L’Ufficio Italiano Cambi si occupava principalmente di svolgere compiti di natura attuativa in relazione alla gestione delle riserve ufficiali di valuta. Questo per quanto riguarda la valuta di cui la Banca d’Italia aveva effettiva disponibilità, dopo i trasferimenti alla Banca centrale europea.
Non solo: l’Ufficio Italiano Cambi (abbreviato con l’acronimo UIC) aveva funzioni di elaborazione informativa. Di fatto raccoglieva dati sulla bilancia dei pagamenti e sulla posizione patrimoniale verso l’estero. Tra le sue funzioni più apprezzate, anche quella di contrasto e di prevenzione al riciclaggio di denaro di provenienza illecita.
Con l’arrivo del 2000, e la conseguente liberalizzazione del mercato dell’oro in Italia, all’Ufficio Italiano Cambi furono inoltre dati compiti di fissazione degli standard ai quali doveva rispondere l’oro grezzo per potersi avvalere della qualifica di “buona consegna” al mercato nazionale.
In aggiunta, l’UIC provvedeva, insieme alla Banca d’Italia, a rilevare il tasso effettivo globale medio (TEGM) utile per la determinazione degli interessi usurari. Aveva altresì il compito di monitorare le operazioni di import ed export al seguito di denaro, di titoli e di valori superiori a una determinata soglia. Effettuava anche servizi di tesoreria estera per conto delle pubbliche amministrazioni.
Unità di informazione finanziaria e altri enti: il dopo UIC
Come già ricordato, l’Ufficio Italiano Cambi fu soppresso a novembre del 2007, e dal 2008 le sue funzioni passarono integralmente ad altri enti istituiti presso la Banca d’Italia. Buona parte delle attività di prevenzione sono ad esempio affidate dall’Unità di informazione finanziaria. Si tratta dell’autorità che è ufficialmente incaricata di acquisire i flussi finanziari e le informazioni che riguardano le ipotesi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. Questo in maniera prioritaria mediante le segnalazioni di operazioni sospette che sono trasmesse dagli intermediari finanziari, dai professionisti o da altri operatori.
Una volta ricevute tali segnalazioni, l’Uif effettua indagini di natura finanziaria. A tale scopo utilizza le fonti e i poteri di cui dispone, valutando la rilevanza di quanto analizzato e decidendo poi se trasmettere o meno i propri studi agli organi investigativi.
Si ricorda come la normativa vigente stabilisca degli obblighi di natura informativa in capo alle autorità di vigilanza, alle amministrazioni e agli ordini professionali.
L’Unità di informazione finanziaria e gli organi investigativi e giudiziari collaborano quotidianamente. In questo modo individuano ed analizzano le operazioni finanziarie “anomale”. Partecipano inoltre alla rete mondiale delle FIU per garantire scambi informativi utili per poter affrontare in maniera più congrua il riciclaggio transnazionale e il finanziamento del terrorismo.
Per saperne di più
Considerato che l’Ufficio italiano cambi non esiste più, per poterne sapere di più sulle sue attività e sugli enti che hanno fatto seguito alle sue funzioni, vi consigliamo di consultare il sito internet dell’Ufficio di informazione finanziaria per l’Italia, e quello della Banca d’Italia.