Mal di schiena, definito come un dolore sordo che si localizza nella zona della colonna lombare ma può diffondersi in altre parti del corpo. Motivo di disagio e stress per molti, le cause alla base del dolore alla schiena possono essere molto diverse tra loro. Con il termine dolore sordo definiamo una sensazione costante e, a tratti, sopportabile, che può comparire in tante parti del corpo. Saper definire non solo la localizzazione del dolore ma anche riuscire a descriverlo è molto utile, anche per aiutare il proprio medico a trovare la soluzione al problema. Il dolore, in generale, è un segnale negativo per il nostro sistema nervoso e provoca una sensazione generale di malessere.
A differenza del dolore acuto, il mal di schiena rientra a far parte della categoria del dolore cronico e persistente. La sensazione negativa è quindi piuttosto profonda e non sempre facile da localizzare un punto. Il mal di schiena può arrivare a impedire di svolgere le proprie attività quotidiane, soprattutto se prolungato nel corso del tempo. Inoltre, può essere accompagnato da emicrania e muscolatura dolente. A parte i casi di fratture vertebrali, spesso il dolore è localizzato tra la zona lombare e i glutei.
Il nome più specifico per chiamare il mal di schiena è lombalgia, in altre parole un disturbo di carattere muscolo-scheletrico di muscoli e ossa della schiena. Approfondiremo più nei dettagli la problematica all’interno di questo articolo, data anche la sua complessità. L’eziologia è infatti molto variegata, essenziale è anche prendere in considerazione la storia clinica del paziente. Partiamo con il dire che, tra le cause più comuni del dolore alla schiena ritroviamo l’assenza di attività sportiva aerobica e anaerobica continuativa, uno stile di vita troppo sedentario o postura scorretta. Migliorare il nostro stato di salute generale può partire anche da qui. Vediamo le diverse tipologie, cure e rimedi.
Mal di schiena basso
Il mal di schiena basso è anche definito dolore lombare, proprio perchè riguarda la fascia bassa della schiena e del bacino. Questo disturbo muscolo scheletrico risulta essere uno dei più comuni, infatti studi dimostrano che colpisce fino all’80% delle persone almeno una volta nella vita. Parliamo di zona lombare proprio perché ci riferiamo all’area delle cinque vertebre della colonna che costituiscono il rachide lombare. Si tratta della terza sezione della colonna, l’asse di sostegno per tutto il nostro addome. Anche il dolore sacro-iliaco può essere compreso nel dolore alla schiena basso, proprio perchè localizzato nell’area superiore del gluteo. D’altra parte, la lombosciatalgia si concentra nella zona inferiore del gluteo.
Dal forte dolore al mattino, che tende a migliorare nel corso della giornata, fino al male solo quando si compiono determinate azioni e movimenti. Le varianti del dolore alla schiena possono essere molto diverse, anche dovute al mantenimento di posizioni prolungate a lungo. Nella maggior parte dei casi, il dolore in questa zona è dovuto a un infortunio dei muscoli o dei legamenti appartenenti alla schiena. Anche una gravidanza può provocare dolore lombare, piuttosto che un’ernia al disco o una sciatalgia.
Uno stile di vita sedentario, obesità e stress possono senza dubbio provocare un aumento del rischio di sviluppare mal di schiena in questa zona. Allo stesso modo, il sollevamento non corretto di pesi oppure l’eccesso di attività sportiva possono essere responsabili del dolore lombare.
Teniamo conto del fatto che la schiena è composta da ossa, muscoli, articolazioni, legamenti e midollo spinale. Riuscire a localizzare il dolore e a descriverlo può permettere ai professionisti di identificare la causa. Per esempio, è importante distinguere il dolore acuto e intermittente di patologie ai reni, come la pielonefrite. Il dolore è sempre localizzato nella zona lombare ma nulla ha a che vedere con la schiena, in questo caso.
Mal di schiena alto
Il mal di schiena alto corrisponde a un dolore localizzato in corrispondenza della gabbia toracica e delle scapole, ma anche nella zona del collo. Dunque corrisponde al tratto più alto della colonna vertebrale. I nomi più specifici per indicare questo disturbo sono dorsalgia e cervicalgia. Entrambi possono essere legati a una tensione muscolare o piuttosto a un dolore vertebrale. Nel primo caso, la dorsalgia è un tipo di dolore meno comune ma altrettanto fastidioso. In molti casi, sorge in mezzo alle scapole ma tende a irradiarsi anche in tutta la gabbia toracica, estendendosi alle spalle e proseguendo verso le braccia.
I sintomi più comunemente riportati hanno a che vedere con bruciore ma anche tensione e rigidità muscolare. Oltre a questo, la dorsalgia può anche caratterizzarsi da fitte improvvise e piuttosto dolorose così come crampi muscolari. Inoltre, a volte il dolore si avverte in modo localizzato nel centro della colonna per poi amplificarsi quando ci si sdraia oppure si compiono determinati movimenti. Un tipo di allenamento con i manubri eseguito in modo scorretto, per esempio, può provocare questo tipo di mal di schiena.
Passiamo ora alla cervicalgia, localizzata nel tratto cervicale della colonna, la parte più mobile e anche più delicata. Teniamo presente che il tratto cervicale è formato da una grande massa muscolare, cioè il trapezio, che arriva a ricoprire anche la zona sottostante. Di solito, le fasce muscolari sia dorsali ce cervicali sono estremamente collegate tra di loro. Dunque non è affatto strano che la tensione venga irradiata, estendendosi fino alla zona dorsale. Le cause alla base della cervicalgia sono differenti, a partire dallo stress fino a una postura scorretta. La radici nervose in questa zona sono numerosissime, capaci di provocare anche sensazioni di nausea, ronzii e mancanza di equilibrio. Oltre alla terapia farmacologica, è sempre importante agire anche sul proprio stile di vita, affidandosi a un professionista.
Mal di schiena lombare
Abbiamo già parlato di mal di schiena basso, spesso localizzato tra la zona bassa della schiena e la fine del gluteo. Il dolore lombare prende anche il nome di lombalgia, molto diverso però dalla lombosciatalgia. Nel primo caso, come abbiamo già detto, la lombalgia è un dolore localizzato nel tratto lombare della colonna vertebrale. Più nello specifico, si suddivide tra lombalgia acuta e cronica. La lombalgia acuta è più comunemente detta colpo della strega, un dolore improvviso che potrebbe essere connesso a problemi di degenerazione progressiva dei dischi intervertebrali. Si tratta delle strutture che formano un cuscinetto tra una vertebra e l’altra, permettendo i movimenti e attenuando gli sforzi di compressione. Anche i dolori mestruali possono provocare stress, dolore lombare e sbalzi di umore.
In questo modo, può bastare un semplice sforzo per infiammare le terminazioni nervose presenti nel disco intervertebrale. Questo scatena la contrattura dei muscoli che circondano le vertebre. Il consulto di un medico è necessario in casi di questo tipo, anche prima di assumere qualsiasi tipo di trattamento farmacologico.
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Nel caso di lombalgia cronica, il dolore non è acuto ma persistente. Nella maggior parte dei casi, il problema può essere dovuto a una origine articolare oppure a un invecchiamento del disco intervertebrale che porta alla instabilità delle vertebre. Inoltre, la lombalgia cronica può anche essere provocata da una infiammazione o, in casi più rari, da un’infezione o dalla presenza di altre patologie. Non sottovalutare il problema e rivolgersi a un professionista è fondamentale.
Concludiamo parlando di lombosciatalgia, caratterizzata da dolori a livello del rachide lombare o lombosacrale, che tendono ad arrivare fino all’arto inferiore, dove si trova il nervo sciatico. Questa patologia, che colpisce l’apparato muscolo-scheletrico, ha origine da una infiammazione del nervo sciatico e può estendersi dalla zona dei lombi, ai glutei, alla coscia fino al piede. In gravidanza può presentarsi di frequente, proprio perchè il peso del pancione può provocare posture scorrette e infiammazione sciatica. Oltre a una diffusa debolezza generale, sono comuni anche le sensazioni di scosse elettriche o ustioni, mal di testa, riflessi ritardati e ridotta sensibilità agli arti inferiori.
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Mal di schiena: cause
Le cause del mal di schiena sono numerosissime, in alcuni casi facili da riconoscere e in altri meno. Proprio per questo, è importante conoscere la complessità della colonna vertebrale, un insieme di trenta ossa che sostengono tutto il corpo oltre a renderlo flessibile. All’interno di queste ossa, suddivise in 5 zone dalla cervicale al coccige, si trova una parte importante del sistema nervoso centrale, cioè il midollo spinale. Qui gli impulsi arrivano direttamente e in connessione con il nostro cervello. Oltre a questo, alle numerose ossa, chiamate nello specifico vertebre, sono collegati legamenti e strutture muscolari che ci permettono di effettuare ogni tipo di movimento e assumere le posture più articolate. Anche l’artiglio del diavolo è indicato nel trattamento.
Tra le cause più frequentemente associate alla comparsa del mal di schiena troviamo strappi muscolari o ai tendini ma anche ernie, artrite, problemi alla colonna vertebrale e osteoporosi. Sottolineiamo che chi conduce uno stile di vita sedentario è senza dubbio più a rischio per dolori alla schiena, soprattutto nella parte superiore a causa di movimenti bruschi o improvvisi. Questo anche perché i muscoli meno tonici e reattivi sono più facilmente soggetti a strappi o contratture, rispetto a chi svolge sport regolarmente. Naturalmente anche svolgere attività sportiva scorrettamente aumenta il rischio di incorrere in traumi o infortuni, con conseguenze e dolori di fatto molto simili. Oltre a questo, l’avanzare dell’età e la conseguente degenerazione dei dischi intervertebrali e delle ossa può esporre più facilmente a questo tipo di problematiche.
Oltre a movimenti sbagliati, scoliosi e cifosi, altre due condizioni possono provocare mal di schiena. La prima è l’osteocondrosi, che colpisce anche il sistema nervoso spinale provocando dolore. Con questo termine si indicano un insieme di patologie delle ossa lunghe o brevi, in cui una piccola porzione di estremità, ossea o cartilaginea, si stacca dal restante osso sano. Una percentuale di circa il 10% dei pazienti presenta una grave invalidità. Il processo degenerativo può causare anche altri disturbi come la spondiloartrosi, cioè la degenerazione delle articolazioni intervertebrali poste dietro ai dischi.
L’altra patologia che provoca mal di schiena frequentemente è l’ernia del disco. Si tratta di una patologia che colpisce i dischi che si trovano tra le vertebre, nello specifico in seguito alla diminuzione del contenuto acquoso del disco. Tutto questo provoca un avvicinamento delle vertebre, il disco prova a trattenere più acqua ma non avendo strutture perfettamente integrate, non riesce a contenere la pressione. Quando il nucleo si rompe, non si verifica l’ernia, che invece è conseguenza del fatto che l’anello si crepi, in seguito alla pressione del nucleo interno. In questo caso, avviene il prolasso, cioè un’ernia creata a partire dai materiali derivanti dalla rottura. Quando questi materiali entrano in contatto con innervazioni, si sente dolore. L’olio di ricino, usato come lassativo, può provocare mal di schiena.
Mal di schiena: Rimedi
I rimedi per combattere il mal di schiena partono dall’approfondimento delle cause alla base del problema. Affidarsi a soluzioni naturali oppure farmaci assunti senza cognizione di causa è del tutto inutile, oltre che dannoso. Il nostro consiglio è prima di tutto quello di affidarsi a un professionista, dall’osteopata fino all’ortopedico, per capire cosa si nasconde dietro al mal di schiena.
Passando alle soluzioni, la prevenzione ha un ruolo chiave per ridurre il rischio di problemi alla schiena ed evitare conseguenze anche gravi, soprattutto a carico dei nervi e delle vertebre. Non prestare la giusta attenzione alla postura ma la forma fisica può portare il dolore a cronicizzare, rendendo più difficile il trattamento anche con i comuni analgesici o antinfiammatori. Prima di tutto, è importante prestare attenzione alla forma fisica perché l’obesità e il sovrappeso possono provocare uno sforzo eccessivo per la schiena. Oltre a questo, l’attività fisica regolare permette di mantenere il tono muscolare e elasticità, riducendo il rischio di contratture strappi. Sport e alimentazione sono alleati importanti.
Inoltre, mantenere una postura scorretta può provocare problemi a carico della schiena, soprattutto se mantenuta troppo lungo. Il rimedio è fornire supporto adeguato alla schiena, assicurandosi che l’altezza della seduta non provochi un affaticamento del collo, delle spalle e della parte superiore della schiena. Durante il sonno, è meglio dormire a pancia in su, oppure su un fianco, per mantenere una posizione più naturale per la colonna vertebrale.
I massaggi per la schiena possono essere un valido rimedio, se effettuati da professionisti, anche per ridurre stress e ansia. Entrambi sono fattori di rischio per i dolori alla schiena, proprio perché accrescono la tensione delle spalle e del collo. Attenzione anche a sollevare e trasportare oggetti troppo pesanti, è importante piegare le gambe nell’abbassarsi e non sforzare direttamente la schiena. I farmaci più comuni per il mal di schiena sono gli antinfiammatori non steroidei (FANS), che sono efficaci quando il dolore è occasionale e non troppo intenso. Oltre alle pastiglie, sono disponibili anche cerotti, pomate e gel a uso locale, da applicare direttamente sulla pelle nel punto in cui è concentrato il dolore. L’opzione chirurgica può essere presa in considerazione solo dopo un consulto medico.
Mal di schiena: esercizi
Come abbiamo già sottolineato, è importante svolgere attività fisica con regolarità. Oltre a questo, esistono esercizi per la schiena specifici per migliorare la condizione della schiena o per ridurre il mal di schiena, tra cui senza dubbio la ginnastica posturale. Con questo termine intendiamo una serie di esercizi e attività volte a migliorare la postura, rinforzando il tono muscolare proprio perché molti problemi alla base del dolore in questa zona hanno una natura muscolo-scheletrica. Di conseguenza, prendersi cura della postura è essenziale.
La ginnastica posturale può essere fatta sia a scopo preventivo o antalgico, cioè per trarre sollievo dal dolore. Esistono diversi tipi di esercizi di ginnastica posturale, importanti da conoscere. Nello specifico, esiste la ginnastica per la muscolatura respiratoria, proprio perchè la postura corretta è strettamente legata alla corretta respirazione. In secondo luogo, la ginnastica per la muscolatura antigravitaria, con esercizi che coinvolgono quei muscoli che ci consentono di stare in piedi e poi per la muscolatura stabilizzatrice del bacino, con attività volte a mantenere la postura corretta del bacino. Alcuni degli esercizi possono essere svolti tranquillamente anche a casa ma il consiglio è quello di affidarsi a dei professionisti, almeno per le prime sedute di ginnastica, come fisioterapisti, osteopati e ortopedici.
Per esempio, per fare stretching e allungare l’intera schiena, possiamo partire supini, con le braccia lungo i fianchi e la zona lombare al suolo. Dopo di che, flettiamo una gamba e avviciniamola al petto con il braccio opposto. Manteniamo la posizione del primo esercizio per 15 secondi flettendo l’altro braccio verso l’alto, per poi ripetere con la gamba opposta. Per aumentare la flessibilità delle vertebre, il secondo esercizio prevede una partenza sdraiati a petto in giù. Proni e con i gomiti saldi al pavimento, solleviamo solo il busto e teniamo la posizione per 15 secondi. Non inarchiamo troppo la schiena e non solleviamo l’addome.
Mal di schiena: quando preoccuparsi?
Quando il mal di schiena diventa fonte di preoccupazione? Le stime più recenti riportano che solo 1 soggetto su 1000 soffre di una patologia allarmante a partire dal mal di schiena. Detto questo, come abbiamo sottolineato dall’inizio dell’articolo, è di fondamentale importanza conoscere la tipologia del dolore e saperlo descrivere al meglio. In questo modo, abbiamo anche la possibilità di monitorare il dolore nel corso del tempo e descriverlo con cura al professionista di fiducia. Cambiare le nostre abitudini può non essere sufficiente nel caso, per esempio, di un’ernia. Pur non essendo spesso fonte di eccessiva preoccupazione, anche la lombalgia può divenire una patologia complessa. Questo perchè può rendere difficile la quotidianità e, soprattutto, può persistere per mesi, talvolta per anni.
Detto questo, ci sentiamo di fornire alcune informazioni relative anche ad alcune forme di tumore. Ricordiamo però che diagnosticare un disturbo sulla base dei sintomi riportati online è solo pericoloso oltre che dannoso. Oltre al tumore, alcune delle patologie più diffuse sono aneurisma addominale, infezione alla spina dorsale, sindrome della cauda equina e spondilite anchilosante. In generale, è importante tenere a mente che neoplasie possono insorgere anche a causa di lesioni della colonna vertebrale o nella zona vicina. Quindi meglio tenere sotto controllo i sintomi e riferirli a un medico.
In generale, esistono alcuni campanelli d’allarme che è bene identificare e far interpretare a un professionista. Più nello specifico, è bene indagare il mal di schiena quando si presenta incontinenza, sia dell’intestino che della vescica. Anche l’intorpidimento e la sensazione di scosse agli arti inferiori e alla zona lombare richiede attenzione, sarà necessario svolgere esami di approfondimento. Anche dopo un incidente, di qualsiasi tipo, sintomi di questo tipo potrebbero indicare una compressione al midollo o qualsiasi altra tipologia di lesione al midollo spinale. Affidiamoci al consulto del medico se il dolore è costante anche di notte, se continua a peggiorare o se dura da più di un mese.
Mal di schiena in gravidanza
La gravidanza è un momento, nella vita di una donna, che sottopone il suo corpo a uno sforzo piuttosto grande. Rimanere incinta significa impegnare il proprio organismo nella sua totalità e al suo limite, mettendo anche alla prova organi e sistemi di ogni tipo. Nel caso della donna in salute, il suo corpo tende ad adattarsi al cambiamento ma è possibile riscontare alcune problematiche. Di essenziale importanza è comprendere i segnali di stanchezza, proprio perchè il corpo prova a comunicare con noi in questo modo.
Il mal di schiena rientra a pieno titolo tra i disturbi più comuni per una donna in gravidanza. Naturalmente, aver avuto un trauma del bacino o della colonna, o aver sofferto in passato di questa condizione, aumenterà il rischio di soffrirne in gestazione. Il primo tipo di mal di schiena rappresenta uno tra i sintomi gravidanza, che quindi compare tipicamente le prima settimane o il primo mese. Questo perchè i dolori nella zona lombare rappresentano gli effetti del lavoro dell’utero, che è sottoposto a cambiamenti continui e costanti. Cambia il suo peso, il suo volume e anche la sua forma per poter accogliere, di lì a poco, una nuova vita al suo interno.
Nei mesi successivi invece, il cambio di peso e l’aumento delle dimensioni del pancione possono aumentare il rischio di mal di schiena cronico, a volte anche con dolori alla sciatica. Comprendere le cause alla base di questo dolore è essenziale, anche per cercare soluzioni volte ad alleviare il problema. Yoga e tecniche di rilassamento muscolare possono rivelarsi estremamente utili in questi casi, ma il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un medico, per migliorare il proprio stato di salute e monitorare anche quello del piccolo.