Colonscopia, una procedura usata per la visualizzazione del colon e del retto e dei tratti terminali dell’intestino. Tale esame ha la finalità di rilevare ulcere, tessuti infiammati ed escrescenze anomale come polipi. Questa procedura viene usata per cercare i segni di un possibile tumore del colon-retto e può fornire un aiuto ai medici per diagnosticare le cause di cambiamenti inspiegabili abitudini intestinali, ma anche di dolori addominali, di perdita del peso e del sanguinamento dell’ano. Nelle prossime righe vedremo insieme la preparazione, la sedazione, gli effetti collaterali, le controindicazioni e tutto quello che occorre sapere.
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Colonscopia: preparazione
Il medico o l’ospedale generalmente forniscono istruzioni dettagliate sulla preparazione per la colonscopia, mediante una precisa procedura di pulizia intestinale. Tutti i residui solidi infatti, devono essere eliminati dal tratto gastrointestinale ricorrendo a una dieta povera di fibre nei 3 giorni antecedenti l’esame. Al bando quindi, frutta, verdura e alimenti integrali in generale. Tra gli alimenti permessi invece, troviamo carne, pesce, salumi, formaggi e altri latticini.
Ma non finisce qui, perché i pazienti non devono nemmeno bere bevande che al loro interno contengano colorante rosso o viola. Tra le bevande permesse invece, troviamo brodo o minestre senza grassi, acqua, caffè liscio, tè liscio e bevande sportive energetiche tipo Gatorade. Per la colonscopia sono anche richiesti lassativi ed in alcuni casi l’esecuzione di un clistere il giorno antecedente all’esame. I lassativi prescritti generalmente sono sotto forma di forma di pillole o polvere sciolta in acqua.
Ad oggi esistono anche ulteriori schemi legati alla preparazione dell’esame, che prevedono l’assunzione di una quantità di soluzione inferiore ai 2 litri. Non tutti gli ospedali però, adottano questo metodo. Solitamente i pazienti preferiscono se la soluzione viene preparata in acqua fredda e assunta con la cannuccia perché la sensazione del gusto si riduce. Ad ogni modo, la sera prima dell’esame sono permessi thè zuccherato, camomilla e altri liquidi.
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Colonscopia: dolore
Quando si fa una colonscopia, è possibile avvertire la pressione esercitata dal colonscopio nel momento in cui si sposta all’interno dell’addome. Oltre a questa pressione è possibile avverti anche dei brevi crampi e alcuni dolori dovuti all’aria (anidride carbonica) insufflata, ma anche allo strumento che si sposta. Questo è anche il motivo per cui dopo l’esame non ci si deve sorprendere se si manifesta del meteorismo. In sintesi possiamo dire che si tratta di una esame solitamente non doloroso, ma solamente un po’ fastidioso. Anche subito dopo l’esame è del tutto normale percepire ancora qualche crampo o un senso di pressione addominale. Parliamo comunque di disturbi che tendono a risolversi nell’arco di una o due ore.
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Colonscopia: sedazione
Le tipologie di sedazione utilizzati per la colonscopia sono due diverse:
- Sedazione cosciente o blanda. In questo caso è previsto l’utilizzo di farmaci analgesici ed ipnotici. Viene definita in questo modo proprio perché il paziente nonostante la sedazione rimane cosciente e di conseguenza può anche collaborare con lo specialista.
- Sedazione profonda. Decisamente più forte della precedente, può essere eseguita esclusivamente da un medico anestesista. Lo specialista dovrà essere presente durante tutto il tempo della procedura. Tale sedazione viene realizzata attraverso l’infusione continua di un farmaco che consente un rilassamento più profondo.
I farmaci usati per la sedazione di entrambe le tipologie sono selezionati a seconda delle caratteristiche cliniche specifiche del singolo paziente, tra cui peso, età o patologie croniche. Grazie al ricorso alla sedazione, generalmente il paziente sarà in grado di superare l’esame senza eccessive problematiche. In questo modo risulta più agevole il lavoro anche per l’operatore.
Colonscopia virtuale
La colonscopia virtuale è una tecnica radiologica non invasiva, che permette lo studio della parete del colon effettuando una simulazione di una colonscopia tradizionale. Parliamo di una procedura endoscopica eseguita attraverso ricostruzioni 3D al computer con immagini di tomografia computerizzata (TC o TAC). C’ una grande differenza però con la colonscopia tradizionale, e consiste nella piccola sonda rettale introdotta. Ciò significa che la colonscopia virtuale non è invasiva.
La superficie mucosa del colon nella tecnica virtuale viene evidenziata come in un’animazione grafica, identica, al pari di quelle utilizzate nei film realizzati al computer. Quello che non cambia invece, è l’accuratezza diagnostica delle immagini, assolutamente sovrapponibile alla colonscopia tradizionale. Al contrario, in alcuni casi la colonscopia virtuale risulta persino più precisa, perché permette di superare ostacoli naturali che la tecnica tradizionale non è possibile oltrepassare.
Effetti collaterali
Di rado alcuni pazienti dopo l’esame lamentano disturbi, come diarrea, stipsi, perdita di piccole quantità di sangue. Quest’ultima condizione potrebbe verificarsi in concomitanza della prima defecazione, anche e soprattutto se durante l’esame sono state effettuate biopsie o polipectomie. Oltre a questo, come detto in precedenza, potrebbero presentarsi anche dolori e crampi addominali, meteorismo e flatulenza.
Oltretutto, nell’ipotesi in cui l’esame sia stato eseguito con sedazione, i pazienti in alcuni casi lamentano un senso di stordimento e di spossatezza generale, anche accompagnati da nausea. Tutti questi fastidi però, generalmente spariscono in poche ore. In caso contrario è sempre opportuno contattare il proprio medico curante.
Colonscopia: controindicazioni
I casi in cui l’esame della colonscopia presenta controindicazioni sono davvero pochi, e generalmente legati a malesseri improvvisi che facciano sospettare condizioni come una dilatazione del colon su base infiammatoria, definita anche megacolon tossico. In altri casi potrebbe trattarsi di una diverticolite acuta o di una perforazione intestinale. Quello che è opportuno precisare è che la colonscopia è sconsigliata nelle settimane successive a un intervento chirurgico all’addome oppure nel periodo immediatamente seguente a un infarto.
In quest’ultima ipotesi il rischio è quello delle aritmie. I pazienti sottoposti a terapia anticoagulante o antiaggregante devono necessariamente rivolgersi al proprio medico curante oppure al servizio di endoscopia almeno una settimana prima per definire la possibile sospensione della terapia.
Colonscopia: costo
I costi della colonscopia possono variare a seconda della tipologia e chiaramente del centro che effettua l’esame in regime privato. La prescrizione dell’esame in regime di SSN invece, prevede specifiche restrizioni e ticket, che spesso variano anche da regione e regione. Proprio per tutti questi motivi la forbice di prezzo è davvero molto ampia, considerando che i prezzi di partenza si aggirano interno ai 150 euro, ma che possono tranquillamente arrivare a 500 euro.