In altri termini, il codice IBAN è una sorta di “codice fiscale” del vostro conto corrente, in grado di permettere al sistema dei pagamenti di individuare con esattezza quale sia il Paese, la banca e – dunque – il conto corrente di destinazione di uno spostamento di denaro.
Composizione IBAN: 27 caratteri da conoscere
In Italia il codice IBAN è identificato da 27 caratteri (numeri e lettere), in grado di puntualizzare in maniera standardizzata tutte le informazioni che possono servire per poter individuare un conto corrente. Per comprendere da cosa è composto l’IBAN e come poterlo utilizzare a dovere, è consigliabile osservare un codice di questo genere; ad esempio quello del vostro conto corrente bancario.
Come risulta evidente fin da un primo sguardo, gli elementi che compongono l’IBAN sono sei. Vediamo uno per uno.
Paese
È il primo elemento in grado di contraddistinguere l’IBAN. Per l’Italia il codice Paese è IT, mentre ogni nazione adotta un codice diverso. L’elenco è molto lungo : possiamo in questa sede ricordare, tra i Paesi principali, che la Francia utilizza il FR, la Germania il DE, la Grecia il GR, il Regno Unito il GB, la Spagna l’ES, e così via.
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Composizione IBAN: Caratteri di controllo e CIN
I caratteri di controllo e il CIN servono a potersi assicurare che nel codice IBAN non vi siano errori involontari, come ad esempio un’inversione di due caratteri. Solamente indicato correttamente i caratteri di controllo, il pagamento tramite sistema interbancario riuscirà a partire correttamente, arrivando dunque a destinazione nei modi e nei tempi previsti.
ABI
Il codice ABI è il codice che identifica l’istituto di credito nel sistema bancario italiano. Tale codice di attribuzione è ben noto a tutti coloro i quali erano in uso utilizzare i bonifici ancor prima dell’entrata in vigore del codice IBAN.
- Vedi anche il nostro articolo a cosa servono le carte prepagate
CAB
Se il codice ABI identifica l’istituto di credito di destinazione, il codice CAB ha la funzione di individuare lo sportello di riferimento. Dunque, utilizzare i giusti codici Paese, di controllo, ABI e CAB permetterà al sistema dei pagamenti interbancari di arrivare nella banca e nello sportello / filiale corretti. Ma, naturalmente, questo non è sufficiente…
Conto corrente
L’ultimo elemento che compone il codice IBAN è il numero di conto corrente, in Italia indicato su 12 cifre. Si tratta, come intuibile, del numero di conto che viene attribuito a ogni correntista e a ogni rapporto. Deve essere indicato attraverso il riempimento dei 12 spazi; dunque, qualora il numero di conto sia più breve, occorrerà anteporre degli “zero” per raggiungere la lunghezza necessaria.
Tenete infine conto che in Italia il codice IBAN ha una lunghezza di 27 caratteri, ma che in altre parti d’Europa non è affatto così. La lunghezza del codice non è infatti uniformata, con la conseguenza che in alcune nazioni il codice è piuttosto ristretto (il Belgio ad esempio adotta codici IBAN di 16 caratteri, la Norvegia di soli 15 caratteri) e in altri Paesi è anche più lungo del nostro (il record spetta a Malta, con 31 caratteri).
Calcolare l’IBAN
Avendo a disposizione esclusivamente il numero del proprio conto corrente, in alcuni casi costituito da una quantità irrisoria di cifre, è possibile risalire all’IBAN.
Per farlo è possibile ricercare online i codici ABI e CAB della filiale in cui si è aperto il conto, così come il codice del Paese; ad esempio per l’Italia tale codice è IT.
Visto però che esistono delle cifre deputate a controllare che tutti gli altri caratteri inseriti nell’IBAN siano corretti, che sono calcolate secondo particolari algoritmi, è possibile approfittare degli strumenti di calcolo del codice disponibili in rete.
In questi strumenti è possibile anche verificare che un IBAN di cui si è in possesso sia corretto; inserendo nello strumento esclusivamente le cifre del codice si ottengono tutti i dati che comprende, tra cui la specifica filiale in cui si è aperto il conto.
Carte di debito con codice IBAN
Il codice IBAN identifica in genere un conto corrente, o anche uno strumento simile.
In particolare negli ultimi anni sono nate delle carte prepagate su cui è stampigliato un codice IBAN.
A livello pratico queste carte funzionano come un conto corrente, nel senso che permettono di ricevere degli accrediti e degli addebiti, così come di effettuare bonifici o altre operazioni tramite il servizio di Home Banking.
Non sono però dei veri e propri conti correnti, visto che la singola carta funziona come una qualsiasi prepagata; ci permette di versare del denaro, che poi si potrà utilizzare per pagare gli acquisti o anche ritirare. Non si potranno però emettere assegni e neppure utilizzare l’IBAN come appoggio per una carta di credito.
Molti soggetti utilizzano le carte di debito con IBAN come fossero conti correnti low cost, visto che permettono di svolgere la gran parte delle operazioni necessarie. Queste carte non sempre sono soggette a costi mensili o annuali.
In alcuni casi è però necessario pagare una piccola quota ogni volta in cui si versano fondi sulla disponibilità della carta.
Per le specifiche condizioni è necessario verificare l’offerta di ogni singolo istituto di credito, numerose visto che oggi le carte con IBAN disponibili sono molte.