L’herpes genitale è una malattia infettiva causata dal virus dell’Herpes simplex (HSV). In modo simile all’herpes labiale, anche l’herpes genitale si manifesta con dolorose vescicole cutanee nell’area genitale e anale. Dopo il primo contatto con il virus, si manifesta l’infezione primaria; successivamente il virus rimane latente nei gangli del sistema nervoso e può riattivarsi in conseguenza ad alcuni stimoli.
L’herpes genitale è una malattia infettiva molto diffusa nel mondo (65-90% di prevalenza). Si trasmette con il contatto con la persona infetta (sia quando ci sono le vescicole, sia quando è asintomatica) principalmente attraverso i rapporti intimi; l’infezione si può trasmettere anche dalla madre al neonato, durante il parto. La maggior parte delle persone portatrici del virus HSV è asintomatica e non sa di essere infetta.
Herpes genitale: cos’è?
Il virus dell’Herpes simplex è il responsabile dell’herpes genitale. Esistono due tipologie di HSV:
- Herpes simplex tipo 1. È la principale causa dell’herpes labiale, ma può causare anche herpes genitale ad esempio attraverso rapporti orali (10-30% dei casi). L’herpes genitale da HSV-1 è meno grave di quello da HSV-2.
- Herpes simplex tipo 2. Causa principalmente herpes genitale, ma in caso di rapporti orali, può causare anche infezioni alla bocca.
Il contagio avviene per contatto diretto con i fluidi corporei infetti, o attraverso le lesioni cutanee causate dal virus; la trasmissione però può verificarsi anche quando il soggetto è asintomatico. Dopo il primo contatto, che può causare vescicole nella sede di ingresso oppure essere asintomatico, il virus viene trasportato dalla cute fino alle cellule nervose (gangli). All’interno del nervo il virus si stabilisce per tutta la vita, rimanendo latente. Periodicamente (solitamente in risposta a stress, indebolimento del sistema immunitario, raggi solari, malattie…) il virus si riattiva, migra dai gangli nervosi fino alla cute e si manifesta con le classiche vescicole, che nel caso dell’herpes genitale possono essere molto estese e dolorose.
La diagnosi dell’herpes genitale è sia clinica, attraverso i sintomi e l’osservazione diretta delle vescicole, sia di laboratorio. I test di laboratorio che evidenziano la presenza del virus si basano sulla ricerca del DNA virale nel campione tramite biologia molecolare (PCR) o sulla rilevazione di anticorpi specifici (contro HSV-1 o HSV-2). Una volta contratto il virus, si sviluppano anticorpi specifici che durano per tutta la vita e sono in grado di combattere più velocemente le riattivazioni virali. Purtroppo gli anticorpi non sono in grado di agire all’interno del nervo dentro il quale il virus si nasconde, eludendo l’azione del sistema immunitario.
La permanenza del virus all’interno dei nervi causa le recidive, che generalmente sono meno gravi dell’infezione primaria. La riattivazione del virus è favorita da fattori come:
- esposizione a raggi solari
- calo delle difese immunitarie
- stress
- malattie
Non tutte le recidive causano le vescicole. Alcune volte la riattivazione decorre in modo asintomatico e ciò contribuisce alla trasmissione della malattia.
- Vedi anche: come rafforzare le difese immunitarie
Herpes genitale: terapia
Non esiste vaccino per l’herpes genitale e non esiste nemmeno una cura definitiva in grado di eradicare la presenza del virus. I trattamenti disponibili a base di antivirali sono efficaci nel ridurre i sintomi e velocizzare la guarigione. Gli antivirali usati per l’herpes genitale sono aciclovir, valaciclovir e famciclovir; la loro azione consiste nell’ostacolare la replicazione del virus rendendo meno gravi le recidive, anche se non possono modificarne la frequenza.
Agli antivirali possono essere associati antinfiammatori ed antidolorifici per trattare i sintomi, oltre che antibiotici per trattare sovra-infezioni batteriche. Purtroppo, nel corso del tempo molti virus sono diventati resistenti agli antivirali, per cui sono ancora in fase di studio nuove molecole attive contro i virus erpetici. L’herpes genitale è in ultima analisi incurabile una volta contratto; l’arma migliore ad oggi è la prevenzione, quindi precauzioni durante i rapporti sessuali ed astensione dai rapporti durante gli episodi di recidiva. Il preservativo può non essere sufficiente perché le lesioni erpetiche si estendono ampiamente sulla cute e raggiungono anche aree lontane dai genitali (cosce, glutei, inguine).
Molte persone sono imbarazzate a parlare del loro herpes genitale, perché è una malattia sessualmente trasmissibile e quindi stigmatizzata, anche se non quanto altre malattie simili come l’HIV e la sifilide. In tutta Italia esistono centri infettivologici dedicati alle malattie sessualmente trasmissibili, dove si può parlare con medici specializzati e ottenere informazioni, sostegno ed un piano terapeutico.
Herpes genitale: quanto dura?
Le lesioni causate dall’herpes genitale si localizzano su corpo del pene, prepuzio e glande negli uomini; grandi e piccole labbra, clitoride, perineo, vagina e cervice nelle donne. Dopo 5-7 giorni dal contatto, l’infezione si manifesta con prurito, formicolio e in seguito appaiono papule e vescicole tondeggianti, dolorose e riunite in grappoli. Le vescicole causano prurito, dolore e disagio e nell’arco di qualche giorno erodono, riversando il contenuto e formando dolorose ulcere: questa è la fase di massima contagiosità.
Le ulcere vanno poi a guarigione, seccandosi e formando crosticine che guariscono spontaneamente senza lasciare cicatrici. In tutto, dal primo contatto alla guarigione oppure dalla recidiva alla guarigione, passano 3-4 settimane. Come già detto il virus non è completamente sparito, ma rimane latente nei nervi. Come quello labiale, anche l’herpes genitale occasionalmente si riattiva con le stesse manifestazioni dell’infezione primaria ed in alcuni casi anche più gravi, coinvolgendo l’inguine e le cosce. In alcune persone le vescicole hanno andamento ciclico (compaiono, guariscono e compaiono di nuovo).
Rispetto all’herpes labiale, l’herpes genitale è più doloroso, invalidante e più soggetto a complicanze: possono anche apparire sintomi sistemici (febbre, mal di testa, malessere, stipsi, meningite asettica). Le complicanze sono tipiche (anche se non esclusive) di soggetti immunodepressi, ad esempio sieropositivi: in questi casi la presentazione clinica è più grave, con recidive molto frequenti e lesioni extragenitali (inguine, cosce, glutei, dita, occhi).
Herpes genitale: contagio
L’Herpes simplex si contrae attraverso rapporti sessuali non protetti (orali, vaginali ed anali) o pratiche che prevedono un contatto con le mucose infette del partner. Purtroppo, non sempre l’uso del preservativo è sufficiente ad evitare il contagio, perché le vescicole infette possono diffondersi anche alle aree circostanti i genitali (perineo, testicoli, cosce, inguine).
La trasmissione può essere verticale (dalla madre al feto, durante il parto): considerata la gravità dell’infezione neonatale, le donne incinte con infezione in atto e presenza di lesioni genitali devono fare il parto cesareo. Nel neonato, l’infezione da Herpes simplex può causare forme locali, meningiti o gravissime forme disseminate ad alta mortalità. Per lo stesso motivo è importante non baciare mai i neonati.
Il contagio può avvenire anche se il portatore è asintomatico, perché non sempre le riattivazioni dell’Herpes simplex causano le classiche vescicole. Questo è un fattore rilevante nella propagazione del virus, perché la trasmissione è inconsapevole.
Herpes genitale: incubazione
Dopo il primissimo contatto con il virus dell’Herpes, si ha un periodo di incubazione piuttosto variabile (2-10 giorni) durante il quale il virus migra dalla cute (sede di primo contatto) fino ai gangli nervosi dell’area. Al termine del periodo di incubazione il virus si manifesta con le tipiche vescicole, che contengono milioni di particelle virali e sono quindi altamente contagiose.
Herpes genitale: dopo quanto tempo si possono avere rapporti?
Il virus si può trasmettere subito prima, durante o subito dopo un episodio di herpes genitale, quindi anche durante la fase asintomatica. E’ importante astenersi dai rapporti non solo durante l’episodio erpetico, ma anche quando si sospetta che le vescicole stiano per comparire (sintomi come prurito, bruciore, fastidio) e anche per qualche giorno dopo la guarigione delle vescicole. Non esiste la certezza assoluta di evitare il contagio, perché l’herpes genitale può trasmettersi anche in assenza di vescicole (fase asintomatica).
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