Mai canone è stato inviso a tanta parte della popolazione italiana e, da quando il canone RAI è diventato una vera e propria tassa, ad interessarsi della cui esazione è un ufficio apposito dell’Agenzia delle Entrate di Torino, l’ odio verso questa che viene considerata da milioni di nostri compaesani un’ingiusta gabella è, se possibile, aumentato.
Esenzione dal canone RAI: vediamo innanzitutto cos’è questo canone.
Il canone RAI nacque, tanti decenni or sono, quando tutto sommato esistevano motivi abbastanza validi per la sua esazione: la RAI era l’unica emittente radiotelevisiva in Italia e, almeno agli albori, la raccolta pubblicitaria non era sufficiente da sola a mantenerla in vita. Innanzitutto l’ acquisto di un apparecchio televisivo già di per se indicava la volontà dell’acquirente di voler vedere i programmi della RAI dal momento che all’epoca non esisteva concorrenza televisiva in Italia, e in ogni caso chi avesse voluto avrebbe potuto richiedere un intervento tecnico per bloccare la ricezione delle frequenze della RAI evitando di pagarne il canone. Certo, sarebbero sorti problemi in caso di utilizzo della garanzia (i televisori dovevano essere “aperti” per subire quest’intervento, cosa che, in teoria, poteva far decadere la garanzia), ma almeno questa possibilità indicava l’intenzione di far pagare il canone solo a chi intendeva vedere i programmi per cui lo pagava.
Chi deve pagare il Canone
Oggi, diventato una tassa estesa non solo agli apparecchi televisivi ma a qualsiasi apparecchio che sia in grado di ricevere programmi televisivi (anche personal computer), con il grande numero di emittenti televisive (perché pagare una tassa alla RAI se io acquisto il televisore per guardare Sky o Mediaset?), e con la possibilità che danno gli apparecchi televisivi essere il terminale di visione di personal computer e lettori di DVD (perché devo pagare una tassa alla RAI se uso il televisore per guardare i film che prendo a noleggio?), il canone/tassa RAI appare solo come uno degli innumerevoli soprusi compiuti sul popolo italiano.
Esenzione dal canone RAI: chi può richiederla?
Quello che, però, non tutti sanno è che esistono alcune categorie di persone che possono richiedere ed ottenere l’ esenzione dal canone RAI: ma quali sono? Vediamolo in dettaglio:
- Coloro che compiono il settantacinquesimo anno d’età entro la scadenza del pagamento del canone;
- I contribuenti che non siano conviventi di altri contribuenti, che non siano dal coniuge, titolari di redditi propri;
- I titolari di reddito il quale, unito al reddito dei familiari conviventi, non sia maggiore di € 6.317,98 all’anno, e cioè ad un reddito mensile di € 516,46 percepito nella misura di 13 mensilità annuali.
Come si determina il reddito per l’esenzione dal canone RAI
Al fine di determinare il reddito familiare è necessario inserire nel calcolo oltre al normale reddito imponibile (esclusi gli oneri deducibili) presentato all’Agenzia delle Entrate con il CUD, anche eventuali redditi ai quali vada applicata l’imposta sostitutiva o ritenuta a titolo d’imposta, quali, ad esempio, potrebbero essere un eventuale interesse maturato su un deposito bancario o interesse attivi su titoli.
Sono (grazie a Dio!) esclusi dalla determinazione del reddito ai fini dell’esenzione dal canone RAI:
- Tutti quei redditi per i quali è attiva l’esenzione dall’Irpef (pensioni di invalidità, pensioni di guerra, rendite INAIL);
- Quello che viene comunemente chiamato “reddito da abitazione principale”, insieme ad ogni sua pertinenza;
- Il Trattamento di Fine Rapporto (ed eventuali acconti);
- Qualsiasi altro reddito soggetto a tassazione separata.
Quando si può richiedere l’esenzione dal canone RAI?
Come abbiamo già indicato può richiedere l’esenzione per motivi di età coloro che compiano il settantacinquesimo anno di età (o età superiori) entro la scadenza di pagamento del canone (31 gennaio). Le scadenze per la presentazione di tali richieste sono:
- Entro il 30 aprile di ogni anno per coloro che presentino la richiesta di esenzione dal canone RAI per la prima volta;
- Entro il 31 luglio di ogni anno per coloro che presentino la richiesta di esenzione dal canone RAI a partire dal secondo semestre.
Modulo per la richiesta di esenzione dal canone RAI
Al fine di usufruire dell’ esenzione dal canone RAI gli interessati devono redigere una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che, ai sensi degli artt. N. quarantasei e quarantasette del D.P.R. del 28 dicembre anno duemila, numero 445, attesti che il richiedente possegga i requisiti per l’ammissione all’esenzione dal canone RAI.
Tale modulo, redatto e firmato a cura del contribuente, dovrà essere inviato, per il tramite di posta raccomandata, all’ Agenzia delle Entrate al seguente indirizzo:
Direzione Provinciale I di Torino
Ufficio territoriale di Torino 1
Sportello S.A.T.
Casella postale 22
10121 – Torino (To)
Oppure anche consegnato a mano presso qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate, locale o territoriale che sia, unitamente alla copia (anche non autenticata) di un documento d’identità in corso di validità del richiedente.
- Vedi anche l’articolo dedicato alla prescrizione del bollo auto
E per le annualità successive alla prima esenzione dal canone RAI?
Una volta richiesta ed ottenuta l’esenzione dal canone RAI; il contribuente non è più tenuto a presentare ulteriori domande negli anni successivi, a meno che (causa di reddito) non siano mutate le condizioni reddituali in modo tale da non farlo rientrare più nella fascia di reddito agevolata.