La gastroenterite è una infezione intestinale nella maggioranza dei casi causata da virus, ma anche da batteri e parassiti, che si manifesta principalmente con la diarrea. Definita erroneamente “influenza intestinale”, la gastroenterite è molto contagiosa e si contrae stando a contatto con le persone infette o ingerendo alimenti contaminati. Si tratta di un disturbo intestinale comune: tutti almeno una volta ne hanno sofferto.
La malattia causa infiammazione delle pareti intestinali provocando sintomi come diarrea, crampi intestinali ed a volte nausea e vomito. Solitamente la gastroenterite si risolve da sola in pochi giorni, ma pazienti fragili devono prestare attenzione al pericolo della disidratazione. Approfondiamo l’argomento della gastroenterite: quali sono i sintomi, da cosa è causata, che cosa mangiare durante l’infezione.
Gastroenterite: cos’è?
La gastroenterite è un’infezione molto comune, di breve durata e caratterizzata da sintomi tipici. E’ scatenata da patogeni, per la maggioranza virus e più raramente batteri, con cui si è venuti a contatto tramite mani non accuratamente lavate, utensili, cibo ed acqua contaminati oppure per contatto diretto con persone ammalate. La causa dei sintomi è l’infiammazione delle pareti intestinali che di conseguenza non assorbono più efficacemente i liquidi e gli alimenti, i quali vengono espulsi (diarrea) precocemente, prima che sia avvenuta la completa assimilazione dei nutrienti e dell’acqua.
La gastroenterite può colpire sia lo stomaco che l’intestino: si verifica in persone di tutte le età ed è molto comune nei bambini sotto i 5 anni, generalmente a causa del Rotavirus (per cui esiste un efficace vaccino).
La complicanza più grave nei bambini e negli anziani è la disidratazione, che si verifica a causa della diarrea e della nausea/vomito che impediscono di idratarsi adeguatamente. Se i liquidi persi non vengono reintegrati la gastroenterite può essere molto pericolosa.
Le gastroenteriti nei Paesi occidentali si verificano più frequentemente in autunno-inverno, quando il clima freddo costringe le persone a stare a stretto contatto. Nei Paesi tropicali invece l’incidenza è stabile tutto l’anno, complice anche la presenza di batteri ormai poco comuni in Occidente, come la salmonella.
Gastroenterite: sintomi
I sintomi più comuni e tipici della gastroenterite sono:
- Diarrea acquosa
- Nausea
- Vomito
- Dolori addominali
- Crampi addominali
- Febbre e brividi
- Perdita di appetito
- Dolori muscolari ed articolari
Quasi tutti i pazienti affetti da gastroenterite presentano questi sintomi, con intensità variabile; i sintomi esordiscono improvvisamente, nel giro di poche ore, e si risolvono spontaneamente nel giro di 3-4 giorni senza lasciare strascichi, nel caso di gastroenteriti virali. La gastroenterite batterica, meno comune ma decisamente più grave, causa sintomi decisamente più gravi e che possono richiedere una terapia antibiotica per risolversi.
[md_boxinfo title=”Curiosità”]Se i sintomi persistono oltre 5-6 giorni, specialmente nei bambini e negli anziani che sono maggiormente soggetti a disidratazione, è necessario rivolgersi al medico.[/md_boxinfo]
Inoltre bisogna rivolgersi al medico o recarsi al pronto soccorso nei seguenti casi:
- Diarrea sanguinolenta (dissenteria)
- Vertigini, sonnolenza, oliguria (poche urine): segni di disidratazione
- Perdita di coscienza
- Vomito incoercibile (costante, non si riesce a trattenere nessun liquido)
- Concomitanza di malattie croniche intestinali
- Ritorno da un viaggio all’estero, specialmente in Paesi tropicali
Gastroenterite: cause
Nonostante spesso sia definita influenza intestinale, la gastroenterite non è causata dallo stesso virus dell’influenza. I patogeni che causano la gastroenterite possono essere molto diversi tra loro, ma i sintomi sono quasi sempre gli stessi.
Gastroenterite virale
Il rotavirus colpisce quasi esclusivamente i bambini da pochi mesi fino a 4-5 anni ed è responsabile di una grave forma di diarrea che spesso richiede l’ospedalizzazione nei bambini in età prescolare. Anche gli adenovirus possono causare diarrea: ne esistono circa 50 specie diverse e colpisce spesso i bambini, con un periodo di incubazione piuttosto lungo (7 giorni).
Altri virus responsabili di malattie intestinali sono il norovirus, che colpisce adulti e bambini, e gli astrovirus, più comuni nei soggetti deboli (neonati, bambini, anziani). Enterovirus e cytomegalovirus causano gastroenteriti solo nei soggetti immunocompromessi.
Gastroenterite batterica
La gastroenterite batterica è più grave di quella virale e colpisce gravemente anche soggetti non fragili. I batteri più comunemente implicati sono Salmonella, Campylobacter jejuni, Shigella,Escherichia coli O157:H7, Clostridium difficile. I batteri attaccano l’apparato gastrointestinale con diversi meccanismi.
Alcuni batteri invadono la mucosa intestinale (specie Shigella, Salmonella, Campylobacter, C. difficile, E. coli) provocando ulcerazioni, sanguinamento, dissenteria. In particolare, C. difficile provoca una forma di gastroenterite estremamente grave, tipica dei soggetti ospedalizzati e trattati con alte dosi di antibiotici che selezionano il batterio patogeno; alcuni ceppi di Escherichia coli (enteroemorragico, enteropatogeno ed enteroinvasivo) sono causa della cosiddetta diarrea del viaggiatore e della diarrea emorragica.
[md_boxinfo title=”Curiosità”]Altri batteri, come Vibrio cholerae e ceppi enterotossigeni di E. coli, non invadono la mucosa intestinale ma ostacolano l’assorbimento di liquidi, provocando una gravissima diarrea acquosa difficilmente trattabile e che nei Paesi del terzo mondo porta a morte per disidratazione. Molti altri batteri causano gastroenteriti, come Plesiomonas, Listeria, Aeromonas.[/md_boxinfo]
Bisogna anche ricordare che alcuni batteri, come S. aureus, Bacillus cereus e Clostridium perfringens, producono esotossine in grado di contaminare gli alimenti e provocare una gastroenterite anche senza la presenza di batteri virali, con nausea, vomito e diarrea che scompaiono in 2-3 giorni.
Gastroenterite parassitaria
I parassiti sono rari in Occidente, ma l’ingestione di acqua contaminata, carne cruda o poco cotta ed il contatto con mani ed utensili sporchi possono comunque veicolare pericolose parassitosi, che si manifestano con i sintomi tipici: diarrea, dolori addominali, perdita di peso, malessere generale. I parassiti più comunemente causa di gastroenteriti sono la Giardia ed il Cryptosporidium, i quali resistono al cloraggio dell’acqua e, quando vengono ingeriti, aderiscono alla mucosa intestinale e provocano la malattia, che può diventare anche cronica e determinare malassorbimento dei nutrienti.
Il Cryptosporidium parvum in particolare si manifesta con una intensa diarrea acquosa accompagnata da dolori addominali crampiformi, nausea e vomito; nei soggetti sani la malattia è autolimitante in circ 2 settimane, mentre nei pazienti fragili (immunodepressi, bambini ed anziani) la patologia può essere molto grave e prolungata. Altri parassiti meno comuni sono Cyclospora, Cystoisospora, Entamoeba, Anisakin, Tenia, Schistosoma.
Gastroenterite: cosa mangiare
Durante una gastroenterite, vomito, nausea, dolori e diarrea possono rendere difficile alimentarsi, ma d’altra parte è ancora più importante garantire l’apporto di vitamine e sali minerali. In farmacia ci sono anche integratori di sali minerali da sciogliere in una bottiglia di acqua e assumere per tutta la durata della gastroenterite, in modo da garantire l’apporto di vitamine e sali minerali che vengono persi con la diarrea.
Dunque è importante idratarsi molto, con tè (senza zucchero), tisane, brodi, centrifughe e spremute ricche di vitamina C. Nella fase più acuta della gastro enterite è meglio evitare di assumere cibo e limitarsi a bere spesso ed a piccoli sorsi, evitando bevande fredde di frigorifero o di bere grandi quantità di acqua in breve tempo.
Non bisogna bere:
- Latte e derivati: contribuiscono a peggiorare le scariche diarroiche e sono difficilmente digeribili
- Caffè e bevande energetiche: contengono caffeina, che favorisce la motilità intestinale e peggiora la diarrea
- Alcolici: agiscono da diuretici, peggiorano la disidratazione ed irritano lo stomaco
- Bibite: l’anidride carbonica gonfia l’intestino e gli zuccheri peggiorano la diarrea
Passata la fase più acuta della gastroenterite, sono da preferire cibi secchi e facilmente digeribili, come grissini, crackers, patate, riso, pasta, pane, banane, carni bianche ai ferri o bollite. Evitare prodotti integrali e verdura cruda (contengono fibre che aumentano il transito intestinale) così come cibi elaborati, latte e derivati, cibi troppo conditi, spezie e salse.
[md_boxinfo title=”Curiosità”]Le prime settimane dopo una gastroenterite richiedono una dieta leggera ed “in bianco”, perché l’intestino si sta riprendendo dall’infiammazione e l’assunzione di quantità elevate di cibo o alimenti poco digeribili potrebbero irritare ulteriormente la mucosa.[/md_boxinfo]
Gastroenterite: cura
Generalmente le gastroenteriti, specialmente quelle virali che rappresentano la stragrande maggioranza della casistica, si risolvono da sole entro pochi giorni. L’importante è mantenersi idratati assumendo bevande durante tutta la giornata e bevendo spesso ed a piccoli sorsi, per non stimolare il vomito. La terapia è sintomatica e mira a mantenere l’idratazione, controllare i dolori articolari e muscolari (tramite antinfiammatori) ed intervenire in caso di vomito e diarrea gravi.
Se il vomito è così intenso da impedire di idratarsi, è possibile contattare il medico che prescriverà antiemetici come il Plasil (anche sotto forma di iniezione intramuscolare), oppure recarsi al pronto soccorso in caso di disidratazione grave.
La diarrea intensa può essere trattata con antidiarroici, ma attenzione: a meno che non sia il medico a consigliarlo, è meglio lasciare che la malattia faccia il suo corso. La diarrea è un meccanismo di difesa con cui l’organismo tenta di espellere l’agente patogeno e bloccarla potrebbe essere controproducente.
Salvo diversa indicazione medica, non occorrono antibiotici, perché le gastroenteriti sono quasi sempre causate da virus, contro i quali gli antibiotici sono inutili, anzi; alcuni antibiotici possono causare forme gravi di diarrea. Si consiglia di assumere probiotici e fermenti lattici, per ripristinare la flora batterica intestinale: si calcola che l’assunzione di fermenti riduca di 1 giorno la durata della diarrea.
Per ridurre la durata della malattia, quindi, è necessario:
- bere molti liquidi (soprattutto acqua), per prevenire la disidratazione. Assumere bevande specifiche per reidratarsi se compaiono segni di disidratazione (ridotta produzione di urina, sete eccessiva, secchezza della bocca e sonnolenza)
- prendere antinfiammatori se si hanno febbre o dolori
- riposare
- prediligere alimenti semplici: riso, pasta o pane, senza però sforzarsi di mangiare
- evitare, se non assolutamente necessario, l’assunzione di medicine contro la diarrea che potrebbero ritardare l’eliminazione del virus o batterio responsabile della diarrea
- assumere fermenti lattici in grado di migliorare l’equilibrio della flora batterica ed aiutare a combattere la diarrea
Le gastroenteriti sono estremamente contagiose, quindi chi ne è colpito deve lavarsi le mani frequentemente e accuratamente per evitare di infettare i conviventi. Non esistono misure efficaci per evitare del tutto la gastroenterite: la loro prevenzione si basa su misure comportamentali ed igieniche:
- lavarsi bene le mani col sapone prima e dopo aver maneggiato i cibi
- fare attenzione alle modalità di conservazione e di preparazione degli alimenti
- consumare sempre carne ben cotta
- non mangiare salse preparate con uova crude o non pastorizzate
- non condividere utensili, asciugamani e posate con altre persone
- se si viaggia in zone con scarse condizioni igieniche, portarsi sempre l’acqua da bere, bere solo acqua imbottigliata, non bere bibite con aggiunta di ghiaccio, mangiare solo cibi cotti e non cibo crudo che potrebbe essere stato toccato