Siamo ormai sicuramente tutti abituati a vedere i pannelli solari fotovoltaici sopra i tetti delle nostre case, anche perché il loro aspetto si identifica a colpo d’occhio, quello che ci sfugge è il funzionamento. Prima di tutto è necessario distinguere i pannelli solari fotovoltaici da quelli solari termici. Il primo sfrutta l’energia del sole per produrre corrente elettrica, il secondo invece sfrutta la radiazione solare per produrre acqua calda che poi servirà al riscaldamento della casa. La forma del pannello solare fotovoltaico è piana e di colore scuro.
Dallo scoppio della guerra in Ucraina e la conseguente crisi ambientale, l’impianto fotovoltaico è diventato un must per risparmiare energia e ridurre anche la bolletta della luce. Ma di cosa parliamo quando facciamo riferimento all’impianto fotovoltaico? Si tratta di un particolare meccanismo che serve e produrre elettricità a partire da dei fotosensori ad hoc, che sfruttano, come abbiamo già accennato il calore dei raggi solari. L’impianto fotovoltaico, quindi sfrutta l’energia del sole e la converte in elettricità. In fisica, questo fenomeno prende il nome di effetto fotovoltaico e fa riferimento all’azione dei fotosensori propri dei pannelli.
Come funziona il pannello fotovoltaico
In primis diciamo che il kit fotovoltaico deve essere posizionato in punti strategici in cui il sole batte con forza. Al suo interno sono inclusi anche degli strumenti di amplificazione dell’energia. In ogni caso l’impianto fotovoltaico non viene pensato solo per le abitazioni ma esistono anche alcune versioni che si adattano al camper, barca, cellulari o sistemi di allarme.
Il pannello è un dispositivo che genera corrente grazie all’effetto fotovoltaico. La corrente prodotta è in grado di alimentare tutti i dispositivi elettrici che abbiamo in casa. Il pannello solare è quindi un generatore di corrente. Quest’ultima per non essere dispersa andrebbe utilizzata al momento. Esistono due modi per evitare di disperderla, il primo è quello di immettere la corrente prodotta dall’impianto fotovoltaico nella rete di casa, dove viene consumata e prelevata quando ne avremo bisogno. Il secondo metodo invece, prevede di stoccare la corrente, sempre prodotta dall’impianto in delle batterie, così da utilizzarla in un secondo momento. Un esempio può essere l’impianto ai piccoli pannelli che alimentano i lampioni del giardino.