Parlare di glicemia fa pensare immediatamente al termine diabete, ovvero una delle patologie croniche più diffuse al mondo. Certamente sono due cose In effetti, le due cose sono collegate, ma intorno all’argomento glicemia c’è spesso molta confusione, soprattutto quando si affronta dal punto di vista alimentare. Tendenzialmente ci si preoccupa della glicemia solo quando iniziano a comparire i primi sintomi che ricollegano a una diagnosi di diabete. In questo articolo vi faremo notare come, molto spesso accade, sia sbagliato individuare nello zucchero la causa dell’alterazione dei livelli glicemici. Cerchiamo di fare chiarezza.
Glicemia: Che cos’è?
Con il termine glicemia, si fa riferimento alla concentrazione di glucosio, ovvero di zuccheri, all’interno del sangue. Il glucosio, in realtà, è una sostanza fondamentale per il corretto funzionamento del nostro organismo; molte cellule si nutrono di questa sostanza, e per questo motivo è importante che rimanga sempre entro un range di valori. La principale fonte di glucosio sono gli alimenti, anche se questo viene anche sintetizzato dai lipidi del nostro organismo stesso. La supervisione di un medico è sempre necessaria. Tra gli alimenti a ricco contenuto di sali e vitamine, utili anche per diabetici, troviamo la zucca amara.
- Vedi anche come combattere la stanchezza post pranzo, partendo dall’alimentazione.
Che cos’è il glucosio?
Il glucosio è uno zucchero semplice che deriva dalla digestione dei carboidrati, normalmente integrati con la dieta o dal consumo del glicogeno a livello del fegato, utilizzato come forma di deposito di glucosio a scopo energetico. Il glucosio infatti è la fonte di energia per eccellenza per il nostro corpo; la sua concentrazione nel sangue è regolata da due ormoni che hanno opposta azione. Più precisamente l’ormone iperglicemizzante che è il glucagone che stimola il rilascio di glucosio in circolo e l’ormone ipoglicemizzante che è l’insulina, prodotta dal pancreas, che ne riduce i livelli nel sangue. Di norma, aumenta a seguito dell’assunzione di cibo, ma ritorna ai valori precedenti già 3 ore dopo il pasto.
Glicemia: Valori normali
In un soggetto sano, che segue una vita regolare e un’alimentazione corretta, i valori della glicemia, nell’arco della giornata, rientrano tra i 60 e i 130 mg/dl. Solitamente la glicemia aumenta dopo i pasti e diminuisce in caso di digiuno. Un valore glicemico nella norma, quando si è a digiuno, vale a dire almeno 8 ore di distanza dall’ultimo pasto, è compreso tra 70 e 99 mg/dl. Il valore non va misurato soltanto a digiuno, ma anche nella fase post-prandiale, che consiste nel livello di glucosio nel sangue circa 2 ore dopo l’inizio di un pasto. Quando questo valore è troppo alto, ovvero compreso tra i 160 e i 180 mg/dl, si può andare incontro a complicanze molto serie e gravi.
L’American Diabetes Association considera per valori glicemici superiori i 126 mg/dL una possibile insorgenza di diabete; se invece i valori sono superiori i 200 mg/dl allora si è in presenza di una situazione di diabete conclamata. Ricapitolando valori normali di glicemia sono:
- 60 ai 130 mg/dL
- Dopo i pasti: massimo 130-150
- A digiuno: 60 ai 99 mg/dl
- I livelli di zucchero nel sangue diminuiscono drasticamente al mattino dopo una lunga notte di digiuno
- Nella fase post-prandiale i livelli aumentano perché i carboidrati vengo sintetizzati in zuccheri semplici, come il glucosio e assorbiti dall’intestino
- Cala dopo l’esercizio fisico, perché gli zuccheri vengono utilizzati come fonte per l’energia muscolare.
- Le temperature troppo fredde provocano un grande utilizzo di zuccheri e pertanto causano un abbassamento della glicemia
Glicemia alta
Come abbiamo già accennato, i valori della glicemia sono estremamente variabili, motivo per cui sono da tenere sempre sotto controllo. Alterazioni rilevanti del glucosio nel sangue possono portare a seri problemi per l’individuo. Un esempio di questi è un aumento della glicemia. Le cause di una glicemia alta sono:
- un’alimentazione sregolata
- la sedentarietà
- una famigliarità al problema, ad esempio una malattia cronica come il diabete
- la gravidanza è una condizione che predispone naturalmente un aumento della glicemia, anche se in questo caso va comunque monitorata e tenuta sotto controllo per prevenire la comparsa di diabete gestazionale.
Per quanto riguarda i fattori di rischio sono: sovrappeso, età superiore ai 45 anni, ipertensione e forte stress che può incidere negativamente sui valori della glicemia. Tendenzialmente un aumento dei valori viene identificato in ambito medico come iperglicemia. Consigliato anche il consumo farro, che non contiene glutine e ha un alto contenuto di molte fibre.
Iperglicemia
Per iperglicemia si intende un elevato livello di glucosio nel sangue con valori maggiori o uguali ai 110 mg/dL ma inferiori ai 126 mg/dL: caratteristiche tipiche del diabete (Linee guida WHO World Health Organization). Nel corpo si verifica iperglicemia quando non c’è un’adeguata sintesi di insulina o quando l’organismo non riesce a sfruttare quella a sua disposizione per la trasformazione di glucosio in energia. Clinicamente, come abbiamo già accennato, la glicemia alta può essere riconosciuta dalle cosiddette “3 P” :
- Poliuria: aumento della quantità di urina elimnata durante la giornata;
- Polidipsia: aumento della sete;
- Polifagia: aumento della fame.
Tra le cause inoltre ricordiamo:
- Diabete
- Eclampsia
- Epatite
- Infarto del miocardio
- Insufficienza renale
- Nutrizione scorretta
- Obesità
- Sedentarietà
- Shock
- Sindrome di Cushing
- Trauma cranico
- Tumore al pancreas
- Ustioni
Se si tratta di un individuo con già diagnosticato un diabete, le cause di un aumento della glicemia, oltre alla patologia in sé per sé sono:
- Stress
- Eccessiva assunzione di calorie
- Mancanza di attività fisica
- Disidratazione
- Dose sbagliata o mancata assunzione del farmaco diabetico
Glicemia alta e Alimentazione
Innanzitutto, l’arma più importante è sicuramente la prevenzione che si basa essenzialmente sull’alimentazione corretta. Il primo passo per la salute del nostro organismo quindi, è la corretta introduzione e ripartizione di tutti i macronutrienti nell’arco della giornata. Sicuramente i cibi sconsigliati sono:
- cibi zuccherati o che abbiano un’alternativa senza zucchero
- snack, merendine, bibite gassate, carne lavorata, impanati, surgelati, yogurt ecc…
Bisogna precisare che, anche se in commercio esistono numerosi alimenti senza zucchero, questo viene sostituito con sostanze alternative (aspartame, edulcoranti ecc…) che in realtà vanno ad alterare il metabolismo del glucosio portando al contrario, un aumento della glicemia se non del tutto a una condizione di pre-diabete. Gli alimenti quindi che tendono ad aumentare i valori sono:
- Pane e pasta raffinati (e tutti i derivati)
- Zuccheri
- Frutta ricca di zuccheri
- Miele
- Riso
- Patate
- Succhi di frutta
- Burro
- Panna
Gli alimenti che invece sono da preferire in caso di iperglicemia sono:
- Frutta
- Olio extra vergine d’oliva
- Verdure
- Alimenti ricchi di Omega 3
- Orzo
- Cereali integrali e kamut
- Legumi
- Carne bianca e magra
- Latte
- Yogurt
- Semi
- Cacao amaro
- Mandorle
Glicemia alta o bassa: sintomi
La glicemia, alta e bassa, provoca una chiara sintomatologia ben riconoscibile. I sintomi della glicemia alta sono:
- Aumento della sete
- Stanchezza
- Sensazione di malessere
- Dolori addominali
- Perdita di peso
- Aumento della diuresi
- Pelle secca e disidratata
- Inappetenza
- Cianosi
- Pupille ristrette
- Ansia
- Palpitazioni
- Sudore eccessivo
- Pallore
- Pupille dilatate
- Fame eccessiva
- Nausea e vomito
- Stato mentale alterato
- Irritabilità
- Debolezza
- Confusione
- Sguardo vitreo
- Difficoltà nel parlare
- Scoordinazione
- Mal di testa
- Shock
- Coma
Glicemia in gravidanza
La gravidanza è un momento della vita della donna in cui, oltre alle numerose variazioni fisiologiche e anatomiche del corpo, anche la glicemia ha le sue alterazioni che ovviamente devono essere tenute sotto controllo: questo per garantire la migliore possibilità di una gravidanza di successo.
- Asintomaticità – il diabete gestazionale, non ha manifestazioni di sintomi normalmente riconosciuti come patologici, ad esempio sete eccessiva, stanchezza e aumento della minzione.
- Necessità di un costante controllo glicemico – le donne con diabete prima della gravidanza dovranno infatti seguire un controllo adeguato della glicemia prima e durante la gravidanza. Le prime 8 settimane sono un periodo estremamente critico e quindi è altamente raccomandato che sia mantenuto un accurato controllo prima di rimanere incinta.
- Cure disponibili – le gestanti che sviluppano il diabete gestazionale saranno inizialmente trattate con dieta ed esercizio fisico, ma possono anche essere sottoposte a cure ipoglicemiche orali (in compresse) o iniezioni di insulina se i livelli di zucchero nel sangue rimangono elevati.
- Necessità di un costante test glicemico – per aiutare a raggiungere gli obiettivi glicemici, ci si dovrà sottoporre a test della glicemia prima di ogni pasto e un’ora dopo aver mangiato. Chi segue la terapia con insulina per il diabete dovrà anche testarla prima di andare a dormire ogni notte. Si faranno degli esami del sangue a vari intervalli durante la gravidanza per controllare che il diabete sia sotto controllo.
- Ipertensione
- Malattie renali
- Danni ai nervi
- Retinopatia, ovvero una forma di malattia oculare.
Quando il bambino nasce, i suoi livelli di glucosio nel sangue possono essere ipoglicemici, a causa della rimozione della fonte di glucosio materno. Questo viene rilevato da un esame del sangue del tallone e può essere ripristinato al livello normale con glucosio per via orale o endovenosa.
Glicemia: Come misurarla
Misurare la glicemia, specialmente nei soggetti diabetici risulta essere essenziale e vitale, perché appunto bisogna monitorare le numerose fluttuazioni nellarco della giornata per evitare di cadere in ipoglicemia o iperglicemia. Il glucosio può essere misurato su sangue intero o sul siero (cioè plasma), il quale viene estratto dal sangue. Il glucosio nel sangue intero e nel sangue del siero sono ben diversi. Lo zucchero nel sangue viene misurato in vari momenti, per dare un’idea del sistema di regolazione del glucosio nel sangue.
- A digiuno: è il test primario. La glicemia viene misurata al mattino presto e solitamente è più bassa nelle prime ore del mattino
- Glicemia prandiale: si tratta di un test eseguito dopo aver mangiato. Dopo aver assunto carboidrati possono trascorrere due ore prima che il sangue prelevato dia una stima precisa di glucosio.
- Test di tolleranza al glucosio orale: viene somministrata una quantità di glucosio standard oralmente e successivamente vengono ripetuti i test di glicemia per controllare la gestione del glucosio nel corpo.
- Test di tolleranza al glucosio per via endovenosa: viene somministrata una quantità fissa di glucosio in via endovenosa e vengono ripetuti i test di glicemia per controllare la quantità di glucosio nel corpo.
- Test dell’emoglobina glicosilata: questo test dà un’idea delle fluttuazioni del glucosio nel sangue negli ultimi 3 mesi.
- Test tramite monitor portatili : il glucosio nel sangue può anche essere auto-monitorato dal paziente utilizzando misuratori o monitor portatili.
- Test del glucosio nelle urine
L’esame del glucosio fatta sul polpastrello consiste nell’utilizzare un piccolissimo ago per un prelievo del dito, seguita dal posizionamento di una goccia di sangue su uno strumento speciale (glucometro) in grado di leggere il livello di zuccheri, di solito in meno di un minuto.
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