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Operazione Miopia: Rischi, Prezzo, Opinioni e Migliori Centri

Operazione miopia, una soluzione a uno dei problemi più fastidiosi e più comuni al mondo quando si parla di disturbi alla vista. La miopia è uno dei disturbi della vista più diffusi in assoluto nel mondo. Per molti anni non è stato possibile intervenire se non con lenti create appositamente per gestire il problema. Ad oggi, possiamo affermare che l’operazione miopia è un intervento definitivo e risolutivo: questo perché le tecniche per le operazioni laser sono diventate sicure, moderne e a costi sostenibili.

Ma che cos’è la miopia e come si svolge l’operazione laser? Facciamo un breve excursus nella storia della miopia e nelle diverse tecniche di intervento con i relativi costi che è possibile trovare. Poi, più nello specifico, andremo a vedere l’operazione miopia che rientra a tutti gli effetti nella chirurgia refrattiva. La miopia, prima di tutto, è un fenomeno ereditario che colpisce circa il 25% della popolazione. È dovuta ad una forma dell’occhio leggermente allungata, che impedisce al cristallino di mettere perfettamente a fuoco i raggi di luce sulla retina.

L’unità di misura della miopia è la diottria ma spesso si esprime anche un punteggio in decimi sull’acuità visiva. Dieci decimi (10/10) è la visione normale, ma in realtà ci sono persone con un acuità visiva superiore. Vi siete mai chiesti come vede un miope? L’immagine sotto ci da un’idea della visione leggermente sfocata. I difetti visivi più diffusi sono miopia, astigmatismo ed ipermetropia. Vi rimandiamo anche al nostro approfondimento sulle cause della miopia.operazione miopia

 

Operazione Miopia Laser: cos’è?

Operazione Miopia Laser, questo sarà il focus del nostro articolo. Prima di tutto, dobbiamo sapere che l’operazione miopia con laser è sicura: sono davvero rarissimi i casi di non riuscita o di non completa guarigione dopo l’intervento. Il medico, in ogni caso, deve valutare la singola situazione e fornire al paziente tutte le informazioni riguardo alla fase pre-operatoria, allo svolgimento dell’operazione ed alla fase post-operatoria.

[md_boxinfo title=”Curiosità”]L’occhio è come un’impronta digitale: è unico per ciascuna persona, quindi per ottenere un risultato eccellente bisogna personalizzare la chirurgia refrattiva.[/md_boxinfo]

Il laser non può correggere la forma dell’occhio, quindi la zona trattata sarà la cornea, ovvero la parte trasparente dell’occhio che contiene e protegge il cristallino. L’incisione fatta dal laser ha lo stesso principio degli occhiali. Si assottiglia la cornea nella zona più centrale ottenendo un’allontanamento della zona di convergenza (piano focale) della luce all’interno dell’occhio. Abbiamo detto che l’operazione di laser agli occhi rientra nella chirurgia refrattiva, un’area della chirurgia orientata alla correzione dei difetti oculari. Questo tipo di chirurgia refrattaria, con laser ad eccimeri (tecnologia LASIK), è in grado di curare miopia, astigmatismo e ipermetropia.

Molte cose sono cambiate nel corso del tempo. La chirurgia refrattiva ha le sue origini negli anni ’60. Pioniere in questo campo fu il medico spagnolo José Ignacio Barraquer, che nel 1964 inventò l’intervento di cheratomileusi. Su questo principio si basa ancora oggi la maggior parte delle operazioni effettuate tramite laser. Il vecchio intervento consisteva, però, nella rimozione della cornea del paziente la quale veniva manipolata tramite congelamento e in seguito reinserita all’interno dell’occhio.

operazione miopia

  • Vedi anche: tecniche non chirurgiche per eliminare la miopia

Operazione Miopia: Rischi

Quali sono i rischi dell’operazione con il laser per la miopia? Una credenza comune è quella che, durante l’operazione, non sia possibile muovere l’occhio, pena la non riuscita dell’operazione o il peggioramento dei sintomi. Niente di più falso: il macchinario laser per l’operazione miopia è dotato del sistema di eye tracking quindi è perennemente sincronizzato con l’occhio. Quando l’occhio o la pupilla si muovono entro certi limiti il laser riesce a seguirli ed a continuare il suo lavoro senza interrompersi, mentre se gli occhi vengono spostati improvvisamente e velocemente, il laser interrompe la sua azione. I rischi strettamente legati alla tipologia di intervento sono:

  • ectasia (deformazione della cornea diventata troppo sottile)
  • secchezza oculare
  • percezione di aloni, specialmente di notte
  • necessità di intervenire nuovamente

Da prendere in considerazione anche eventuali rischi di infezione post operazione. Il consiglio è sempre quello di affidarsi a centri e medici che ci offrano una serie di garanzie.

Operazione Miopia: Prezzo e Controlli

Bisogna prestare particolare attenzione ai controlli post operatori. Si consiglia di scegliere un chirurgo non distante dalla propria residenza, che possa dunque seguire accuratamente il paziente prima e dopo l’intervento. La scelta di un chirurgo di grande fama ma distante 1000 km dalla propria residenza, può portare il paziente a trascurare, per ragioni economiche, i controlli post operatori. In realtà, sono importantissimi e spesso devono essere effettuati fino a 10 anni dopo l’intervento.

Per lo stesso motivo, diffidate invece di coloro che, specialmente all’estero, offrono interventi di chirurgia refrattiva effettuati in giornata e con un solo viaggio. Per quanto riguarda i prezzi, la tecnica PRK costa circa 1000 euro ad occhio, mentre la tecnica Lasik circa 1600 euro ad occhio. I costi possono variare anche di molto a seconda della clinica, degli esami pre-operatori e di altri difetti dell’occhio che necessitano di correzione. Si consiglia di richiedere un preventivo dettagliato.

Operazione Miopia: Opinioni

Vediamo ora quali sono le opinioni di chi l’operazione miopia l’ha provata in prima persona. Possiamo affermare che le opinioni sono molto positive, la correzione dei difetti è a lungo termine e con pochissimi rischi. Soprattutto se l’intervento è realizzato con la tecnica Lasik, il paziente può riprendere già il giorno dopo le sue attività quotidiane. Possiamo leggere, usare il pc ma anche guidare proprio perché la ferita è piccolissima e guarisce in poche ore.

Dunque, trattandosi di un intervento poco invasivo, il consiglio è quello di affidarsi a professionisti con ottime recensioni. In questo modo, riuscirete a tornare alla vita quotidiana senza alcun disturbo. La miopia provoca parecchio disagio, perché non fare riferimento a una soluzione permanente e sicura? Affidatevi sempre a professionisti che sappiano risolvere ogni vostro dubbio, l’obiettivo è infatti quello di confermare che la vostra situazione sia adatta a una operazione di questo tipo.

Vediamo le opinioni di chi ha effettuato questo intervento:

Ciao io mi sono operata con la PRK un anno e mezzo fa e subito dopo due mesi ho recuperato 12/10 che ora sto mantenendo. Sono partita che mi mancava 6 da entrambi. Per quanto riguarda l’operazione, a me l’ha fatta il mio oculista in una clinica privata e ha fatto entrambi gli occhi contemporaneamente. La notte dopo l’operazione mi ha fatto male e non sapevo più come fare, ma la mattina dopo era già passato tutto e ho recuperato velocemente.

Ho fatto l’operazione nella primavera del 2010: un po’ fastidioso il post operazione ma il giorno dopo benissimo.

Non avevo granché rispetto alle altre: -2 sia di miopia che di astigmatismo. Non potevo più indossare le lenti a contatto per una leggera infiammazione e gli occhiali non li sopportavo. Ho fatto entrambi gli occhi nello stesso giorno, non è doloroso l’intervento ma devo essere sincera i due giorni successivi sì.

Io ho fatto l intervento un mese fa. Ho scritto un post lungo su un altro Topic. Per me è stato dolorosissimo e la ripresa è lenta. Devo ancora riacquistare tutta la vista ma migliori giorno dopo giorno, ma non prenderla sottogamba, è sempre un intervento.

Fasi dell’operazione miopia

Ad oggi, l’intervento per la correzione della miopia è ormai un’operazione di routine: eseguito in anestesia locale e day hospital, permette di tornare alle proprie attività nel giro di pochi giorni. Nonostante ciò, rimane pur sempre un intervento, dunque indicato solo in caso di miopia elevata. Questi sono i casi in cui la differenza di visione tra i due occhi o di altre circostanze è elevata, rendendo sconsigliabile l’uso degli occhiali.

Fase pre-intervento

La valutazione del tipo di intervento a cui sottoporre il paziente avviene in sede pre-operatoria. Il chirurgo svolgerà una serie di esami e accertamenti volti a verificare l’idoneità del paziente alla procedura. Sebbene si tratti di un intervento semplice, ormai considerato di routine, è necessaria una accurata selezione dei pazienti volta a garantire la migliore riuscita possibile per l’intervento. Quali sono i parametri da considerare prima dell’intervento?

  • Stadio della miopia: specialmente nei giovani, infatti, il difetto visivo potrebbe peggiorare nel tempo rendendo necessario un secondo intervento, che generalmente si tende a voler evitare. Per questo motivo, la maggior parte dei chirurghi generalmente sceglie di intervenire solo su pazienti di età superiore ai 20-25 anni.
  • Presenza di patologie. Vi sono poi diverse patologie che rappresentano una controindicazione all’intervento: un esempio sono patologie di tipo metabolico come il diabete o la gotta, patologie dei sistemi immunitario, endocrino ed emopoietico.
  • Stato di gravidanza. Pur non essendo ovviamente una patologia, è generalmente considerata una controindicazione all’operazione. Alcune donne proprio dalla gravidanza iniziano a soffrire di miodesopsie.

Gli esami pre-intervento

La prima selezione è data dall’anamnesi del paziente. Il seguito verranno effettuati alcuni esami volti non solo a stabilire l’idoneità di ciascuno degli occhi alla chirurgia refrattiva, ma anche a effettuare una serie di misurazioni che guideranno poi l’intervento. Rispetto a una normale visita oculistica, prima di un’operazione devono essere effettuati esami specialistici come:

 

  • topografia corneale
  • esame della refrazione in ciclopegia
  • pachimetria
  • esame del fondo oculare
  • tonometria
  • pupillometria dinamica
  • aberrometrialaser occhi

Topografia corneale

La topografia corneale consiste nello studio della superficie della cornea, analizzandone lo spessore e la regolarità. Questo esame è il motivo per cui è necessario non portare lenti a contatto per diverse settimane prima dell’operazione: l’uso continuato delle lenti a contatto, infatti, può causare una deformazione temporanea della cornea che falserebbe il risultato dell’esame. La regolarità e l’assenza di cicatrici sulla superficie della cornea è una condizione necessaria per essere considerati idonei alla chirurgia refrattiva: per questo motivo alcuni pazienti precedentemente operati con tecnica Lasik potrebbero essere giudicati non idonei ad un secondo intervento, in relazione allo stato della loro cornea.

Refrazione in ciclopegia

L’esame della refrazione in ciclopegia, con cui molti miopi hanno certamente familiarità, consiste nella misurazione del visus mediante un apposito macchinario. Tale esame viene svolto instillando nell’occhio del paziente una soluzione a base di atropina, che paralizza il muscolo ciliare impedendo la normale accomodazione, ovvero il processo per cui l’occhio curva autonomamente il cristallino per migliorare la messa a fuoco degli oggetti. Tale esame permette dunque una misura molto accurata dell’acuità visiva, sicuramente superiore rispetto alla misurazione soggettiva che si ha facendo leggere delle lettere stampate al paziente.

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Pachimetria corneale

La pachimetria consiste nella misura dello spessore corneale in ogni suo punto, con una precisione al micron: questa misurazione è particolarmente importante per l’intervento, in quanto guiderà il laser nel rimuovere esattamente il giusto spessore della cornea per ottenere il visus richiesto.

Esame del fondo oculare

L’esame del fondo oculare, anch’esso generalmente effettuato sotto effetto di atropina per ottenere una completa dilatazione della pupilla, consiste invece nello studio del corpo vitreo, della retina, del nervo ottico e della loro vascolarizzazione. Consente di escludere patologie a carico dell’apparato circolatorio che renderebbero il paziente non idoneo alla procedura. La tonometria consiste nella misura della pressione interna dell’occhio: consente di escludere patologie, come il glaucoma, di cui lo stesso paziente potrebbe non essere a conoscenza se sono nello stadio iniziale.

Pupillometria

La pupillometria dinamica è un esame che misura il diametro della pupilla in diverse condizioni di luce; consente così di adattare i parametri dell’intervento in modo da evitare che il paziente possa soffrire di aloni. Poiché per effettuare la pupillometria è necessario che la pupilla sia in grado di contrarsi e dilatarsi, deve essere effettuata senza somministrazione di atropina.

Aberrometria

L’aberrometria è l’esame che consente di studiare nel dettaglio le aberrazioni oculari, ovvero permette di studiare il cammino ottico compiuto dalla luce esterna che entra nell’occhio. Questo cammino ottico termina, in un soggetto sano, con la creazione di un’immagine a fuoco sulla retina. In un soggetto miope o astigmatico invece l’immagine presenza un’aberrazione, ovvero non viene messa correttamente a fuoco.

Gli strumenti più moderni per effettuare questo esame fanno uso della tecnologia wavefront: tali strumenti si basano sul principio fisico per cui la dispersione della luce avviene in ogni occhio secondo fronti d’onda (wavefronts) diversi. Analizzando la dispersione di ciascun occhio, sono in grado di creare una mappa dettagliata dell’aberrazione per ciascun occhio, che verrà anch’essa inserita nel software che calcola i parametri per il laser.

Operazione Miopia: Migliori centri

La scelta di dove farsi operare è molto importante e non deve essere guidata dal prezzo basso, che potrebbe significare scarsa professionalità o metodi di intervento datati. Nella scelta del chirurgo bisogna prestare massima attenzione all’attenzione che viene posta alla fase pre-operatoria. Un buon chirurgo effettuerà tutti gli esami necessari eventualmente consigliando una tecnica rispetto ad un’altra oppure escludendo il paziente nel caso non abbia le caratteristiche richieste per l’intervento.

Con una buona selezione pre-operatoria e facendo tutti gli esami del caso, si minimizzano non solo i rischi di aloni notturni e secchezza oculare, ma anche la possibilità che sia necessario reintervenire. La chirurgia refrattiva infatti corregge l’aberrazione presente, ma non impedisce in alcun modo alla miopia di avanzare. Un soggetto che si sottoponga alla chirurgia in età troppo precoce, infatti, si troverebbe quasi sicuramente nella condizione di dover reintervenire, con tutti i rischi del caso.

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Alternative nell’operazione miopia: tecniche Lasik e PRK

Le due tecniche attualmente più utilizzate per la correzione della miopia sono la Lasik e la PRK, entrambe basate sull’utilizzo di un laser a eccimeri. Entrambe le tipologie di intervento, sia la Lasik che la PRK, richiedono gli stessi esami pre-operatori. La differenza tra le due tecniche sta nella tipologia di intervento:

  • Tecnica Lasik ed iLasik. Le tecniche Lasik ed iLasik (o femto-Lasik) consiste nell’incisione di un sottile strato di cornea che viene ripiegato per permettere l’accesso allo strato più interno, sul quale viene poi applicato un microbisturi o il laser ad eccimeri. La chirurgia refrattiva iLasik è un’evoluzione della Lasik. E’ tra le più avanzate ed affidabili al mondo e consente un intervento senza bisturi oltre a una estrema precisione del trattamento. Questa tecnica permette anche un recupero visivo immediato, in assenza di dolore durante e dopo l’intervento. In questo caso, il trattamento è assolutamente personalizzato.
  • Tecnica PRK. La PRK prevede l’utilizzo diretto del laser ad eccimeri, che asporta una piccola sezione di cornea con una precisione pari a 1 micron. Dopo l’intervento viene applicata una lente a contatto neutra che deve essere indossata dal paziente per qualche giorno, perché l’epitelio viene effettivamente asportato e non solo ribaltato ed è necessario consentirne la cicatrizzazione. Questa tecnica si presta facilmente ad un secondo intervento sullo stesso occhio, se necessario. La PRK ha un decorso post operatorio più lento. Nei giorni successivi all’intervento il paziente può avvertire fastidio agli occhi. Il recupero visivo completo viene raggiunto dopo diverse settimane.

Sebbene entrambe le tecniche consentano risultati soddisfacenti, vi sono delle differenze, che saranno prese in considerazione dal chirurgo che consiglierà la tecnica più adatta per ogni paziente.

Differenze tecniche Lasik-PRK

Bisogna considerare il fatto che per alcuni professionisti che necessitano di un visus perfetto, come ad esempio i piloti d’aeromobile, i poliziotti e i militari, la scelta è obbligata. In questi casi la tecnica PRK è infatti considerata accettabile e consente di proseguire nella propria carriera, mentre la tecnica Lasik ne causa inevitabilmente l’esclusione.

Le due tecniche di operazione miopia sono equivalenti nel risultato finale, ma non lo sono nel decorso post operatorio e nelle possibilità che aprono. La tecnica Lasik consente un decorso post operatorio più semplice, con meno dolore e una ripresa più rapida. La tecnica PRK è più adatta nel caso in cui si debba andare a correggere un ulteriore difetto con un secondo intervento. Infatti, intervenire su una cornea già precedentemente operata potrebbe essere problematico.

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Nuove frontiere dell’operazione miopia

Le nuove frontiere nel campo della chirurgia refrattiva non riguardano tanto l’intervento vero e proprio, ma le misurazioni che lo precedono. Prima di procedere con l’operazione infatti è necessario effettuare una serie di misurazioni all’occhio in modo da calibrare con la massima precisione il taglio che verrà fatto. Alcune di queste misurazioni, come la curvatura della cornea, possono essere influenzate dall’uso delle lenti a contatto: questo è il motivo per cui gli oculisti invitano a utilizzare esclusivamente gli occhiali nel periodo precedente l’intervento.

A tale scopo sono stati recentemente introdotti dei nuovi topografi, detti aberrometri, che sfruttano la tecnologia wavefront: tali strumenti si basano sul principio fisico per cui la dispersione della luce avviene in ogni occhio secondo fronti d’onda (wavefronts) diversi. Analizzando la dispersione di ciascun occhio, questi strumenti sono in grado di guidare con estrema precisione la mano del chirurgo, permettendo così un intervento perfettamente personalizzato per il paziente.

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