Obiettivo del seguente articolo è il mostrare al pubblico due pellicole diverse dal solito, dove cioè Jonah Hill abbandona il personaggio tipicamente allegro e burlone interpretato in molti film, per diventare anzi maturo e freddo.
I due lavori che seguono sono film drammatici e d’azione, con una sceneggiatura ben fatta, e che hanno ottenuti grandi encomi dalla critica mondiale. Senza ulteriori indugi vi presentiamo “Trafficanti“, e “L’arte di vincere“.
Trafficanti, il film
Si entra al cinema aspettandosi una commedia, si esce invece consapevoli di aver visto un film profondo ed a tratti drammatico. Il regista è Todd Phillips (lo stesso di Una notte da leoni per intenderci), film del 2016, con protagonista principale proprio Jonah Hill. Sebbene il film presenti momenti comedy ed anche scena di critica sociale, nemmeno tanto velata, ciò che il regista vuole mettere in scena è un’opera matura, seria, che racconta anche degli orrori della guerra e del traffico d’armi in paesi difficili del Medio Oriente.
David Packouz, impersonato da Miles Teller, è un massaggiatore delle star a Miami, che però è sul lastrico a causa di alcuni affari andati tremendamente male. Efraim Diveroli (Jonah Hill), il suo migliore amico fin dall’infanzia, è invece multimilionario, facendo affari con la vendita di armi sul mercato internazionale. David riceve una notizia da sua moglie, il fatto cioè di essere incinta, e per affrontare le spese crescenti si ritrova costretto ad accettare il lavoro offerto da Diveroli. Sebbene inizialmente il lavoro risulti essere davvero redditizio, la situazione si complica quando salta un carico di migliaia di pistole indirizzare alla polizia irachena d’istanza a Baghdad, che viene invece dirottato in Giordania.
I due amici fraterni sono costretti a volare in Giordania per rimediare alla situazione venutasi a creare, iniziando anche a corrompere la popolazione per scoprire dove fosse finito il prezioso carico. Per recuperare il bottino, David ed Efraim assumono un autista che li conduce in una base militare locale gestita dal capitano Santos, sbigottito dal fatto che i due giovani americani siano riusciti a superare tante peripezie senza perdere la vita. Il finale presentato dal regista non è consolatorio né moralista, non si nota una vera e propria condanna di Packouz e Diveroli, anzi, Phillips cerca sempre di mostrare all’osservatore gli eventi tenendosi a distanza, lasciando al singolo individuo la possibilità di crearsi una propria opinione in merito.
L’arte di vincere
L’arte di vincere è invece una pellicola drammatica che risale al 2011, diretta da Bennett Miller, con un cast davvero stellare, con figure del calibro di Brad Pitt, Jonah Hill, Chris Pratt, ed altri. Il film è ispirato a fatti veramente accaduti, ed in particolare si rifà alle vicende della squadra di baseball degli Oakland Athletics e del loro direttore generale, Billy Beane (interpretato proprio da Brad Pitt). Nello specifico accade che, alla fine del 2001, dopo una cocente sconfitta rimediata contro i rivali storici, la squadra si trovi fuori dalle Word Series di baseball.
La questione veramente spinosa però era un’altra, tre dei giocatori più forti della squadra avevano concluso il loro contratto, e la società, a causa di una mancanza di fondi, non poteva garantire loro lo stesso stipendio, questi andarono dunque via. A questo punto però Beane incontra Peter Brand (Jonah Hill), un giovanissimo neolaureato che spiega al direttore generale del team come costruire una squadra in grado di battere le corazzate della Lega senza l’ausilio di nomi altisonanti e di contratti faraonici. Più che basarsi sui nomi e sulla loro qualità, il giovane sottolinea l’importanza delle statistica, mai tenuta in considerazione da nessuno fino ad allora.
Accolto inizialmente con scetticismo, ed anzi a tratti sbeffeggiato dal mondo del baseball, e dall’allenatore della squadra degli Oakland, che nei primi match si rifiutava addirittura di far scendere in campo i giocatori acquistati con tale innovativo metodo, l’approccio di Beane e Brand si dimostrò invece vincente. La squadra ottenne negli anni successivi dei risultati incredibili, ottenendo addirittura il record di vittorie consecutive della Lega di baseball.