Cos’è la prostatite e come riconoscerla dai sintomi? Le cause dello sviluppo della prostatite anche giovanile, i fattori di rischio ed eventuali cure e trattamenti. L’infiammazione della prostata è una dei disturbi più diffusi nell’uomo, interessa infatti circa il 30-50% dei soggetti sessualmente attivi. Andiamo a conoscere qualche caratteristica della prostatite.
Prostatite: Cos’è?
Si chiama prostatite quella condizione patologica che può interessare numerosi uomini, caratterizzata da flogosi, ovvero un’infiammazione della ghiandola prostatica, organo prettamente maschile. Coinvolge il primo tratto dell’uretra, per questo motivo è anche conosciuta come uretra-prostatite. È la malattia genito-urinaria più comune tra le patologie urologiche, che interessa la maggior parte degli uomini nella fascia di età tra i 18 e 50 anni. Esattamente più del 50% degli uomini ha un episodio di prostatite nel corso della sua vita ma solo una percentuale di forma acuta diventa cronica.
Che cos’è la Prostata?
Prima di andare a descrivere la patologia in se per se, andiamo a parlare dell’organo interessato: la prostata. La prostata, come già detto, è un organo prettamente maschile. È situata precisamente sotto la vescica, davanti al retto. È spesso paragonata, per la sua forma e dimensione, ad una castagna. La sua funzione principale è quella di secernere un liquido particolare, chiamato liquido prostatico; questo, mescolandosi con altri secreti e con gli spermatozooi forma il cosiddetto liquido seminale (o sperma), indispensabile per la fecondazione.
Prostatite: Tipologie
Nel 1999, l’Istituto Nazionale del Diabete e delle Malattie Digestive e Renal, che ha sede negli USA, definì 4 differenti tipologie di prostatite:
- Acuta, o prostatite di tipo I
- Cronica, o prostatite di tipo II
- Prostatite infiammatoria asintomatica: non presenta dei sintomi riferibili dal paziente, la sua insorgenza infatti non si manifesta con dolore o fastidio.
- Prostatite cronica di origine non-batterica o prostatite di tipo III o sindrome dolorosa pelvica cronica: è anche detta sindrome dolorosa pelvica cronica infiammatoria (prostatite di tipo IIIA) o sindrome dolorosa pelvica cronica non-infiammatoria (prostatite di tipo IIIB) a seconda dell’insorgenza o meno dell’infiammazione. Questa si caratterizza per il permanere di uno spasmo del pavimento pelvico.
Prostatite: Cause
Partendo dal presupposto che quando la prostatite è di origine batterica significa che è causata da batteri presenti a livello delle vie urinarie. La differenza con la prostatite cronica batterica, è che quest’ultima perdura nel tempo ed è proprio dovuta alla proliferazione dei batteri presenti nella prostata. I batteri che la causano possono essere:
- batteri che provocano anche le infezioni delle vie urinarie, come la cistite o l’uretrite. Queste infezioni possono essere dovute a un trasferimento dei batteri per via ematica o tramite gli organi adiacenti.
- agenti batterici che producono le infezioni sessualmente trasmissibili (clamidia, gonorrea, ecc…)
- batteri di origine intestinale (Escherichia Coli) causate dal rapporto di vicinanza con il retto
In realtà la prostatite può essere dovuta a diverse cause che non sempre sono facili da identificare. Viene spesso associata all’ipertrofia prostatica benigna (prostata ingrossata), nei casi di ritenzione cronica. Si tratta di una patologia che aumenta la possibilità di infezioni e quindi di processi infiammatori. Tra le altre cause accertate riconosciamo:
- Cateterismo vescicale eseguito in modo non asettico
- Diabete
- Stitichezza
- Prolungata eccitazione sessuale senza sfogo
- Alcuni sport, quali il ciclismo e l’equitazione
- Stress
- Disordini immunitari
- Malformazioni delle vie urinarie
- Stipsi
- Emorroidi
Fattori di rischio
Soprattutto in alcune forme di prostatite, le cause tutto’oggi non sono ben chiare, ma si ipotizzano diversi fattori di rischio che possono andare a innescare delle reazioni del sistema immunitario che reagisce con l’infiammazione. Sono fattori di rischio della prostatite acuta batterica:
- Età
- Infezioni delle vie urinarie pregresse e non
- Precedenti episodi di infiammazione della prostata
- Bere poca acqua
- Rapporti sessuali non protetti con persone affette da un’infezione sessualmente trasmissibile
- Familiarità e genetica
- Microtraumi
- Manovre invasive: biopsia o cateterismo vescicale
- Lesioni a livello dell’intestino retto
- Soggetti immunodepressi: sono persone che hanno ridotte difese immunitarie, se non assenti totalmente. Questo li rende più suscettibili all’insorgenza di infezioni batteriche, virali e/o fungine
- Orchirte, ovvero infiammazione di uno o entrambi i testicoli
Prostatite: Sintomi
I sintomi che si manifestano con la prostatite sono legati allo stato clinico della patologia stessa, di conseguenza alla sua diagnosi. Possiamo appunto riconoscere due stadi di sintomatologia della malattia, acuto o cronico. I primi sintomi che accomunano i due stadi sono simili e iniziano a riconoscersi dalla comparsa di irritazione alla vescica. Il paziente può riferire i seguenti sintomi:
- Febbre, anche molto alta
- Sintomi simili all’influenza
- Dolore localizzato alla zona pelvica, alla zona lombare della schiena, attorno all’ano, all’inguine e/o allo scroto
- Brividi
- Nausea e vomito
- Secrezioni uretrali e eiaculazione dolorosa
- Problemi urinari, quali: Disuria (difficoltà minzionale e assenza di dolore), Stranguria (minzione lenta e dolorosa), Nicturia (bisogno di urinare di notte), Ematuria (presenza di sangue nelle urine), urine maleodoranti, ridotto flusso urinario
- Dolore durante i rapporti sessuali
- Emospermia, presenza di sangue nello sperma
Quando la prostatite è asintomatica, significa che non esordisce con dolori o fastidi riferibili dal paziente, ma si riconosce dai segni di infiammazione o infezione nello sperma o nel secreto prostatico. Si tratta di sintomi che possono anche presentarsi singolarmente, il che significa che apportano meno disagio alla persona ma nella maggior parte dei casi, questi sintomi si associano tra loro, sono concomitanti, creando ulteriori problemi all’uomo.
Prostatite Giovanile
Purtroppo, nonostante i numerosi progressi, ad oggi la prostatite è un disturbo che affligge molti uomini, soprattutto quelli più giovani. Ha un impatto importante sulla salute e la qualità di vita dei giovani maschi e se non trattata può determinare conseguenze importanti sia sulla fertilità che sulla sfera sessuale. I giovani non si preoccupano della loro prostata, forse neanche ne conoscono l’esistenza perché ritengono sia un problema che subentra solo con l’avanzare dell’età. È importante affrontare il problema anche sotto il livello psicologico, seguendo percorsi di auto-indagine, miglioramento personale o parlandone con qualche esperto. Questo perché la prostatite giovanile è associata a fenomeni di depressione e instabilità sessuale.
Prostatite Diagnosi: Quando rivolgersi al medico?
All’uomo è consigliato di rivolgersi al proprio medico quando subentrano i seguenti sintomi:
- Iperpiressia, febbre molto alta associata a brividi
- Dolore pelvico
- Episodi di dolore durante l’eiaculazione
- Problemi urinari
Quando i sintomi sono per lo più disturbi minzionali, la sintomatologia spesso viene confusa con quella di una cistite, portando così a un trattamento ed una cura sbagliata e un ritardo nella guarigione. E’ bene perciò che ci sia un’adeguata diagnosi medica. Per permettere ciò, l’uomo dovrà essere inquadrato clinicamente da uno specialista, che è l’urologo. In genere si segue un’iter ben preciso che prevede i seguenti step:
- Anamnesi clinica che permette di raccogliere tutte le informazioni cliniche del paziente
- Analisi clinica dei segni e dei sintomi manifestati
- Esame obiettivo: composto da esame fisico e esplorazione rettale che permette di valutare le dimensioni, la consistenza e quindi confermare il sospetto di prostatite.
Successivamente all’esplorazione rettale si va alla palpazione dei linfonodi inguinali, per poi avere una conferma con l’analisi del sangue e esami delle urine. Parallelamente si effettuano dei test più approfonditi:
- Test di Stamey: esame colturale urinario e del secreto prostatico, importante perchè è capace di riconoscere l’eventuale presenza di batteri.
- Ecografia prostatica transrettale: va a valutare la presenza di un processo infiammatorio acuto o cronico.
- In caso di incertezza si fa l’esame urodinamico, che ha lo scopo di valutare, quanto i sintomi siano corrispondenti ad una eventuale prostatite o alla patologia ostruttiva legata all’ipertrofia prostatica.
- Tampone uretrale
Prostatite: Trattamenti e Cure
Il trattamento della prostatite varia a seconda della sua tipologia e a seconda che si tratti di una forma acuta o cronica. Solitamente la terapia cardine è sempre l’antibiotico, soprattutto nei casi di prostatite di origine batterica e anche nei casi di prostatite cronica. Negli ultimi anni esistono diverse tipologie di antibiotici che riescono a tenere conto delle caratteristiche di diffusione a livello della ghiandola prostatica. Per potere avere gli effetti desiderati la terapia antibiotica deve essere rispettata per diverse settimane, a discrezione del parere medico (dalle 4 alle 6 settimane).
Un’altra cura molto efficace è la terapia alfalitica, utilizzata sia nella forma acuta che cronica, in quanto ha azione diretta e immediata nel ridurre i disturbi urinari. Nel caso della prostatite abatterica e della sindrome cronica dolorosa del pavimento pelvico possono essere utili:
- Farmaci anti-infiammatori (Fans e Cortisonici), che hanno funzione antalgica e decongestionante
- Fitofarmaci a base di serenoa repens, pigeum africanum che hanno un effetto antiedemigeno e decongestionante
- Massaggio prostatico che si esegue con un dito nel retto, e ha lo scopo di drenare la prostata e lenire la sintomatologia dolorosa
- Biofeed-back del piano perineale che ha lo scopo di lenire e rilassare il piano perineale
Prostatite: Consigli su come comportarsi
Quando si sospetta prostatite acuta batterica, i medici forniscono delle raccomandazioni, che solitamente sono le stesse per ogni individuo. Consigliano ai pazienti di bere molta acqua, soprattutto nei casi di febbre alta per non cadere nella disidratazione e di astenersi dalla pratica sessuale. Inoltre, consigliano (o ritengono utile a velocizzare la guarigione):
- La masturbazione favorisce lo svuotamento della prostata e l’allontanamento dei batteri che l’hanno infettata
- Astenersi dalla pratica di alcuni sport che richiedono una posizione scomoda, come il ciclismo
- L’impiego di un cuscino per sedersi (l’ideale sarebbe un cuscino a ciambella);
- Bagni caldi
- Una dieta che escluda il consumo di sostanze come alcol, caffè, spezie ecc…
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{“domanda”: “Quale antibiotico per prostatite?”, “risposta”: “Esempi di antibiotici usati per contrastare la prostatite sono: Ciprofloxacina (es. Ciprofloxac, Samper, Ciproxin, Kinox): penetra in profondità nel tessuto prostatico, perciò è il farmaco maggiormente impiegato nella cura della prostatite. Levofloxacina, Ofloxacina “} ,
{“domanda”: “Cosa provoca l’infiammazione della prostata?”, “risposta”: “L’infiammazione della prostata, causata principalmente da batteri, provoca la cosiddetta prostatite. “} ,
{“domanda”: “Che cos’è la prostatite?”, “risposta”: “Per prostatite si intende una serie di condizioni cliniche patologiche della prostata che vanno dall’infezione batterica a vere e proprie a sindromi di dolore cronico causate da diversi fattori, in cui la ghiandola della prostata è spesso infiammata.”} ,
{“domanda”: “Quanto tempo ci vuole per curare la prostatite?”, “risposta”: “La durata della terapia antibiotica per una prostatite cronica batterica varia da paziente a paziente: infatti, in alcuni casi, sono sufficienti 6-8 settimane di terapia; in altri casi, servono 12 settimane (3 mesi) di assunzioni; in altri casi ancora, occorrono 6 mesi, se non di più, di cure.”}
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