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Ferritina: Alta, Bassa con Cause e Valori di riferimento

Che cos’è la ferritina? Perché è così importante determinare questo parametro nelle analisi del sangue? Quali sono i valori che, nel sangue, indicano uno stato di salute e quali quelli che, invece, indicano una patologia in atto? In questo articolo cercheremo di rispondere a tutte queste domande ma prima faremo chiarezza su che cos’è la ferritina e qual è la sua funzione nel corpo umano.

La Ferritina è un parametro molto importante nelle analisi del sangue, perché si tratta della proteina principale che controlla il deposito del ferro nelle cellule. In questa sede la ferritina funge da controllore dal momento che accumula e rilascia il ferro in caso di necessità. Si trova – in modo particolare – nel fegato, nella milza, nei muscoli e nel midollo osseo. In piccole quantità è presente anche nel plasma e, in questo caso, la funzionalità è data in associazione a un altro parametro, ovvero la ferritinemia. È molto importante tenere sott’occhio questo parametro perché potrebbe rilevare una carenza di ferro nell’organismo oppure, al contrario, un eccesso di ferro. Vediamo nello specifico come funziona questa proteina e a cosa si va in contro nel caso di alterazione di questo parametro.

Ferritina: cos’è?

La ferritina è un parametro che viene normalmente determinato durante le analisi del sangue insieme alla sideremia e alla transferrina. A differenza di queste ultime, si tratta di una proteina la cui funzione è quella di immagazzinare il ferro per rilasciarlo quando serve. In altre parole, non fa altro che fungere da deposito del ferro per renderlo disponibile quando il corpo dell’uomo ne ha bisogno.Ferritina alta, bassa con cause e sintomi

La ferritina è una proteina che ritroviamo non solo nell’uomo ma anche nelle piante e negli animali. Questa proteina è composta da diverse piccole subunità che nell’insieme formano un complesso proteico. Queste subunità, all’interno dei tessuti, si organizzano a formare una sorta di conchiglia al cui interno si raccoglie il ferro che si trova nella forma non nociva quindi non tossica. La “ferritina sierica” è presente nel sangue ed è presente nelle stesse quantità di quella che si trova nei tessuti. Una particolarità importante è che risulta priva di ferro ed si compone di due porzioni principali:

  • la prima, che è anche quella più consistente: sono le cellule del fegato e quelle della milza che la producono, dando vita ad una secrezione sempre molto attiva
  • la seconda, invece, è dovuta alla ferritina: le cellule tissutali la rilasciano quando giungono alla fine della propria vita e vanno incontro a degradazione

La produzione di ferritina

La produzione di questa proteina è regolata da diversi fattori, primo tra tutti il contenuto di ferro nelle cellule. Infatti, se il ferro presente in circolo raggiunge quantità elevate di conseguenza anche il livello della produzione di ferritina aumenta. Succede esattamente l’opposto quando il ferro diminuisce. Per questo motivo, determinare il valore di questo parametro nel sangue è importante per valutare una carenza oppure un eccessivo livello di ferro nel corpo. D’altra parte, se esiste uno stato di infiammazione dovuto ad alterazioni cliniche, infezioni o forme tumorali la produzione di questa proteina tende ad aumentare anche senza un aumento del ferro.

Ferritina alta: cause

Si parla di ferritina alta quando il valore determinato nel sangue supera il limite massimo considerato come normale. Quando questo parametro è alto viene anche indicato con il termine di “iperferritinemia” ed è spesso associata all’aumento della sideremia cioè del ferro circolante nel sangue in forma libera. Non è raro il verificarsi di ipersideremia nonostante questa proteina rientri ancora nel range considerato normale. Allo stesso modo, possono verificarsi situazioni in cui la ferritina si presenta con livelli molto alti e la transferrina è bassa oppure normale. Queste condizioni indicano che il ferro viene bloccato nelle cellule e ne provocano un sovraccarico. Le cause possono essere:

  • Infiammazioni sia acute che croniche
  • Infezioni o di tumori
  • Necrosi: cioè alla morte, le cellule rilasciano questa proteina in esso contenuta e questa inizia a circolare nel sangue innalzando i livelli delle ferritina sierica
  • Epatite è una di quelle situazioni in cui può verificarsi il rilascio di ferritina da quelle cellule danneggiate e quindi tendenti alla morte
  • Artrite reumatoide
  • Diabete
  • Ipertiroidismo
  • Linfomi
  • Leucemie
  • abuso di alcol
  • obesità

Se i valori risultano alti, il medico solitamente consiglia altri esami tra cui la valutazione dell’emocromo e dei reticolociti (per la diagnosi di eventuali forme anemiche), del colesterolo e dei trigliceridi nonché glicemia e uricemia (per la diagnosi di eventuali disfunzioni metaboliche). In alcuni casi, anche l’anamnesi familiare può risultare utile nella diagnosi riportando alla luce casi simili verificatisi nell’ambiente familiare in passato.

L’iperferritinemia non è causata solo da manifestazioni patologiche ma anche da un’importante componente genetica oppure da quelle alterazioni che possono verificarsi durante la secrezione della ferritina. Naturalmente, in questi casi non possiamo parlare di eccessiva produzione di ferro ma di altre cause, suddivisibili in due categorie.

  • La prima è la sindrome dell’iperferritinemia dovuta a delle mutazioni a carico della regione dove normalmente si produce ferritina
  • La seconda, invece, è l’iperferritinemia benigna dove a subire delle modificazioni è la normale secrezione della ferritina

Ferritina alta: sintomi

Quando la ferritina è alta possono manifestarsi diversi sintomi comuni anche ad altri stati patologici e per niente piacevoli. Tra questi si includono:

  • mal di stomaco
  • tachicardia e ipertensione
  • dolori sparsi soprattutto al petto
  • senso di stanchezza persistente
  • mal di testa
  • inappetenza

Quando i valori di questa proteina sono alti ci si cura solitamente con l’adozione di specifiche terapie che il medico prescrive in base alle cause e al profilo del paziente. Normalmente, i livelli di ferritina vengono tenuti sotto controllo con prelievi periodici che consentono quindi la rimozione dei globuli rossi favorendo la stimolazione a produrne di nuovi. Un aiuto può venire anche da una corretta alimentazione povera di ferro che quindi contribuisce a non sovraccaricare l’organismo con il ferro proveniente dall’esterno.

Ferritina bassa: cause

La ferritina bassa si verifica quando il livello del ferro in circolazione nel sangue scende al di sotto del limite minimo considerato come normale. Quando questo parametro è basso viene anche indicata con il termine di “ipoferritinemia” ed è frequentemente associata a valori che si trovano al di sotto dei 15 ng/mL di sangue. Infatti, quando il parametro è basso viene solitamente collegato ad una serie di situazioni come un’alimentazione povera di ferro con conseguente insorgenza di stati anemici del soggetto in questione. Anche le patologie che sono caratterizzate da un malassorbimento del ferro a livello intestinale possono dare origine a una ferritina bassa così come tutte le altre patologie ad esso associate. A queste si aggiungono casi di:

Spesso, questa è accompagnata anche da emoglobina bassa.

Ferritina Bassa: Sintomi

La ferritina bassa non presenta quasi mai dei sintomi, ma quando si verificano sono sempre piuttosto aspecifici e possono essere facilmente equivocati perché comuni ad altri stati patologici. Infatti, tra i sintomi troviamo:

  • un senso di stanchezza generale anche senza aver compiuto sforzi fisici eccessivi
  • l’aumento della pressione arteriosa e la tachicardia
  • una mancata concentrazione durante il corso della giornata
  • l’ingrossamento della milza (splenomegalia)
  • il mal di testa e le vertigini
  • il colore pallido della cute
  • nervosismo e stati di ansia

In gravidanza è bene tenere sotto controllo i livelli della ferritina perché se bassa può provocare danni al feto a seguito di una ridotta presenza di ossigeno. Non ci sono terapie specifiche in questa situazione ma è necessario migliorare l’alimentazione per equilibrare l’apporto di ferro dall’esterno soprattutto se la causa non è patologica. In questo caso, infatti, è sufficiente seguire una dieta bilanciata a base di:

  • pesce
  • carne
  • legumi
  • frutta fresca
  • frutta secca
  • uova

Qualora, la dieta non risulti sufficiente il medico valuterà la somministrazione di adeguati integratori di ferro.

Ferritina: valori di riferimento

La ferritina viene considerata nella norma quando i suoi valori di riferimento sono compresi in un intervallo stabilito per ogni laboratorio a seconda del metodo e della strumentazione usata. Generalmente, gli intervalli tra i laboratori differiscono di poco ma è sempre bene prenderli in considerazione. Inoltre, è tra quei parametri che possono variare con il progredire dell’età, con le caratteristiche cliniche del soggetto e in base al sesso. Come già anticipato, anche la dieta può comportare variazioni di questo parametro così come il ciclo mestruale e l’assunzione di alcuni farmaci e/o integratori di ferro. Quelli indicati di seguito sono i valori normali per la ferritina, che di solito variano tra:

  • 20 e 300 ng/mL nell’uomo adulto;
  • 12 e 150 ng/mL nella donna adulta;
  • 25 e 200 ng/mL nei neonati oltre il primo mese di vita

Quando la ferritina nel sangue presenta un valore alto, il medico può valutare la possibilità di eseguire altri esami come il test di dosaggio del ferro che misura il ferro che circola nel corpo oppure il test TIBC che invece misura la quantità della transferrina circolante. La ferritina, come per la sideremia e la transferrina, si valuta attraverso un normale prelievo del sangue da una vena del braccio da eseguire a digiuno da almeno 12 ore e senza aver assunto, nei giorni precedenti, alimenti o farmaci che potrebbero causare alterazioni falsate del livello di ferro nel sangue.

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Scritto da Sara Roversi

Specializzata in Microbiologia e Virologia. Esperienza in laboratorio di diagnostica microbiologica (batteriologia, virologia, micologia, parassitologia, micobatteriologia, sierologia), conoscenza delle tecniche diagnostiche di biologia molecolare, anche per ricerca SARS-CoV-2.