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Traumi sportivi: cosa sono e come riconoscerli    

Praticare sport, si sa, è un’attività estremamente salutare, perché permette di tenersi in forma e prevenire tutta una serie di disturbi e malattie causate da una vita troppo sedentaria.

Ciò nonostante, se si praticano sport ad alta intensità, che richiedono il sovraccarico di specifiche articolazioni, o si praticano a livello agonistico, si può incappare in infortuni e traumi che danneggiano fibre muscolari e ossa.

Ne sono un esempio le infiammazioni ai legamenti o ai muscoli, tendinosi o tendiniti, i crampi o anche un semplice ematoma sottocutaneo. Quelli elencati sono solo alcuni esempi delle più diffuse problematiche che minacciano quotidianamente gli sportivi, a qualunque età e a qualunque livello di allenamento.

Ma ve ne sono molti altri, tra cui stiramenti, lussazioni, contusioni, distorsioni, rottura del tendine di Achille, traumi alla colonna vertebrale, lesioni muscolari o al ginocchio.

Questi si possono verificare in diverse circostanze, magari a causa di un evento traumatico o di un sovraccarico duraturo nel tempo.

Si possono manifestare in maniera acuta, come può accadere alla distorsione di una caviglia o alla frattura ossea, ma anche cronica, come una tendinite o l’infiammazione ai legamenti.

Di solito succede quando gli sport non vengono praticati usando i dovuti accorgimenti, come mantenere una postura corretta, eseguirli in ambienti sicuri o con gli strumenti più idonei; ma possono verificarsi anche incidenti sul campo che ne causano l’origine.

Come puoi riconoscere un trauma sportivo?

Dipende dalle circostanze. Quelle causate da un incidente, acuti, causano forti dolori sul colpo, magari associati anche a rossore, gonfiore, ferite, debolezza e impossibilità a caricare pesi sull’area coinvolta, quindi incapacità a muoverla normalmente.

Nei casi più estremi, come una frattura scomposta, si possono notare anche articolazioni fuori posto.

Diverso è il caso dei traumi cronici, che invece fanno avvertire dolore solo quando viene praticato sport e generano intenso fastidio a riposo, causando a volte anche gonfiore.

Quando si notano questi sintomi è importante rivolgersi subito al proprio medico o a uno specialista che eseguirà esami più approfonditi e una diagnosi più precisa, in modo da rilevare esattamente il trauma subito e indicare la terapia più idonea per risolverlo o contenerne la degenerazione.

Certamente il riposo, le applicazioni con ghiaccio o l’impiego della fascia elastica sono i rimedi più gettonati per ridurre il gonfiore. Ma in alcuni casi possono essere necessari farmaci o persino l’intervento chirurgico e la fisioterapia per rimettere tutto a posto.

Può essere il caso della frattura scomposta o di una lacerazione dei tendini, che non si risolvono semplicemente immobilizzando la parte interessata.

Come comportarsi in caso di trauma

Nella maggior parte dei casi i traumi sportivi lievi possono essere affrontati in autonomia, specie quando questo svanisce in pochi giorni.

Se urtando una parete o cadendo a terra, ci si procura solo alcuni lividi o un dolore sopportabile, anche l’applicazione di farmaci cutanei può bastare a risolverli nel giro di pochi giorni.

Tuttavia, se il gonfiore è eccessivo e il dolore particolarmente intenso, si forma un livido molto evidente e vasto o si verificano deformazioni, allora è meglio chiedere l’intervento di un professionista specializzato.