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Dieta Fruttariana: Esempio Menù, Benefici e quanto si perde

Cosa si intende per dieta fruttariana? E quanto si perde? Riusciremo a capire l’efficacia di questa dieta basata principalmente sulla frutta e come realizzare un menù bilanciato ed equilibrato. Con le testimonianze e opinioni di chi ha studiato questa dieta o anche di chi l’ha testata, infine, potremmo farci un’opinione realistica sulla sua incisività. La dieta fruttariana altro non è che una dieta vegana basata sul consumo in via esclusiva della frutta come unico alimento. Per molti potrebbe sembrare una scelta esagerata ma la dieta fruttariana dilaga sempre di più, non solo per questioni etiche ma anche semplicemente allo scopo di dimagrire velocemente.

Prima di addentrarci nei meandri della Dieta Fruttariana, sottolineiamo sempre l’importanza di rivolgersi a uno specialista dell’alimentazione per considerare un’alterazione del regime alimentare improvviso; soprattutto in relazione a una dieta molto limitante come questa. In base alla nostra condizione clinica, così, un dietologo o un nutrizionista sarà in grado di realizzare una dieta personalizzata ideale! Ricordiamo, infatti, che questo articolo ha scopi puramente informativi e non deve sostituirsi all’esperienza e alla preparazione di specialisti dell’alimentazione.

Dieta Fruttariana: Esempio Menù Bilanciato

Per capire meglio in cosa consiste un “menù tipo” della Dieta Fruttariana, cercheremo di elaborare un esempio di schema giornaliero ideale. È necessario ribadire quanto sia importante rivolgersi a uno specialista in campo della nutrizione quando si sradicano completamente le abitudini alimentari. Ciò perché, per quanto riguarda questo tipo di dieta, è necessario assumere anche integratori di vitamine per il fabbisogno quotidiano! Di seguito un esempio di menù tipo della Dieta Fruttariana:

Esempio 1:

  • Colazione: un succo di 3 limoni + 2 datteri
  • Spuntino: frutti misti a sazietà
  • Pranzo: frutti misti + insalata di pomodori a sazietà
  • Merenda: frutta secca a sazietà
  • Cena: frutti di bosco a sazietà
  • Dopo cena: frutta o centrifugato dimagrante

Esempio 2:

  • Colazione: 1 succo d’arancia
  • Spuntino: 1 tortino di farina di castagne
  • Pranzo: Avocado ripieno al cocco
  • Merenda: Infuso di limone con zibibbo
  • Cena: insalata di germogli di girasole e succo di pompelmo
  • Dopo cena: tisana allo zenzero o infuso di ribes

Esempio 3:

  • Colazione: 1 succo d’arancia + 1 tazza di latte di mandorle + 1 banana
  • Spuntino: 15/20 gr. di torrone di sesamo
  • Pranzo: insalata di noci fresche all’agro + infuso di limone e zenzero post-pranzo
  • Merenda: bocconcini di fichi secchi o snack fruttariano
  • Cena: zuppa di rosa canina al burro d’arachidi + 2 gallette di farina di castagne
  • Dopo cena: infuso di ribes o frutti rossi

Dieta Fruttariana: Benefici

Come si può ben comprendere dagli esempi sopra elencati, la Dieta Fruttariana è un regime alimentare molto impegnativo, limitante e che, se mal seguito, potrebbe provocare danni all’intero organismo. Proprio nel paragrafo sotto sui pro e i contro (che troverete più in basso) ne parleremo nel dettaglio. Per quanto riguarda i benefici, invece, possiamo sicuramente cominciare col dire che l’assunzione di frutta, cibi crudi e di frutta secca porta all’incremento dell’assorbimento di enzimi, vitamine, amminoacidi, oligoelementi, grassi polinsaturi e fibre. Ciò comporta di conseguenza un equilibrio dell’attività intestinale, ma anche un’eliminazione di tossine e scorie in eccesso al fine di disintossicare e depurare l’organismo. Tra i benefici vanno annoverati anche la perdita di peso e un dimagrimento efficace e, soprattutto, la diminuzione del rischio di sviluppare tumori, cancro o malattie croniche.

Dieta Fruttariana: quanto si perde?

Innanzitutto, prima di andare a capire quanto si perde con una dieta fruttariana, è bene differenziare una dieta fruttariana potremmo dire “etica” da quella per dimagrire. Effettivamente, se si sente la necessità di prediligere questo tipo di regime alimentare per questioni personali o morali, l’impatto sul fisico non sarà particolarmente rilevante. Se, invece, si vorrebbe passare a questo tipo di alimentazione in maniera equilibrata e allo scopo di perdere kg di troppo, si attesta una perdita di peso di circa 20 kg in sei mesi.

La piacevolezza di questa dieta risiede nel fatto che la o il fruttariano può mangiare quando ne ha voglia entro un solo limite che è quello dell’attesa di almeno 45 minuti fino a 90 per alcuni tra un pasto e l’altro. Un lato positivo è il non deve tener conto delle calorie anche se – per opposto – chi segue tale dieta deve calcolare i frutti che consuma ovvero la loro tipologia. Generalmente, infatti, si pensa che chi consuma per un determinato tempo frutta secca non possa mescolare questa con altri generi come ad esempio la frutta acida o quella dolce. Per il resto gli orari di assunzione del pasto sono ad esclusiva scelta di chi segue la dieta. Chi predilige tale dieta, classifica la frutta in macro aree:

  • Frutta acida che comprende agrumi, ananas, fragole, melograni, mirtilli e mele
  • Frutta con bassa componente acida nella quale rientrano mele dolci, ciliegie, lamponi, pesche pere e fichi
  • Frutti dolci come la banana, i meloni e i cachi
  • Noccioline
  • Semi vari come ad esempio quelli di zucca
  • Frutta secca come datteri, prugne secche e altri
  • Frutti oleosi come olive appunto e noci di cocco

Dieta fruttariana: Testimonianze

Nei diversi dibattiti su questo argomento chi sostiene la bontà della dieta a base di sola frutta fa un paragone. Questo confronto viene argomentato, secondo cui il punto nodale della dieta è il fatto che i nostri progenitori primitivi consumavano unicamente frutta nella loro dieta. I nostri antenati avevano – e ottenevano – da questa tutte le componenti al loro mantenimento fisico. Quindi, questo assunto, è in palese contrasto con le teorie mediche attuali che contemplano una dieta variegata. E restando su questa linea i fruttivori sostengono anche, portando anche testimonianze scientifiche di tale tesi, che la frutta è l’alimento in assoluto migliore e primario per la specie umana.

Come sempre noi consigliamo comunque di ascoltare diversi pareri e di rivolgervi ad uno o più dietologi prima di iniziare una qualsivoglia dieta, fruttariana compresa. Ma vediamo adesso le testimonianze di chi ha seguito effettivamente questo regime alimentare:

Sono dell’opinione che questi cambiamenti bruschi di abitudini potrebbero anche apparentemente funzionare nel breve periodo, ma nel lungo periodo si dimostrano spesso e volentieri un disastro, con il ritorno alle cattive abitudini anche più marcato che prima del cambiamento.

Da 1-2 mesi sto provando a seguire una dieta prevalentemente fruttariana, diciamo a un 75%, affascinata dai libri di Aida Vittoria Eltanin e dalla semplicità di questa dieta. Tuttavia ho notato un aumento di peso da quando sto seguendo questa alimentazione.

Ho provato la dieta fruttariana per breve tempo, circa 20 giorni, ed è stata efficace nella perdita di peso anche perché è stata la mia nutrizionista ad elaborarla per me. Devo dire che si soffre un po’ e quando si ritorna a un’alimentazione normale è come se non si percepisse più il sapore di altro cibo. Quindi io la consiglierei ma solo per un breve periodo, anche perché bisogna integrare le vitamine con integratori. Ma in teoria ci sarebbero diete molto più efficaci, la Dieta Fruttariana è uno stile di vita non una dieta per dimagrire!

Dieta Fruttariana: Pro e Contro

Partiamo dai difetti della dieta fruttariana. Tra questi vengono annoverati:

  • la carenza di determinate Vitamine come la B, la D e l’assenza totale della B12
  • carenza di calcio
  • proteine
  • ferro
  • zinco
  • degli acidi grassi essenziali

L’assenza e/o la poca presenza di questi componenti essenziali al nostro corpo definisce quindi questa dieta come pericolosa per i bambini e sconsigliata per gli adulti sul lungo termine visto che di fatto potenzialmente farebbe sviluppare carenze nutrizionali.

Al contrario però fu realizzato uno studio datato 1971 dove si dimostrava come una persona che seguiva questa dieta da ben 12 anni avesse un aumento consistente dei lipidi e il progressivo aumento della tolleranza al glucosio oltre che la stabilizzazione del peso corporeo per chi aveva problemi di sovrappeso. Nelle persone che hanno iniziato questa tipologia di dieta sono state riscontrate alcune costanti tra cui spiccano:

  • Un ossessione verso il cibo
  • Una fame continua

Alcuni sostengono anche che tale dieta porti e rafforzi gli stati depressivi ma su tale questione c’è il dissenso di molti e pochi elementi di analisi e di comparazione tra la patologia e la dieta stessa. In generale però la dieta fruttariana appunto non consente di assumere tutte le sostanze necessarie al nostro corpo quindi i dietologi più competenti consigliano di intraprendere questa tipologia di dieta esclusivamente in due sole maniere:

  • La prima è quella che riguarda i tempi, su brevi tempi infatti tale dieta aiuta l’organismo.
  • La seconda è quella di affiancarla al 50% con una dieta normale.

Fruttariani e fruttivori

Bisogna fare anche chiarezza sulla differenza tra “fruttivori” e “fruttariani” e tra “fruttivorismo” e “fruttarismo”. Il termine “fruttivorismo” indica un “mangiar frutta”; quindi  “fruttivoro” è “chi mangia molta frutta”. Quei fruttivori che sono riusciti ad individuare nella NOSTRA frutta il proprio duraturo e UNICO alimento, ripristinando l’alimentazione naturale dei nostri più vecchi avi, sono dei fruttivori più particolari. Difatti occorre necessariamente distinguere dagli altri fruttivori nominandoli “fruttariani” e chiamando “fruttarismo” o “dieta fruttariana” il modello alimentare da loro raggiunto. Possiamo affermare che tutti i fruttivori e quindi indistintamente tutti gli uomini della Terra sono potenzialmente dei futuri fruttariani.

Possiamo anche affermare di poter liberamente usare il termine “frugivoro” come sinonimo di “fruttariano”. Lo confermano il glottologo Pianegiani nel suo “Dizionario etimologico della lingua italiana” e l’esimo linguista Webster nel suo “New International Dictionary”. Va ricordato anche che la radice etimologica della parola FRUCTUS è la stessa di “frugale” e quindi anche di  “frugalità”. E indica un modello di alimentazione completamente sobrio e limitato a grandi quantità di prodotti della terra. Il che torna a beneficio del vegetarismo e, ovviamente, del fruttarismo. C’è chi facendo leva sul fatto che FRUGES (latino) significa “frutti”, ma significa pure “biade”, sostiene, più o meno amatorialmente, che il termine “frugivoro”, se si considera il secondo significato e se ci si riferisce all’uomo, giustifica e afferma il ricorso alimentare ai cereali e ai legumi da parte dell’uomo stesso.

Cereali

I cereali danno dei frutti secchi (detti scientificamente cariossidi) che, se interi, non diventano adatti ad alimentare l’uomo. Mentre sono perfetti, per esempio, per nutrire uccelli appunto detti, granivori, che sono fomiti di un apparato digerente strutturato appunto per la digestione di questi frutti/semi della famiglia delle graminacee. L’uomo, infatti, soltanto ricorrendo ad artifici riesce ad alimentarsi di cereali: con la MOLITURA oppure con la COTTURA, ricavando alla fine dei prodotti detti appunto morti, privati, tra l’altro, del corredo vitaminico.

Frutti crudi

All’uomo si addicono invece i frutti crudi (cioè appunto “vivi”), dolci e carnosi. Questi costituirono la sua unica e simbolica fonte di alimentazione nella preistoria e contengono, curiosamente, più o meno la stessa percentuale di acqua presente nel nostro corpo (65%).

Amidi e cereali

La digestione degli amidi dei cereali è particolarmente dispendiosa. Mai come i prodotti di origine animale che alla fine approderà alla formazione finale di monosaccaridi (cioè zuccheri semplici, come  il glucosio). Questi li troviamo già presenti, pronti ad essere assorbiti senza fatica, nella frutta carnosa e dolce.

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