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Xilitolo: Benefici, Assorbimento e Metabolismo, Controindicazioni

Lo Xilitolo, conosciuto per le sue proprietà di edulcorante, è un polialcolo (ha una struttura chimica che presenta contemporaneamente le caratteristiche di un zucchero e di un alcool) a cinque atomi di carbonio. Commercialmente è disponibile come un solido cristallino privo di qualsiasi odore. Un altro nome con cui è conosciuto è “zucchero del legno” in quanto questo prodotto si estrae, per lo più, dalla corteccia della betulla. È presente, in piccole concentrazioni, anche nel mais, nelle fragole, prugne e lamponi.

Il potere edulcorante è molto simile a quello del saccarosio ma in confronto a questo, lo Xilitolo apporta all’incirca poco più della metà delle calorie (2,4 calorie per ogni grammo contro le 4 dello zucchero da cucina). Da un punto di vista organolettico lo Xilitolo è apprezzato soprattutto per il senso di freschezza piacevole e percepibile che lascia dopo il suo utilizzo. Peculiarità che lo vede come una delle sostanze maggiormente impiegate nella preparazione delle gomme da masticare. Questo è possibile per le sue caratteristiche di natura chimico-fisica. Questa tipologia di sostanza, sciolta in un mezzo di natura acquosa, è in grado di assorbire il calore con il conseguente raffreddamento della soluzione.

Xilitolo: Benefici

Oltre ad il potere dolcificante il largo impiego dello Xilitolo è dovuto anche ai notevoli benefici che apporta a livello fisiologico. Il primo tra questi, e più conosciuto, riguarda la prevenzione delle carie dei denti. Questo è dovuto alla riduzione della concentrazione degli streptococchi che appartengono al gruppo mutans e che non riescono a nutrirsi dello Xilitolo (come farebbero invece con lo zucchero). È in grado di promuovere anche la riparazione delle piccole lesioni che normalmente sono presenti andando a proteggere la normale struttura del dente.

  • L’uso di questa sostanza sembra essere collegata anche alla prevenzione di alcune tipologie d’infezione che colpiscono comunemente l’orecchio. Questo effetto, in realtà, più che alla sostanza in sé, è associato al movimento meccanico della masticazione (cosa che avviene soprattutto con il consumo delle gomme sa masticare). Questo movimento aiuta l’eliminazione del cerume determinando maggiore pulizia all’interno del condotto uditivo. Il suo consumo riduce anche la possibilità della formazione di colonie batteriche a livello della Tromba d’Eustachio (si tratta di una zona importante perché interessa il collegamento con il naso).
  • Secondo degli studi condotti sugli animali, in particolar modo sui roditori, lo Xilitolo sembra essere un aiuto anche nella prevenzione dell’osteoporosi in quanto è in grado di migliorare l’assorbimento del calcio.

[md_boxinfo title=”Curiosità”]La sua scoperta risale agli anni Novanta del 1800 ed è attribuita a due gruppi di ricercatori, entrambi europei, che lavoravano separatamente. Già a partire dagli anni Sessanta lo Xilitolo acquisì grande popolarità come dolcificante, in quanto risultava essere un prodotto particolarmente adatto anche ai pazienti diabetici. Questa proprietà così apprezzata è dovuta al fatto che sembra non interessare particolarmente i livelli dell’insulina. Questo perché ne determina un picco molto debole e ritardato. Prendendo in considerazione questa sostanza ci si rende conto che l’indice glicemico, se paragonato a quello del saccarosio, è dimezzato. Purtroppo però il carico glicemico resta comunque importante per tutti coloro che presentano la condizione di diabete di tipo I.[/md_boxinfo]

Xilitolo: Assorbimento e Metabolismo

Lo Xilitolo è una sostanza che fisiologicamente si forma nel corpo umano, in quanto è un intermedio del processo metabolico che interessa il glucosio. Pertanto il nostro corpo, in caso di assunzione, viene a contatto con ciò che già conosce. Nei casi in cui il soggetto presenti reazioni di ipersensibilità e presenti quindi effetti collaterali, come quello lassativo, tutto quello che dovrà fare è partire dal consumo di una bassa dose giornaliera. Dose che pian pano andrà ad aumentare: in questo modo si darà il modo al corpo di abituarsi (è una specie di processo di assuefazione). Dal punto di vista cinetico, l’assorbimento, che avviene a livello dell’intestino, è molto lento perché questo processo avviene grazie alla presenza di trasportatori (è mediato quindi da polipeptidi). Si tratta di un processo che può andare incontro a saturazione e, con la vena, porta raggiunge le cellule epatiche (sede d’elezione del metabolismo).

Xilitolo: Controindicazioni

Trattandosi di un polialcolo, lo Xilitolo se viene consumato a dosi medio-alte può presentare un effetto lassativo che può essere più o meno accentuato a seconda del soggetto in questione. Questo effetto indesiderato è dovuto al fatto che lo Xilitolo richiama acqua nell’intestino e, a seguito di reazioni di fermentazione a partire dalla flora batterica intestinale, potrebbe contribuire alla formazione di gas.

Alcuni studi però sembrano correlare il consumo di Xilitolo all’escrezione urinaria aumentata di acido ossalico (prodotto dalle reazioni di catabolismo) che sembra essere una delle cause dello sviluppo di calcoli nei roditori. A parte il caso precedente non sono stati riscontrati altri segni di tossicità per quanto riguarda l’uomo. Nemmeno in persone che, durante gli studi, hanno dovuto consumarne una dose alquanto improbabile se proiettata nell’ottica del quotidiano, per un periodo di tempo prolungato. Per ora non è stato messo in evidenza un possibile effetto cancerogeno di questa sostanza.

Xilitolo: Chi deve prestare attenzione nell’assunzione

Lo Xilitolo non può essere assunto da bambini molto piccoli, fino al compimento del primo anno di vita, in quanto questi non sono in grado di metabolizzarlo. È opportuno tenere un occhio di riguardo anche ai piccoli che hanno un’età inferiore ai tre anni a cui non va somministrato quotidianamente. Per quanto riguarda le donne in gravidanza, oppure che stanno allattando, non è prevista alcuna controindicazione o particolare precauzione.

Chi soffre della sindrome del colon irritabile dovrebbe evitarne, o almeno limitarne, l’assunzione in quanto gli effetti collaterali dello Xilitolo potrebbero andare ad aumentare il fastidio che normalmente accompagna questo disturbo. Per alcune specie animali domestiche lo Xilitolo risulta essere molto tossico. Il cane ne è un perfetto esempio in quanto il corpo di questi animali lo riconosce come glucosio. Quindi comincia a secernere insulina: le cellule corporee richiamano il glucosio dal circolo creando nell’animale uno stato di ipoglicemia che gli risulta fatale (questo avviene a bassissime concentrazioni). Risulta essere tollerato, invece, dai felini.

Xilitolo: Utilizzo

La sua produzione a livello industriale si basa su una catena di reazioni chimiche. Si parte dallo xilano che viene estratto dalle varie fonti vegetali e, da questo, tramite idrolisi, si ricava lo xilosio che verrà idrolizzato. Le soluzioni che contengono quest’ultima sostanza pura si ottengono con un processo cromatografico. A queste si applica un processo d’idrogenazione (in cui si usano catalizzatori a base di nichel) che darà come risultato lo Xilitolo. Quest’ultimo, infine, verrà cristallizzato (processo che permette di ottenere la sostanza pura). Il suo uso, oggigiorno, è soprattutto quello di additivo alimentare in prodotti come le gomme da masticare o le caramelle in genere.  Il suo uso come dolcificante lo rende protagonista anche in diverse tipologie di dolci (anche il cioccolato). Si trova, in minore quantità, nei:

  • cibi dietetici
  • farmaci
  • prodotti riguardanti la cosmesi (soprattutto nei dentifrici)
  • preparazione di alcune bevande

Non si tratta di una sostanza adatta ai prodotti lievitati come pizza e focacce in quanto inibisce l’azione del lievito. Inoltre, nei prodotti da forno non contribuisce a dare il tipico aspetto dorato alla crosta (fenomeno che dipende sostanzialmente dal processo di caramellizzazione degli zuccheri). In caso siate intenzionati ad acquistare lo Xilitolo è opportuno valutarne attentamente la qualità perché potrebbe essere OGM oppure contenere dei residui di pesticidi.

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Scritto da Ilenia Zelin

Da sempre amante della farmacologia e dell’integrazione naturale. Sono copywriter da sei anni, personal trainer e laureata in chimica e tecnologia farmaceutiche dal 2017 e farmacista dal 2020.