PDW, cosa indica la sigla nelle analisi del sangue? PDW alta e basso: cosa significa? Scopriamo i valori di riferimento, quando e perché si alza o si abbassa questo parametro, le cause e gli esami associati.
Nelle analisi del sangue molto spesso ci si ritrova a dover fare i conti con sigle, parametri e percentuali di cui raramente conosciamo il significato. Negli articoli precedenti, proprio per ovviare a dubbi e incertezze, abbiamo cercato di dare una risposta alle domande sui diversi indici corpuscolari riscontrabili nell’emocromo, ad esempio:
- MCH (contenuto emoglobinico corpuscolare medio)
- MCHC (concentrazione emoglobinica corpuscolare media)
- MCV (Volume corpuscolare medio)
In questo articolo, differentemente, andremo a trattare di un altro parametro importante: il PDW (Platelet Distribution Width) che riguarda sostanzialmente la variazione nella dimensione delle piastrine.
Le piastrine, o trombociti, sono elementi del sangue che si originano dalla frammentazione di cellule giganti chiamate megacariociti. Queste grandi cellule sono contenute nel midollo osseo e sono di estrema importanza per l’organismo, dal momento che da esse originano le piastrine, le quali rappresentano un elemento essenziale nel funzionamento della coagulazione sanguigna (emostasi).
I trombociti hanno forma discoidale, dimensioni di 2-5 micrometri e svolgono un ruolo vitale quando si è in presenza di un trauma vascolare. Le piastrine, in questo caso, rallentano il flusso sanguigno ed insieme ad altri fattori emostatici formano un “tappo emostatico” che blocca la perdita di sangue e permette l’inizio della riparazione della ferita.
PDW: cos’è?
Il PDW (Platelet distribution width) è la sigla attraverso la quale, in italiano, si indica l’ampiezza della distribuzione del volume piastrinico e, con precisione, l’estensione della variazione della dimensione delle piastrine. In altre parole, questo parametro – riscontrabile negli esami del sangue di routine – riflette essenzialmente il tasso di variabilità della dimensione delle piastrine all’interno dell’organismo.
Il PDW è anche conosciuto come indice di anisocitosi piastrinica (anisocitosi significa presenza nel sangue di cellule o corpuscoli di diversa dimensione).
Difatti, le piastrine o trombociti possono variare di dimensione in base alla loro produzione all’interno del midollo osseo. Se quest’ultimo produce piastrine nuove, esse tendono ad essere più grosse rispetto a quelle più anziane, che invece hanno solitamente dimensioni minori.
Con il PDW, dunque, si fa riferimento ad un indice per il controllo della dimensione dei trombociti; questo parametro è strettamente collegato all’MPV (Volume piastrinico medio).
Valori normali PDW
Il PDW è particolarmente importante proprio perché è il riferimento per il controllo delle uniformità o delle differenze tra le dimensioni delle piastrine. Solitamente infatti è utilizzato per diagnosticare determinate patologie che possono verificarsi a causa dell’innalzamento o dell’abbassamento dell’indice di uniformità delle piastrine.
Il PDW è un valore calcolato nell’esame emocromocitometrico e viene considerato dal medico per ottenere informazioni addizionali circa le piastrine e/o la causa di una conta bassa o alta. Il prelievo di sangue venoso per eseguire l’emocromo si esegue a digiuno. In alcune patologie, le piastrine possono formare aggregati e falsare così il calcolo del numero e della dimensione: in questo caso è necessario uno striscio di sangue per esaminare direttamente le piastrine al microscopio.
I valori normali di PDW sono compresi tra i 9 e i 14 femtolitri. I valori tuttavia dipendono da età, sesso e dalla strumentazione utilizzata, per cui lievi variazioni sono ritenute normali.
PDW alto
Quando i valori del PDW sono più alti rispetto alla media, si fa riferimento principalmente alle grosse differenze di dimensione tra le piastrine. Ciò vuol dire che i trombociti, all’interno del sangue, si presentano difformi tra loro.
Il PDW alto può essere causato da diverse patologie, quali ad esempio:
- Anemia refrattaria: dovuta a problematiche di assimilazione del ferro. Si tratta di una malattia che blocca l’assorbimento intestinale del ferro. In questi casi è utile seguire un’alimentazione che preveda l’assunzione di alimenti con un alto tasso di contenuto di ferro come: carni bianche, pesce, frutta secca, legumi ecc. insieme ad acido citrico (contenuto in frutta e succo di limone), che ne facilita l’assimilazione.
- Sindromi mieloproliferative: si tratta di un gruppo di malattie caratterizzate dall’aggressiva moltiplicazione di una cellula staminale mutata e cancerogena; questa cellula genera globuli rossi, bianchi e piastrine. Queste tipologie di malattie tendono ad accrescere eccessivamente il numero di alcune cellule del sangue.
- Anemia megaloblastica: solitamente associata a un deficit di vitamina B12 e di acido folico, è una malattia caratterizzata da eccessiva presenza di megaloblasti nel midollo osseo.
- Trombocitosi reattiva: indica una conta piastrinica alta, spesso causata da infezioni acute ma anche da eccessiva produzione di piastrine nel midollo (ad esempio in caso di emolisi, emorragia, carcinomi ecc.).
PDW basso
Quando si parla, invece, di PDW basso si fa riferimento ad una estesa uniformità tra le piastrine. Difatti, proprio per questo motivo, associare il PDW basso a una determinata patologia o condizione clinica non è semplice.
Il motivo è proprio riscontrabile nel fatto che il PDW basso non è sintomatico di un problema medico. Ciò di cui bisogna tenere conto, infatti, non è tanto il PDW di per sé quanto questo parametro associato ad un MPV basso.
Il PDW basso insieme ad un volume piastrinico medio basso (MPV), infatti, potrebbe essere un segno di alcune patologie come:
- Ipersplenismo
- Anemia plastica
- Sindrome di Wiscott-Aldrich
- Depressione della piastrinopoiesi midollare
Esami associati
L’ampiezza della distribuzione del volume piastrinico (PDW) è, come abbiamo già precedentemente accennato, associato ad altri parametri da tenere in considerazione. Primo tra tutti, proprio l’MPV che indica precisamente il volume, quindi la grandezza, media delle piastrine presenti nel sangue.
Altri parametri da tenere in considerazione quando riscontriamo valori anormali nel PDW, sono:
- PCT (ematocrito piastrinico o piastrinocrito)
- PT (tempo di protrombina)
- PTT (tempo di tromboplastina parziale)
L’interpretazione dei valori di PDW alto e basso non può prescindere dal dosaggio di altri parametri del sangue. Preso da solo, infatti, questo parametro non ha alcun significato e gli esami del sangue vanno sempre interpretati nel loro complesso.
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Domande e risposte
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{“domanda”: “Cos’è il PDW nel sangue?”, “risposta”: “PDW è l’acronimo di Platelet Distribution Width, traducibile in \”ampiezza di distribuzione piastrinica\””} ,
{“domanda”: “Cosa significa MPV alto?”, “risposta”: “MPV è l’acronimo di Mean platelet volume – volume piastrinico medio; in pratica, quindi, tale parametro ci dice quanto grandi sono mediamente le nostre piastrine: tanto più elevato è l’MPV e tanto maggiori sono le dimensioni piastriniche medie.”} ,
{“domanda”: “Cosa vuol dire Piastrinocrito?”, “risposta”: “Il piastrinocrito (PCT, o ematocrito piastrinico, in inglese plateletcrit) è un parametro di laboratorio che indica la frazione percentuale di sangue intero che viene occupata dalle piastrine (o trombociti)”} ,
{“domanda”: “Cosa sono i PCT nelle analisi del sangue?”, “risposta”: “PCT, comunemente noto come piastrinocrito o ematocrito piastrinico, è un parametro di laboratorio che esprime la frazione percentuale della massa di sangue intero occupata dalle piastrine; in altre parole, il PCT ci dice quanto volume di sangue è occupato dalle piastrine.”} ,
{“domanda”: “Cosa sono i neutrofili nel sangue?”, “risposta”: “Il numero di neutrofili presenti nel torrente circolatorio può essere stimato attraverso un semplice esame del sangue, più nello specifico emocromo con conta leucocitaria. Costituiscono il 40-75% del totale dei globuli bianchi del sangue. Il loro range di normalità è compreso tra 1.500 e 7.000 per mm3.”}
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