli investimenti in leasing, invece, l’investimento invece:

  1. Non considera il costo sostenuto per l’acquisto dei beni dal locatore e le eventuali spese di manutenzione.
  2. Dall’investimento complessivo vanno esclusi gli ammortamenti che sarebbero stati calcolati nel caso in cui i beni in questi fossero stati acquistati direttamente.

Come utilizzare il codice tributo 6869?

Il codice tributo 6869 può esser sfruttato esclusivamente online. Per poter utilizzare il credito di imposta maturato, solamente in compensazione, bisogna presentare il modello F24 esclusivamente online attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, ossia Fisconline o Entratel.

Nel caso il modello F24 venga presentato in un’altra modalità ci sarà il rifiuto dell’operazione di versamento. Nel caso in cui presenterete il modulo online, invece, l’operazione di versamento potrà essere effettuata a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta che attesta il poter accedere al credito d’imposta.

E anche per poter accedere al credito di imposta che garantisce il codice tributo 6869 bisogna effettuare una procedura online. Nello specifico, per poter accedere al credito di imposta bisogna effettuare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate attraverso un software ad hoc per questo scopo, ossia “Creditoinvestimentialsud”, ovviamente scaricabile gratuitamente dal sito stesso dell’Agenzia delle Entrate.

Come compilare l’F24 con il codice tributo 6869

Quando si compilerà l’F24 (da spedire online attraverso Fisconline o Entratel, pena il non poter accedere al credito d’imposta) bisognerà inserire il codice tributo 6869 nella sezione “Erario” del modello F24. Nello specifico, andrà inserito in corrispondenza delle somme che dovranno essere indicate nella colonna che riporta “importi a credito compensati”.

Nel caso in cui, invece, l’agevolazione del codice tributo 6869 dovrà essere versata di nuovo allo Stato, allora il codice andrà inserito nella colonna che riporta “importi a debito versati”.

Infine, nel campo “anno di riferimento”, in formato “AAAA”, in entrambi i casi deve essere indicato l’anno nel quale i costi in questione sono stati sostenuti.

Rideterminazione del credito d’imposta dovuto al codice tributo 6869

Come abbiamo detto, ci sono anche dei casi in cui l’agevolazione del codice tributo 6869 dovrà essere versata indietro, ma com’è possibile?

Si tratta di una possibilità nel caso in cui il credito d’imposta sia rideterminato in maniera inferiore a quanto deciso originariamente, e quindi bisogna restituire l’eccedenza (o il tutto) indietro. I casi in cui può succedere sono due:

  1. Nel caso in cui i beni che sono stati finanziati con l’agevolazione non vengono utilizzati entro, al massimo, il secondo periodo d’imposta successivo a quello in cui sono stati acquisiti o terminati.
  2. Nel caso in cui, entro il quinto periodo d’imposta successivo a quando vengono utilizzati per la prima volta, i suddetti beni ottenuti tramite il finanziamento vengono dismessi, destinati ad altre finalità (ossia ceduti o destinati a industrie/società terze e differenti rispetto a colore che li hanno richiesti) o ceduti a terzi, chiunque essi siano.
  3. Un terzo caso avviene solo per i beni acquistati in locazione finanziaria, in questo caso il credito di posta potrà essere rideterminato anche se non viene esercitato il diritto di riscatto.

Insomma, per evitare che il credito d’imposta venga rideterminato, con il rischio di perdere in parte o totalmente le agevolazioni, dovete poter provare di utilizzare i beni acquistati nel breve periodo e non potete “liberarvene” se non dopo molto tempo.

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Scritto da Luca Petrone

Sono un giornalista pubblicista dal 2021 ed ho conseguito un MA in Journalism alla Birkbeck University di Londra. I miei interessi sono troppo vasti per essere riassunti in una descrizione, ma ogni cosa che faccio inizia dalla scrittura. Attualmente sono web writer ed ho collaborato con svariati siti e testate online. Il mio profilo LinkedIn.