Oltre a simboleggiare un valoroso guerriero leale e rispettoso, il samurai è anche un soggetto particolarmente caro a chi tiene in gran conto la fedeltà come principio di vita.
Solitamente il tatuaggio del samurai si presente come un pezzo imponente e mozzafiato, colorato o bianco e nero, in azione di combattimento con la famosa katana o affiancato da altri soggetti tipici del tatuaggio giapponese come geishe, draghi, carpe koi, leoni e tigri o anche semplicemente fiori (fiori di loto, sakura, foglie d’acero). Se hai intenzione di tatuarti un samurai, non ti resta che continuare la lettura di questa mini guida per conoscere tutto ciò che c’è da sapere su questo favoloso tatuaggio orientale.
Samurai Tattoo: Significato
Cosa significa tatuarsi un samurai giapponese? Questo tattoo racchiude dei significati molto profondi che è bene conoscere (anche se spesso chi si tatua questo soggetto lo sceglie per motivi puramente estetici). Il samurai tattoo simboleggia l’onestà, la lealtà, la forza d’animo, l’onore, il rispetto, il coraggio, l’autodisciplina, ma anche la frugalità della vita. Vivere ogni momento come fosse l’ultimo: è questo uno dei significati di questo famoso tatuaggio giapponese, simile anche al tattoo peonia.
Molto importante è anche conoscere il significato stesso del termine samurai. Il nome samurai deriva dal verbo giapponese saburau che significa “servire”. Non a caso i samurai erano valorosi guerrieri a servizio dell’imperatore giapponese. Erano l’elite militare dell’epoca. La loro casta non solo era dedita alle arti marziali, ma anche alle arti zen. Avevano un codice da seguire, il Bushido, ossia la via morale del guerriero. Per saperne di più continua la lettura.
Bushido Tattoo, Di Cosa Si Tratta?
Non si può parlare di samurai tattoo senza conoscere il Bushido ( 武士道 ). Questo termine giapponese si traduce letteralmente come “la via morale del guerriero” ed è formato dall’unione dei caratteri 武士 “bushi” che significa guerriero e da 道 che significa “via” ma anche “disciplina, morale”.
I samurai erano nobili guerrieri votati ad un’unica causa: servire ciecamente il loro imperatore, senza paura né indugio, senza alcun timore. Vestiti della sola armatura e della loro inseparabile katana (spada tipica giapponese), i samurai erano animati dalla totale obbedienza e dall’osservanza di un codice solenne, una condotta morale basata su 7 concetti sacri e inviolabili, il Bushido appunto:
- 義, Gi Onestà, Giustizia: un samurai deve essere sempre giusto, con se stesso e con gli altri. La sua intera esistenza deve fondarsi sull’onestà.
- 勇, Yu Coraggio: un samurai non deve mai e poi essere codardo! Deve essere sempre coraggioso e deve difendere sempre i più deboli, a discapito della sua stessa vita. Non deve comportarsi come una tartaruga che si nasconde nel suo guscio per paura.
- 仁, Jin Compassione: un vero samurai non mostra mai la propria superiorità, ma è sempre compassionevole con i suoi simili, specialmente con donne e bambini.
- 礼, Rei Gentile: un vero samurai non usa mai la crudeltà come arma per vincere, nemmeno per sconfiggere il peggiore dei nemici.
- 誠, Makoto Completa Sincerità: le azioni di un samurai valgono più delle sue parole. Un vero samurai agisce, non parla.
- 名誉 Meiyo Onore: l’unico che può giudicare un samurai è lui stesso e nessun altro. Solo lui può decidere se il suo comportamento è giusto o sbagliato, se è onorevole o disonorevole.
- 忠義 Chugi Dovere, Lealtà: il samurai è totalmente fedele al suo signore, alla sua famiglia e alla sua causa ed è sempre pronto a sacrificare la sua vita per difendere le persone di cui è responsabile.
Non sappiamo con certezza a quanto risale l’antico codice morale dei samurai. A partire dal 1185 si diffuse a macchia d’olio in tutto il Giappone, ma tramandato esclusivamente per via orale. Lo troviamo nominato per la prima volta (quella che viene considerata la prima fonte scritta) alla fine del XVI secolo nel volume Kōyō Gunkan” (甲陽軍鑑), dedicato alle strategie militari e alle tecniche usate dal clan Takeda durante l’Era Sengoku (1467-1603). Ma probabilmente il testo più importante per il Bushido è l’ Hagakure” (葉隠), risalente al 1716 (probabilmente chi pratica kendo e arti marziali ne ha già sentito parlare).
Questo libro raccoglie tutti gli insegnamenti del samurai Yamamoto no Tsunetomo tramandati al giovane allievo Tashiro Tsuramoto. Il Bushido non era un insieme di regole da imparare a memoria, ma erano valori che andavano seguiti sempre, ogni giorno, per tutta la vita. Chi non seguiva la via morale del guerriero, ossia le regole del Bushido, si macchiava di disonore e la perdita dell’onore veniva punita con il suicidio rituale del guerriero, ovvero il famoso “seppuku” 切腹, (suicidio per sventramento).
Il samurai che causava la morte del suo signore o tradiva la sua fiducia diventava ronin, ossia un samurai senza padrone, che conduceva una vita da esiliato e senza onore, lavorando come sicario.
C’è da dire però che nella realtà non tutti i samurai seguivano il codice del Bushido. Molti di essi, specialmente alla fine dell’era Sengoku erano assassini spietati e senza scrupoli e facilmente si macchiavano di disonore e tradimento. Solo nell’Era Edo (1603- 1869) con un periodo di pace, i samurai dedicavano più tempo alle pratiche spirituali e filosofiche e il Bushido riprese potere e importanza. Un testo famoso è il “Libro dei Cinque Anelli”, redatto nientemeno che dal leggendario ronin (samurai senza padrone) Miyamoto Musashi. I cinque anelli sono il riferimento ai 5 elementi naturali (fuoco, aria, terra, acqua, vento).
Dal periodo Meiji (1864- 1869), il Bushido entrò a far parte di un indottrinamento sistematico della popolazione da parte dell’imperatore. Il popolo doveva essere fedele e leale al signore, in qualsiasi tipo di circostanza, anche estrema.
Samurai Giapponese da Tatuare
Il samurai giapponese è uno dei soggetti più diffusi e richiesti ai tatuatori. Come già detto in precedenza, rientra nel mondo dei tatuaggi Irezumi, ossia dei tattoo tipici giapponesi. Tutti almeno una volta nella nostra vita abbiamo visto un samurai tattoo dal vivo o sul web. Ma chi erano i samurai? Il samurai (侍) era un nobile guerriero appartenente ad una casta militare del Giappone feudale e abilissimo nell’uso della katana, ossia la spada giapponese.
Solitamente il samurai è tatuato con la sua armatura e il tipico elmo chiamato kabuto. Le armature del samurai giapponese solitamente erano di due tipi diversi:
- yoroi: erano quelle indossate dai samurai a cavallo, erano molto pesanti e spesse.
- do-maru: erano quelle più leggere indossate dai fanti e quelle che tutti noi oggi conosciamo.
Oltre all’armatura e alla katana, il samurai giapponese per essere tale deve avere anche una capigliatura specifica (chonmage), celebre anche per essere uno status symbol (oggi è usata dai lottatori di sumo).
Dove Posizionare il Samurai Tattoo
Hai scelto di tatuarti un samurai, ma non sai in quale zona del corpo farlo? Ecco i nostri consigli. Molto dipende dalla variante scelta e dalla grandezza del soggetto da tatuare. Esistono numerose varianti: il samurai può essere raffigurato come soggetto singolo, o in una scena di combattimento o insieme a elementi decorativi come fiori di loto, peonie, foglie d’acero o fiori di ciliegio (sakura) o altri soggetti come carpe koi, draghi, tigri e geishe. Ricca di simbologia anche la storia dei tatuaggi maori.
Solitamente il tattoo artist consiglia la schiena oppure il braccio, ma non è raro vedere il samurai tatuato sulla gamba o sulla coscia. C’è anche chi si tatua il samurai sul petto. Se stai pensando di realizzarti altri soggetti Irezumi e quindi di farti quello che nel gergo dei tatuatori si chiama “Irezumi bodysuit”, allora è bene considerare attentamente la zona dove posizionare il samurai tattoo, perché in quel caso non è un tatuaggio a sé bensì parte di un progetto molto ampio e che deve rispettare regole precise del tatuaggio giapponese (come l’abbinamento dei fiori o di altri soggetti Irezumi).
Se non sei convinto della zona da tatuare, chiedi consiglio al tuo tatuatore di fiducia e prova a farti fare lo stencil per vedere il risultato in diverse zone del corpo prima di procedere con inchiostro e aghi e non poter più cambiare idea.