La dieta del gruppo sanguigno è stata ideata allo scopo di creare un regime alimentare sano personalizzato. Questa è stata costruita inserendo prodotti freschi e il più possibile naturali facendo particolarmente attenzione al modo in cui questi vengono combinati tra di loro. Quello a cui si fa riferimento era lo stile alimentare che conducevano i nostri antenati al fine di ricreare un po’ quella che sembra essere una dieta il più in linea possibile con le abitudini naturali del genere umano. Secondo l’ideatore dell’emodieta, il dottor Peter D’Adamo, un medico naturopata, questa avrebbe dovuto portare a un migliore stato di benessere generale dell’organismo e, in particolar modo, a benefici a livello del sistema immunitario.
Alcuni di noi sembrano rimpinzarsi di cereali e non mettere su un grammo, altri si direbbero immuni alle calorie provenienti da cibi di origine animale e, in generale, agli effetti dei macronutrienti contenuti in essi. Poi ci sono coloro che cercano da tempo di perdere peso, senza successo. È meglio orientarsi verso una dieta di tipo mediterraneo, ricca, sì, di frutta e verdura, ma con buone dosi di cereali e legumi, che non apportano grassi, ma sono ricche fonti di carboidrati? Oppure preferire una – diciamo così – anglosassone, più abbondante di proteine di origine animale. Pertanto più saziante e con minori effetti sulla glicemia, ma anche più ricca di grassi?
Qual è, insomma, la chiave per dimagrire? Una risposta al problema di individuare la dieta più adatta a sé, senza sottoporsi a troppi, magari improduttivi, esperimenti, verrebbe dalla dieta del gruppo sanguigno, sulla quale la comunità scientifica ha opinioni discordanti. Vediamo come funziona e il menù per ogni tipo di gruppo sanguigno.
Dieta del gruppo sanguigno: come funziona?
C’è da specificare che lo scopo primo della Dieta del gruppo sanguigno non è la perdita di peso (che comunque dovrebbe essere una conseguenza naturale di un’alimentazione sana e controllata) ma la salute e la prevenzione nei confronti di diversi stati patologici. La prima cosa da fare, necessaria per aderire a questa singolare tipologia d’alimentazione è conoscere il proprio gruppo sanguigno. È importante anche tenere in considerazione il fatto che ogni organismo è differente dagli altri in quanto è caratterizzato da uno specifico e personale DNA che rende le sue esigenze uniche. Per tutti questi motivi l’emodieta va sperimentata ed adeguata caso per caso. Ogni soggetto si accorgerà immediatamente che il fisico reagisce in modo diverso (più o meno positivo) a un alimento oppure a una combinazione di questi.
L’attenzione nei confronti di questa dieta non è data solo dal rimbalzo delle informazioni nei social network (che l’hanno fatta conoscere ai più). Anche da parte degli studiosi che sono alla continua ricerca, anche nel capo dell’alimentazione, di strategie di prevenzione nei confronti delle malattie, soprattutto quelle che colpiscono maggiormente l’occidente del mondo.
- Vedi anche: Dieta Atkins
Dieta del gruppo sanguigno: Menù
La dieta del gruppo sanguigno si basa sull’assunto che ciascuno di noi appartenga a un macrogruppo di individui con caratteristiche simili, anche a livello metabolico. L’espressione più evidente è il gruppo sanguigno.
Tale relazione viene spiegata da un punto di vista evoluzionistico. Secondo gli esperti, infatti, i primi umani avrebbero avuto un solo gruppo sanguigno, il gruppo classificato come 0, tutt’ora il più diffuso. Tale gruppo sanguigno faceva parte di un complessivo sviluppo dell’organismo umano per adattarsi allo “stile di vita” dei nostri progenitori. Con l’evoluzione della specie e i relativi mutamenti di comportamento, anche il metabolismo umano si è gradatamente evoluto. Ci si è adattati a elaborare nuovi cibi (i cereali, ad esempio, o i latticini, comparsi nelle diete solo dopo che l’uomo aveva iniziato a praticare agricoltura e pastorizia) e a funzionare con nuovi regimi alimentari. Più o meno contestualmente a queste pietre miliari dell’evoluzione si sono differenziati i gruppi sanguigni (A, B e AB, tutti apparsi dopo il summenzionato 0).
La dieta del gruppo sanguigno in Italia è promossa dal dottor Piero Mozzi. Si osserva che i cibi meno tollerati dagli individui erano proprio quelli che esulavano dalla dieta “originale” delle popolazioni entro le quali quel gruppo sanguigno si era formato. Per dimagrire e ritrovare il peso forma, e, più in generale, per risolvere molti disturbi, allora, la dieta del gruppo sanguigno propone di eliminare – o comunque limitare molto – l’assunzione dei cibi non compresi nelle “diete originali” dei rispettivi gruppi. Gli esempi chiariranno il concetto.
Dieta del gruppo sanguigno 0
Partiamo con l’esaminare gli alimenti che, secondo questo regime alimentare si adattano meglio a gruppo più antico, quello presentato dalla maggior parte delle persone, il gruppo 0. Come detto precedentemente, all’origine questi uomini vivevano prevalentemente di caccia e il loro sistema immunitario aveva una elevata reattività. Per mantenere uno stato di salute sarebbe dunque necessario ingerire una considerevole quantità di proteine di derivazione animale ma anche vegetale (con verdure e legumi). In più, questo tipo di soggetti, per mimare la caccia e per scaricare al meglio lo stress che va a farsi sentire in particolar modo a livello muscolare, dovrebbe associare un’attività fisica a media-alta intensità.
I cibi che sembrano non essere ben tollerati sono, invece:
- i latticini
- prodotti contenenti glutine
- legumi come le lenticchie
In particolar modo l’attenzione va posta al glutine che, a causa del suo particolare contenuto (in termini qualitativo) di lectine va ad interferire con il metabolismo. Riduce così l’attività dell’insulina portando a un incremento di peso e/o con l’aumento dell’età, anche all’installarsi di patologie come il diabete. Dunque per ritrovare il benessere, chi appartiene al gruppo zero dovrebbe limitare al massimo cereali e latticini. Allo stesso tempo, però, a causa dell’alimentazione molto proteica e nutriente e di un corpo “progettato” per inseguire e fuggire, è raccomandato anche molto movimento.
Dieta del gruppo sanguigno A
Secondo gli studiosi, il gruppo A è comparso massicciamente nella popolazione dopo l’invenzione dell’agricoltura. I cibi più indicati per coloro che appartengono a questo gruppo sanguigno sono, dunque:
- frutta e verdura
- uova
- pesce
- mentre le carni risultano difficili da metabolizzare, così come i latticini
Il sistema immunitario dei soggetti appartenenti al gruppo A sembra essere molto sensibile alle infezioni. Dunque, secondo questa teoria affinché queste persone possano seguire una dieta definita sana dovrebbero mangiare sopratutto frutta, verdura, pesce e uova. Questi soggetti sembrano, a differenza di quanto visto per il gruppo precedente, non andare ad assimilare al meglio cibi come la carne rossa e latticini. Pertanto questi sembrano essere immagazzinati dall’organismo come riserva sotto forma di tessuto adiposo.
Dieta per il gruppo sanguigno B
Sembra che questo gruppo sanguigno si sia sviluppato nelle popolazioni che si sono stanziate in Asia migliaia di anni fa. Queste si sono dovute adattare a un nuovo clima e a nuove condizioni. La peculiarità di questo gruppo sanguigno, quindi, è la capacità di adattamento. Particolarità che fa sì che possa beneficiare di una dieta varia, poiché il suo organismo tollera bene diversi alimenti. Anche i latticini possono essere consumati, pur con moderazione, mentre gli alimenti meno facilmente assimilabili sono frutta secca e legumi.
Per quanto riguarda gli individui con gruppo sanguigno B, dunque, questi possiedono un sistema immunitario molto forte. Per lo stesso motivo anche il loro apparato digerente ha delle grandi capacità di adattarsi in modo rapido ai vari alimenti. Questi soggetti però tendono ad aumentare la loro quantità di massa grassa con l’ingestione di cibi come lenticchie, il grano saraceno, il sesamo e il granturco, che possono causare ipoglicemia. In più, come era stato detto per i gruppo 0 sembrano possedere una leggera intolleranza al glutine. (Vedi anche: tipologie di intolleranze alimentari)
Dieta per il gruppo sanguigno AB
Il gruppo sanguigno AB è il più raro è anche il più complicato. È ritenuto essere il prodotto della mescolanza dei gruppi A e B e pertanto presenta caratteristiche di entrambi. La dieta suggerita non fa eccezione. Le carni più comuni sono sconsigliate, mentre si possono consumare quelle di montone, agnello e coniglio. Via libera, invece, alla maggior parte degli ortaggi, ma carciofi e peperoni andrebbero evitati. Anche sui cereali ci sono molte restrizioni e i soli consigliati per chi ha il gruppo sanguigno AB sono miglio e riso.
Il gruppo AB è il più recente e, pertanto, il meno diffuso. Il sistema immunitario di questi soggetti è resistente alle malattie infettive grazie alla presenza di entrambi gli antigeni. Il loro apparato digerente presenta un’elevata capacità di tolleranza ma tuttavia, a causa della scarsa acidità dovuta alla presenza del gruppo A, trovano abbastanza difficoltosa la digestione delle proteine provenienti dalla carne rossa. Esattamente come avveniva per il gruppo B, potrebbero avvertire leggeri disturbi in seguito all’assunzione dei cereali.
Dieta del gruppo sanguigno: Studi eseguiti
Il 15 gennaio 2014 è stato pubblicato uno studio fatto presso il Toronto Nutrigenomic and Health institute a cui sono stati fatti partecipare quasi 1500 soggetti. A questo campione si proposero diete che, per il loro gruppo sanguigno, risultavano essere non corrette. I soggetti sono stati controllati, tramite appositi test, sia dal punto di vista cardiometabolico, sia in termini di parametri antropometrici (indice di massa corporea, Body Mass Index, e misurazione in centimetri). Quello che si affermò con certezza fu il fatto che le differenti diete producevano effetti differenti apportando più o meno benefici alla salute.
- La dieta per i soggetti con gruppo sanguigno A risultava quella che dava risultati più soddisfacenti in termini di perdita di centimetri. Di conseguenza, si presentava una perdita considerevole di massa grassa (cosa che, ovviamente, si riflette in un beneficio per la salute ed è di grande aiuto nella prevenzione delle patologie cardiovascolari). Altri benefici interessarono un miglioramento in temine di riduzione del colesterolo nel torrente sanguigno e della pressione.
- La dieta pensata per i soggetti dal gruppo AB aveva una sorta di effetto positivo sul cuore ma non presentava le caratteristiche adatte al dimagrimento.
- Quella per gruppo B sembra non apportare alcun beneficio mentre quella del gruppo 0 è in grado di ridurre il valore ematico dei trigliceridi.
A smontare la teoria originaria c’è anche il fatto che le diete hanno apportato gli stessi benefici in modo non correlato al gruppo sanguigno.
Dimostrazioni che confutano la dieta del gruppo sanguigno
Fin da quando fu pubblicata, questa dieta, non convinse appieno gli scienziati. Gli studiosi trovarono moltissime teorie e fattori che sembravano poterla confutare.
- La prima teoria riguarda proprio le lectine. Queste a seguito della cottura (sono termolabili) si trovano solamente in minima quantità negli alimenti e, pertanto non possono essere considerate come un parametro fondamentale.
- Un’altra ipotesi che non regge alla scientificità riguarda le intolleranze. Queste, a differenza di quanto sembra trasparire da questo innovativo regime alimentare, non appartengono solamente ai soggetti con gruppo sanguigno 0.
- Un’altra idea che non convinse gli studiosi era il fatto che i gruppi sanguigni fossero legati in modo stretto alle abitudini alimentari. Se fosse così non ne esisterebbero solamente quattro ma si differenzierebbero, attualmente, per le popolazioni lapponi (alimentazione basata su proteine e lipidi), per gli orientali (cereali e pesce) e per le tribù africane (si nutrono per lo più di insetti).
Ruolo del sistema immunitario
Il motivo per cui un individuo reagisce ad un alimento, o più in generale ad uno xenobiotico, è da ricercarsi nelle differenti attività del sistema immunitario. Questo, infatti, ha il compito di riconoscere gli intrusi penetrati nel nostro corpo attraverso le sue barriere naturali e non. Queste sostanze vengono chiamate antigeni e, oltre a questo sono anche i responsabili della determinazione dei gruppi sanguigni.
- L’antigene che va a determinare il gruppo 0 è il fucosio (dal punto di vista della struttura chimica si tratta di uno zucchero semplice); questo va a costituire anche il punto di partenza per gli atri gruppi più complessi in cui si trova in combinazione con altre sostanze
- per il gruppo A si combina con l’N-acetil-galattosamina
- per il gruppo B con la D-galattosamina
- il gruppo AB con entrambe queste sostanze
Quando le cellule rilevano la presenza di queste sostanze estranee in circolo queste vanno a comunicare con le cellule dando luogo alla formazione di anticorpi. In particolar modo, se si parla di alimentazione, si tengono in considerazione delle particolari proteine, le lectine. Il dottor D’Adamo sembra aver dimostrato con criterio di scientificità gli effetti di queste proteine nei confronti di differenti gruppi sanguigni. È anche possibile, attraverso test di laboratorio semplici, come l’esame delle urine, andare ad individuare l’evenuale presenza di lectine incompatibili con l’organismo.
Curiosità: le variazioni dei gruppi sanguigni
[md_boxinfo title=”Curiosità”] È interessante andare a vedere quali variazioni gli organismi hanno subito in seguito ai naturali processi d’adattamento. Se pendiamo in considerazione l’uomo di Cro-Magnon tutti appartenevano al gruppo 0. Questi antenati assumevano soprattutto proteine in quanto erano abili cacciatori e si nutrivano sopratutto di alimenti come la carne. Quando l’uomo smise di essere migratore e divenne sedentario cambiò la sua alimentazione. Si nutrì soprattutto di cerali ed inserì, oltre che agli animali d’allevamento, anche la pesca. Questa svolta nello stile alimentare diedi vita allo sviluppo del gruppo A.
Il gruppo B ebbe origine nei popoli nomadi che si spostavano nella zona dell’Himalayha. Questi si cibavano soprattutto di carne e latticini in quanto vivevano, fondamentalmente, di pastorizia. Il gruppo AB è quello comparso più recentemente e, anche per questo motivo, risulta essere quello espresso in percentuale minor nella popolazione. La causa della sua comparsa fu il mescolarsi del sangue dei barbari (prevalentemente A) con quello di tipo B (comune nella popolazione dell’Impero Romano). Si tratta di un gruppo particolare in quanto i soggetti che lo presentano hanno ereditato le intolleranze di entrambi i gruppi. Ma hanno degli anticorpi differenti: pertanto, paradossalmente, risulta essere vulnerabile ma, allo stesso tempo, forte e resistente. [/md_boxinfo]
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