Paralisi del sonno, rientra tra i disturbi del sonno, più diffusa di quanto crediamo, a seconda della frequenza e della costanza degli episodi. Nello specifico, è un fenomeno di dissociazione, una parasonnia. Infatti, si stima che il 5% della popolazione presenti eventi di questo tipo con cadenza regolare. Cosa accade? Il soggetto, al risveglio o poco prima di addormentarsi, è del tutto cosciente, ma non è in grado di muoversi e parlare. È un disturbo benigno, ma di solito provoca intensi sentimenti di paura e ansia.
La durata delle crisi è variabile, da pochi secondi a 1-2 minuti, sebbene in alcuni casi siano riportati episodi con durate oggettivamente più lunghe. La percezione del tempo è naturalmente alterata: ci sentiamo paralizzati e il tempo sembra non scorrere mai. Al termine, la persona non ha più alcun tipo di sintomo, continua a muoversi e parlare come se nulla fosse.
Nelle prossime righe, dunque, vedremo insieme nel dettaglio quali sono le cause, i sintomi e la cura.
Paralisi del Sonno: Cos’è?
Le paralisi del sonno rientra a pieno titolo tra i disturbi del sonno, più nello specifico una parasonnia. In cosa consiste? La paralisi è caratterizzata dai sintomi della paralisi fisiologica dei muscoli, tipica del sonno REM, inseriti in un momento di transizione dalla veglia al sonno.
Questo disturbo è più comune di quanto potremmo credere. Si stima, infatti, che dall’8% al 50% delle persone sperimenterà la paralisi del sonno almeno una volta nella vita, mentre circa il 5% ha episodi periodici. Maschi e femmine sono colpiti senza alcuna differenza, ma le fasce di età riguardano principalmente adolescenti e giovani adulti di età compresa tra i 25 e i 45 anni. La paralisi del sonno quindi, non è altro che un disturbo del sonno, in cui una persona, al risveglio oppure poco prima di addormentarsi, è cosciente ma impossibilitata a muoversi e parlare.
Le conseguenze, oltre alla forte componente di stress, angoscia e speranza che l’episodio finisca presto, sono numerose. Nella maggior parte dei casi, il soggetto trascorre gran parte della notte a non riposare, pensando in continuazione al timore di una nuova paralisi. Esistono però metodi di trattamento e cura, proseguiamo!
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Cause della Paralisi del Sonno
La paralisi del sonno è classificata come parasonnia, un’ampia classe di disturbi del sonno molto diversi tra loro. Una paralisi è causata da cambiamenti nel ciclo del sonno. Infatti, quando dormiamo, si verifica generalmente un’alternanza piuttosto regolare di fasi non REM e REM. Il sonno definito non REM è il sonno che occorre in seguito all’addormentamento, poi suddiviso in 4 fasi della durata complessiva di 70-90 minuti. Dopo la fase non REM, si verifica la fase di sonno REM che dura mediamente 25 minuti. Terminata la fase REM, il ciclo ricomincia.
Di notte si verificano in totale da 4 a 6 cicli completi, durante i quali la fase REM aumenta gradualmente di durata. La fase non REM, quindi, prevede che il nostro corpo si riposi rigenerandosi, mentre la fase REM è quella in cui avviene il sogno, di solito prima del risveglio. La fase REM del sonno prende il nome dal movimento rapido degli occhi, sotto le palpebre. Durante il sonno REM, i muscoli sono completamente paralizzati e a riposo, soprattuto per evitare di imitare il sogno e i movimenti che stiamo vivendo.
Durante la paralisi del sonno, il risveglio che solitamente precede la fase REM non coincide esattamente con il momento in cui il muscolo riprende tono. Per questo, ci troviamo coscienti ma incapaci di muoverci. Questa condizione può essere innescata da una prolungata privazione del sonno o da un intenso stress psicologico vissuto nel corso della vita del paziente. Gli studi hanno anche dimostrato che dormire sulla schiena potrebbe rappresentare una delle cause della paralisi del sonno. Potrebbe anche esserci una componente genetica nel suo sviluppo, poiché si è osserva un alto grado di associazione nei gemelli monozigoti.
Anche l’ingestione di alcune sostanze, come caffeina, alcool, nicotina o droghe, può causare. riacutizzazioni. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, non è stato rilevato alcun evento scatenante significativo che possa spiegare il suo verificarsi. I diversi episodi di paralisi del sonno si possono verificare anche contestualmente ad altri disturbi, come la narcolessia o l’ipokaliemia, la carenza di potassio.
Quando si verifica un episodio indipendentemente da queste condizioni, la paralisi del sonno è chiamata ISP (paralisi del sonno isolata). Quando gli episodi di ISP diventano più frequenti e causano disagio clinicamente significativo e/o interferiscono con la qualità della vita del paziente, vengono definiti RISP (paralisi del sonno isolata ricorrente). Durante il RISP, i pazienti possono anche sperimentare la paralisi del sonno nella stessa notte, che è meno probabile che si verifichi nei pazienti con ISP.
Paralisi del Sonno: Sintomi
Il sintomo principale della paralisi del sonno è, subito percepibile, l’incapacità di muoversi durante la veglia, o meno comunemente durante l’inizio del sonno. Durante la paralisi del sonno può verificarsi la percezione di suoni che in realtà non esistono, come ronzio, sibilo, sussurro e più raramente. Questi sintomi sono spesso accompagnati da emozioni intense come paura, panico e un forte senso di ansia. L’intorpidimento può essere avvertito e in alcuni casi anche più intenso.
I pazienti possono anche sentire di essere trascinati fuori dal letto o sospesi in aria. In alcuni casi, è stato riportato che durante la paralisi si avverte un formicolio o una vibrazione attraverso il corpo. Un minor numero di persone con paralisi del sonno sperimenta anche allucinazioni del sonno, che sono false percezioni uditive, visive o tattili in assenza di stimoli esterni reali. Molte volte, le allucinazioni ipnotiche sono di natura spaventosa e terrificante perché il loro contenuto e la loro interpretazione sono guidati da uno stato di paura e panico davvero molto profondo, capace di pervadere l’individuo durante la paralisi del sonno.
Paralisi del Sonno: Diagnosi e Cura
La paralisi del sonno viene diagnosticata principalmente dalle narrazioni dei pazienti, ovviamente escludendo ulteriori disturbi del sonno che possono dare spiegazione ai sintomi caratteristici della paralisi, come la narcolessia. La diagnosi inizia chiedendo al paziente se ha abbastanza tempo per dormire, almeno 8 ore per notte. Inoltre, si indaga se sta attraversando un periodo di stress significativo nella sua vita, poiché questi potrebbero essere lo sviluppo della paralisi del sonno. Ai pazienti viene anche chiesto se assumono regolarmente caffeina, alcol, nicotina o droghe, poiché anche queste sostanze possono contribuire all’insorgenza del disturbo.
Il trattamento della paralisi del sonno inizia con l’educazione all’incapacità di muovere i muscoli durante le fasi del sonno e il sonno REM, rendendo così il soggetto consapevole dei meccanismi che causano il disturbo e rassicurandolo sul fatto che è benigno. Ciò si traduce spesso in un maggiore senso di calma nel paziente, che in alcuni casi risolve la malattia stessa. Si consiglia inoltre di regolare il ciclo del sonno per dedicare almeno 8 ore al riposo notturno.
Un altro fattore importante che può ridurre gli episodi di paralisi del sonno è evitare lo stress che influisce in maniera negativa sulla vita del paziente. Inoltre, è fondamentale evitare l’assunzione di sostanze che interrompono il sonno come caffeina, alcol e fumo di sigaretta (poiché contiene nicotina, uno stimolante) prima di coricarsi.
[md_boxinfo title=”Curiosità”]Per una diagnosi e un trattamento più specifico, il consiglio è sempre quello di rivolgersi a centri specializzati. Per esempio, il Centro Medicina del Sonno dell’Istituto Auxologico, accreditato dalla Società Italiana di Medicina del Sonno (AIMS), che svolge attività clinica e di ricerca sui disturbi del sonno.[/md_boxinfo]