Alla luce del particolare periodo per la nostra economia, dovuto in particolare alla guerra intercorsa ad est tra Ucraina e Russia, e con tutti i rischi ed i dubbi accentuati dall’emergenza Covid-19 e dall’inflazione feroce, porsi domande sulla fattibilità e sulla conveniente dell’acquisto di un immobile è più che normale. In questo articolo cercheremo brevemente di descrivere la condizione attuale del mercato immobiliare in Italia, osserveremo le ultime notizie che arrivano dalle grandi banche mondiali, ed analizzeremo le problematiche ed i vantaggi di alcuni dei mutui più richiesti dalla popolazione.
L’acquisto di una casa è una sempre un passo molto importante, sia a livello economico che a livello “emotivo”, rappresenta infatti l’allontanamento definitivo dal nido familiare e l’ingresso nel mondo “adulto”, che avviene sempre con un certo ritardo nella nostra penisola. Ovviamente però acquistare un immobile oltre ad apportare gioia ed ad introdurci in una nuova fase della nostra vita, porta con se la richiesta di un immenso sacrificio, di tanto impegno e di tanta fatica.
Oggi, infatti, in Italia, a causa delle difficoltà lavorative che colpiscono principalmente le fasce più giovani della popolazione, comprare un immobile è diventato effettivamente un incubo. Sempre più spesso è necessario il ricorso ad un mutuo bancario, da risarcire anche in 30 o 40 anni, che purtroppo risente molto delle forti oscillazioni dell’economia non solo nazionale ma anche mondiale. Nel particolare periodo che stiamo vivendo da qualche anno quindi, un passo già complicato di per se, è diventato una vera e proprio odissea. Osserviamo di seguito i rischi ed i benefici di un particolare mutuo, quello a tasso variabile, a cui si ricorre pensando di risparmiare del denaro.
I rischi ed i benefici del mutuo a tasso variabile
La caratteristica principale di questo tipo di mutuo è quella di essere imprescindibilmente legato a quello che è l’andamento del mercato finanziario nazionale e mondiale. In particolare si tengono in considerazione due fattori, o indici, uno è quello definito “Euribor”, un riferimento calcolato giornalmente che indica il tasso di interesse medio le principali banche europee, e lo Spread, parola all’ordine del giorno qualche anno fa nel nostro paese. Pertanto, se il tasso di riferimento sale, salirà anche la rata del mutuo che il consumatore dovrà alla propria banca, se il tasso cala, calerà anche il prezzo da corrispondere.
Dato che il tasso non è fisso, questo risulta essere, almeno inizialmente, più basso rispetto ad altre tipologie di mutuo, come quelli appunto a tasso non variabile o fisso. Ma, come si nota molto chiaramente, il mutuo a tasso variabile è allo stesso tempo molto più rischioso, la rata mensile potrebbe infatti crescere col passare dei mesi e degli anni per le motivazioni più varie, da una calamità naturale ad una guerra, da un virus ad un fallimento bancario, e così via.
I mutui e la Banca d’Italia
La Banca d’Italia, nelle ultime settimane in particolare, ha pubblicato alcuni documenti in cui analizza la situazione corrente relativa ai mutui concessi dalle banche sia a famiglie private sia a individui che necessitano di denaro per avviare una piccola industria o fabbrica. Secondo gli analisti della Banca d’Italia, a causa di alcune decisioni prese dalla Banca Centrale Europea già nei mesi di gennaio e febbraio i prestiti emessi alle famiglie per acquistare una abitazione sono cresciuti, stando al documento sarebbero saliti di quasi 0.20 punti di percentuale, passando dal 3.95% al 4.12%.
Stando a tali ricerche, entro la fine del 2023 le famiglie italiane che hanno ottenuto un mutuo rischiano di dover sostenere ulteriori spese, queste potrebbero addirittura ammontare a circa 2.000 Euro. Il rialzo dei tassi presentati dalle banche in questi mesi corrispondono infatti ad un rincaro mensile che supera agevolmente i 150 euro, e che purtroppo sembra essere in procinto di peggiorare nuovamente lungo il corso dell’anno.
Conclusioni in merito
Se ad un primo colpo d’occhio il mercato immobiliare e l’inflazione non sembrano correlati, sul lungo periodo, l’inflazione ed il mercato del mattone corrono nella stessa direzione a causa dell’aumento incessante che pare esserci dei tassi di interesse a livello nazionale ed europeo. Non è detto che i prezzi potrebbero scendere nei prossimi anni, ma il consiglio forse risulta essere proprio questo, attendere “congiunture astrali” migliori.