I codici IVA per F24 sono i vari codici tributo da utilizzare nella compilazione del modello necessario a saldare l’imposta sul valore aggiunto. Attraverso il modello F24 è possibile pagare qualsiasi tipologia di tassa o tributo all’erario e agli altri Enti presenti in Italia. Per questo motivo conoscere i codici IVA per F24 è essenziale, in modo da evitare errori. Leggi anche il nostro articolo dedicato al Cassetto Fiscale.
I Codici IVA per F24
Nello specifico i codici Iva Per F24 sono formati da 4 caratteri numerici e iniziano con il numero 6, fatta eccezione per quanto riguarda i codici da utilizzare per gli interessi dovuti a pagamenti dilazionati, alle somme dovute per sanzioni o per eventuali regolarizzazioni in seguito a mancata o irregolare fatturazione.
In linea generale l’Agenzia delle Entrate attribuisce ai codici tributo un carattere facilmente riconoscibile a seconda del singolo tributo o tassa da saldare. Nel caso dei codici IVA la cifra 6 con cui iniziano tutti i codici tributo permette di riconoscere facilmente il codice da utilizzare caso per caso e di inserirlo nella corretta posizione all’interno del modulo.
Codici Iva mensile
I primi 12 codici IVA per F24 sono quelli da utilizzare per saldare la tassa per ogni singolo mese dell’anno.
Quindi il codice 6001 è necessario per il Versamento mensile dell’IVA di Gennaio, 6002 è il codice da usare per Febbraio e così via sino al codice 6012 che serve per versare l’IVA mensile di Dicembre. In pratica dopo le due cifre 6 e 0 si indica il mese di riferimento, da 01 fino a 12.
Con il codice IVA 6013 si versano invece gli acconti, per tutti i contribuenti che devono pagare la tassa mensilmente.
Codici Iva trimestrale
Nel nostro Paese i contribuenti hanno la possibilità di versare l’IVA mensilmente, o ogni trimestre. In questo secondo caso i codici IVA da utilizzare comprendono per le prime tre cifre 603, seguito dal numero del trimestre, che va quindi da 1 a 4. Il codice 6035 indica i versamenti in acconto, sempre per quanto riguarda i pagamenti trimestrali.
I vari codici IVA
Sono poi presenti numerosi codici per il pagamento dell’IVA che riguardano sia situazioni particolari, sia specifici adempimenti.
codice 6099
Serve per effettuare il saldo annuale dell’IVA. In pratica dopo aver presentato la dichiarazione annuale IVA può capitare che il contribuente sia ancora in debito con lo Stato, se la cifra dovuta è superiore ai 10 euro ha l’obbligo di versarla, utilizzando comunque il classico modello F24, entro il 16 marzo di ogni anno.
Esistono infatti situazioni particolari, che coinvolgono coloro che debbono ottenere un credito IVA, i contribuenti che hanno effettuato la scissione dei pagamenti alle PA, chi effettua immatricolazioni di autovetture all’interno dell’Unione Europea. Sono disponibili anche specifici codici IVA per coloro che hanno aderito al concordato preventivo, che effettuano subforniture o che devono saldare l’IVA forfettaria riguardante l’imposta sugli intrattenimenti.
Stiamo parlando di situazioni però particolari, che non coinvolgono la gran parte dei contribuenti, come invece avviene per i codici elencati in precedenza.
- Reverse Charge: Cos’è? Quando si applica – La Guida
Ravvedimenti, interessi, sanzioni
I codici tributo che si riferiscono a uno specifico tributo sono diversi da quelli da utilizzare nel caso in cui si debbano saldare sanzioni, interessi, regolarizzazioni in caso di mancato pagamento o fatturazione irregolare, si devono utilizzare dei codici tributo completamente diversi. Questi codici quindi non cominciano con la cifra 6. Nello specifico questi codici sono:
Codice 1668
interessi per il pagamento dilazionato dell’IVA
Codice 8921
sanzioni dovute in seguito ad accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate
Codice 9399
regolarizzazione di operazioni non fatturate o fatturate in modo irregolare
Codice 1991
interessi sul ravvedimento IVA
Codice 8084
restituzione di somme che l’agenzia delle entrate ha restituito al contribuente; questo codice serve per l’imposta, per quanto riguarda gli interessi è necessario usare il codice 8085, mentre il codice tributo 8086 si utilizza per le sanzioni che riguardano le somme indebitamente ricevute.
Codice 8904
sanzioni pecuniarie che riguardano l’IVA.
Tutti questi codici non sono da confondere con i Codici IVA da utilizzare per la fatturazione elettronica, che riguardano i beni non soggetti a tale imposta. Si tratta infatti di codici del tutto differenti, nella forma e nel numero dei caratteri, rispetto a quelli utili per la compilazione del modello F24.
IVA mensile o trimestrale
Il versamento dell’IVA da parte del contribuente italiano può essere effettuato in due diverse modalità: mensilmente, il giorno 16 del mese successivo; oppure trimestralmente, il 16 maggio, il 20 agosto, il 16 novembre e il 27 dicembre, rispettivamente per ogni trimestre. In questo secondo caso il pagamento di agosto è spostato dopo le festività di Ferragosto, periodo in cui molte aziende sono chiuse per ferie; lo stesso avviene a dicembre con Natale e Santo Stefano.
I contribuenti hanno la facoltà di scegliere quale tipo di modalità preferire, anche se esistono dei criteri entro cui rientrare. La scelta deve essere dichiarata nella prima dichiarazione annuale IVA utile e ha effetto a partire dall’anno in cui si effettua tale dichiarazione.
Saldare l’IVA mensilmente
Di fatto tutti i contribuenti italiani possono decidere di saldare l’IVA ogni mese. Tale imposta si calcola considerando, mese per mese, le fatture attive o i corrispettivi delle operazioni imponibili. Alla cifra risultante si sottraggono tutte le fatture passive e le documentazioni di spesa.
Si ha anche la possibilità di sottrarre dall’imposta dovuta eventuali crediti o anche sommare eventuali debiti presenti. Queste situazioni sono ovviamente da valutare caso per caso.
Chi può saldare l’IVA trimestralmente
Possono decidere di saldare l’IVA trimestralmente tutti i contribuenti che nell’anno precedente (considerando l’anno solare) hanno avuto un volume di affari non superiore ai 400.000 euro, considerando i lavoratori autonomi e le imprese che saldano l’IVA sulla propria attività e sulle prestazioni di servizi; ai 700.000 euro nel caso di imprese che esercitano altre attività.
- Vedi anche: codice tributo 3918 IMU