Lo scopo dei titoli di Stato è quello di finanziare- coprire il debito pubblico nazionale o il deficit pubblico.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze emette sul mercato in totale cinque diverse categorie di titoli di Stato e ognuno di questi ha specifiche caratteristiche relative ai termini di scadenza, di rendimento e di modalità di pagamento degli interessi al sottoscrittore. Vediamone la panoramica a seguire:
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Buoni Ordinari del Tesoro il cui acronimo è BOT. Questi sono titoli a breve termine, che possono avere una durata di 3, 6 e 12 mesi. Sono privi di cedole ed hanno un rendimento bastao sullo scarto di emissione.
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Troviamo poi i Btp Italia che sono titoli con una maggiore durata dai 4 ai 6 anni.
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*A seguire spiccano i Certificati di Credito del Tesoro il cui acronimo è CCT – oggi sostituiti ma questo lo vedremo a seguire -. Sono titoli a 7 anni con cedole variabili sul piano semestrale, legati al tasso Euribor valido sui 6 mesi, in aggiunta su questi titoli c’è una maggioranzione che è il famoso spread.
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Abbiamo poi i CTZ acronimo che sta ad indicare i Certificati del Tesoro Zero Coupon. La durata di questi titoli è di 2 anni e sono privi di cedole.
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BTP ovvero i Buoni del Tesoro Poliennali sono quei titoli che hanno una durata variabile che può essere di 3, 5, 10, 15 e 30 anni. Hanno delle cedole fisse semestrali.
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A seguire i BTP€i sigla che sta per Buoni del Tesoro Poliennali Indicizzati all’inflazione europea. Questi titoli possono avere una durata di 5 o 10 anni. In questo caso troviamo sia il capitale rimborsato a scadenza, sia le cedole semestrali rivalutate sulla base dell’andamento dell’inflazione europea. Tale titolo viene anche misurato dall’indice dei prezzi al consumo il cui acronimo è lo IAPC riferito alla zona euro con esclusione del tabacco che viene calcolato ogni 30 giorni circa da Eurostat. Sono questi i titoli che più di altri garantiscono la protezione dei prezzi al consumo nell’area euro.
Va aggiunto anche che alcuni BTP€i vennero emessi in passato con una durata di 15 e 30 anni e non si può escludere che tale emissione avvenga nuovamente in futuro.
*E’ dalla stagione estiva del 2010 che il MEF ha iniziato ad emettere nuovi titoli a cedola variabile che andeavano a sostituire i CCT. Questi sono i CCTeu connessi al tasso euribor sostitutivo del tasso BOT a sei mesi.
Se osserviamo i titoli emessi dallo Stato in passato e non più esistenti troviamo tra quelli di debito:
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I Buoni del tesoro in euroscudi sigla di BTE
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I Buoni del tesoro quadriennali acronimo di BTQ
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I BTN ovvero i Buoni del tesoro novennali
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Poi ci sono stati i Certificati del tesoro in Euroscudi la cui sigla era CTE
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I CTO ovvero i Certificati di credito con opzione
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I Certificati del tesoro reali la cui sigla era CTR
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I CTS acronimo che indicava i Certificati a sconto
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