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Latte artificiale: cos’è, quando usarlo e prezzo

Latte artificiale, un alimento specifico destinato ai neonati che non possono essere allattati al seno per svariati motivi. Si tratta dell’unica alternativa al latte materno, formulato appositamente per sopperire alla carenza o all’eventuale mancanza del latte naturale della madre. Creato nel 1865, l’Alimento Solubile per Neonati della Liebig era costituito da una polvere che conteneva latte di mucca, farina di grano, malto, e bicarbonato. L’obiettivo del signor Liebig era quello di aiutare tutte le mamme che, già all’epoca, non erano in grado di allattare i propri piccoli. Da qui, riuscì a creare il primo sostituto commerciale del latte materno, frutto di rigorosi studi scientifici.

latte artificiale

Prima di questa invenzione, di solito, per sostituire l’allattamento materno si ricorreva alle balie da latte o al latte di capra. Chi non poteva permettersi questi metodi più costosi, ricorreva ad una sorta di pappa fatta con pane e acqua, data al bambino con recipienti dall’imboccatura stretta e difficile da igienizzare. L’invenzione e l’entrata in commercio del latte artificiale fu una vera e propria rivoluzione. Nelle prossime righe quindi, vedremo insieme nel dettaglio cos’è il latte artificiale, quando usarlo, il prezzo e tutto quello che occorre sapere.

Latte artificiale: cos’è

Il latte artificiale è un derivato del latte vaccino, modificato per essere idoneo alle esigenze del neonato. Il prodotto è conosciuto anche con il nome di latte formulato. Dobbiamo ricordare che il latte vaccino, nella sua formula originale, non è indicato per soddisfare le esigenze del piccolo, poiché non risulta idoneo alla sua alimentazione. In passato, l’alternativa era il latte d’asina o di capra, grazie a una composizione molto simile a quella del latte materno. Al giorno d’oggi, il latte d’asina può rappresentare una buona alternativa al latte artificiale per quei neonati che chiaramente non possono essere allattati al seno, con allergia al lattosio e alle proteine del latte vaccino.

Il latte artificiale può essere classificato, a seconda della formulazione con cui sono è commercializzato.

  • Latte Artificiale Liquido. Si tratta di un latte artificiale pronto all’uso, sterile fino al momento dell’apertura della confezione. Il prodotto è particolarmente indicato per i bambini prematuri e sottopeso, o comunque vulnerabili alle infezioni.
  • Latte Artificiale in Polvere. Non si tratta di un prodotto sterile. Questo perché una possibile contaminazione batterica può verificarsi sia durante la preparazione che dopo l’apertura della confezione. Per evitare il pericolo, è opportuno trattare adeguatamente la polvere prima della somministrazione.

Latte artificiale: quando usarlo

Innanzitutto è opportuno chiarire che, in generale, tutti i neonati dovrebbero essere allattati al seno dalla propria madre. In alcune circostanze però, particolarmente gravi, è sconsigliato allattare il piccolo con il latte materno. A volte sono anche le esigenze quotidiane a chiedere il ricorso al latte artificiale. Una mamma che lavora non può sempre allattare al senso, allo stesso modo di chi sta vivendo i baby blues, la depressione post partum o, più semplicemente, ha difficoltà nell’allattamento, dalle ragadi ai capezzoli alla scarsa quantità di latte.

Possiamo, su consiglio del medico, anche decidere di inserire il latte di formula nel primo periodo dopo la nascita, per supportare l’allattamento al seno e favorire il recupero ponderale. In ogni caso, l’allattamento non deve mai diventare fonte di stress e di ansia per la madre, che vive un periodo già di per sè complesso.

Non allattare non significa essere mamme meno brave! No ai commenti per sminuire chi ricorre al latte artificiale.

allattamento artificiale

Circostanze materne

Parlando di problemi di salute e circostanze particolari in cui evitare l’allattamento al seno, troviamo:

  • Madre colpita da cancro al seno.
  • Madre affetta da HIV.
  • Madre affetta da TBC.
  • Uso di Droghe.
  • Malnutrizione.
  • Assunzione di farmaci particolari, che possono passare nel latte materno.
  • Cure debilitanti.

Più in generale, l’allattamento al seno resta il metodo di prima scelta per nutrire adeguatamente e nella maniera corretta il neonato. Esistono, però, anche altre circostanze dove la madre può trovarsi impossibilitata ad allattare. Per esempio, una anomalia della struttura mammaria o della funzione ghiandolare. Nel secondo caso, si tratta di una condizione che si manifesta solo nel 2% delle madri. In sintesi, rappresenta l’assenza di latte materno, quindi le ghiandole mammarie non sono capaci di produrre latte. In questa condizione, le ghiandole mammarie producono latte, ma non in quantità sufficiente all’allattamento.

Chiaramente nelle due condizioni elencate in precedenza, l’unica alternativa possibile è rappresentata dal latte artificiale. Molte madri temono che il proprio latte non sia sufficiente per soddisfare le esigenze nutritive del piccolo, e per questo motivo pensano di dover ricorrere alla cosiddetta “aggiunta”. Dobbiamo ricordare che l’aggiunta è ipotizzabile solamente solo in precisi casi, sempre e comunque dopo averne discusso con il proprio medico curante. Mescolare il latte artificiale con quello materno, infatti, si traduce anche in un’interruzione della normale produzione di latte da parte della madre.

Condizioni legate al neonato

Oltre alle esigenze materne, esistono anche delle condizioni legate al neonato che controindicano l’apporto del latte materno.

  • Al primo posto troviamo la galattosemia, cioè una rara malattia metabolica genetica potenzialmente mortale, che può manifestarsi fin dalla nascita. I soggetti nascono incapaci di convertire il galattosio, lo zucchero contenuto nel latte, in glucosio, lo zucchero utilizzato dall’organismo come fonte di energia.
  • Malattia delle urine a ”sciroppo d’acero”, cioè un difetto raro del metabolismo degli aminoacidi a catena ramificata. Si riconosce, tipicamente, da difficoltà all’alimentazione, letargia, vomito e da cerume e urine con uno spiccato odore di sciroppo d’acero.
  • Fenilchetonuria, una patologia che provoca l’accumulo della fenilalanina, un aminoacido essenziale. In questo caso, un allattamento al seno parziale è possibile, sotto stretta supervisione.

latte artificiale

Ogni quante ore dare il latte artificiale?

Prima di somministrare il latte artificiale al neonato, è fondamentale discuterne con il pediatra. Generalmente, però, si consiglia di attenersi alle dosi seguenti:

  • 6 pasti da 30 ml, fino al 3° giorno di vita del bebè
  • 6 pasti da 40 ml, al 4° giorno di vita del bebè
  • 6 pasti da 50 ml, al 5° giorno di vita del bebè
  • 6 pasti da 60 ml, al 6° giorno di vita del bebè
  • 6 pasti da 70 ml, al 7° giorno di vita del bebè
  • 6 pasti da 80 ml, all’8° giorno di vita del bebè
  • 6 pasti da 90 ml, al 9° giorno di vita del bebè
  • 6 pasti da 90-100 ml, dal 10° al 30° giorno di vita del bebè

Una volta passato il primo mese di vita del piccolo, il fabbisogno cambia. Il calcolo prevede l’aggiunta del numero 250 alle prime tre cifre del peso in grammi del bambino. Facciamo un esempio: se un neonato pesa 5100 g, avrà bisogno di 760 ml (250 + 510) di latte artificiale durante tutta la giornata. Questo significa 6 pasti da circa 125 ml ciascuno. Ovviamente anche il numero dei pasti di latte varia a seconda dall’età del neonato. In linea di massima il consiglio è quello di attenersi al seguente schema:

  • 6 pasti. Uno ogni 4 ore, fino al primo trimestre.
  • 5 pasti. Uno ogni 4 ore e mezza, nel quarto mese.
  • 4 pasti. Uno ogni 6 ore, nel quinto e sesto mese.

Inutile sottolineare come tale schema debba essere considerato solamente come una linea guida generica. La flessibilità della madre è molto importante infatti per soddisfare le esigenze alimentari del piccolo. Se il bimbo piange infatti, è irrequieto o magari ha fame prima dell’orario normale, è possibile anticipare il pasto, o in alternativa aumentare il numero dei pasti giornalieri, magari andando a ridurre la dose consigliata.

Latte artificiale: Marche

In commercio, possiamo trovare moltissime marche di latte artificiale, e ognuna di queste può scegliere liberamente di inserire o meno più qualità nel latte artificiale che in qualche modo imitino quello materno. Nonostante questo infinito assortimento, le aziende migliori sono quelle che possiedono centri di ricerca mondiali.

In alcuni casi conviene spendere di più optando però per i migliori brand, avendo la certezza di aver acquistato realmente un prodotto di qualità. Le principali marche di latte artificiale sono: Humana, Mellin, Plasmon, Mio, Hipp, Nestle, Natura Si e Holle. Anche in questo caso, la consulenza del pediatra di riferimento è di centrale importanza: Plasmon, per esempio, ha creato formulazioni adatte anche ad esigenze particolare. Un altro marchio piuttosto diffuso è Lipil, una miscela di acidi grassi a catena lunga, costituita da DHA e da ARA. Questa è la tipologia di latte artificiale più simile al latte materno, con quantità e proporzioni simili a quelle naturalmente presenti.

  • Leggi anche il nostro articolo dedicato a coliche neonati

Prezzo del latte artificiale

Definire con precisione i prezzi del latte artificiale è difficile, a causa delle molte variabili, tra cui la marca, il punto vendita e altre ancora. In generale, conviene comprare il latte artificiale in farmacia o negli alimentari specializzati: nonostante i prezzi maggiori, siamo sicuri della corretta conservazione. Indicativamente però, i prezzi sono i seguenti:

  • Latte artificiale liquido 1. Per quanto riguarda il latte liquido per lattanti, indicato dal numero 1, i prezzi oscillano tra 3,50€ al litro a oltre 5€ al litro.
  • Latte artificiale in polvere 1. I prezzi del latte in polvere per lattanti sono un po’ più difficili da comparare. Un chilogrammo di latte in polvere può costare a partire da 20€ fino a un massimo di 30€.