La colposcopia è un esame diagnostico di secondo livello che serve a visualizzare il collo dell’utero (cervice uterina) con uno strumento che permette un forte ingrandimento, chiamato colposcopio. La colposcopia si esegue solitamente dopo un pap test risultato “anormale”, allo scopo di esaminare direttamente le aree sospette e, se necessario, prelevare cellule (pap test) o piccoli frammenti di tessuto (biopsia) da studiare in laboratorio. Contestualmente alla colposcopia possono essere scattate delle foto per documentare l’esame.
Tra gli esami che permettono di diagnosticare un cancro al collo dell’utero, la colposcopia è uno dei più importanti, perché permette al medico di osservare ad occhio la cervice uterina. Le indicazioni all’esecuzione della colposcopia sono:
- perdite ematiche inter-ciclo o dopo i rapporti sessuali
- dolori addominali
- pap test anormale
- presenza di polipi o lesioni genitali da HPV
- sospetto o riscontro di malattie a trasmissione sessuale
- follow-up di aree anomale e controllo dell’efficacia di una terapia
Colposcopia: cos’è?
La colposcopia viene eseguita principalmente per prevenire o diagnosticare precocemente i tumori al collo dell’utero, specialmente dopo un pap test risultato anomalo. Lo strumento utilizzato è chiamato colposcopio: consiste essenzialmente in un potente microscopio binoculare o monoculare con una fonte luminosa ed una fotocamera e permette di scoprire anomalie molto piccole che sarebbero state invisibili ad occhio nudo. L’ingrandimento dell’oggetto di indagine (vulva, vagina o cervice) va da 6 a 40 volte ed il colposcopio rimane sempre all’esterno dei genitali femminili, a circa 30 cm dalla vagina.
La colposcopia si esegue in ambulatorio e non è necessario ricovero. Per eseguire l’esame, la paziente deve sdraiarsi sul lettino da ginecologo (esattamente come durante il pap test) e la vagina viene delicatamente dilatata con lo speculum. Il medico si posiziona davanti alla vagina con il colposcopio, appoggiato su un apposito treppiede, ed osserva il collo dell’utero con diversi ingrandimenti a seconda delle caratteristiche che si vogliono visualizzare. Durante l’esame il medico può applicare alla cervice liquidi come acido acetico diluito o soluzioni iodate che servono ad osservare eventuali anomalie; può anche eseguire una biopsia, ovvero prelevare un piccolo frammento di tessuto, o asportare direttamente le lesioni (elettro-escissione). Perché l’esame sia eseguito correttamente, la paziente deve:
- nelle 48 ore precedenti evitare rapporti sessuali e l’utilizzo di creme, ovuli, lavande e tamponi vaginali
- comunicare al medico l’assunzione di farmaci o eventuali allergie
- portare con sé i referti degli ultimi pap test o esami eseguiti
- comunicare al medico una eventuale gravidanza (anche se l’esame è sicuro anche durante la gestazione)
La presenza di sangue, infezioni vaginali, lubrificanti e prodotti vaginali può falsare il risultato dell’esame e renderlo inutile. La colposcopia non può essere eseguita durante il ciclo; dura circa 20 minuti e non è dolorosa o pericolosa, solo lievemente fastidiosa specialmente nell’atto di introduzione dello speculum. Solitamente è utile rilassarsi, distendere i muscoli e respirare profondamente per minimizzare il disagio dovuto alla procedura; trattenere il fiato e contrarre i muscoli è controproducente e può causare dolore e maggiore fastidio.
Colposcopia biopsia
Durante la colposcopia, in caso il medico ritenga sia necessario, è possibile eseguire una biopsia ovvero un prelievo di tessuto, da sottoporre ad esame istologico (valutazione microscopica di laboratorio per studiare i tessuti). La biopsia solitamente si esegue quando il medico rileva un’area sospetta meritevole di approfondimenti, come verruche, lesioni, infiammazioni e neoformazioni. L’esame istologico della biopsia permette di rilevare:
- Formazioni pre-tumorali e tumorali a livello di vulva, vagina e cervice uterina
- Verruche genitali dovute ad una infezione da Papillomavirus Umano (HPV)
- Infiammazione della cervice uterina (cervicite)
Se il tessuto analizzato non presenta alcuna alterazione o anomalia, la colposcopia con biopsia si dice negativa; altrimenti, se ha caratteristiche neoplastiche maligne o benigne, è positiva. La colposcopia con biopsia non richiede anestesia locale ed è generalmente priva di effetti avversi. In gravidanza la biopsia si può eseguire, mentre invece bisogna sempre evitare il curettage endocervicale (abrasione dell’endocervice con strumento tagliante). Durante e dopo la biopsia si possono avvertire fastidio e crampi e, in alcuni casi, un lieve sanguinamento che si arresterà da solo ma che potrebbe richiedere l’uso di un salvaslip.
Colposcopia e HPV
Qual è la relazione tra HPV e colposcopia? L’HPV è un virus che colpisce l’uomo e che si trasmette attraverso i rapporti sessuali. L’infezione è nella stragrande maggioranza dei casi asintomatica, ma il virus persiste nelle cellule dell’epitelio cervicale e alcuni genotipi (16 e 18 in particolare) sono in grado di indurre la trasformazione neoplastica delle cellule colpite. Il tumore della cervice uterina è causato nel 99% dei casi da HPV ed è a lenta progressione: in genere ci vogliono anni perché il carcinoma si sviluppi. Le cellule mutate, tuttavia, si possono rilevare in anticipo: per questo è importante sottoporsi al pap test quando si riceve l’invito. Se diagnosticato in tempo, le opzioni terapeutiche sono numerose e solitamente risolutive.
Il cancro alla cervice è una delle forme di tumore più diffuse nel sesso femminile e solo l’introduzione del pap test è riuscita a determinare un deciso calo delle diagnosi. In caso il pap test sia anormale, il medico può approfondire il quadro emerso attraverso la colposcopia, che quindi rappresenta un esame di secondo livello. L’HPV è responsabile non solo del cancro alla cervice, ma anche di manifestazioni cliniche più lievi come tumori benigni (verruche genitali e papillomi). Oggi esiste anche un vaccino contro l’HPV, disponibile per donne e uomini (anche il sesso maschile è suscettibile ai tumori genitali causati dal virus). Il vaccino garantisce una copertura contro i cosiddetti genotipi di HPV ad alto rischio di degenerazione neoplastica.
Colposcopia positiva
La colposcopia non è un esame di routine: lo screening per il cancro della cervice uterina è il pap test. Una colposcopia negativa non può escludere al 100% la presenza di un tumore, ma lo esclude con un ottimo grado di sicurezza. Se i risultati della colposcopia sono in disaccordo con quelli del pap test (esempio: pap test positivo, colposcopia/biopsia normali, pap test positivo) può essere necessario eseguire esami più approfonditi in anestesia locale.
Una volta eseguita la colposcopia, quali sono i possibili risultati? Il referto viene emesso subito dopo l’esame ma, nel caso sia stata eseguita una biopsia, è necessario aspettare 2-3 settimane perché il laboratorio valuti il campione.
- Colposcopia normale. Non è stata evidenziata alcuna anomalia, le mucose genitali appaiono normali e la biopsia (se eseguita) non ha mostrato nessuna alterazione.
- Colposcopia anormale. Sono state evidenziate aree anomale come ulcere, lesioni, verruche, esiti di processi infiammatori. La biopsia (se eseguita) ha evidenziato la presenza di cellule anomale che indicano una condizione pre-cancerosa o addirittura palesemente maligne.
Una colposcopia con biopsia positiva (presenza di cellule cancerose) è sufficiente per fare diagnosi di cancro al collo dell’utero, ma non per stadiare il tumore (definire estensione e profondità di invasione). Il passo successivo consiste nella scelta del trattamento migliore e tale scelta dipende dalla gravità delle lesioni e dalle caratteristiche della paziente (età, menopausa o età fertile, presenza di patologie, ecc.). Tra i possibili trattamenti ci sono:
- Escissione delle lesioni (conizzazione bisturi/laser/agofrequenza/diatermoterapia)
- Distruzione delle lesioni (diatermocoagulazione, crioterapia, termocoagulazione, laser vaporizzazione)
Questi trattamenti sono tutti ampiamente risolutivi, con altissima percentuale di successo ed eseguibili in ambulatorio. Il fine di queste terapie è scongiurare lo sviluppo di un cancro invasivo, cercando di rispettare l’integrità anatomica dell’area.
Colposcopia: Prezzo
Il prezzo della colposcopia varia molto a seconda del regime di esecuzione (libera professione o SSN) e della struttura in cui si esegue l’esame (ospedale pubblico o clinica). Il prezzo medio è 120 euro, con ampie variazioni da 20 euro a 300 euro. Di solito il costo di colposcopia + biopsia in regime di SSN si aggira intorno ai 70 euro; privatamente il prezzo può più che raddoppiare.
Colposcopia: è dolorosa?
La colposcopia non è dolorosa, ma l’inserimento dello speculum e l’eventuale applicazione di sostanze iodate può essere fastidiosa. Al momento della biopsia è possibile avvertire una piccola puntura. Dopo l’esame è normale osservare piccole perdite ematiche; bisogna invece rivolgersi al medico se il sanguinamento è abbondante o si presentano sintomi come febbre, dolori addominali, perdite vaginali purulente.
Molte donne che devono eseguire la colposcopia sviluppano uno stato ansioso, temendo di provare dolore o di ciò che l’esame potrebbe rivelare. In realtà la colposcopia è molto simile al pap test e per affrontare più serenamente la procedura è possibile chiedere maggiori informazioni al ginecologo o al proprio medico, oppure ad amiche e conoscenti che hanno già svolto l’esame.