Collezioni francobolli? Che la risposta sia si oppure no, potresti essere comunque curioso di scoprire il valore del più raro di tutti. Pronto per essere sconvolto? Il collezionismo di francobolli, noto anche come filatelia, è un hobby vecchio quanto i francobolli stessi. Da quando le nazioni hanno iniziato a regolamentare e standardizzare la posta, ci sono state persone che collezionano questi piccoli quadrati di carta e il prezzo dei rari francobolli vintage continua a salire nel tempo.
Il francobollo più costoso del mondo è il 1856 British Guiana One-Cent Magenta. È anche considerato il più raro. È stato venduto all’asta nel 2014 per $ 9,5 milioni. Cosa rende questo piccolo pezzo così raro e costoso? Ha a che fare con la storia che c’è dietro e con il modo in cui è l’unico nel suo genere.
Ma prima di approfondirne la storia, non è di certo l’unico tipo di francobollo davvero costoso che c’è in giro! Parlando di errori, possiamo farti capire quanto questi aumentino il valore di alcuni francobolli. Un altro errore di stampa è quello che ha posizionato l’enorme cartellino del prezzo sull’Inverted Jenny. Ora del valore di circa € 750.000, questo francobollo presenta un’immagine capovolta dell’aereo Curtiss JN-4 ed è stato emesso negli Stati Uniti nel 1918. Solo 100 copie sono riuscite a farcela attraverso la stampa, motivo per cui l’Inverted Jenny è così apprezzato.
Ma tornando al più costoso del mondo, la storia del francobollo da un centesimo di colore magenta a forma di ottagono è iniziata nel 1855 nella Guyana britannica, una colonia della Gran Bretagna nel nord del Sud America. Il direttore delle poste della Guyana britannica (che ora è la nazione sovrana della Guyana) si aspettava di ricevere 50.000 francobolli da un centesimo e 50.000 francobolli da quattro centesimi dalla Gran Bretagna, ma arrivarono solo 5.000 francobolli di ogni denominazione.
Per compensare il deficit e avere la possibilità di consegnare le lettere e i giornali intorno alla colonia, il direttore delle poste decise di fare un francobollo provvisorio fino all’arrivo del numero rimanente di francobolli. Si avvalse dell’aiuto del giornale ufficiale della colonia, la Gazzetta Ufficiale, per stampare alcuni francobolli temporanei.