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VES (Esami del sangue): Alta, Bassa, Tumori e rimedi

La VES (velocità di eritrosedimentazione) misura la velocità con cui gli eritrociti si separano dalla parte liquida del sangue, depositandosi sul fondo di speciali provette. Si tratta di un esame di laboratorio che si esegue sul sangue con addizionato anticoagulante, in modo che non si formino coaguli. Lo scopo di questo esame di laboratorio è determinare in modo grossolano la fluidità del sangue, che varia in alcuni stati patologici; si tratta di un esame poco specifico, ma molto economico e facile, che viene prescritto molto spesso e fa parte dei valori classicamente richiesti dal medico.

La VES viene richiesta solitamente quando si sospetta uno stato infiammatorio o patologico, ma siccome è poco specifica, non si esegue mai da sola e va abbinata ad altri esami del sangue. Per eseguirla è sufficiente un prelievo di sangue venoso periferico in provetta con anticoagulante. Vediamo quando si richiede la VES, quali sono i valori di riferimento e che cosa significa se è alta o bassa.

VES (velocità di eritrosedimentazione)

La velocità di eritrosedimentazione misura il tempo impiegato dai globuli rossi per precipitare sul fondo di speciali pipette molto sottili, separandosi così dal plasma, che rimane in superficie perché più leggero. Per eseguire l’esame, il sangue intero viene posto in una pipetta graduata lunga circa 200 mm e lasciato per 60 minuti, al termine dei quali si misurano i millimetri di plasma rimasti nella parte superiore della pipetta.

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Nella pipetta la sedimentazione dei globuli rossi è causata dalla loro capacità di aggregare formando piccole colonne di eritrociti impilati, in cui i vari elementi sono legati dall’attrazione superficiale. In condizioni normali la capacità di aggregazione dei globuli rossi è bassa, perché tra gli eritrociti esistono forze di repulsione che impediscono appunto che essi coagulino in circolo. Se però nel sangue c’è una elevata concentrazione di immunoglobuline o di fattori pro-coagulativi, l’aggregazione è favorita e la VES aumenta. Anche la riduzione del rapporto volumetrico tra plasma/eritrociti e l’aumento della viscosità plasmatica, possono aumentare i valori. Quindi, la VES è un esame utile per :

  • Individuare processi infiammatori in corso
  • Rilevare patologie occulte
  • Controllare il decorso di patologie

L’esame è poco specifico e poco sensibile e non dà nessuna indicazione sulla malattia che ha causato lo stato infiammatorio; non va mai prescritto da solo perché non avrebbe significato, va sempre accompagnato da altri esami degli indici di flogosi (PCR, mucoproteine). Nella maggior parte dei processi infiammatori acuti e cronici (comprese le neoplasie) si osserva un aumento della VES, ma bisogna ricordare che il risultato può essere condizionato anche da altri fattori indipendenti da malattie o infiammazione. Ciononostante, è un’esame largamente usato perché è economico e può essere un spia di qualche processo infiammatorio non ancora noto, che può dare indicazione ad effettuare esami di secondo livello.

VES alta

Non è infrequente riscontrare una VES mediamente elevata. In generale, le cause principali sono processi infiammatori acuti (infezioni batteriche, malattie reumatiche, vasculiti…) oppure cronici (malattie infiammatorie croniche, infezioni a lento andamento, malattie reumatologiche, tumori). Essendo un parametro molto aspecifico, qualsiasi alterazione anche momentanea dello stato di salute può causare un aumento della velocità di eritrosedimentazione. Le patologie coinvolte possono essere:

  • Lupus eritematoso sistemico
  • Infezioni ossee e articolari
  • Ictus ischemico
  • Macroglobulinemia di Waldenstrom
  • Mieloma multiplo
  • Malattia correlata a IgG4
  • Insufficienza renale
  • Bassi livelli di albumina sierica

Bisogna ricordare che la gravidanza, l’anemia o una lieve infezione (come una faringite) possono aumentare la VES, senza che ciò richieda esami di approfondimento. Questo parametro da solo è del tutto insufficiente per ipotizzare una patologia, specialmente se il paziente è asintomatico. In presenza di una VES alta può sorgere un sospetto diagnostico, ma la correlazione non è automatica; la VES aumenta con l’età e il medico potrebbe decidere di ripetere l’esame a distanza di tempo, oppure di eseguire esami più approfonditi.

VES alta e tumori

In presenza di una neoplasia maligna, la VES si può presentare alta o molto alta, ma non rappresenta un parametro diagnostico, quanto piuttosto un indice di monitoraggio malattia/terapia. Questo esame non si usa in diagnostica o in urgenza, considerata anche la presenza di altri indici di flogosi come la proteina C reattiva (PCR) e di esami più specifici a seconda della patologia di cui soffre il paziente.

Dato che le malattie che possono implicare un aumento della VES sono numerose e diverse tra loro, il rilevamento di valori alti è un segno aspecifico e se in presenza di un sospetto clinico vanno eseguite indagini specifiche. Raramente però la VES è il primo sintomo ad indicare un tumore, perché solitamente è un esame compreso in un pannello completo di analisi del sangue, come l’emocromo con formula.

VES alta: rimedi

La velocità di eritrosedimentazione non rappresenta una malattia a sé stante, ma un parametro ematico: per diminuire i valori bisogna intervenire sulla patologia che ha portato all’aumento della VES. Solitamente quando la malattia viene trattata i valori diminuiscono nel corso del tempo, man mano che diminuisce lo stato infiammatorio.

VES bassa

Una bassa velocità di eritrosedimentazione può essere causata da:

  • Drepanocitosi
  • Disidratazione
  • Policitemia
  • Insufficienza cardiaca
  • Danno epatico
  • Farmaci (aspirina, cortisone, antimalarici)
  • Malnutrizione
  • Infezioni delle vie urinarie
  • Allergie

Una VES bassa è di raro riscontro, rispetto a valori elevati. Una diminuzione dei valori è solitamente correlata ad un aumento della viscosità del sangue che può essere causato dalla disidratazione, dall’aumento dell’ematocrito (percentuale di globuli rossi sul totale) o da una riduzione della concentrazione di proteine nel sangue.

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VES valori normali

La VES si determina con due possibili metodi, che differiscono per diametro e lunghezza della provetta utilizzata:

  • Metodo Wintrobe. Consiste nel porre sangue intero con anticoagulante in una provetta graduata lunga 100 mm e larga 2,8 mm e lasciarlo in posizione verticale per 1 ora.
  • Metodo Westergreen. Consiste nel porre sangue, reso incoagulabile per diluizione con il 20% di soluzioni saline o sodio citrato, in una provetta graduata di lunga 200 mm e misurare il sedimento dopo 1 ora. E’ il metodo più utilizzato perché più semplice da eseguire e da riprodurre.

I valori di riferimento nei due metodi (Wintrobe e Westergreen) sono diversi, con la differenza che con il metodo Westergreen sono meno influenzati dall’ematocrito (percentuale di globuli rossi nel sangue rispetto al totale). La VES si misura in millimetri/ora (mm/h) ed i valori normali (metodo Westergreen) sono diversi per sesso e per età:

  • Neonati: 0-2 mm/ora
  • Bambini dopo 1 anno: 3-13 mm/ora
  • Uomini 20-49 anni: 0-13 mm/ora
  • Uomini 50-69 anni: 0-19 mm/ora
  • Donne 20-49 anni: 0-21 mm/ora
  • Donne 50-69 anni: 0-28 mm/ora
  • Anziano: 0-30 mm/ora

Con l’aumentare dell’età la velocità di eritrosedimentazione subisce un incremento, anche nei soggetti sani; nelle donne i valori sono sempre leggermente superiori rispetto agli uomini. I valori massimi si possono calcolare anche con la formula di Miller:

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VES: quando preoccuparsi?

Le patologie che possono causare un aumento della velocità di eritrosedimentazione sono molto diverse tra loro. La rilevazione di valori alti è un segno aspecifico, che potrebbe anche dipende da cause non patologiche, quindi va accompagnato da indagini mirate. Una VES alta può essere causata ad esempio da malattie infiammatorie di vario genere (autoimmuni, infettive, reumatiche) ma anche dall’infarto, dall’anemia e da alcuni tumori.

  • In genere, quando i valori superano i 20 mm/h (VES mediamente alta) si è in presenza di patologie infiammatorie croniche, come infezioni, tumori, anemia e malattie autoimmuni; molto spesso il paziente è già a conoscenza di tali malattie e, in questo caso, l’esame serve a monitorare l’andamento della malattia o la terapia. Nelle donne in gravidanza o anemiche tuttavia tali valori non sono rari.
  • Quando i valori superano i 50 mm/h (VES molto alta) c’è la presenza di uno stato infiammatorio acuto, indice di patologie come artrite reumatoide, danni epatici, insufficienza renale. Se i valori superano addirittura i 100 mm/h, allora si può ipotizzare la presenza di un tumore. Tuttavia è difficile, per una persona asintomatica, che i valori siano così alti in assenza di altri sintomi sistemici come febbre, perdita di peso, anemia, dolori che indicano un processo patologico in atto.

VES e obesità

Secondo alcuni studi, l’obesità influenza i valori di alcuni esami del sangue, come quelli utilizzati per monitorare malattie croniche (VES e PCR). Secondo uno studio, un alto indice di massa corporea è collegato all’aumento dei valori degli indici di flogosi, sia nella popolazione generale, sia nei soggetti affetti da artrite reumatoide: il medico quindi nel valutare i valori ematici deve considerare il grado di sovrappeso del paziente, in quanto un aumento dei valori può essere causato dall’obesità e non dalla malattia di base.

I risultati degli studi sono coerenti con lo stato di infiammazione generalizzata causato dall’obesità in tutto l’organismo. L’obesità, in particolare quella addominale, è associata ad una alta incidenza di numerose patologie tra cui ipertensione, dislipidemia, insulino-resistenza, diabete e aterosclerosi, ma predispone anche ad altre malattie che rientrano nel quadro della sindrome metabolica. In generale, l’obesità non impatta solo sul girovita, ma su tutta la salute dell’organismo ed è un fattore di rischio molto grave per una lunga serie di malattie.

L’obesità addominale è particolarmente pericolosa per la salute perché il grasso addominale è in grado di produrre fattori pro-infiammatori e vasoattivi, che determinano uno stato di infiammazione generalizzato. Tali sostanze hanno effetti su tutti i sistemi (nervoso, vascolare, immunitario) e sul metabolismo: i livelli delle citochine pro-infiammatorie (adipochine) sono direttamente correlati all’aumento degli indici di flogosi (PCR e VES).

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Scritto da Sara Roversi

Specializzata in Microbiologia e Virologia. Esperienza in laboratorio di diagnostica microbiologica (batteriologia, virologia, micologia, parassitologia, micobatteriologia, sierologia), conoscenza delle tecniche diagnostiche di biologia molecolare, anche per ricerca SARS-CoV-2.