Emocromo completo con i valori e quella che viene definita come formula leucocitaria: in questo articolo approfondiremo il significato di emocromo con l’insieme dei parametri da valutare e da conoscere. L’emocromo è l’analisi che consente di determinare il numero totale delle cellule del sangue nonché la loro dimensione, forma e distribuzione. Si esegue attraverso un test che viene chiamato con precisione esame emocromocitometrico completo da effettuare in laboratorio su un campione di sangue prelevato dal paziente.
In effetti con il termine “Emocromo” ci si riferisce a un diminutivo di Esame Emocromocitometrico. Quali informazioni si possono raccogliere dal risultato di questo esame e quando è necessario farlo? In questo articolo cercheremo di capire meglio che cos’è, a cosa serve e perché è così utile nella diagnosi delle patologie.
Emocromo completo
L’emocromo è detto anche esame emocromocitometrico oppure emocitometrico o anche, ma più raramente, emmogramma. Si tratta di un esame attraverso cui è possibile valutare il numero delle cellule del sangue e le loro caratteristiche generali. Ricordiamo che tra le cellule del sangue si includono:
- globuli bianchi (leucociti)
- globuli rossi (eritrociti)
- piastrine (trombociti)
Oltre a questi, l’emocromo valuta anche altri parametri come l’emoglobina e l’ematocrito che è la quantità di sangue composta dai globuli rossi ed è espressa in percentuale.
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Emocromo Completo: Elenco di cosa comprende
La maggior parte delle volte si sente parlare di emocromo completo proprio perché con questo semplice test si possono raccogliere diverse informazioni sul sangue. L’emocromo completo comprende quindi diversi parametri o voci riportati poi sul referto con sigle specifiche. Vediamole
È la proteina che lega l’ossigeno a livello dei polmoni, lo trasporta attraverso il sangue e lo rilascia negli organi e nei tessuti che lo richiedono. La presenza al suo interno di un atomo di ferro conferisce il colore rosso tipico del sangue. La quantità dell’emoglobina presente in circolo è indicata dall’emocromo e deve essere compresa tra 14 e 18 g/dL di sangue nell’uomo e tra 12 e 16 g/dL nella donna.
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Ematocrito (HCT)
È la percentuale del volume di sangue formato dai globuli rossi. Se ad esempio, sul referto troviamo 45% vuol dire che il 45% del volume del sangue è formato dalla parte corpuscolata, quindi le cellule, mentre la parte rimanente è il plasma cioè la porzione liquida del sangue. In genere, i valori dell’ematocrito nell’uomo sono più alti rispetto a quelli della donna per effetto del testosterone che agisce stimolando l’eritropoietina che a sua volta stimola la produzione degli eritrociti.
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Volume corpuscolare medio (MCV)
Indica la grandezza di un globulo rosso. Una singola cellula viene definita normocita quando l’MCV è nella norma, microcita quando è inferiore alla norma e macrocita quando invece è superiore alla norma. L’MCV è utile nella diagnosi delle anemie e di tutte le forme patologiche in cui il globulo rosso può essere sia più piccolo che più grande rispetto al normale.
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Contenuto emoglobinico corpuscolare medio (MCH)
È la quantità di emoglobina contenuta in un globulo rosso i cui valori normali variano da 26 a 35 picogrammi. Se il valore dell’MCH è inferiore al normale, la cellula viene definita ipocromica altrimenti normocromica se rientra nell’intervallo dei valori normali.
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Concentrazione media dell’emoglobina corpuscolare (MCHC)
È la concentrazione media dell’emoglobina contenuta all’interno del globulo rosso. Questo parametro dipende dalla grandezza del globulo rosso che quindi può contenere più o meno emoglobina al suo interno. L’MCHC viene espresso in percentuale: se alto può indicare stati emolitici, se basso anemie.
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Conta eritrocitaria (RBC)
È il numero totale dei globuli rossi presenti in un volume di sangue. Si esegue per determinare patologie a carico degli eritrociti ma spesso viene considerato per valutare lo stato di salute generale del soggetto.
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Ampiezza della distribuzione eritrocitaria (RDW)
Parametro che indica la distribuzione dei globuli rossi ovvero come variano le loro dimensioni. Quando l’RDW è alto viene preso in considerazione per diagnosticare i casi di anisocitosi, cioè la presenza di globuli rossi che si presentano con un diametro alterato rispetto al normale. Altre patologie che possono essere correlate ad un RDW alterato sono le talassemie e le anemie
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Conta leucocitaria
È il numero totale dei globuli bianchi (leucociti) presenti in un volume di sangue. Generalmente il numero totale deve essere inferiore alle 11.000 cellule per microlitro di sangue. I globuli bianchi includono: basofili, eosinofili, linfociti, monociti, neutrofili.
È il numero dei diversi tipi di globuli bianchi, definito anche come conta leucocitaria differenziale. L’emocromo con formula è fondamentale per migliorare l’accuratezza della diagnosi dato che da questi valori è possibile determinare quali stati patologici sono in atto a seconda della percentuale di ognuna delle categorie di globuli bianchi.
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Piastrine (PLT) o conta piastrinica
è il numero totale di piastrine in un volume di sangue ed è importante nel caso si verifichino traumi, ferite o emorragie. Le piastrine, aderendo tra di loro, aiutano la coagulazione del sangue evitando di perderne in quantità elevate in seguito a lesioni gravi sia della cute che di organi interni. Interessante anche l’MPV ovvero mean platelet volume. Come è stato dimostrato dall’elenco precedente, l’emocromo fornisce un quadro completo delle cellule del sangue ed è per tale ragione che i medici lo prescrivono con maggiore frequenza. Inoltre, ha un costo basso e i risultati si ottengono nel giro di pochi giorni dal prelievo. Quindi, l’emocromo assume un’importanza fondamentale nella diagnosi di particolari patologie legate al sangue e non. Infatti, dalla valutazione delle varie componenti del sangue è possibile avere informazioni complete sullo stato di salute di un paziente.
Ad esempio, un basso numero di globuli rossi può suggerire una forma anemica in corso, ma questo valore deve essere valutato insieme a quello dell’emoglobina in essi contenuta. Dall’altra parte, un aumentato numero di globuli bianchi può far sospettare l’inizio di un’infezione e questo valore unito a quello dei diversi tipi di globuli bianchi (formula leucocitaria) può non solo confermarlo ma anche stabilire se si tratta di un’infezione batterica o virale. E ancora, un basso numero di piastrine indica l’insorgenza di problemi legati alla coagulazione del sangue da approfondire con ulteriori analisi.
Emocromo: valori normali
I valori che possiamo ritrovare sul referto di un emocromo completo variano a seconda del laboratorio, ma mediamente possono essere inclusi nei seguenti campi di riferimento:
- emoglobina (HgB): da 14 a 17 g/dL nell’uomo adulto e da 12 a 16 g/dL nella donna adulta
- ematocrito, HCT, (viene espresso in percentuale): dal 41 al 51% nell’uomo e dal 36 al 47% nella donna
- volume cellulare medio (MCV): da 80 a 100 femtolitri/globulo
- emoglobina cellulare media (MCH): da 28 a 32 picogrammi per globulo
- concentrazione di emoglobina cellulare media (MCHC): da 32 a 36 g/dL
- conta eritrocitaria: da 4.5 a 5.9 milioni di cellule/microlitro nell’uomo e da 4 a 5.2 milioni nella donna
- distribuzione dei globuli rossi: dall’11 al 15%
- conta leucocitaria: da 4500 a 11000/?L
- conta leucocitaria differenziale:
- neutrofili: da 1.800 a 7.700 per microlitro (40-70%)
- linfociti: da 1.000 a 4.800 per microlitro (22-45%)
- monociti: da 200 a 1.200 per microlitro (4-11%)
- eosinofili: da 0 a 900 per microlitro (0-8%)
- basofili: da 0 a 300 per microlitro (0-3%)
Ricordiamo che l’interpretazione dei valori spetta al medico competente e che quelli descritti in questo articolo hanno carattere puramente informativo.
Emocromo con formula leucocitaria
L’emocromo con formula leucocitaria è l’esame classico con l’aggiunta della determinazione di ogni diverso tipo di globuli bianchi. Conoscere i valori delle singole tipologie di globulo bianco può essere molto utile per diagnosticare eventuali patologie in corso. Inoltre, il singolo valore messo in correlazione con un altro rende la diagnosi molto più accurata. Vediamo come.
- Un’aumentata percentuale dei globuli bianchi
può essere dovuta a infezioni, stati infiammatori, eventuali forme leucemiche, traumi e stati di stress. Al contrario, una bassa percentuale può indicare malattie autoimmuni e malattie del midollo osseo.
- Un’aumentata percentuale dei neutrofili
può indicare infezioni batteriche e fungine, leucemia e malattie infiammatorie mentre un basso numero di neutrofili può essere dovuto a infezioni gravi oppure a fasi di chemioterapia avanzata.
- Un’aumentata percentuale di linfociti
può indicare infezioni e infiammazioni mentre una percentuale ridotta può essere dovuta a malattie del sistema immunitario.
- Un’aumentata percentuale dei monociti
può indicare infezioni virali, leucemie, tumori, anemia, avvelenamenti, linfomi, sarcoidosi oppure può essere causata da radioterapia. Se diminuiscono è probabile che si stiano verificando malattie del midollo osseo ma anche infezioni acute e sono tipici delle analisi di un soggetto in età avanzata.
- Un’aumentata percentuale degli eosinofili
può essere dovuta ad allergie, infezioni da parassiti, brucellosi, mononucleosi, asma e dermatite mentre se diminuiscono le cause possono essere un’insufficienza renale, interventi chirurgi, farmaci a base di cortisone.
- Un’aumentata percentuale dei basofili
si riscontra in alcune patologie come leucemie, infezioni croniche, allergie, ipotiroidismo, epatite, sinusite, varicella, morbillo e anemia. Un ridotto numero dei basofili, invece, indica infezioni, stress, ipertiroidismo ed è frequente durante i mesi della gravidanza.
Emocromo: come si effettua
L’emocromo è un’analisi che si effettua su un campione di sangue prelevato da una vena del braccio al mattino e generalmente a digiuno. In casi particolari sarà il proprio medico a raccomandare eventuali accorgimenti prima di effettuare il prelievo. L’aggiunta di sostanze (definite anticoagulanti) che evitano al sangue di coagulare è fondamentale perché consente all’operatore del laboratorio di analizzare le varie componenti del sangue senza che queste abbiano subito eventuali danneggiamenti che possano falsare pertanto il risultato dell’analisi. Il macchinario usato per l’analisi è il conta globuli (Coulter counter) che conta e analizza la parte corpuscolata del sangue, cioè le cellule in esso presenti.