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Come rispondere alla lettera di richiamo a lavoro: guida e consigli

Lettera di richiamo e aziende. Cosa sapere su questo tipo di documento e come rispondere all’azienda.

La lettera di richiamo è uno specifico strumento disciplinare, che un qualsiasi datore di lavoro può utilizzare nei confronti dei propri dipendenti. Ovviamente questo strumento si usa in casi specifici, ossia nei casi in cui il singolo lavoratore abbia compiuto azioni riprovevoli di un qualche genere.
Esiste a tal riguardo una precisa legislazione, che regolamenta tutti gli strumenti disciplinari da utilizzare. Questi possono essere un semplice richiamo verbale, a cui segue la lettera di richiamo; il datore di lavoro può anche comminare delle multe al dipendente, o addirittura richiederne il trasferimento ad altro reparto. Il ricorso ad alcuni di questi interventi disciplinari può essere usato come motivazione valida per licenziare il dipendente.

lettera di richiamo

A cosa serve la lettera di richiamo

Nel momento in cui un dipendente ha un comportamento scorretto è possibile effettuare il cosiddetto richiamo verbale, che consiste in un avviso a modificare la propria condotta.
Nel caso in cui il datore di lavoro ritenga grave o reiterato il comportamento del dipendente, può utilizzare un ammonimento scritto, la cosiddetta lettera di richiamo. I successivi strumenti disciplinari hanno carattere progressivo, mentre la prima lettera di ammonimento ha carattere di riconciliazione.
Di fatto si invia un richiamo scritto al lavoratore perché gli si indica chiaramente dove e quando il suo comportamento è stato scorretto, o considerato tale; contemporaneamente gli si consiglia di modificare il proprio atteggiamento, consigliandogli un adeguamento al codice di condotta stabilito dal contratto di lavoro.
Se il comportamento scorretto persiste, il datore di lavoro può multare il dipendente; in seguito potrà arrivare a sospenderlo senza stipendio o anche a licenziarlo.

I regolamenti

In sostanza un datore di lavoro può riprendere, con un’ammonizione verbale o scritta, un dipendente che mantiene un comportamento scorretto. Per farlo deve però seguire precise norme, che tutelano sia il lavoratore, sia il datore di lavoro stesso.
Prima di inviare una lettera di richiamo è infatti necessario indicare al dipendente come e quando abbia contravvenuto ai comportamenti stabiliti sul contratto di lavoro, dandogli così la possibilità di porre rimedio alla condotta non corretta.
Nel caso in cui il comportamento non sia modificato nel tempo e la condotta poco adeguata sia mantenuta nel tempo, il datore di lavoro ha la facoltà di inviare un ammonimento scritto, nel quale ha l’obbligo di indicare il comportamento scorretto tenuto dal dipendente.

Come rispondere

Il lavoratore ha 5 giorni di tempo per rispondere alla lettera, anche solo verbalmente, indicando eventuali attenuanti, o chiarendo le motivazioni della propria condotta impropria, inadeguata o scorretta.

Conviene solitamente rispondere per iscritto, ad esempio tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. In questo modo si ha la certezza di conservare tale giustificazione nel tempo e anche la conoscenza della stessa da parte del datore di lavoro. Nei casi in cui si ritenga del tutto ingiustificato l’intervento disciplinare, è possibile anche richiedere consiglio a un consulente, in modo da valutare la corretta risposta da parte del lavoratore.

Le motivazioni per una lettera di richiamo

I singoli contratti di lavoro riportano quali siano gli interventi disciplinari da attuare per modificare i comportamenti non adeguati del singolo lavoratore. Tali interventi sono motivati sia nei casi in cui il lavoratore contravvenga al contratto di lavoro, in una qualsiasi delle sue parti; si può utilizzare un intervento disciplinare anche quando il lavoratore ha un comportamento non civile nei confronti dei colleghi o dei superiori.

Le motivazioni per cui si può ricevere una lettera disciplinare da parte del datore di lavoro sono quindi molteplici, a partire ad esempio dall’abitudine di arrivare in ritardo sul posto di lavoro, o di lasciarlo prima dello scadere dell’orario quotidiano. Assenze ingiustificate, battibecchi con i colleghi, uso improprio di materiale e accessori aziendali, appropriazione indebita di beni dell’azienda, consumo di alcoolici o di sostanze psicoattive durante l’orario di lavoro, queste e molte altre sono motivazioni più che valide per ammonire un dipendente. Prima della lettera di richiamo è però necessario conferire con il dipendente, indicandogli il comportamento scorretto in modo preciso e puntuale.

licenziamento giustificato

Lettera di richiamo e licenziamento

È radicata in molti l’idea che dopo uno specifico numero di lettere di lavoro si arrivi al licenziamento giustificato da parte del datore di lavoro. In realtà la legislazione e i contratti di lavoro nazionali non prevedono questo tipo di conseguenza diretta.
I contratti di lavoro descrivono la gravità di alcuni comportamenti, in seguito ai quali si può arrivare direttamente al licenziamento giustificato.
Per quanto riguarda invece le lettere di richiamo se il comportamento del dipendente si mantiene nonostante tale intervento il datore di lavoro può attivarsi con altri tipi di strumento dsciplinare.

Dopo 5 comportamenti scorretti è possibile comminare una multa, il cui ammontare dipende dal contratto di lavoro cui si fa riferimento.
In seguito a 3 comportamenti scorretti nel corso di un anno si può essere sospesi dal lavoro, senza stipendio. Il un periodo di tempo dipende dalla gravità del fatto commesso.
Nel caso in cui il lavoratore riceva più di 3 multe o sospensioni, in un anno solare, il datore di lavoro lo può licenziare per giusta causa.
Nonostante esista questa indicazione, che riguarda i comportamenti reiterati nel corso di un anno, in realtà i richiami disciplinari non decadono mai. Nel senso che anche se un dipendente riceve varie azioni disciplinari nel corso di 3-4 anni, possono tutti essere usati per legittimare un licenziamento.
Quindi di fatto una lettera di richiamo non decade mai nel corso degli anni.

Scritto da Luca Petrone

Sono un giornalista pubblicista dal 2021 ed ho conseguito un MA in Journalism alla Birkbeck University di Londra. I miei interessi sono troppo vasti per essere riassunti in una descrizione, ma ogni cosa che faccio inizia dalla scrittura. Attualmente sono web writer ed ho collaborato con svariati siti e testate online. Il mio profilo LinkedIn.