Colite in gravidanza, una problematica che alcune donne si ritrovano ad affrontare durante questo periodo così delicato. La definizione medica di colite è quella di una infiammazione che colpisce il colon, uno dei tratti che compongono l’intestino crasso. Dal forte dolore addominale fino al problema di alitosi e di spossatezza generalizzata, come vedremo i sintomi possono essere di natura diversa. Durante la gravidanza il corpo di una donna subisce una grande quantità di variazioni e modificazioni, sia sul piano fisico che su quello psicologico. Durante la gestazione, per questo motivo, è piuttosto frequente il manifestarsi si diversi disturbi minori. Questi non permangono fino al momento del parto ma generalmente regrediscono autonomamente, con il ritorno del corpo ad una condizione di normalità.
Tra questi disturbi passeggeri che possono insorgere durante la gravidanza, c’è infatti anche la colite, nota anche con il nome di sindrome del colon irritabile. La colite in gravidanza non comporta alcun rischio per il bambino, che non subisce alcun effetto causato dal disturbo. D’altra parte, questo può risultare molto fastidioso per la madre, che deve necessariamente gestirlo fino a quando continua a presentarsi.
Normalmente la colite da gravidanza regredisce naturalmente pochi giorni dopo il parto, perché nella maggior parte dei casi è causata dalla pressione a carico dell’apparato digerente. L’utero che si ingrandisce e la pancia che cresce, premono sull’intestino che quindi non riesce a funzionare bene tanto quanto fa durante i primi mesi di gravidanza o quando non si è incinta. Per alleviare i fastidiosi sintomi della colite in gravidanza si può intervenire sulla dieta, che può modificare radicalmente la risposta dell’intestino e dell’intero apparato digerente della madre. Vediamo ora più nel dettaglio il disturbo in gravidanza.
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Colite in Gravidanza: è pericolosa?
La colite in gravidanza può essere pericolosa? Come abbiamo già accennato nell’introduzione di questo articolo, la colite è generalmente definita come una infiammazione di un tratto dell’intestino crasso, noto come colon. Le cause possono essere differenti così come i sintomi, dal forte dolore addominale alla diversa consistenza delle feci. Di base, durante il periodo della gravidanza si registrano numerosi cambiamenti a livello ormonale che possono influenzare problematiche proprio come la colite. Al primo posto, l’utero esercita una pressione sempre più grande, con il passare dei mesi, sullo stomaco e sull’intestino. Tutto questo può rallentare il processo di digestione, con un aumento conseguente della produzione di gas e di gonfiore addominale.
Trattandosi di una malattia infiammatoria cronica intestinale, i fastidi dovuti alla sintomatologia sono numerosi. In generale, i rischi a cui il bambino è soggetto sono pochi. La colite in gravidanza non si tratta di una di quelle malattie che possono provocare danni al feto. Riguardo alle forme ulcerose e alla gestazione, trattandosi di problematiche croniche, sarebbe di sicuro meglio affrontare la gestazione quando la malattia si trova in fase di remissione. Nel caso in cui la diagnosi di malattia cronica arrivi prima dell’inizio della gravidanza, l’ideale è proprio affidarsi ad un professionista per tutto il periodo della gestazione. Nel caso essa si riacutizzi proprio durante la gravidanza, è molto importanza intraprendere al più presto una adeguata terapia farmacologica. Il fastidio e il dolore è difficile da sopportare soprattutto per la madre. Detto questo, in caso di fase acuta, i rischi per il bambino sono legati più all’attività della malattia in sé che ai farmaci.
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Colite in Gravidanza: cause
Le cause della colite in gravidanza sono piuttosto differenti dalle cause che provocano una problematica cronica infiammatoria di questo tipo in altre condizioni. Al primo posto, ritroviamo senza ombra di dubbio i numerosi cambiamenti a livello ormonale che il corpo della donna si trova a dover affrontare. Prima di tutto, entra in gioco il progesterone, un ormone utile a preparare l’utero ad accogliere l’embrione e a proteggerlo durante l’intera gestazione. Il livello di progesterone aumenta con il trascorrere dei mesi di gestazione e provoca anche alcuni effetti negativi.
Infatti, tende a trattenere i liquidi con aumento della ritenzione idrica, rallenta le funzioni intestinali e rilassa i tessuti del tratto gastrointestinale. D’altra parte, anche gli estrogeni sono fondamentali per la fase di dilatazione dell’utero. Non a caso, la quantità di estrogeni aumenta con il passare dei mesi, provocando anche episodi di flatulenza e forte sensazione di nausea.
In gravidanza è normale la comparsa di gas intestinali, di meteorismo e anche di stitichezza. Le dimensioni dell’utero tendono ad aumentare così come la pressione sull’intestino, che può portare anche a una infiammazione. Oltre a i cambiamenti fisiologici che il corpo della donna deve affrontare, ci sono alcune abitudini che possono aumentare il rischio di colite in gravidanza. Al primo posto, tra i fattori esterni, possiamo identificare una dieta sbilanciata piuttosto che l’abitudine a mangiare troppo in fretta. Mangiando e bevendo ad un ritmo troppo veloce, è più facile ingerire aria e di conseguenza generare più gas. In generale, il progressivo aumento di peso, tende a favorisce il rallentamento delle funzioni digestive.
Colite in Gravidanza: Dieta con menù
Apporre alcune modifiche alla propria alimentazione è ideale per provare a risolvere il problema della colite in gravidanza. In generale, durante la gravidanza, è fondamentale fare molta attenzione alla dieta. La gravidanza, infatti, è un periodo molto stressante per il corpo della madre. La donna incinta deve fare attenzione a seguire una dieta completa e bilanciata per mantenere il giusto peso e assicurare al bambino tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno.
Restando quindi nell’ambito di una dieta regolare e bilanciata, il consiglio è sempre quello di fare riferimento al consulto di un medico. In caso di insorgenza di colite, durante la gestazione, questi sono gli elementi che possono essere modificati per recuperare la regolarità intestinale.
Il primo elemento è l’aumento nella dieta della frazione di fibre. Il consumo preferenziale di verdure, meglio se a foglia larga, porta ad un aumento delle fibre che raggiungono l’intestino, aiutando il sistema digerente a funzionare meglio. Inoltre è bene sostituire i cibi grassi e ricchi di zucchero con alimenti più salutari. La frutta ad esempio può sostituire i dolci, restando tuttavia alimenti di facile digestione e che favoriscono la regolarità. In generale, meglio evitare cibi come spezie, dal curry alla noce moscata, ma anche insaccati, carni grasse e formaggi fermentati. No ai fritti con troppa frequenza, all’uso dello strutto o a dolci troppo elaborati. Per quanto riguarda il bere, è consigliabile evitare alcolici di ogni tipo e caffè. Meglio bere tisane e infusi naturali, che aiutano l’intestino nel suo funzionamento e non appesantiscono la digestione.
Vediamo un esempio di menù giornaliero:
- Colazione con fetta biscottata con marmellata di frutta a basso contenuto di zuccheri aggiunti oppure yogurt con avena e frutta fresca.
- Pranzo con petto di pollo in padella oppure pesce magro, come merluzzo o sogliola, con carote e finocchi.
- Spuntino con pane tostato e marmellata piuttosto che grissini.
- Cena con riso bianco, pane, prosciutto cotto, verdure e frutta fresca.
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Colite in Gravidanza: cosa mangiare?
Quindi quali sono gli alimenti che possono aiutarci a risolvere il problema della colite in gravidanza? Le abitudini alimentari vanno modificate in gravidanza, prima di tutto è importante bere acqua più del solito. Evitiamo bevande gassate e zuccherate, come Fanta e Coca Cola, e preferiamo acqua a temperatura ambiente. Cerchiamo anche di eliminare le abbuffate, sminuzzando il cibo ed evitando bocconi troppo grandi. Meglio masticare con calma, rallentando il ritmo, e optiamo per piccoli spuntini nel corso della giornata. Aumentando la pressione dell’utero sull’intestino e la presenza di gas, l’obiettivo è quello di diminuire il carico di questo tratto durante la fase di digestione.
Parlando di alimenti che possono essere consumati in piena tranquillità, ritroviamo sicuramente cereali come avena e orzo. Abbiamo già parlato nel paragrafo precedente dell’importanza delle fibre per la digestione. Meglio optare per carni bianche o rosse magre, così come per il pesce, cotti in entrambi casi al vapore o ai ferri. Evitiamo formaggi particolarmente fermentati e grassi, in assenza di intolleranza al lattosio optiamo per yogurt e alimenti probiotici. Carote, melanzane, zucchine, finocchi e insalata sono solo alcune delle verdure più indicate. In generale, optiamo per piatti non troppo elaborati e con cotture non troppo pesanti da digerire.
Sintomi gravidanza e colite
I sintomi della colite da gravidanza sono essenzialmente gli stessi che si manifestano nella colite indipendente dalla gravidanza della donna. Il dolore può diventare difficile, soprattutto in fase acuta, da sopportare ed è per questo che è importante intervenire con terapie farmacologiche che possano alleviare il dolore senza danneggiare il feto.
Infatti i sintomi tipici sono l’alternanza tra stipsi e diarrea, intesa come l’irregolarità intestinale che non permette di liberarsi tutti i giorni in modo regolare. Inoltre forti crampi addominali, flatulenza, meteorismo, gonfiore addominale e presenza di muco e pus nelle feci. Avendo una digestione così lenta e difficoltosa, la sensazione è di spossatezza e mancanza di energie. Ci sono poi casi più gravi, in cui capita di poter osservare la presenza di sangue nelle feci, febbre e perdita di peso. Se questo secondo gruppo di sintomi si presenta, è assolutamente necessario consultare immediatamente un medico che possa consigliare al meglio la terapia da seguire.
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