Quando l’emoglobina è alta o bassa nelle analisi del sangue e i valori normali sono alterati, vuol dire che ci si sta affacciando a possibili rischi reali per la nostra salute. Vediamo, nello specifico, cos’è l’emoglobina, perché è importante e cosa significa avere questo parametro alto o basso nelle analisi del sangue con le possibili cause. Le analisi del sangue servono anche per valutare la produzione di anticorpi.
Si tratta di una proteina che svolge un ruolo di vitale importanza per l’organismo umano: trasportare l’ossigeno attraverso il sangue. Per farlo si serve dei globuli rossi, pertanto la sua funzione è strettamente correlata ad essi. In relazione all’importante ruolo che svolge risulta chiaro che alterazioni dei valori nel sangue possono dare indicazioni sullo stato di salute del paziente. In questo articolo cercheremo di conoscere meglio questa proteina e il suo ruolo nella salute dell’uomo.
Emoglobina: cos’è?
L’emoglobina (spesso indicata con le sigle HgB o Hb) è una proteina del sangue che ha la funzione di trasportare l’ossigeno dal cuore agli altri organi e tessuti del corpo. Si tratta di una proteina molto grande, con una struttura quaternaria ed è definita anche “tetramerica” proprio perché è costituita da quattro subunità. Queste sono necessarie perché devono essere in grado di legare l’ossigeno ma anche di rilasciarlo quando serve. Ognuna di queste subunità, inoltre, presenta una molecola con al centro uno ione Fe2+ che servirà poi per legare la molecola di ossigeno. Lo ione di ferro è quindi necessario per tenere l’ossigeno legato all’emoglobina e consentirle di trasportarlo attraverso la circolazione del sangue. Ma vediamo nel dettaglio la struttura della proteina.
Abbiamo detto che è formata da quattro subunità: due catene alfa e due catene beta. Ogni catena contiene un gruppo eme formato, a sua volta, da un anello porfirinico con al centro un atomo di ferro. Quindi, può legare fino a quattro molecole di ossigeno e, a seconda, del suo legame può assumere due diversi stati.
- Il primo è lo stato teso (T)
- mentre l’altro viene definito stato rilassato (R): quando si trova nella forma rilassata presenta una maggiore affinità per l’ossigeno
Quindi, lo stato R favorisce un cambio della conformazione proteica che viene subìto anche dalle altre subunità. A questo punto possiamo dire che è la presenza dell’ossigeno che induce dei movimenti nella molecola dell’emoglobina consentendole di passare dallo stato T (teso) a quello rilassato (R). L’emoglobina a cui non è legato l’ossigeno (conformazione T) è chiamata deossiemoglobina mentre quella a cui è legato l’ossigeno (conformazione R) è detta ossiemoglobina.
Il legame è di tipo reversibile perché l’ossigeno deve essere non solo legato ma anche rilasciato in risposta alle esigenze. L’emoglobina dove trova l’ossigeno da legare? Ovviamente nei polmoni, gli organi principalmente coinvolti nell’atto della respirazione. Infatti, l’uomo non è in grado di produrre ossigeno da solo, deve prenderlo dall’esterno e l’emoglobina serve proprio a questo.
Emoglobina bassa: cause
L’emoglobina bassa è data da valori al di sotto dei 13,5 g/dL nell’uomo e dei 12 g/dL nella donna. Questi valori sono del tutto indicativi e bisogna fare riferimento al range stabilito dal laboratorio che esegue la determinazione. Questo valore basso può essere causato da diverse condizioni ma molto spesso viene riscontrata nelle analisi cliniche e non necessariamente descrive una patologia in corso. Se l’alterazione dei valori è significativamente importante allora è bene approfondire con analisi specifiche. Tra i sintomi si elencano il pallore, la stanchezza, pressione arteriosa alterata e dolori articolari. Le cause più comuni dell’emoglobina bassa sono le forme anemiche che a loro volta possono essere dovute a:
- carenze nutrizionali di ferro, vitamina B12 e acido folico
- consistente perdita di sangue in seguito a ferite, interventi, tumori o ulcere
- disturbi a livello del midollo osseo
- deficit legati alla struttura dell’emoglobina come nel caso delle talassemie
In caso di valore basso causato da carenze nutrizionali basta incrementare il consumo di quegli alimenti ricchi di ferro. Quindi, è bene mangiare carne rossa, fegato, uova, cereali, pesce, frutta (sia secca che fresca) e legumi.
Emoglobina alta: cause
L’emoglobina alta si riscontra con minor frequenza rispetto a quella bassa e generalmente supera i 17.5 g/dL nell’uomo e i 15 g/dL nella donna. Tra le cause:
- la policitemia (tumore del sangue che porta alla sovrapproduzione di cellule del sangue)
- la poliglobulia (aumento della massa dei globuli rossi)
- aver subito eventuali shock
- malattie cardiovascolari
- l’abuso di alcuni farmaci come quelli che stimolano la sintesi di eritropoietina (ormone che stimola la produzione dei globuli rossi)
L’emoglobina alta è molto comune tra le persone che vivono in montagna oppure tra quelle che fumano perché queste condizioni variano il legame dell’ossigeno con la proteina.
- Vedi anche: Chemioterapia
Emoglobina nelle urine
L’emoglobina nelle urine viene descritta con il termine tecnico “emoglobinuria” ma non è detto che indichi necessariamente una patologia in corso. La presenza di emoglobina nelle urine causa la colorazione rossastra che quindi è particolarmente evidente. Questa proteina si ritrova nelle urine in seguito ad un processo di emolisi (distruzione dei globuli rossi) che quindi rilascia l’emoglobina. Quando i livelli di emoglobina fuoriuscita dai globuli rossi sono molto alti, ecco che può passare nelle urine e colorarle quindi di rosso. La presenza di questa proteina nelle urine può essere causata da diversi fattori come:
- anemia emolitica
- anemia falciforme
- il favismo
- infarto del miocardio
- malaria
- intensa attività fisica
- forme tumorali
- tubercolosi
- ustioni gravi
L’emoglobina nelle urine è un fenomeno che si verifica molto spesso nei soggetti sportivi soprattutto tra quelli che praticano la corsa. Quando l’emoglobinuria è dovuta all’attività fisica si parla di emoglobinuria da sforzo. Infatti, gli sforzi fisici causano la rottura della membrana eritrocitaria favorendo quindi la fuoriuscita dell’emoglobina. La proteina termina, così, il suo percorso nella vescica perché non avendo un peso molecolare molto alto riesce a oltrepassare l’epitelio dei glomeruli ritrovandosi nelle urine. L’emoglobina da sforzo può interessare anche quei soggetti che svolgono professioni manuali e che sono soggetti a vibrazioni che causano la rottura meccanica della membrana eritrocitaria.
Emoglobina: valori normali
Per determinare il valore dell’emoglobina basta un comune prelievo di sangue dalla vena del braccio e poi il campione viene analizzato in modo automatico dalla strumentazione di laboratorio. Questa proteina viene separata dal resto del globulo rosso, in questo modo sarà possibile determinare la quantità presente originariamente nel campione di sangue prelevato dal soggetto. Tale quantità viene espressa con l’unità di misura g/dL (grammo per decilitro di sangue).
I valori normali variano a seconda dell’età, del sesso e in base a particolari condizioni di salute del soggetto. Inoltre, i valori possono variare da un laboratorio ad un altro e sarà il medico competente a darne la corretta interpretazione. In generale, vengono considerati normali valori di emoglobina i seguenti:
- tra i 15 e 22 g/dL nei neonati
- 11 e 13 g/dL nei bambini
- 14 e 18 g/dL nell’uomo adulto
- 12 e 16 g/dL nella donna adulta
Emoglobina e mioglobina: quali sono le differenze?
L’emoglobina e la mioglobina sono due proteine che hanno ruoli importanti per quanto riguarda l’ossigenazione dell’organismo. La prima, come già descritto, lega e trasporta l’ossigeno mentre la seconda funge da riserva di ossigeno nei muscoli. Proprio dalla funzione nasce una seconda differenza tra le due proteine: la prima si trova nei globuli rossi mentre la mioglobina nelle fibrocellule muscolari. Entrambe conferiscono il colore rosso al “posto” in cui si trovano: l’emoglobina ai globuli rossi (da qui il nome) e la mioglobina ai tessuti muscolari.
Il colore rosso è dovuto alla presenza del ferro all’interno della struttura proteica. Anche la mioglobina assume due conformazioni a seconda del legame dell’ossigeno: ossimioglobina, se lega l’ossigeno e deossimioglobina se non lo lega. La mioglobina rilascia l’ossigeno legato quando il muscolo inizia la sua attività e quindi a richiederlo riducendo così l’affinità della proteina con l’ossigeno. Da un punto di vista della struttura non ci sono molte differenze tra le due proteine. La mioglobina è un monomero formato da una sola catena polipeptidica.
Emoglobina glicata: cos’è, quali sono i valori e come si determina
L’emoglobina glicata, conosciuta anche come glicosilata, permette di calcolare una media dei livelli di zucchero circolante nel sangue dal giorno in cui si effettua il prelievo fino a tre mesi prima. Infatti, quando il glucosio (zucchero) si accumula nel sangue, questo si lega all’emoglobina formando la cosiddetta emoglobina glicata. Il legame tra la proteina e lo zucchero si mantiene stabile anche per periodi piuttosto lunghi, dalle 4 alle 8 settimane.
La glicata è difatti utile per determinare alterazioni della glicemia per periodi lunghi perché piccole alterazioni avvenute in una singola giornata non sono rilevabili con il test che al contrario risulta fondamentale nella diagnosi del diabete mellito. Se il soggetto si presenta in salute, il valore dell’emoglobina glicata andrà dal 4,3 al 6%, range che include i valori normali. Nel paziente affetto da diabete, la percentuale non dovrebbe essere superiore al 7%. Se succede, la situazione è molto seria perché vuol dire che il diabete è ad uno stadio avanzato con conseguenze per reni, cuore, occhi e altri organi.
Per tale ragione, il test nei pazienti affetti da diabete viene effettuato con una frequenza molto alta, anche fino a 4 volte all’anno. Altre cause, oltre al diabete, sono forme anemiche, abuso di alcol, terapie antibiotiche e insufficienza renale. Al contrario, quando è bassa è dovuta a emolisi (distruzione dei globuli rossi), aumento dell’eritropoiesi, gravidanza in corso e sferocitosi (anemia emolitica congenita).
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