Il Papilloma virus umano (HPV) è un virus a DNA responsabile di infezioni molto diffuse nella popolazione e trasmesse solitamente per via sessuale. Esistono numerosi ceppi di Papilloma virus e l’infezione da essa provocata nella stragrande maggioranza dei casi è asintomatica e guarisce da sola senza causare alterazioni. In alcuni casi, specialmente quando HPV appartiene ad un gruppo ad alto rischio, le lesioni possono diventare maligne.
L’HPV può causare alcune forme di condilomi sulla cute e sui genitali. La prevalenza di HPV nella popolazione è elevata: 8 persone su 10 nel corso della vita vengono a contatto con questa famiglia di virus. Vediamo quindi cos’è il Papilloma virus, quali malattie provoca e quali sono i test per diagnosticarlo.
HPV Papilloma Virus: cos’è?
Il Papilloma virus umano raggruppa numerosi virus, circa 120 tipologie, suddivisi in 16 gruppi in base alla sequenza di DNA. Come tutti i virus, anche l’HPV non può sopravvivere all’esterno di una cellula ospite, che nel suo caso sono le cellule cutanee e le cellule delle mucose. Alcuni HPV infettano preferenzialmente le mucose, altri invece hanno maggiore tropismo per la cute.
Non tutti i Papilloma virus sono in grado di infettare l’uomo e di questi, la maggior parte causa malattie non gravi, come le verruche cutanee; altri provocano il condiloma genitale, un tumore benigno, altri invece causano infezioni persistenti che possono diventare maligne (cancro al collo dell’utero ma anche al cavo orale, all’ano, all’esofago ed alla laringe). I Papilloma virus sono in grado di entrare in uno stato di latenza e rimanere silenti ed asintomatici per molti anni, riemergendo successivamente magari in concomitanza con un indebolimento immunitario.
La buona notizia è che nonostante quasi l’80% delle persone nella vita contragga HPV, nella maggior parte dei casi il virus viene eliminato rapidamente dal sistema immunitario senza causare nessuna lesione. Il virus si può trasmettere con i rapporti sessuali di qualsiasi tipo (vaginali, anali, orali), anche non penetrativi ma con il solo contatto.
È importante sapere che nella stessa persona possono coesistere diversi genotipi di HPV e l’infezione non si realizza necessariamente un virus alla volta.
I fattori di rischio per contrarre il virus sono:
- elevato numero di partners
- rapporti intimi senza protezione
- presenza di infezioni concomitanti
- fumo
HPV Papilloma virus alto e basso rischio
Tutti i Papilloma virus sono in grado di produrre proteine che inducono le cellule a replicare intensamente, formando strutture come papillomi, condilomi, iperplasie cutanee, verruche e carcinomi. Non tutti i Papilloma virus sono però responsabili di degenerazione neoplastica.
- Genotipi ad alto rischio. Le forme cancerose possono essere innescate dai genotipi cosiddetti “ad alto rischio” e sono i genotipi 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59 (16 e 18 sono in assoluto i più frequenti e causano il 70% delle forme tumorali che non riguardano solo la cervice uterina).
- Genotipi a basso rischio. I genotipi 6, 11, 42, 43, 44 sono cosiddetti “a basso rischio” e sono responsabili di verruche e condilomi genitali (da soli, i genotipi 6 e 11 causano il 90% dei casi di verruche e condilomi). In particolare i genotipi 2 e 7 causano verruche comuni; 1, 2 e 4 verruche plantari; 3 e 10 verruche piane.
L’HPV non è un problema solo al femminile. La ricerca scientifica ha scoperto che l’HPV è presente anche in altri tumori dell’apparato genitale e non fa distinzioni di sesso: il virus è stato rilevato nell’88% dei tumori anali, specialmente le varianti 16 e 18, nel 50% dei tumori al pene ed in numerosi casi di tumore alla vagina ed alla vulva, ancora una volta i genotipi ad alto rischio 16 e 18. Circa il 10% dei tumori alla cavità orale ed il 31% di quelli dell’orofaringe sono causati dall’HPV .
Anche infezioni con HPV ad alto rischio possono guarire da sole. L’infezione regredisce spontaneamente in un anno nel 50% dei casi e in due anni nell’80% circa dei casi. Purtroppo, in alcuni casi (per cause sconosciute, legate probabilmente a caratteristiche immunitarie) l’infezione persiste in forma latente; se il virus è ad alto rischio oncogenico, possono svilupparsi lesioni pre-cancerose che possono progredire fino al cancro.
Non è detto che l’infezione da HPV ad alto rischio causi necessariamente un tumore, ma praticamente tutti i tumori del collo dell’utero (99%) sono causati da HPV.
HPV Papilloma Virus: sintomi
Nella maggior parte dei casi l’infezione da Papilloma virus è asintomatica e guarisce senza lasciare tracce. In certi casi il virus si manifesta con condilomi acuminati o escrescenze in sede genitale che possono essere visibili (vulva, pene, perineo) o nascosti, specialmente nella femmina (vagina, cervice uterina). I condilomi possono apparire anche in altre sedi a seconda della zona di infezione, come naso, bocca e orofaringe. Verruche e condilomi causano sintomi come fastidio, prurito e lieve dolore. Condilomi e verruche non sono maligni, sono causati da genotipi di HPV a basso rischio e non aumentano il rischio di cancro.
Il discorso è diverso quando si parla di genotipi di HPV ad alto rischio (principalmente 16, 18 ed altri). Le infezioni sostenute dai genotipi ad alto rischio causano manifestazioni sub-cliniche, invisibili ad occhio nudo ma solo con esami specifici. Nelle prime fasi, l’infezione è asintomatica, ma silenziosamente il virus continua ad infettare le cellule causando lesioni pre-cancerose chiamate displasie cervicali. Nel corso del tempo le lesioni progrediscono verso una sempre maggiore malignità e possono causare sintomi come:
- Leggeri sanguinamenti, specie dopo i rapporti
- Perdite vaginali acquose
- Dolore pelvico
Purtroppo quando i sintomi appaiono la lesione cancerosa spesso è già in uno stadio avanzato difficile da trattare (carcinoma della cervice uterina). Per questo motivo esiste un test di screening molto semplice, il pap-test, che è in grado di rilevare la displasia e le cellule mutate ad uno stadio molto precoce. Ogni anno, in Italia, sono circa 3.500 le donne che si ammalano di cancro del collo dell’utero.
Per quanto riguarda i tumori HPV-correlati in altre sedi (pene, ano, bocca) la loro individuazione è più facile perché è possibile vedere le lesioni ad occhio nudo, con l’eccezione dell’orofaringe e della regione anale, dove può essere scambiato per una emorroide o una verruca.
- Vedi anche: Uretrite, l’infiammazione dell’uretra
HPV Papilloma Virus: Test
La diagnosi dell’infezione di HPV richiede un test di laboratorio chiamato HPV DNA Test. Si tratta di un test di biologia molecolare, effettuato su un tampone genitale, che cerca la presenza del DNA virale ed è anche in grado di rilevare i genotipi ad alto rischio tumorale. Il test molecolare per Papilloma virus richiede un tampone cervicale, eseguito con strumenti simili a quelli impiegati per il pap-test (speculum, spatola di Ayre). Il test non è invasivo, non è doloroso e causa lieve fastidio; sono in fase di sperimentazione anche test con auto-prelievo da fare a casa e poi da inviare al laboratorio per l’analisi.
Secondo alcuni scienziati ed esperti, questo test sarebbe addirittura più efficace del pap-test per individuare la presenza di genotipi ad alto rischio prima che possano provocare alterazioni nelle cellule. È stato anche ipotizzato che il pap-test potrebbe essere eseguito solamente dalle donne che sono risultate positive all’esame molecolare per genotipi ad alto rischio.
Anche se il test molecolare non rispetta una delle caratteristiche richieste ai test di screening (non è economico), ha il grande vantaggio di rilevare i genotipi ad alto rischio prima che essi causino lesioni pre-cancerose. Il test molecolare è diventato l’esame di riferimento per le donne tra i 30 e i 65 anni, da ripetersi ogni 5 anni. Per le donne tra i 25 e i 29 anni l’esame di riferimento rimane il pap-test da effettuarsi ogni 3 anni. L’SSN, attraverso le Regioni, dovrebbe modificare il programma di screening entro la fine del 2020. A questo proposito vedi anche: Colposcopia: cos’è? Biopsia, HPV, Positiva, Prezzo | è dolorosa?.
HPV Papilloma Virus: trasmissione
L’HPV Papilloma virus si contrae per via sessuale o per contatto con luoghi ed oggetti poco puliti (bagni pubblici, oggetti intimi in comune). Le particelle virali sono presenti nei liquidi biologici come secrezioni vaginali, sangue, sperma, saliva; il rischio di contrarre il virus aumenta con il numero di partners sessuali ed è massimo negli adolescenti e nei giovani adulti. La promiscuità e la mancanza di igiene sono rilevanti fattori di rischio. L’uso del preservativo non protegge del tutto perché l’infezione si può diffondere alla cute dell’inguine e del perineo.
La presenza di altre malattie veneree (HIV, clamidia, gonorrea, sifilide, herpes genitale) e di lesioni aumenta notevolmente il rischio di trasmettere e/o contrarre il Papilloma virus. Il virus può essere contratto anche in gravidanza e può essere trasmesso al feto con rischi come papillomatosi ricorrente giovanile e condilomatosi genitale nel neonato.
HPV Papilloma Virus: Cura
Non esiste una cura farmacologica contro il Papilloma virus, che nella maggioranza dei casi viene eliminato spontaneamente dal sistema immunitario entro 2 anni dall’infezione. Una persona che sappia di essere infetta con un genotipo ad alto rischio può potenziare il proprio sistema immunitario in modo che sia in grado di fronteggiare ed eradicare l’infezione.
I condilomi e le verruche non sono pericolosi, ma siccome sono antiestetici possono essere rimossi chirurgicamente o ricorrendo al laser, all’elettrocoagulazione o alla crioterapia. Se invece il Papilloma virus ha già causato lesioni pre-cancerose o cancerose ma non diffuse, gli unici trattamenti sono invasivi, come la laser-terapia (brucia la lesione) e la conizzazione (resezione di una piccola parte della cervice uterina per asportare la lesione).
L’unico modo per evitare l’infezione da parte di genotipi di Papilloma virus ad alto rischio è la vaccinazione, introdotta in Italia nel 2008 e destinata a maschi e femmine nel 12° anno di età. Esistono 3 vaccini in Italia: uno bivalente (HPV 16 e 18), uno quadrivalente (HPV 16,18, 6 e 11) ed uno nonavalente (HPV 6, 11, 16, 18, 31, 33, 45, 52, 58).
Vedi anche: Chemioterapia
Domande & Risposte
Se una persona è infetta da un HPV Papilloma virus ad alto rischio, svilupperà necessariamente un tumore?
Non è detto. Alla trasformazione maligna concorrono diversi elementi, come la risposta immunitaria, fattori ambientali ed altre caratteristiche dell’ospite. Una persona infetta con HPV ad alto rischio ha più probabilità di sviluppare un tumore, ma non ha la certezza.
Dopo quanto tempo dall’infezione con HPV ad alto rischio si può avere un tumore?
La risposta è: dipende. Dopo l’infezione, in alcuni casi il virus va in latenza per un lasso di tempo molto variabile. Alcune persone si infettano in giovane età ma non svilupperanno mai un tumore. Altre persone lo sviluppano dopo molti anni, ad esempio per un indebolimento del sistema immunitario che non riesce più a controllare l’infezione. Altri ancora, entro pochi anni dal contatto hanno già un carcinoma maligno. In ogni caso, il tumore è molto lento e si sviluppa nell’arco di 10-15 anni: per questo motivo è importante sottoporsi allo screening periodico, che rileva tempestivamente eventuali lesioni pre-cancerose.
A chi è rivolto il test di screening? Come rileva i tumori?
I programmi di screening sono rivolti alle donne tra i 25 ed i 65 anni, che statisticamente sono più a rischio di sviluppare il cancro della cervice uterina a causa del virus. Mentre il test molecolare non rileva il tumore ma solo la presenza di un genotipo ad alto rischio, il pap-test permette di analizzare le cellule della cervice ed individuare eventuali anomalie prima dell’insorgenza di un cancro.
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