Ad oggi l’Ecobonus e il Sismabonus per ristrutturazioni consentono ai contribuenti italiani di ottenere agevolazioni sui lavori svolti. Questo tipo di proposta è valida per immobili privati e pubblici, per qualsiasi tipologia di ristrutturazione che riguarda l’efficientamento energetico degli immobili o l’adeguamento alle norme antisismiche.
Le agevolazioni vanno dal 50% fino all’85% o al 90% della spesa sostenuta; si tratta di un rimborso della percentuale indicata portato in detrazione sull’IRPEF che il contribuente paga annualmente. Il bonus ottenuto si deve suddividere in 10 rate annuali.
Le novità introdotte nel nuovo decreto portano tali rimborsi aumentano fino al 110% per tutti i lavori effettuati dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Si tratta di un’eccezionale opportunità per tutti i contribuenti, che consente loro di migliorare in maniera sensibile la propria abitazione, senza spendere nulla. Anzi, ottenendo addirittura un riconoscimento economico da parte dello Stato.
Detrazione o sconto in fattura?
Fino al 31 dicembre 2019 era possibile portare la detrazione spettante per ecobonus e sismabonus come sconto in fattura. In sostanza il contribuente poteva cedere la detrazione a terze parti, ad esempio al professionista che effettuava il lavoro. Questo permetteva al contribuente di saldare solo la quota non rientrante nel bonus, ottenendo quindi uno sconto diretto.
A partire dal 1° gennaio 2020 tale opportunità è rimasta valida solo per lavori di ristrutturazione condominiale, con una spesa superiore ai 199.000 euro.
Il Decreto di Maggio reintroduce questa possibilità, con le quote di cui abbiamo parlato prima, ossia uno sconto pari al 100% in fattura.
Ci sono quindi buone probabilità che il Decreto permetta ai contribuenti di svolgere lavori di efficientamento energetico e di adeguamento sismico delle proprie abitazioni, senza pagare assolutamente nulla.
Come funzionerà lo sconto in fattura
Per ottenere lo sconto in fattura è necessario che chi richiede i lavoro ceda il credito di imposta all’azienda che effettua i lavori. Il decreto di Maggio consentee a questi di cedere il credito anche a banche o intermediari finanziari.
Le discussioni che avevano lo scorso anno portato a depotenziare lo sconto in fattura erano correlate al fatto che lo si riteneva un pericoloso impedimento alla libera concorrenza. Un piccolo imprenditore, con un giro d’affari annuo minimo, difficilmente si trova nella possibilità di anticipare le spese per un importante lavoro di ristrutturazione, anche se questo gli permette poi di ottenere interessanti detrazioni sulla fiscalità ordinaria.
Con la cessione del credito alle banche invece anche il piccolo imprenditore edile ha accesso a un ampia fetta dei lavori di ristrutturazione, garantendo al cliente la possibilità di richiedere lo sconto diretto in fattura. Anche perché il decreto rilancio prevede la possibilità di cedere il credito più di una volta. In sostanza: chi richiede i lavori può cedere il credito all’imprenditore che li realizza, il quale può a sua volta cederlo a un fornitore o a una banca.
Ecobonus e Sismabonus: come funziona la detrazione
Come abbiamo detto ad oggi la legislazione per quanto riguarda Ecobonus e Sismabonus permette di ottenere una detrazione IRPEF sui lavori di ristrutturazione svolti nella propria abitazione. Può richiedere il bonus chi effettivamente vive nell’abitazione, quindi anche un affittuario; lo può richiedere però anche il proprietario o i comproprietari di un immobile, ognuno per la quota di possesso.
Se uno dei comproprietari di un immobile si offre di saldare l’intera fattura emessa per i lavori, potrà richiedere allo Stato l’intera detrazione spettante.
Che ricordiamo, ad oggi è del 65% per l’Ecobonus, dell’85% per il Sismabonus. La detrazione spettante è suddivisa in 10 rate annuali; ogni anno il contribuente ottiene una detrazione sull’IRPEF pari al 10% del totale, che non può però configurarsi in credito di imposta.
Per gli incapienti rimane la possibilità di richiedere uno sconto in fattura, sempre che l’azienda cui ci si rivolge sia disposta a concederlo.
Come funzionerà la detrazione da luglio
Per quanto riguarda il nuovo Decreto lo Stato intende spingere in modo sostanziale l’intero ambito dell’edilizia, già in crisi da diversi anni.
I nuovi Ecobonus e Sismabonus dovrebbero salire al 110% della cifra spesa. La detrazione sarà suddivisa però in 5 rate annuali, che anche in questo caso non potranno configurarsi come credito d’imposta.
Il Decreto reintroduce anche lo sconto in fattura, che per il contribuente sarà del 100% della spesa sostenuta.
Invece di pagare quanto l’impresa edile presenta in fattura è possibile cederglielo come detrazione fiscale al 110%. L’impresa ha la possibilità di cedere questa detrazione alle banche, probabilmente con una piccola diminuzione della cifra totale.
Il contribuente ha quindi la possibilità di approfittare della detrazione IRPEF, oppure di cederla a una banca o a chi svolge i lavori. Questa scelta è possibile anche solo in parte; nel senso che è possibile cedere parte del credito, utilizzandone la percentuale restante come detrazione fiscale.
Oltre a questo è possibile cedere il credito alle banche, o ad altri intermediari, anche per lavori di efficientamento svolti negli anni passati, per la quota non ancora recuperata.
Quali lavori sono compresi nell’Ecobonus e Sismabonus
Ad oggi le voci parlano di questo genere di opportunità esclusivamente per alcune tipologie di lavori. In particolare si può ottenere per:
- Isolamento delle termico delle superfici opache, per almeno il 25% dell’intera abitazione. Stiamo parlando di quello che comunemente è detto cappotto termico; anche altri metodi di coibentazione delle pareti possono consentire di accedere al bonus.
- Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti centralizzati, per quanto riguarda i condomini, o con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la produzione di acqua calda sanitaria a pompe di calore.
Questo tipo di lavori sono considerati trainanti per qualsiasi altro tipo di lavoro di efficientamento energetico. In sostanza chi realizza uno dei lavori sopra elencati può far rientrare nel bonus al 110% anche altri interventi inseriti nella precedente regolamentazione riguardante il bonus per efficientamento energetico dell’abitazione. Come ad esempio la sostituzione degli infissi o l’installazione di un impianto fotovoltaico.
Altri interventi che possono consentire di ottenere il bonus al 110% sono invece detti Sismabonus; si tratta in pratica di adeguare un immobile alle vigenti leggi per quanto riguarda il rischio sismico.
Il sito dell’ENEA propone un lungo elenco delle attività che rientrano in questi due specifici ambiti.
Le ristrutturazioni generiche
Per quanto riguarda le ristrutturazioni generiche, godono di una detrazione del 50% della cifra spesa, suddivisa in 10 rate annuali.
Tali ristrutturazioni non dovrebbero essere comprese nella nuova detrazione al 110%. Nel caso in cui nella medesima abitazione si intervenga per migliorarne l’efficienza energetica o per adeguarla ai regolamenti antisismici e contemporaneamente si svolgano lavori di ristrutturazione generica, allora anche questi possono rientrare nella detrazione al 110%.
Il decreto è già stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, mancano però ancora i regolamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. L’ente ha 30 giorni di tempo per predisporre un manuale contenente tutte le regole in merito. Solo dopo tale pubblicazione sarà possibile avere tutte le indicazioni precise su quali lavori svolgere e sulle modalità di intervento e di richiesta dei bonus.
Come ottenere il bonus
L’Ecobonus, il Sismabonus e il bonus ristrutturazioni non sono applicati automaticamente ai lavori svolti in un immobile. Il contribuente è tenuto ad effettuare alcune precise attività, volte ad ottenere le detrazioni.
Il primo passo consiste nel pagare le fatture utilizzando un’apposita modalità, che specifica direttamente l’intenzione di richiedere il bonus. Inoltre per varie tipologie di bonus è necessario compilare dei moduli, disponibili sul sito dell’ENEA, che precisano la tipologia di intervento effettuato.
Nel momento in cui si effettua la dichiarazione dei redditi è necessario avere a disposizione tutta la documentazione che riguarda i lavori svolti, in modo da poter richiedere la detrazione fiscale.
Per chi invece intende approfittare dello sconto in fattura, ossia della cessione del credito, è già disponibile un apposito sito da utilizzare per l’espletamento di tutte le questioni burocratiche coinvolte.