Le malattie sessualmente trasmissibili (MST) o malattie veneree, sono un insieme di malattie infettive che si trasmettono tramite i rapporti sessuali vaginali, anali ed orali. Sono causate da una serie di microrganismi (virus, batteri, protozoi, parassiti) molto diversi tra loro in termini di dimensioni, ciclo vitale, manifestazioni cliniche e trattamenti disponibili. Le malattie veneree sono diffuse in tutto il mondo da millenni e possono essere causa di sintomi acuti, infezioni croniche e gravi complicanze a lungo termine.
Ogni anno milioni di persone in tutto il mondo sono colpite da malattie sessualmente trasmissibili, in larga parte nei Paesi in via di sviluppo, ma anche in Occidente. I dati dei sistemi di sorveglianza attiva dimostrano che in Italia il numero di persone con una malattia a trasmissione sessuale è in costante aumento, specialmente nei giovani adulti. Nel 2017, oltre il 70% dei casi di HIV era a carico di persone che non sapevano di essere infette. L’incidenza delle malattia sessualmente trasmissibili è in aumento perché i sintomi possono essere sfumati o anche assenti e perché c’è una certa disinvoltura nell’intrattenere rapporti promiscui e senza protezioni.
Purtroppo, complice la disponibilità di una cura per quasi ogni problema, si sta perdendo la percezione di quanto queste malattie possano essere pericolose ed anche mortali.
Nel corso di questo articolo approfondiremo l’argomento delle malattie sessualmente trasmissibili con riguardo a sintomi, cause, modalità di trasmissione, fattori di rischio ed opzioni terapeutiche.
Cosa sono le malattie sessualmente trasmissibili?
Le malattie sessualmente trasmissibili si trasmettono per contagio diretto tramite rapporti sessuali (anche non completi) con una persona infetta. Sono causati da diversi microrganismi che per sopravvivere devono sempre avere un ospite, in questo caso l’uomo; vivono nelle mucose e si trasmettono attraverso il contatto cutaneo o con liquidi biologici infetti (secrezioni vaginali e prostatiche, sperma, sangue, saliva). Le malattie veneree possono sia colpire gli organi genitali, sia diffondersi ad altri organi ed apparati, vicini ai genitali ma anche molto lontani dalla sede del contatto.
Per contrarre una malattia sessualmente trasmessa non è per forza necessario un rapporto completo, può essere sufficiente anche un contatto con i genitali esterni oppure un contatto indiretto (ad esempio toccando i genitali del partner con le mani sporche). Inizialmente la maggior parte delle malattie sessualmente trasmissibili è asintomatica e questo contribuisce a diffondere il contagio. Più avanti nell’infezione possono presentarsi segni e sintomi come bruciore, dolore, perdite purulente ed ulcere, ma come vedremo non sono rare le malattie veneree asintomatiche, specialmente nel sesso femminile.
La maggior parte delle malattie sessualmente trasmissibili causa infiammazione, ulcere e lesioni cutanee che rendono più facile la trasmissione di altre infezioni, come l’HIV. Alcune malattie in molti casi si trasmettono contemporaneamente, come la clamidia e la gonorrea, oppure la sifilide e l’HIV. Nonostante i miglioramenti diagnostici e terapeutici in grado di rendere le persone colpite non infettanti, la prevalenza delle malattie sessualmente trasmissibili rimane molto alta in tutto il mondo.
Malattie sessualmente trasmissibili: Elenco
Come riporta l’OMS, oggi si conoscono oltre 30 diversi patogeni, tra batteri, virus, protozoi e parassiti, responsabili di malattie sessualmente trasmissibili. Su questo argomento, leggi anche i nostri articoli sull’Uretrite e Proctite.
Principali MST causate da batteri
- Infezione da clamidia (Chlamydia trachomatis, compresi i sierotipi L1, L2, L3 responsabili del linfogranuloma venereo)
- Gonorrea (Neisseria gonorrhoeae)
- Sifilide (Treponema pallidum)
- Ulcera venerea o cancroide (Haemophilus ducreyi)
- Donovanosi o Granuloma inguinale (Klebsiella granulomatis)
- Infezioni batteriche non gonococciche e non clamidiali (Gardnerella vaginalis, Mycoplasma genitalium, Mycoplasma hominis, Ureaplasma urealyticum, Streptococco di gruppo B).
Principali MST causate da virus
- Infezione da HIV (Virus dell’Immunodeficienza Umana)
- Herpes genitale (Herpes simplex virus di tipo 2 e di tipo 1)
- Condilomi ano-genitali (Papillomavirus umano – HPV)
- Epatite B (virus dell’epatite B – HBV)
- Epatite C (virus dell’epatite C – HCV)
- Mollusco contagioso (Poxvirus)
- Infezione da cytomegalovirus (Cytomegalovirus)
Principali MST causate da protozoi
- Infezione da trichomonas (Trichomonas vaginalis)
Principali MST causate da parassiti
- Pediculosi del pube (Phtirus pubis)
- Scabbia (Sarcoptes scabiei)
Altri patogeni
Esistono poi patogeni non strettamente a trasmissione sessuale, ma che si possono trasmettere anche con rapporti intimi, come:
- Candida
- Salmonella
- Shigella
- Campylobacter
- Ameba
- Giardia
Malattie sessualmente trasmissibili: Sintomi
I sintomi delle malattie sessualmente trasmissibili variano a seconda del microrganismo causa dell’infezione, del sesso del soggetto colpito e di altri parametri come la risposta immunitaria dell’ospite. Molte malattie causano lesioni cutanee e secrezioni, altre sono asintomatiche fino ad uno stadio avanzato e passano inosservate per lungo tempo. A seconda della malattia, i sintomi possono apparire entro pochi giorni (Candida, Gonorrea) o addirittura dopo anni (HIV, sifilide). Alcuni sintomi e segni tipici delle malattie sessualmente trasmissibili sono:
- Piaghe (anche non dolenti) sui genitali, nella zona rettale o nella zona orale
- Verruche genitali o condilomi
- Bruciore o dolore alla minzione (sintomi anche della cistite)
- Secrezioni dal pene
- Perdite vaginali (leucorrea)
- Perdite vaginali ematiche
- Dolore o sanguinamento durante i rapporti
- Ingrossamento dei linfonodi, specialmente nell’area inguinale
- Dolori pelvici
- Febbre persistente
- Diarrea persistente
- Rash cutaneo su tronco, mani o piedi
Nel caso dell’HIV i sintomi possono apparire solo in fase avanzata (il cosiddetto AIDS) e consistono in infezioni opportunistiche, causate dal fatto che il virus ha ucciso la maggior parte dei linfociti T. Possono essere presenti alcuni dei sintomi in elenco, oppure molti. Come già detto la malattia può anche decorrere inizialmente in modo asintomatico e presentare sintomi in fase avanzata, oppure non presentarli mai. È importante sapere che le malattie sessualmente trasmissibili contratte prima o durante la gravidanza possono causare danni al feto e al neonato, se trasmesse durante il parto. Aborti spontanei, infertilità ed anche la sterilità possono essere causate da infezioni non curate (HIV, HBV, clamidia, gonorrea, sifilide, herpes genitale).
Malattie sessualmente trasmissibili: Cure
La maggior parte delle malattie sessualmente trasmissibile è curabile. Il trattamento dipende dal microrganismo responsabile: nel caso di batteri/funghi/protozoi si somministrano antibiotici e generalmente si eradica l’infezione completamente, mentre nel caso dei virus le opzioni terapeutiche sono ridotte, ma non inesistenti. A volte i medici prescrivono un trattamento sindromico (o empirico) cioè diretto contro i microrganismi che presumibilmente stanno provocando la malattia, ma questo tipo di approccio è sconsigliato da molti specialisti.
I sintomi associati alle malattie sessualmente trasmissibili, come dolore ed infiammazione, si trattano con antinfiammatori ed antidolorifici. È importante trattare anche i propri partners sessuali ed evitare rapporti con precedenti partner a rischio, che non hanno fatto la terapia: è possibile prendere una seconda volta l’infezione dopo la guarigione della prima. Se le malattie sessualmente trasmesse non vengono trattate in maniera adeguata possono causare gravi complicanze, come:
- infertilità e sterilità (difficoltà o impossibilità ad avere figli)
- problemi durante la gravidanza (parto prematuro, aborto, sindromi neonatali, morte neonatale)
- infezioni neonatali (occhi, polmoni, encefalo)
- sviluppo di tumori (carcinoma della cervice o fegato)
Malattie batteriche/fungine
La cura delle malattie veneree causate da batteri o protozoi (sifilide, clamidia, gonorrea, mycoplasma…) si basa sulla somministrazione di antibiotici specifici per il batterio da eliminare. È consigliabile eseguire l’antibiogramma, perché sono sempre più diffusi ceppi resistenti agli antibiotici. Il trattamento può essere locale o sistemico (via orale o parenterale) e deve proseguire per tutto il tempo indicato dal medico: non bisogna mai interrompere l’assunzione dell’antibiotico prima del termine della terapia, nemmeno quando i sintomi scompaiono. Bisogna astenersi dai rapporti sessuali fino a completa guarigione.
- In caso di rapporto non protetto e rischio di gravidanza, leggi anche l’articolo dedicato alla pillola del giorno dopo
Malattie virali
Le malattie veneree virali a volte sono incurabili. I virus erpetici, il Papillomavirus umano e l’HIV si integrano nel genoma dell’individuo e non possono essere eradicati del tutto, ma esistono terapie antivirali molto efficaci e le lesioni cutanee possono essere rimosse con la chirurgia. Le malattie virali, in particolare l’infezione da herpes e l’HIV, di solito persistono per tutta la vita. I farmaci antivirali possono controllare ma non ancora curare tutte queste infezioni.
- L’Herpes genitale rimane latente per tutta la vita nei gangli nervosi e si riattiva ciclicamente causando vescicole ed ulcere con dolore, disagio e sovrainfezioni nell’area genitale.
- Il Papillomavirus umano si integra definitivamente nelle cellule epiteliali senza causare alcun sintomo e rappresenta un grave fattore di rischio per il cancro della cervice uterina (specialmente i genotipi 16 e 18).
- HIV. Non esistono ancora farmaci in grado di eliminare definitivamente il virus, ma alcune terapie lo tengono sotto controllo e la mortalità da HIV negli ultimi decenni è decisamente calata grazie all’introduzione di terapie antiretrovirali come la HAART. Il soggetto deve sottoporsi alla terapia antiretrovirale per tutta la vita.
- L’epatite C è curabile con difficoltà e dopo numerosi cicli di farmaci.
Prevenzione e controllo delle infezioni sessualmente trasmissibili
La prevenzione è fondamentale per evitare l’insorgere delle malattie sessualmente trasmissibili. Ci sono diversi modi per evitare o ridurre il rischio di sviluppare queste malattie:
- Astenersi dall’attività sessuale a rischio (evitare rapporti sessuali occasionali, in ogni caso utilizzare correttamente il preservativo)
- Vaccinazioni: sono disponibili vaccini per prevenire l’infezione da Papillomavirus umano (HPV), epatite A, epatite B
- Evitare l’uso di droghe o l’abuso di alcol, il cui effetto può favorire l’adozione di comportamenti sessuali pericolosi
- Evitare la condivisione di oggetti che possono penetrare la cute o le mucose (rasoi, forbici, aghi, spazzolino da denti, siringhe, biancheria intima, sextoys)
Controllare e prevenire l’insorgenza delle malattie veneree è un obiettivo prioritario per la sanità pubblica, considerato:
- l’elevato numero di persone che ogni anno acquisisce una malattia sessualmente trasmissibile
- la proporzione rilevante di soggetti asintomatici ma infettanti
- l’elevata probabilità di trasmissione al partner
- sempre maggiore diffusione di comportamenti sessuali a rischio
- la suscettibilità biologica di alcuni soggetti
- la giovane età in cui si inizia ad avere rapporti
- l’incidenza di sequele e complicanze delle patologie
- la possibilità di prevenire e curare efficacemente la maggior parte delle malattie veneree
Indicazioni dell’OMS
Per i motivi sopracitati l’OMS ritiene essenziale promuovere campagne informative sui fattori di rischio delle malattie sessualmente trasmissibili e campagne di educazione sessuale, specialmente alle scuole superiori. Un altro obiettivo prioritario è identificare le persone infette ma asintomatiche ed i loro partners sessuali. Secondo l’OMS, il controllo delle malattie veneree deve prevedere:
- facile accesso ai servizi di diagnosi e cura
- accurata informazione sulle manifestazioni cliniche delle malattie veneree e sulle possibili complicanze
- educazione alla salute sessuale (es. corretto uso del condom)
- trattamento appropriato, anche del partner
- promozione del test HIV
- messa a punto di servizi per migliorare la consapevolezza dei giovani sulle malattie sessualmente trasmissibili
- specifiche misure di prevenzione e controllo per i soggetti con comportamenti sessuali a rischio
- utilizzo dei vaccini disponibili (HPV, HBV)
- rafforzamento dei sistemi di sorveglianza
Come si trasmettono le malattie veneree?
Nella diffusione delle malattie sessualmente trasmesse gioca un ruolo importante l’attività sessuale di ogni tipologia (vaginale, anale, orale) ma è possibile contrarre l’infezione anche senza contatto sessuale. E’ il caso delle infezioni madre-figlio (durante la gravidanza o nel periodo post-partum) e di trasfusioni (modalità di trasmissione ormai rarissima per l’introduzione di numerose procedure e protocolli sul sangue trasfuso).
La stragrande maggioranza dei soggetti affetti da malattie sessualmente trasmissibili si infetta attraverso rapporti intimi. Un rapporto vaginale/anale/orale rende più facile trasmettere l’infezione, ma anche il semplice contatto con le lesioni cutanee o le ulcere può trasmettere i microrganismi.
Ad esempio, l’herpes genitale può essere contratto per contatto con le vescicole, così come la sifilide. La gonorrea invece può trasmettersi attraverso il contatto con le secrezioni infette, non necessariamente con un rapporto completo. La concomitanza di altre patologie che determinano infiammazione e lesioni nell’area genitale o orale rende più facile trasmettere la malattia. Ovviamente, anche i rapporti orali di qualsiasi tipo possono trasmettere le malattie veneree.
In generale, gli agenti eziologici responsabili delle malattie sessualmente trasmesse presentano differenti modalità di trasmissione che, anche se raramente, possono includere l’utilizzo promiscuo di biancheria, asciugamani ed articoli personali infetti. Al di fuori di poche eccezioni (la mononucleosi infettiva per il bacio), le malattie veneree non si trasmettono baciando un’altra persona, bevendo dallo stesso bicchiere o stringendole la mano. L’uso di bagni pubblici viene considerata una pratica a basso rischio, perché la maggior parte dei microorganismi responsabili di malattie sessualmente trasmesse non sopravvive a lungo all’esterno del corpo.
Le malattie sessualmente trasmissibili sono pericolose?
La pericolosità intrinseca delle malattie sessualmente trasmesse dipende da numerosi fattori. Praticamente tutte le malattie veneree, se diagnosticate in tempo, possono essere trattate efficacemente evitando la possibilità che la patologia cronicizzi e prevenendo così le complicazioni a lungo termine, che possono portare all’infertilità, alla sterilità ed anche al decesso del soggetto. Mentre alcune patologie sono abbastanza banali e si risolvono da sole in pochi giorni senza conseguenze, come la Candida, altre hanno un potenziale di rischio elevatissimo, come l’HIV e la sifilide.
Ogni malattia sessualmente trasmessa deve essere presa sul serio perché le conseguenze a lungo termine possono essere molto gravi ed irreversibili. Purtroppo numerose malattie veneree decorrono in modo asintomatico e conducono ad alterazioni funzionali degli organi interni: è il caso della clamidia, che può danneggiare la pelvi causando la malattia infiammatoria pelvica (che a sua volta determina sterilità), ma anche dell’epatite C che può portare al carcinoma epatico, o della sifilide che attacca il sistema nervoso centrale. Alcune malattie sessualmente trasmissibili sono incurabili, come l’HIV e l’herpes genitale.
Quindi, il termine “pericoloso” è piuttosto relativo. Più che la malattia in sé, è pericoloso ignorare i sintomi oppure ritenersi al sicuro.
La sifilide è pericolosa, ma si cura definitivamente con un ciclo di antibiotici, così come la clamidia e la gonorrea. Qualunque persona sessualmente attiva potrebbe contrarre una malattia venerea e non c’è vergogna in questo, l’importante è non sottovalutare l’infezione e sottoporsi alla terapia per il tempo necessario all’eradicazione. Persino per l’HIV e l’epatite C sono disponibili opzioni terapeutiche efficaci che permettono di controllare molto bene la patologia senza arrivare alle estreme conseguenze.
Fattori di rischio
I fattori di rischio per le malattie sessualmente trasmissibili sono:
- Sesso non protetto con partner multipli
- Promiscuità sessuale
- Utilizzo inadeguato o mancato del preservativo
- Altre malattie infettive concomitanti
- Uso di alcol e droghe
- Giovane età
- Ignoranza riguardo all’argomento
- Difficoltà (da parte di medici e pazienti) ad affrontare argomenti di natura sessuale
- Predisposizione alla reinfezione (partner che non vengano trattati contemporaneamente)
- Trattamento inadeguato o incompleto, che può condurre allo sviluppo di farmacoresistenza dei microrganismi
Cosa fare quando si pensa di aver contratto una infezione
Chi sospetta di aver contratto una infezione sessualmente trasmessa deve:
- comunicarlo al partner
- avere rapporti sessuali solo con l’uso del preservativo
- recarsi subito dal proprio medico perché buona parte di queste infezioni possono essere curate efficacemente mentre, in caso di mancata terapia, non sono infrequenti gravi sequele e complicanze come la cronicizzazione della malattia, la sterilità, la trasformazione oncogena (tumorale)
La terapia immediata riduce il rischio di contrarre l’infezione da HIV, perché le infezioni sessualmente trasmesse producono lesioni a livello dei genitali che favoriscono l’ingresso e l’uscita del virus. Quindi, chi è affetto da una malattia venerea presenta un rischio molto più alto di contrarre o di trasmettere l’infezione da HIV. Infine, una cura tempestiva è fondamentale per prevenire la trasmissione delle infezioni sessualmente trasmesse ad altre persone.
Le malattie a trasmissione sessuale sono molto numerose e differenti, quindi le modalità di diagnosi possono essere diverse. Di fronte ad un soggetto che teme di aver contratto una malattia venerea, il medico (di base o specialista) deve procedere con l’esame obiettivo (visita) e prescrivere tutti gli esami che possono aiutare ad eseguire una diagnosi cioè esami di laboratorio (prelievo di sangue, esame delle urine, tampone uretrale/vaginale/faringeo, esame di liquidi biologici, esame delle feci, esami di biologia molecolare ecc) ed eventualmente esami radiologici (ecografia, radiografia). Una volta identificato l’agente patogeno il medico prescriverà la terapia più appropriata che deve essere portata a termine nelle modalità indicate e senza interruzioni.
Infezione da HIV
L’HIV è una malattia che causa stigmatizzazione sociale perché storicamente associata a comportamenti ritenuti immorali (rapporti anali, uso di droghe endovena). Oggi non è più così e la maggior parte delle persone che scopre di essere affetta da HIV è eterosessuale e non fa uso di droghe, ma la stigma è rimasto, tanto che molte persone che sospettano di aver contratto il virus non fanno il test per paura di risultare positive.
L’HIV è asintomatico per molti anni, fino ad una fase avanzata della malattia. Il test per l’HIV è gratuito in tutta Italia e la diagnosi precoce è essenziale sia per non diffondere la malattia, sia per evitare di entrare in una fase della malattia in cui il sistema immunitario è talmente indebolito che il soggetto contrae una serie di patologie infettive gravissime, indicative di AIDS conclamato. Se si hanno avuto comportamenti a rischio bisogna sottoporsi al test dopo 1-3 mesi dal rapporto. Oggi, le terapie antiretrovirali iniziate precocemente permettono ai soggetti HIV-positivi di vivere una vita normale, con una aspettativa di vita quasi uguale a quella delle persone HIV negative.
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