Dieta Paleolitica, anche conosciuta come dieta dell’età della pietra. Dall’elenco delle diete più popolari dell’ultimo periodo non si può omettere questa dieta, definita “paleo” per gli amici, oppure spesso chiamata paleodieta, per imitazione del termine inglese paleodiet. Stiamo parlando di un regime alimentare in voga perché promette di far dimagrire e di far aumentare la massa muscolare senza patire il senso di fame. Inoltre, permette di regolare le quantità di alimenti in autonomia.
L’obiettivo è proprio quello di recuperare le abitudini alimentari dei nostri antenati, dato che hanno permesso uno sviluppo umano fino ai giorni nostri. Si tratta di una scelta davvero possibile? Un punto importante di questa dieta riguarda l’importanza data al fitness e all’attività fisica aerobica e anaerobica, essenziali per perdere peso e migliorare il proprio stato di salute. Vediamo ora quali sono le caratteristiche principali di questo regime, un esempio di menù, le ricette più utilizzate e le testimonianze. Funziona davvero?
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Dieta Paleolitica: cos’è?
Dieta Paleolitica, cos’è e di cosa si tratta? La dieta paleolitica è stata messa a punto da Loren Cordain, un nutrizionista e fisiologo americano. Il principio alla base è che l’agricoltura costituisce una invenzione relativamente recente e che, pertanto, il corpo umano non si è ancora adattato all’assunzione sistematica dei suoi prodotti. La discrepanza fra dieta moderna e apparato digerente preistorico sarebbe all’origine di molti disturbi, fra i quali il sovrappeso è il meno preoccupante. Sappiamo, infatti, che per milioni di anni l’uomo si è nutrito di quello che la natura metteva a sua disposizione. Si spostava continuamente per sopravvivere, mentre solo dopo l’invenzione dell’agricoltura, risalente a circa 12.000 anni fa, è divenuto stanziale e sedentario. L’obiettivo della paleodieta è quello di recuperare le abitudini alimentari precedenti.
La dieta paleolitica proposta oggi come dieta dimagrante e non dieta ferrea, costituisce un regime alimentare volto a tenere alla larga le malattie più diffuse del nostro tempo, connesse alla alimentazione. Nello specifico, ricalca la dieta dei nostri avi solo in linea di principio, se non altro perché, com’è ovvio, oggi gli stessi cibi non contengono più i medesimi valori nutrizionali. Questo perchè migliaia di anni di agricoltura e progresso hanno modificato anche la dieta degli animali di cui ci cibiamo, senza contare quanto cambiato è lo stile di vita delle persone.
Lungi dall’essere uno scenario da Eden, nel quale passeggiare spensierati nutrendosi dei frutti che la provvidenza mette sul proprio cammino, quello in cui viveva l’uomo paleolitico doveva essere un ambiente ostile e pieno di pericoli. Anche quando non veniva direttamente minacciato da qualche animale feroce o dalle insidie ambientali, la sua salute e la sua vita erano comunque messe a repentaglio da un’alimentazione che, sebbene non possa dirsi “sbagliata” era, se non altro, irregolare e tendenzialmente scarsa nelle quantità.
Lo scopo è quello di includere tutti quei prodotti che derivano direttamente dalla natura, che si sono poi sviluppati e sono cresciuti senza l’intervento dell’uomo. Secondo gli storici, la vera dieta paleolitica includeva infatti, con ogni probabilità, larve e insetti in proporzioni non trascurabili, le interiora degli animali uccisi e il midollo delle loro ossa. Naturalmente, ad oggi, dobbiamo fare delle modifiche legate anche al cambiamento della nostra quotidianità. Abbiamo vite molto diverse dagli uomini del paleolitico. Per esempio, pare che non venissero consumate le uova, almeno, non abitualmente.
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Esempio Menù Dieta Paleolitica
La dieta paleolitica del Duemila, naturalmente, sostituisce i blattoidei di terra coi nefropidi di mare. In altre parole, possiamo rimpiazzare gli scarafaggi con gli scampi. Inoltre, include i tagli più nobili di carne rossa e bianca, oltre che, naturalmente, di pesce. Anche le uova di gallina non mancano dal menu, nonostante gli allevamenti aviari si siano diffusi con la sedentarietà.
Anche i vegetali sono consentiti, purché affini a quelli che si potevano trovare in natura senza coltivarli. Sì a frutta e verdura, a noci e semi oleosi, mentre sono banditi i legumi, i cereali e i loro derivati. Qualche carboidrato in più può arrivare dalle patate, da consumare comunque con moderazione. Banditi anche il latte e i suoi derivati, poiché sono alimenti che l’uomo ha iniziato a consumare solo con la pratica dell’allevamento.
Ovviamente, anche le bevande diverse dall’acqua non sono contemplate dalla dieta paleolitica. Una concessione è fatta al tè verde e agli infusi ma non al caffè, che richiede tostatura. Stesso discorso per ai prodotti naturali di frutta e verdura, come spremute, centrifughe, succhi freschi e frullati. Un’altra concessione fatta al palato moderno è costituita dai condimenti: olio, sale e aceto non facevano parte della vera dieta paleolitica, ma possono essere usati – con parsimonia! – per rendere più gradevoli le pietanze.
Alla luce di queste considerazioni, la dieta paleo non appare più così “preistorica” e somiglia, piuttosto, a una rielaborazione delle diete a Zona, la dieta GIFT o di altre diete che favoriscono l’assunzione di proteine a scapito dei carboidrati. Come sempre accade quando una tendenza alimentare prende piede, fioriscono i ricettari per cucinare cibi “moderni” – come i dessert, che la dieta originale non contempla minimamente – con ingredienti “paleo”, a scapito della fedeltà al modello originale. Vediamo un esempio di menù.
Menù Paleodieta
Vediamo ora un esempio di Dieta Paleolitica, suddivisa nei principali pasti della giornata:
- Colazione: Pancakes di banana, ottenuti impastando una banana schiacciata e un uovo, cotti in padella con burro di cocco, oppure una ciotola di frutta fresca con frutta secca.
- Pranzo: Caesar salad con lattuga, pollo, olio extravergine di oliva e succo di limone oppure filetto di orata con mela e pinoli, cotto al forno.
- Cena: Tartare di carne con nocciole oppure insalata di gamberi e insalata.
Ottime opzioni per uno spuntino in linea con le linee guida della dieta paleolitica sono roast-beef, uova sode, frutta fresca, avocado oppure bastoncini di sedano e carote.
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Dieta Paleolitica: Ricette
Oltre alle linee guida generali sugli alimenti da inserire e da evitare in un regime di dieta paleolitica, vediamo ora anche alcune ricette utili da imparare per dare vita a nuovi piatti. L’obiettivo, oltre a quello di regolarsi in termini di quantità, è anche quello di variare le proprie abitudini alimentari più possibile. Parliamo di ricette semplici e molto facili da eseguire.
- Spiedini con mele e maiale. Ingredienti per 6 spiedini: 1 mela, 400 grammi di filetto di maiale, 1 cipolla bianca, paprika in polvere, 2o grammi di olio di cocco, origano, sale e pepe nero. Tagliare il filetto di maiale in pezzetti spessi circa 2 centimetri, sbucciare la cipolla e tagliare in fette di circa 2 centimetri. Mescolare poi paprika, origano, sale, olio di cocco e pepe nero. Preparare gli spiedini, insaporirli con il preparato e cuocerli su una bistecchiera unta con olio di cocco.
- Salsiccia e patate dolci. Ingredienti per 2 porzioni: 400 grammi di salsiccia di bovino o maiale, 400 grammi di patate dolci, 1 spicchio d’aglio, sale, rosmarino, origano e olio di cocco. Sbucciare le patate e cuocerle nel forno insieme all’aglio dopo averle insaporite con olio di cocco, rosmarino, sale e origano. Dopo qualche minuto, aggiungiamo in forno la salsiccia da cuocere a 180 gradi per 15/20 minuti.
- Frittata con uva, perfetta per la colazione. Ingredienti per 1 porzione: 3 uova, 100 grammi di uva a piacere, olio di cocco, scorza di limone e cannella in polvere. Tagliare a metà i chicchi d’una più grandi, poi scaldarli in una padella antiaderente con olio di cocco, cannella e scorza di limone. Sbattere le uova e aggiungerle in padella per 7 minuti circa.
- Gamberi al cocco. Ingredienti: 500 grammi di gamberi sgusciati, 3 cucchiai di arrowroot (amido specifico), 80 grammi di cocco grattugiato, sale e 2 albumi. Disponiamo cocco, arrowroot e albumi sbattuti in tre piatti diversi. Dopo aver eventualmente sgusciato i gamberi, immergiamoli uno alla volta nell’arrowroot poi negli albumi e infine nel cocco grattugiato. Cuociamo in forno statico preriscaldato a 200°C, un totale di 20 minuti e girandoli per farli dorare da entrambi i lati.
Dieta Paleolitica: Testimonianze
Testimonianze di dieta paleolitica, cosa dicono? Abbiamo già detto che un regime alimentare di questo tipo prevede niente più pasta, pane, riso, legumi, patate e soprattutto niente più zuccheri. La nostra alimentazione deve basarsi su verdura, carne, pesce, frutta con moderazione, uova e grassi come olio d’oliva, cocco e avocado. Quali sono i pareri di chi l’ha provata? Di base, chi ha provato la paleodieta sostiene di aver registrato un netto miglioramento della propria condizione di salute. L’obiettivo di un approccio come quello della dieta paleolitica è infatti di tipo olistico, non connesso soltanto al tipo di alimentazione ma anche a livello di attività fisica e di salute generale. Agli antipodi, tra le diete equilibrate, troviamo la dieta della longevità di Valter Longo, che minimizza l’apporto di carne.
Il risultato principale che viene riportato dalle testimonianze di chi ha provato questo regime alimentare è una diminuzione della massa grassa. Non si tratta di una dieta ideale per chi si trova in una situazione di forte sovrappeso o obesità, soprattutto perché non fornisce indicazioni precise e specifiche sulle quantità di cibo. Il consiglio è quello di affidarsi sempre comunque al parere di un professionista, per evitare di eliminare cibi che in realtà servono al nostro corpo. Nel caso dei cereali ma anche nel caso degli zuccheri, intraprendere un regime alimentare che non li comprende potrebbe rivelarsi piuttosto pericoloso.
Dieta Paleolitica: Funziona per dimagrire?
Funziona quindi per dimagrire? Un punto interessante della dieta paleolitica riguarda proprio le quantità. Esse non sono prestabilite, ma si raccomanda solo di mangiare a sazietà (che, detto per inciso, non significa “fino a non poterne più”). Questo significa che dobbiamo avere un buon autocontrollo per riuscire a perdere la massa grassa in eccesso.
Sebbene la vita moderna – per lo meno, quella delle popolazioni occidentali, che hanno bisogno di dimagrire – sia estremamente più sedentaria di quella degli uomini preistorici, gli uomini di oggi sono abituati a fare tre pasti al giorno. Di solito, mantengono più o meno orari regolari e mangiano sicuramente più dei loro antenati. Non a caso, alcuni seguaci della paleodiet consigliano di osservare saltuariamente un digiuno, per ricalcare più fedelmente le abitudini alimentari cui la dieta si ispira.
Anche se un maggior apporto di proteine a scapito dei carboidrati riduce il senso di fame e porta, nel tempo, a ridurre le porzioni, è plausibile che, per dimagrire e raggiungere il benessere fisico di cui si presume godessero i nostri progenitori, si debba associare alla dieta un’attività fisica intensa (tabata training) e frequente e/o moderarsi molto nelle quantità. In ogni caso, come sempre quando si parla di diete, il parere e l’assistenza costante del medico sono imprescindibili.
Vedi anche:
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