Tricopigmentazione, una tecnica che permette di nascondere o di camuffare la calvizie o il diradamento dei capelli sul cuoio capelluto. Il risultato della tricopigmentazione si ottiene grazie al deposito controllato e microscopico di pigmento color cenere. Andiamo a vedere meglio di cosa si tratta, analizzando anche tricopigmentazione opinioni e tricopigmentazione controindicazioni.
Tricopigmentazione: cos’è?
La tricopigmentazione (chiamata anche micropigmentazione capelli) è una tecnica di medicina estetica che serve a mascherare la caduta dei capelli, anche nei casi in cui questi siano rasati. In continua e costante evoluzione, la tricopigmentazione prende spunto dal tatuaggio, dal quale però si differenzia per alcune caratteristiche. La tecnica prevede di introdurre nel derma superficiale piccole quantità di pigmento per simulare la fase di crescita del capello. L’obiettivo è far sembrare il cuoio coperto da capelli cortissimi, in fase di crescita anche una testa completamente glabra. Questo effetto si ottiene grazie al contrasto cromatico ridotto tra i capelli e la cute.
L’idea della tecnica che poi diventerà la tricopigmentazione nasce 10 anni fa da Ian Watson, che successivamente diventerà presidente di una per le cliniche estetiche per capelli più famose degli USA. Ian Watson copriva la caduta dei capelli utilizzando una matita da trucco e, osservando gli ottimi risultati, inizia a progettare il concetto di un tatuaggio follicolare. Entro pochi anni sono numerosi i professionisti di medicina estetica che impiegano la tricopigmentazione utilizzando pigmenti riassorbibili dalla cute. Oggi, l’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica permettono di raggiungere nella pigmentazione capelli risultati che erano inimmaginabili solo pochi anni fa.
La tricopigmentazione attualmente è una valida alternativa alla chirurgia o al rinfoltimento dei capelli con metodi chirurgici. Bisogna tenere conto del fatto che molte persone si sottopongono ad essa come coadiuvante insieme al trapianto di capelli per integrare la propria chioma realisticamente. Ci sono però anche recensioni ed esperienze negative, come vedremo. (Vedi anche: Serenoa Repens per caduta capelli)
Tricopigmentazione: tecniche
Il primo step è raccogliere l’anamnesi del paziente ovvero tutte le informazioni necessarie alla valutazione preliminare da parte dello specialista che effettua il trattamento. Le condizioni dell’area da trattare devono essere ottimali per prevenire qualsiasi problema che potrebbe inficiare la riuscita della tricopigmentazione.
Sono previste più sedute per raggiungere il grado di copertura richiesto ed il numero di sedute dipende dall’area da trattare, dalla tipologia di cute, dalla densità che si vuole raggiungere, dal colore del pigmento e da altre caratteristiche del soggetto.
Una seduta può durare un’ora o più ed al termine il paziente può tornare a svolgere le normali attività. È possibile osservare un leggero rossore nelle 24 ore successive, soprattutto se la cute è delicata, ma è comunque un effetto temporaneo. Il risultato è visibile immediatamente, sin dalla prima seduta, anche se per raggiungere la copertura desiderata ne saranno necessarie altre.
Esistono vari tipi di tricopigmentazione, tra cui una denominata SMH3D che dovrebbe dare un effetto più tridimensionale. Inoltre esiste anche una versione per capelli più lunghi che simula un effetto densità.
Cosa è possibile coprire con la tricopigmentazione?
Uno degli effetti più richiesti nei trattamenti di tricopigmentazione è l’effetto rasato che è molto facile da mantenere, segue l’attuale trend di moda ed elimina i costi del parrucchiere. Con le tecniche di tricopigmentazione si può riprodurre un effetto rasato praticamente identico al resto dei capelli anche da vicino. È una soluzione molto pratica per chi porta i capelli rasati, ma meno adatta per ottenere un effetto densità per chi è affetto da alopecia areata. Questi ultimi possono trarre vantaggio dall’effetto densità che ricrea una chioma otticamente più folta nelle situazioni di diradamento; l’effetto densità ha lo scopo di eliminare la visibilità del cuoio capelcalluto e può essere abbinato al trapianto di capelli.
Molte persone scelgono di affidarsi alla pigmentazione capelli per coprire cicatrici sul cuoio capelluto, per il camouflage di interventi chirurcgici quali possono essere quelli per il prelievo di capelli (FUE) o cicatrici di qualsiasi genere. Questa tecnica è infatti molto usata per mascherare le cicatrici: il capello infatti non cresce nella zona cicatriziale, perché il bulbo pilifero è stato eliminato; in questo caso i pigmenti ne ricreano la presenza, anche in questo caso l’effetto migliore si ha con i capelli rasati. Le cicatrici tuttavia devono essere in ottime condizioni e completamente guarite.
Tricopigmentazione: costi definitiva e temporanea
A seconda del pigmenti utilizzato durante la tricopigmentazione, questa può essere permanente oppure temporanea. Molte persone infatti si pongono il problema di quello che potrebbe accadere più avanti negli anni, quando i capelli diventano fisiologicamente bianchi. Inoltre i costi del trattamento sono diversi in base al centro a cui ci si rivolge, all’area geografica (ad esempio cambia sottoporsi a tricopigmentazione a Milano o a Roma), al numero di aree da trattare, al numero di sedute, alla necessità di mantenimento ed anche in base ad altre variabili.
L’aspetto positivo è che la tricopigmentazione non è un limite ad altre tipologie di interventi. Non impedisce, ad esempio, un trapianto di capelli. In genere, l’area della testa viene suddivisa in Hairline (attaccatura dei capelli), Midscalp (parte centrale della testa) e Vertex (chierica o corona).
Il costo della tricopigmentazione cambia a seconda delle aree da trattare:
- 1 area costa circa 900 euro
- 2 aree intorno ai 1200 euro
- 3 aree circa 1400 euro
ma si tratta di prezzi indicativi che dipendono da moltissime variabili. In caso di alopecia totale, ricostruire lo scalpo costa più o meno 2000 euro, mentre coprire una cicatrice costa circa 700 euro. In alcuni casi servono almeno 3 sedute per raggiungere il risultato, le prime due a distanza di un giorno, mentre l’ultima dopo un mese.
Tricopigmentazione definitiva
Chiamata anche Micro Air Scalp, è teoricamente irreversibile e dura in realtà almeno 8 / 10 anni. In quanto vengono utilizzati pigmenti di dimensioni maggiori, non eliminabili dall’organismo; ha un costo iniziale alto, ma la sua “manutenzione”, ovvero la necessità di ritoccarla, è bassa (ogni qualche anno va eseguita la ribattuta). L’unico modo per eliminare i pigmenti permanenti è il laser e ovviamente questa opzione non prevede la possibilità di alzare l’attaccatura o di cambiare colore. Quando i capelli diventano bianchi, bisogna ricorrere al laser o a una tinta sistematica. (Vedi anche: Trapianto di capelli in Turchia)
Tricopigmentazione temporanea
Scompare progressivamente in 10 / 14 mesi, in quanto i pigmenti sono di dimensioni più piccole e vengono pian piano eliminati dall’organismo. I costi iniziali sono contenuti e necessita di media manutenzione (uno o due ribattute all’anno). Il vantaggio è quello di garantire libertà di scelta, come la possibilità di cambiare colore, di modificare l’attaccatura ecc. Gli svantaggi sono economici (da 250 a 1000 euro all’anno a seconda del centro tricologico e della zona trattata) e logistici (necessità di sottoporsi a uno o due mantenimenti all’anno).
Quando i capelli diventano bianchi è sufficiente attendere lo sbiadimento del pigmento.
Tricopigmentazione opinioni
Tricopigmentazione, recensioni? Numerosi utenti del web parlano in modo entusiastico della tricopigmentazione in forum su internet e nella maggioranza dei casi le opinioni sono positive. Il nome in inglese è “scalp micropigmentation”. Il sito RealSelf raccoglie le opinioni di molte persone che hanno effettuato gli interventi in prima persona e il risultato / le opinioni per la micropigmentazione sembrano essere entusiaste, raggiungendo addirittura un 98% di utenti soddisfatti. Il numero di persone che si sottopone a interventi di questo tipo è crescente, questo anche grazie alla naturalità che si ottiene con il lavoro di operatori professionisti.
Tricopigmentazione: problemi e controindicazioni
Relativamente a tricopigmentazione problemi, le cause che ricorrono sono spesso le stesse. Tricopigmentazione, si vede? Purtroppo la risposta a questa domanda è che dipende sempre molto dalla professionalità e dall’esperienza dell’operatore che svolge il trattamento. Si tratta, infatti, di una tecniche che ha attirato molto l’attenzione su di se. I costi non raggiungono quelli di trattamenti più costosi e si tratta di un buon compromesso.
Uno dei risultati più disastrosi, parlando di tricopigmentazione pro e contro, è una pigmentazione mal riuscita. Tendenzialmente ci troviamo di fronte a risultati non omogenei, pigmentazioni di colori diversi dal nero, punti che si sono allargati o che si sono concentrati intorno a una cicatrice. Importante notare che le tecniche si sono ormai evolute, dando spazio a risultati migliori e sempre più naturali. Il consiglio è quello di risolversi a operatori e specialisti con buone recensioni, dirette o indirette. Ricordiamo che è, nella maggior parte dei casi, trovare una risoluzione al problema.
- (Vedi anche: diradamento capelli e stempiatura uomo e donna)
Tricopigmentazione: Roma, Milano, Napoli
Sono ormai parecchi anche in Italia i centri che offrono questo servizio. Comprese naturalmente le città di Roma, Milano e Napoli. Affidatevi sempre a centri specializzati e, preferibilmente, operatori con i quali qualcuno ha già avuto esperienza.
Tricopigmentazione: le accortezze
Si raccomanda di interrompere l’uso di farmaci ad uso topico (come Minoxidil) almeno qualche giorno prima dell’intervento per evitare di irritare la pelle. Idem per prodotti cosmetici coprenti. Per chi porta protesi è consigliato prendere almeno uno o due giorni di ferie. Fate anche sempre attenzione alle persone a cui decidete di rivolgervi, lo specialista a cui vi affidate può fare la differenza.
Tricopigmentazione e tatuaggi capelli: similitudini e differenze
L’idea della tricopigmentazione prende spunto da una tecnica di tatuaggio capelli chiamata Dotwork, che prevede il disegno di singoli puntini estremamente ravvicinati ma separati da minuscoli spazi, in modo che grazie al pigmento l’effetto percepito sia tridimensionale. Questo tipo di tatuaggio si esegue in qualsiasi zona del corpo, mentre nella tricopigmentazione l’area ovviamente è il cuoio capelluto. In questo caso la tecnica prevede l’inoculo – punto per punto – di piccole quantità di pigmento seguendo un criterio geometrico in modo tale che la cute sembri ricoperta da capelli appena rasati.
Le differenze, tuttavia, non sono banali. Nella tricopigmentazione temporanea, diversamente dal tatuaggio capelli, si utilizza un pigmento che si riassorbe nel corso del tempo e quindi non si ha un risultato permanente, con il vantaggio di poter modificare e cambiare il lavoro in corso d’opera secondo le preferenze del cliente. La tecnica di tricopigmentazione permanente tuttavia esiste ed è stata sviluppata da pochi anni. Inoltre, nei capelli tatuati si utilizzano strumenti maggiormente invasivi e quindi la procedura è più dolorosa, mentre la tricopigmentazione non raggiunge il derma profondo ma arriva solo al derma superficiale. Infine, il tatuaggio sulla testa è ormai datato e poco realistico, mentre la tricopigmentazione è una tecnica più elegante e realistica per mascherare la perdita di capelli.
Le alternative: Toppik
Toppik sfrutta, per coprire e camuffare il problema delle calvizie, fibre di cheratina. Grazie a questa tecnica, l’effetto che si ottiene è molto naturale e capace di nascondere i punti in cui i capelli sono diradati. Toppik rientra a far parte della categoria dei cosmetici ma richiede alcune condizioni di partenza. La zona in esame non deve essere eccessivamente diradata, questo perchè è necessario avere capelli naturalmente attaccati al cuoio per fornire un aggancio. Le fibre in cheratina servono infatti per simulare una fitta capigliatura, a partire dai capelli ancora presenti. Soltanto uno sciampo con acqua calda può lavare via le fibre e questo è una fortuna perché né la sudorazione, né pioggia e vento, né tantomeno l’uso del casco costituiscono un problema.
Uno dei lati negativi di un trattamento come Toppik e come molti altri in commercio è rappresentato dall’effetto negativo sui capelli ancora sani. Attaccare infatti delle fibre di cheratina indebolisce la superficie del capello e lo costringe a sopportare un peso superiore, rischiando di indebolire eccessivamente e portare alla caduta. Viene consigliata l’applicazione di maschere che possano rinforzare i capelli naturali, tenendo bene a mente che Toppik non può costituire una soluzione definitiva al problema delle calvizie. Si tratta piuttosto di una soluzione temporanea al problema. (Vedi anche: calvizie androgenetica)