Iperglicemia, una condizione clinica e medica caratterizzata dai livelli elevati del glucosio di sangue. Questo è dovuto soprattutto ai livelli significativamente più bassi dell’insulina nel sangue o dal funzionamento improprio di insulina. In questo articolo andremo a chiarire tutte le caratteristiche proprie dell’insulina: che cos’è, quali sono le cause e la sintomatologia associata, come trattarla e gestirla nei casi più gravi.
Iperglicemia: Cos’é?
La glicemia è la quantità di glucosio nel sangue, quando è in eccesso di registra il picco glicemico. Questa quantità molte volte può aumentare andando incontro a una condizione patologica conosciuta come ipeglicemia. Si parla di iperglicemia quando il livello di glucosio nel sangue sconfina nell’anormalità per eccesso, rispetto ai valori normali, compresi tra i 70 e i 100 milligrammi/decilitro dopo 8 ore di digiuno. In poche parole quando i livelli di glucosio sanguigno superano i 110 mg/dl a digiuno ed è anche considerata una condizione pre-diabetica in quanto una sua eventuale cronicizzazione e degenerazione porta allo sviluppo di diabete. Come ben sappiamo quest’ultima condizione si sospetta quando i valori superano i 126 mg/dl.
Iperglicemia: Sintomi
L’Iperglicemia è spesso una condizione clinica asintomatica o scarsamente sintomatica. I disturbi più comuni tendono a riguardare la diuresi con poliuria e aumento della sete (polidipsia). Più spesso l’iperglicemia si associa come sintomatologia a:
- stanchezza
- sete intensa
- minzione frequente
- addominalgie
- alterazioni dell’umore che vanno dall’irascibilità alla depressione
- lesioni cutanee come macchie scure sulle gambe
- arrossamento al volto
- pelle secca
- nausea e vomito
- difficile guarigione delle ferite
Molto più spesso il diabete viene diagnosticato in seguito all’improvviso calo del visus, alla visione offuscata o difficoltà a concentrarsi su oggetti vicini. La sintomatologia neurologica può aggravarsi passando da debolezza, estrema stanchezza, sonnolenza fino a confusione mentale e perdita di coscienza (coma) col peggiorare dei valori glicemici.
Iperglicemia: Cause
Quando ci troviamo in una vera e propria condizione patologica, abbiamo un’iperglicemia a digiuno che altera i meccanismi di regolazione ormonale, nei quali gioca un ruolo fondamentale l’insulina e altri ormoni antagonisti (con attività iperglicemizzante: glucagone, ormone somatotropo, ACTH ecc…). La causa più associabile a iperglicemia è sicuramente il trattamento per il diabete non eseguito correttamente, o quando la terapia non è adeguata all’individuo.
Un altro fattore che può causare l’iperglicemia è quando si verifica un problema di deficit dell’insulina o una marcata resistenza alla sua azione (insulina-resistenza) oppure un eccesso di attività da parte degli ormoni iperglicemizzanti; in questi casi i valori glicemici a digiuno superano quelli normali, la glicemia quindi tenderà ad aumentare dopo che si mangia ad esempio. Oltre al diabete, l’iperglicemia può essere ricondotta a numerose endocrinopatie, tra cui:
- Sindrome di Cushing
- Ipertiroidismo
- Feocromocitoma
- Pancreatite acuta o cronica
- Fibrosi cistica
- Emocromatosi
- Inadeguata o mancata assunzione della terapia in pazienti diabetici
- Eccessivo apporto di carboidrati in pazienti predisposti
Alcune forme di iperglicemia si verificano su base iatrogena, ovvero possono essere causati da alcuni farmaci diuretici o antiipertensivi, psicofarmaci, antineoplastici, cortisone ed estrogeni. Tra le cause che fanno aumentare i livelli di glucosio nel sangue ci sono anche i traumi fisici, gli interventi chirurgici e uno stress fisico esagerato. Anche tumori endocranici, ictus e traumi cranici, infarto del miocardio acuto, sepsi e patologie legate a tumori del pancreas. Altre possibili cause sono:
- Alimentazione scorretta
- Scarso esercizio fisico
- Disidratazione
- Assunzione farmaci steroidei
- Infezioni o infiammazioni
Iperglicemia: Terapia e Prevenzione
Le persone che manifestano iperglicemia e quindi presentano il sospetto di diabete, devono essere seguiti da un team diabetologico che li prenderà in cura per poter ridurre i livelli di glucosio nel sangue. Il team di diabetologi ha fornito alcuni consigli che vengono seguiti dai pazienti in condizioni di iperglicemia:
- migliorare la propria alimentazione: evitare tutti quei cibi che aumentano i livelli di glicemia come torte, bevande zuccherate, carboidrati ecc…
- bere molti liquidi che non contengano zucchero, ciò può aiutare a ripristinare il giusto livello di idratazione, se disidratati
- praticare sport regolarmente, svolgere un’attività fisica di moderata intensità come, ad esempio, camminare veloce può ridurre i livelli glicemici e facilitare la perdita di peso
- modificare il dosaggio di insulina sotto la supervisione del team diabetologico
In ospedale la terapia consigliata nel trattamento delle iperglicemia è sempre l’insulina per la sua ampia gestione di dosaggio, per l’assenza di incompatibilità con altri farmaci e per la sua azione anti-infiammatoria. Inoltre è quasi sempre controindicato l’uso degli ipoglicemizzanti orali (es. Metformina per il rischio di lattico-acidosi, interferenza con mezzi di contrasto; Sulfaniluree per rischio di ipoglicemie prolungate, ecc.).
Iperglicemia: Diagnosi
La diagnosi dell’iperglicemia è molto semplice; basta effettuare un’analisi del sangue, un emogasanalisi o uno stick glicemico per verificare i livelli di glucosio presente nel sangue (test del glucosio).
ps: i valori di glicemia sono normalmente inferiori a 100 mg/dl dopo 8 ore di digiuno.
Il medico controllerà la clinica del paziente e della famiglia per verificare un eventuale storia di diabete, o rischio di svilupparlo. In tal caso valuterà la prescrizione del glucosio o dell’insulina come terapia, di cui parleremo nel prossimo paragrafo. Nelle persone diabetiche il controllo della glicemia deve essere costante e può anche essere verificato a casa tramite un dispositivo medico portatile chiamato glucometro. Il dosaggio del glucosio può essere affiancato dalla ricerca di glucosio e corpi chetonici nelle urine e dal dosaggio dell’emoglobina glicata nel sangue (utile per monitorare i livelli medi della glicemia negli ultimi due o tre mesi).
Quando consultare il medico?
Si consiglia di rivolgersi al proprio medico se sono riscontrati livelli elevati di glicemia e/o si manifestano i seguenti sintomi:
- sensazione di stanchezza
- mal di stomaco
- difficoltà respiratorie
- segni di disidratazione, come mal di testa, pelle secca.
- difficoltà a rimanere svegli
Come prevenire l’iperglicemia
Ci sono modi semplici per ridurre il rischio di iperglicemia grave o prolungata:
- Particolare attenzione all’alimentazione
- Rispettare il piano terapeutico del team diabetologico
- Praticare attività fisica
- Consultare il team diabetologico in caso di comparsa di altre malattie
- Monitorare la glicemia: il team diabetologico può consigliare l’uso di un misuratore di glicemia per controllare i livelli di glucosio nel sangue a casa e poter intervenire rapidamente in caso di variazioni glicemiche
Iperglicemia: Controlli periodici
Per concludere vogliamo dire che sottovalutare e trascurare l’insorgenza di iperglicemia può essere decisivo per rischiare una diagnosi di diabete. Non tenere sotto controllo questa condizione clinica porterà con gli anni allo sviluppo di complicanze cardiovascolari, oculari, renali, vascolari e neurologiche. È per questo motivo che nei soggetti a rischio (familiarità per diabete, obesi, sedentari, con pregresso diabete gestazionale), si raccomanda il controllo periodico della glicemia su prelievo venoso (almeno annualmente se i valori restano nei limiti). Diversamente, si consiglia lo screening a partire dai 45 anni.
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