in

Vitamina K: Dove si trova Alimenti, funzioni e carenza

La vitamina K è un complesso di 3 vitamine liposolubili (K1, K2 e K3) che devono essere quasi tutte introdotte con l’alimentazione. Queste sono fondamentali per la sintesi delle proteine epatiche, la salute delle ossa ed il complesso processo di coagulazione del sangue.

Mentre la forma K1 (fillochinone) deve essere assunta per via alimentare, la vitamina K2 (menachinone) è prodotta dalla flora batterica intestinale. La K3 (menadione), infine, è un prodotto sintetico tipico degli integratori che viene assorbito in particolari condizioni ed è subito disponibile in circolo. Questa particolare vitamina venne scoperta negli anni ’30 come fattore anti-emorragico e si utilizza ancora oggi per trattare alcune tipologie di avvelenamenti da topicidi anticoagulanti.

Vitamina K: dove si trova alimenti

La vitamina K è presente in un’ampia gamma di alimenti di consumo comune, specialmente nelle verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, cavolo, lattuga, cavoletti di Bruxelles, bietola, cime di rapa, crescione) e nelle spezie (maggiorana, timo, salvia, prezzemolo, basilico). Frutta, carne, pesce, latticini e cereali ne contengono quantità minori. Ecco il contenuto in microgrammi di proteina K degli alimenti più ricchi (dosi per 100 grammi):

  • Basilico essiccato: 1700 ug
  • Salvia essiccata: 1700 ug
  • Timo essiccato: 1700 ug
  • Prezzemolo: 1600 ug
  • Amaranto: 1100 ug
  • Bietola: 830 ug
  • Cavolo: 810 ug
  • Tarassaco: 780 ug
  • Maggiorana essiccata: 620 ug
  • Origano essiccato: 620 ug
  • Crescione: 540 ug
  • Spinaci: 480 ug

vitamina k alimenti

Vitamina K: funzioni

La vitamina K ha principalmente un ruolo anticoagulante. Il processo di coagulazione del sangue consiste in una reazione a catena che può essere attivata da numerosi fattori. Questo processo prevede che una serie di molecole entrino in azione in momenti precisi, dopo essere state attivate dal precedente fattore. Questa particolare vitamina ha il ruolo di controllare la sintesi epatica del:

  • fattore II (protrombina)
  • fattore VII (proconvertina)
  • del fattore IX (fattore di Christmas)
  • del fattore X (fattore Stuart)

Nel processo coagulativo anche altre proteine, chiamate S, C e Z, dipendono dalla vitamina K. La carenza alimentare di questa vitamina o alcune patologie epatiche possono portare a deficienza di vitamina K e problemi della coagulazione, come emorragie e petecchie. Questa particolare vitamina, così come la vitamina D, è anche essenziale per la corretta formazione e attivazione delle proteine GLA nelle ossa. La proteina GLA (osteocalcina) è coinvolta nel processo di incorporazione del calcio ed è quindi fondamentale per mantenere la resistenza dell’osso.

[md_boxinfo title=”Curiosità”]È altrettanto importante per attivare altre proteine K-dipendenti nell’osso (proteina di matrice G1a e proteina S) e per inibire la calcificazione dei tessuti molli, causata dall’accumulo di calcio sulle pareti dei vasi sanguigni. C’è una diretta correlazione, dimostrata da alcuni studi, tra carenza di vitamina K e fratture, artrosi e osteoporosi. Siccome altre classi di proteine GLA sono state ritrovate nei reni, nella dentina, nel liquido seminale e nei mitocondri, è probabile che questa vitamina possieda numerose altre proprietà ancora poco conosciute.[/md_boxinfo]

Carenza di Vitamina K

La vitamina K è presente in abbondanza negli alimenti di comune consumo, quindi la dose giornaliera raccomandata (circa 100 ug/giorno) solitamente è facilmente raggiunta. Se però per alcune ragioni (malassorbimento, malattie epatiche, squilibri della flora intestinale, denutrizione) si verifica una carenza, le conseguenze possono essere gravi. Difatti, questa vitamina è essenziale per la sintesi della trombina e di altre proteine della cascata coagulativa e la carenza di protrombina nel sangue (fattore pro-coagulativo) può portare ad emorragie.

[md_boxinfo title=”Curiosità”]Gli integratori di vitamina K sono disponibili sotto forma di preparati per via orale o di iniezioni per via intramuscolare per trattare eventi emorragici, generalmente nella forma di vitamina K1.[/md_boxinfo]

Vitamina K2 per la pelle

La K2 svolge un ruolo molto importante nella prevenzione delle patologie ossee legate all’età, come l’osteoporosi, che colpisce le donne dopo la menopausa a causa della cessazione dell’effetto protettivo degli ormoni estrogeni. L’assunzione della vitamina K2 insieme alle vitamine del gruppo B, alla vitamina A, alla vitamina C ed alla vitamina D restituisce tono alla pelle e le conferisce un aspetto visibilmente più rilassato. Uno studio rivela che donne giapponesi che mangiano particolari cibi fermentati ricchissimi di vitamina K2 hanno una pelle più giovane e tonica rispetto alle colleghe americane.

Vitamina K e Neonati

Dopo il parto è ormai routine somministrare al neonato vitamina K. Ciò accade per evitare la pericolosa malattia emorragica del neonato (MEN) che è legata proprio alla carenza di vitamina K e può causare emorragie anche severe. Questa malattia è causata dal ridotto assorbimento di vitamina K da parte della placenta e si manifesta tipicamente dopo 1 giorno di vita, ma ci sono casi di forme tardive che appaiono dopo 1 mese.

Assorbimento Vitamina K

La vitamina K, come la vitamina A, la vitamina D e la vitamina E, sono liposolubili e quindi il loro assorbimento avviene solo in presenza delle micelle lipidiche nell’intestino. La formazione delle micelle dipende dalla presenza della bile e del succo pancreatico. L’efficienza di assorbimento delle vitamine K1 e K2 è intorno al 60% e le due forme vengono assorbite diversamente:

  • la K1 di origine alimentare viene assorbita con trasporto attivo (che comporta consumo di energia) nell’intestino tenue
  • la K2 di origine batterica
  • la K3 sintetica sono assorbite passivamente nel colon

Dopo l’assorbimento questa vitamina viene incorporata nei chilomicroni (lipoproteine ricche di trigliceridi e di colesterolo) e trasportata al fegato, all’interno del quale viene trasferita ad altre lipoproteine che la convogliano ai tessuti. Gli organi di deposito principali sono il fegato, il surrene, i polmoni, i reni e il midollo spinale. Il turnover di questa vitamina, ovvero il tempo che intercorre tra assunzione ed escrezione, è molto rapido. La forma K3 è quella eliminata più velocemente, mentre K1 e K2 sono degradate più lentamente.

[link_vitamine]

[md_domande_e_risposte]
{“domanda”: “A cosa serve la vitamina K?”, “risposta”: “La vitamina K, o naftochinone, ha un ruolo fondamentale nel processo di coagulazione del sangue e assicura la funzionalità delle proteine che formano e mantengono in forma le ossa.”} ,
{“domanda”: “Quali alimenti contengono la vitamina K?”, “risposta”: “Gli alimenti ricchi in vitamina K comprendono: ortaggi a foglia verde, come ad esempio. spinaci, broccoli, asparagi, crescione, cavoli, cavolfiore, piselli, fagioli, olive, colza, soia, carne, cereali, prodotti caseari.”} ,
{“domanda”: “Come si chiama la vitamina K?”, “risposta”: “Vitamina K è il termine generale utilizzato per indicare il 2-metil-1, 4 naftochinone o menadione”} ,
{“domanda”: “Quali sono gli antagonisti della vitamina K?”, “risposta”: “I farmaci anticoagulanti antagonisti della vitamina K (AVK) si suddividono in: cumarinici: warfarin (Coumadin®); acenocumarolo (Sintrom®); fenprocumone, non disponibile in Italia”} ,
{“domanda”: “Dove si trova la vitamina E?”, “risposta”: “ra gli alimenti che contengono elevate quantità di vitamina E ci sono gli oli vegetali (di arachide, di semi di girasole, di germe di grano, di oliva), il grano intero e alcuni tipi di frutta secca (mandorle, noci, nocciole).”}
[/md_domande_e_risposte]

Scritto da Sara Roversi

Specializzata in Microbiologia e Virologia. Esperienza in laboratorio di diagnostica microbiologica (batteriologia, virologia, micologia, parassitologia, micobatteriologia, sierologia), conoscenza delle tecniche diagnostiche di biologia molecolare, anche per ricerca SARS-CoV-2.