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Diabete Gestazionale: Valori, Dieta, Sintomi e Rischi

A close-up of a pregnant woman having her blood sugar/ glucose checked.

Il diabete gestazionale è una malattia metabolica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue. Se si presenta in gravidanza, questa patologia può causare rischi sia per la madre che per il feto. Gli squilibri metabolici provocati dal diabete in gravidanza possono influire sulla crescita dell’embrione. Per questo motivo è importante che tutte le donne, soprattutto quelle che presentano fattori di rischio, si sottopongano agli screening previsti per tutte le donne incinte.

Se diagnosticato per tempo, il diabete gestazionale si può tenere sotto controllo con una dieta adeguata e solo raramente sono necessarie iniezioni di insulina. Il diabete gestazionale colpisce circa il 6-8% delle donne in gravidanza; dopo il parto, c’è un alto rischio che si sviluppi diabete mellito nei mesi successivi. Vediamo che cos’è nel dettaglio il diabete gestazionale, quali sono i sintomi e che rischi comporta per il bambino.

Diabete Gestazionale: cos’è?

Il diabete è una malattia metabolica cronica che causa un aumento dei livelli di zucchero nel sangue (glicemia) rispetto ai valori normali, anche detto picco glicemico. Se si sviluppa in gravidanza (specialmente nel 2°-3° trimestre), il diabete viene definito gestazionale; se invece era già presente si definisce diabete pre-gestazionale. Normalmente, il diabete è causato dalla resistenza dei tessuti all’azione dell’insulina, l’ormone che permette alle cellule di captare il glucosio ematico. La resistenza all’insulina si sviluppa quando i tessuti sono esposti cronicamente ad alte concentrazioni di glucosio; l’insulino-resistenza causa la necessità di sempre più insulina per captare il glucosio, fino a che le cellule pancreatiche non si esauriscono.

diabete gestazionale

Il diabete gestazionale è sempre causato da insulino-resistenza, ma la causa sono le alterazioni metaboliche caratteristiche della gestazione e l’aumentato bisogno di insulina dovuto al fabbisogno del feto. Lo zucchero viene usato dal feto per crescere e ciò causa un aumento anche dei livelli di cortisolo e progesterone. Nella maggior parte delle donne la produzione di insulina è sufficiente a garantire un aumento della richiesta, ma se ciò non avviene, si sviluppa il diabete gestazionale.

Cause

Le cause del diabete gestazionale sono:

  • Cambiamenti ormonali. Durante la gravidanza la produzione di alcuni ormoni viene rimodulata e ciò può causare una ridotta risposta delle cellule dell’organismo all’insulina (insulino-resistenza).
  • Sovrappeso. L’aumento di peso è tipico della gravidanza e può causare resistenza all’insulina. Inoltre, le donne in sovrappeso o obese spesso presentano resistenza all’insulina anche prima di una gravidanza.
  • Familiarità per diabete. In alcune famiglie il diabete è molto comune, probabilmente a causa di una predisposizione genetica. Se in famiglia ci sono parenti con diabete, la donna in gravidanza avrà maggiore possibilità di sviluppare la malattia.
  • Malattie del pancreas. Alcune malattie pancreatiche alterano le cellule del pancreas rendendole incapaci di produrre insulina. Alcune sono pancreatite, tumore del pancreas, traumi che causano la rimozione del pancreas ed altre malattie che danneggiano indirettamente il pancreas come il morbo di Cushing, l’acromegalia, l’ipertiroidismo, l’emocromatosi e la fibrosi cistica.
  • Uso prolungato di alcuni farmaci. Alcuni farmaci interferiscono con le funzioni del pancreas, come la niacina (un tipo di vitamina B3), diuretici, antipsicotici, antiretrovirali, alcuni antibiotici, alcuni antinfiammatori, immunosoppressori.

Diabete Gestazionale: valori

Tutte le donne in gravidanza devono sottoporsi alla curva glicemica per verificare la presenza di iperglicemia, a digiuno e dopo un carico di glucosio (bevanda che contiene 75 grammi di glucosio). Il prelievo viene eseguito a digiuno e, dopo aver bevuto la bevanda, a 1 ora e poi 2 ore di distanza. I parametri corretti della curva sono:

  • A digiuno: 95 mg/dl
  • Dopo 1 ora: 180 mg/dl
  • Dopo 2 ore: 153 mg/dl

Se i valori della glicemia a digiuno sono superiori a 126 mg/dl, oppure se la glicemia random è superiore a 200 mg/dl o se l’emoglobina glicata è superiore a 6,5%, bisogna ripetere il dosaggio. Se i valori si confermano elevati, si è in presenza di diabete gestazionale.

Diabete gestazionale: dieta

La prima azione da mettere in atto in presenza di diabete gestazionale è modificare la dieta. Recarsi da un dietologo è necessario per pianificare un regime alimentare adeguato alle necessità di madre e bambino, ma privo di alimenti che possono innalzare repentinamente la glicemia (carboidrati complessi, dolci, bevande zuccherate). Si consiglia di:

  • Mangiare regolarmente: tre pasti al giorno, evitare di saltare i pasti
  • Preferire alimenti a base di amido a basso contenuto glicemico: pasta o riso integrali, cereali, fagioli, lenticchie, tutti cibi che rilasciano lentamente il glucosio (a basso indice glicemico). Ad esempio il farro, che non contiene glutine.
  • Mangiare molta frutta e verdura: almeno cinque porzioni al giorno
  • Evitare cibi ricchi di zucchero. Nella maggioranza dei casi non è necessario eliminare del tutto determinati tipi di alimenti, ma si suggerisce di sostituire cibi come torte e biscotti con frutta, noci e semi
  • Evitare le bevande zuccherate
  • Controllare l’etichetta di cibi e bevande. Succhi di frutta e frullati contengono zucchero, così come altre bevande, nonostante la scritta “senza aggiunta di zucchero”.
  • Aumentare l’assunzione di cibi ricchi di proteine, come il pesce e la carne magra

Diabete gestazionale: sintomi

I sintomi del diabete gestazionale sono poco evidenti e in buona parte dei casi passano inosservati. Per questo motivo è importante sottoporsi alla curva da carico glicemica ed alle analisi periodiche previste durante la gestazione. Tuttavia, i medici sono in grado di intuire la presenza del diabete gestazionale da alcuni sintomi, come:

  • aumento ingiustificato della sete
  • frequente bisogno di urinare
  • perdita di peso corporeo nonostante l’aumento della fame
  • nausea e vomito (molto comuni nel primo trimestre e quindi poco significativi)
  • disturbi della vista
  • infezioni frequenti come cistiti e candidosi

Nelle donne in gravidanza si possono verificare altri sintomi insieme al diabete gestazionale, come l’aumento della pressione arteriosa e la proteinuria (presenza di proteine nelle urine): questo disturbo è noto come gestosi o pre-eclampsia. Si tratta di una condizione molto pericolosa sia per la madre che per il feto ed in molti casi, raggiunge le 37 settimane di gestazione, il medico può optare per fare nascere il bambino in anticipo. Se la gestazione è ancora indietro, si possono usare farmaci per accelerare lo sviluppo del feto.

Donne a rischio

Potenzialmente tutte le donne possono sviluppare il diabete gestazionale durante la gravidanza, ma il rischio aumenta molto in presenza dei seguenti fattori:

  • Indice di massa corporea (IMC) superiore a 30. Il calcolo del BMI (body mass index) considera il peso e l’altezza. Un valore tra 19 e 25 indica normo-peso; tra 25 e 30 indica sovrappeso; un valore sopra 30 è indice di obesità.
  • Peso del neonato uguale a superiore 4.5 kg alla nascita in una precedente gravidanza
  • Diabete gestazionale in una precedente gravidanza
  • Presenza di familiari con diabete
  • Appartenenza alle etnie sud-asiatiche, cinesi, afro-caraibiche o mediorientali

In presenza di uno o più di questi fattori di rischio, è bene che la donna incinta si sottoponga a controlli più rigorosi per prevenire potenziali rischi.

diabete gestazionale

Diabete gestazionale: Rischi

Ma quali sono i rischi che il diabete gestazionale comporta per la madre e per il feto? La madre in diabete gestazionale ha un rischio del 30% di sviluppare diabete di tipo 2 nel corso della vita, un rischio 3 volte maggiore rispetto a quello della popolazione complessiva. Il rischio si riduce se la condizione viene diagnosticata precocemente e tenuta sotto controllo. I rischi maggiori tuttavia li corre il feto durante il suo sviluppo e sono:

  • Aborto precoce
  • Nascita prematura
  • Malformazioni congenite. È stato osservato che neonati di madri con diabete gravidico presentavano 3 volte più spesso malformazioni al sistema nervoso o cardiovascolare.
  • Elevato peso alla nascita (macrosomia). Un bambino “grande” comporta spesso complicazioni ostetriche e può richiedere il taglio cesareo.
  • Ipoglicemia subito dopo la nascita. In caso di diabete gestazionale l’ipoglicemia neonatale è 10 volte più frequente e, in caso di diabete pre-esistente, 36 volte più frequente. Ciò accade perché c’è troppa insulina nell’organismo del neonato che, a differenza di quello della madre, non ha problemi di insulino-resistenza e quindi non necessita di dosi elevate di questo ormone. L’ipoglicemia non trattata può condurre a problemi cerebrali nel neonato.
  • Ittero. È 2 volte più frequente se la madre ha avuto il diabete gestazionale. Si tratta di una condizione fisiologica alla nascita, che si risolve di solito spontaneamente; nel caso di mamma diabetica però può richiedere il ricorso a terapie appropriate.
  • Problemi respiratori: aumento di quasi 3 volte del rischio.
  • Maggiore rischio di obesità e di diabete in età infantile ed adulta

Diabete gestazionale, quando preoccuparsi?

In presenza di fattori di rischio, lo screening per il diabete gestazionale è fortemente raccomandato. Tutte le donne incinte dovrebbero sottoporsi alla curva da carico orale di glucosio (misurazione della glicemia a diversi tempi dopo la somministrazione di una bevanda molto zuccherata), ma le donne con condizioni di rischio devono sottoporsi ad esami aggiuntivi alla 24esima-28esima settimana. Esistono linee guida precise che affrontano in modo più organizzato il diabete gestazionale e semplificano i criteri diagnostici. I parametri da tenere in considerazione per la diagnosi sono:

  • Glicemia a digiuno e dopo i pasti
  • Emoglobina glicata (stima il valore glicemico dei 2-3 mesi precedenti)

Scritto da Sara Roversi

Specializzata in Microbiologia e Virologia. Esperienza in laboratorio di diagnostica microbiologica (batteriologia, virologia, micologia, parassitologia, micobatteriologia, sierologia), conoscenza delle tecniche diagnostiche di biologia molecolare, anche per ricerca SARS-CoV-2.