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L’auto più brutta di sempre è italiana?

La casa automobilistica italiana Fiat è conosciuta per le popolari auto sportive 500 e 124 Spyder, entrambe offrono un design piccolo e unico che i proprietari Fiat hanno imparato a conoscere e ad amare.

Fiat 500 interno - Foto di Asif Methar/Pexels.com

Secondo molte statistiche, dall’Italia non escono solo auto da sogno. Tutti associano il bel paese anche con le belle macchine, ma la verità è che le cose sono un po’ più complesse. Questo è dovuto al fatto che un modello FIAT celebre nei primi anni 2000′ ha preso lo scettro come auto più brutta di sempre secondo moltissimi esperti. Scopriamolo insieme!

Quando Fiat progettò un veicolo polivalente (MPV) con due file di tre posti, lo chiamò Fiat Multipla. Gli acquirenti di auto la considerano una delle peggiori auto mai realizzate. Cosa ha spento gli acquirenti e ha impedito loro di chiedere a gran voce il modello? L’aspetto estetico, innanzitutto, ma c’è da dire che a dispetto della fama negativa questo modello aveva i suoi apprezzatori ed era piuttosto diffuso fino ad una decina di anni fa.

La Multipla era più corta della Brava, rendendo più facile parcheggiare. Questa funzione ha evidenziato l’MPV come il veicolo per farti uscire e goderti la natura. Allo stesso tempo, offriva più spazio di carico rispetto alla Brava. Fiat credeva che questo vantaggio potesse spingere la monovolume a diventare famosa. La Multipla aveva una capacità di carburante di 16,6 galloni. Secondo Auto Evolution, Ha raggiunto una velocità massima di 105,6 mph con un’accelerazione da 0 a 62 mph in 12,6 secondi. L’MPV a trazione anteriore aveva un cambio manuale a cinque marce. Ha raggiunto una valutazione combinata di 27,4 mpg. Mentre queste specifiche non sono eccezionali, non sono nemmeno male.

Fiat 500 interno
Fiat 500 interno – Foto di Asif Methar/Pexels.com

Lo stile esterno della Fiat Multipla è goffo e poco attraente, anche dopo aver ricevuto un lifting tanto necessario nel 2004. In produzione dal 1998 al 2010, lo stile originale sembrava essere ispirato a qualcosa di alieno. Gli ampi finestrini offrono al guidatore e al passeggero una grande visibilità, consentendo loro di vedere i volti scioccati e inqusitori di conducenti e pedoni mentre osservano il design unico nel suo genere. Insieme alle grandi finestre c’è un doppio tetto apribile, una caratteristica insolita per le auto di quegli anni.

Se per qualche motivo c’eri affezionato, ti capiamo perfettamente, ma quel che è certo è che questo modello non è per niente l’orgoglio del made in Italy nel mondo! Anzi, tutt’altro, forse conviene dimenticarlo per sempre per dedicarsi al meglio a progetti di auto future.

 

Scritto da Luca Petrone

Sono un giornalista pubblicista dal 2021 ed ho conseguito un MA in Journalism alla Birkbeck University di Londra. I miei interessi sono troppo vasti per essere riassunti in una descrizione, ma ogni cosa che faccio inizia dalla scrittura. Attualmente sono web writer ed ho collaborato con svariati siti e testate online. Il mio profilo LinkedIn.